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Autore: dericiasumeru    28/09/2015    1 recensioni
Siede lì, con la mascherina nera a coprirgli naso e bocca e il cappello calato sugli occhi. Perché deve comunque nascondersi dal mondo esterno che è in costante ricerca di lui, perché ovunque vada non può mai mostrarsi per paura di essere riconosciuto. Perché lui non potrà mai avere una vita normale. Però, in quel momento, un estremo senso di normalità è l’unica cosa che riesce a provare.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Xiumin, Xiumin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pare che oggi sia in vena di pubblicare~
Ecco una piccola Xiuhan, ritrovata nei meandri dei documenti dispersi nella memoria esterna, che ho adorato scrivere e che mi ha fatto scendere un paio di lacrime (SI SONO SENSIBILE LASCIATEMI STARE). Spero vi piaccia! /lancia cuoricini
(e si, per chi se lo sta chiedendo, shippo sia Hunhan che Xiuhan. Non giudicatemi ;__; )

Quando, nei periodi meno intensi, Minseok chiede un paio di giorni di ferie nessuno fa domande. Nessuno chiede dove vada, il perché della piccola valigia, o si interroga sul sorriso stranamente marcato che spunta sul viso dello hyung.
Nessuno chiede perché tutti sanno. Tutti i membri sia del gruppo che dello staff sono a conoscenza di tutti i dettagli del suo viaggio, della sua destinazione e del motivo del suo abituale spostamento. Non si esprimono ad alta voce, non fanno commenti sarcastici, si tengono per loro la propria opinione. E Minseok non può fare altro che apprezzare la lealtà degli amici e partire con un sorriso ancora più grande stampato in faccia.
Raggiunge l’aeroporto e si siede sulle poltroncine, sempre nello stesso posto, con ogni volta un senso di calma che si appropria del suo corpo, riuscendo a rilassarsi per qualche minuto, quasi dimenticando perché si trova lì. Quasi a sentirsi normale in tutta l’anormalità della sua situazione.
Anormalità perché siede lì, con la mascherina nera a coprirgli naso e bocca e il cappello calato sugli occhi. Perché deve comunque nascondersi dal mondo esterno che è in costante ricerca di lui, perché ovunque vada non può mai mostrarsi per paura di essere riconosciuto. Perché lui non potrà mai avere una vita normale.
Però, in quel momento, un estremo senso di normalità è l’unica cosa che riesce a provare: aspettare il fatidico volo, spesso atteso da mesi, per raggiungere una delle persone più importanti e care a lui non rappresenta che il coronamento del sogno di normalità di qualsiasi persona. Minseok aspetta, sentendosi per una volta una persona perfettamente normale, sapendo però che anche nel suo bisogno di vedere lui c’è qualcosa di sbagliato: cresciuto con genitori molto severi, fin da bambino gli era stato inculcato il concetto di doversi trovare una ragazza e sistemarsi per il futuro; e così è rimasto quando poi è cresciuto, così credeva che presto il tanto atteso momento sarebbe arrivato anche per lui, che avrebbe conosciuto qualcuna degna di tutti gli anni di attesa. Tutto è rimasto così, fino a che non ha incrociato gli occhi di lui. Mai e poi mai si sarebbe aspettato una cosa del genere: rimanere colpiti a tal modo da un paio di occhi grandi e brillanti da riuscire a mettere in crisi tutti gli ideali con cui era cresciuto. Così tanto da mettersi contro i genitori. Così tanto da trovare conforto solo nei compagni del gruppo o dalle braccia di lui.
Eppure Minseok siede lì, con le gambe stese dritte, mentre giocherella con i piedi e fa scontrare le punte delle scarpe tra di loro, mentre controlla distrattamente l’ora sul cellulare, sentendosi perfettamente normale.
Annunciano il suo volo, così scolla il fondo schiena dalla poltroncina e si avvia, con un senso di impazienza che sostituisce la tranquillità di qualche attimo prima. Quando poi l’aereo atterra riesce a sentire distintamente l’impazienza diventare ansia, quasi paura, mentre il cuore batte all’impazzata e le mani gli tremano mentre recupera la valigia. Forse è solo felicità. O eccitazione.
Un abbraccio stretto da far male, una folata di profumo familiare e moltissimi Lulù sussurrati sono le uniche cose che seguono al momento in cui i loro occhi si incrociano di nuovo dopo tanto tempo, proprio come la prima volta. Lui lo aspettava lì in aeroporto, non disposto a perdere nemmeno un attimo della presenza del suo amato in quel paese. Il più alto, ora con i capelli biondo chiaro e dei lievi riccioli, lo stringe come la cosa più preziosa del mondo, perché è questo che è per lui. Lu Han gli abbassa la mascherina e al vedere le sue adorate guanciotte piene non resiste: le loro labbra si incontrano. Minseok può definirsi la persona più felice del mondo, perché in quel momento esistono solo loro due, nessuno è in grado di disturbare il loro incontro, nessuno è in grado di negargli quel contatto. Lu Han, però, che è più furbo, lo attira in un angolo, dove riescono a continuare quel bacio in pace, lontano da occhi indiscreti. Il profumo del ragazzo più basso è come un calmante: Lu Han si sente leggero, tranquillo, a casa.




Quando poi la sera del giorno dopo Minseok rientra in dormitorio è tardi. Si dirige verso camera sua, cercando di fare il più piano possibile, sapendo che la maggior parte dei suoi compagni stanno già dormendo. Poggia la valigia in camera e si dirige verso la cucina, dalla quale vede provenire luce
“Bentornato” sussurra Joonmyeon, alzando lo sguardo dal libro e posando la tazza di tisana sul tavolo. Si alza e abbraccia Minseok, che ricambia l’abbraccio con tutto l’affetto possibile. Non lo ha mai chiesto – e mai si permetterebbe di farlo, sentendosi già coccolato il necessario da tutti i suoi amici – ma apprezza davvero vedere il leader che aspetta sveglio ogni suo ritorno. Non importa quanto tardi rientri in casa dai suoi viaggi, Joonmyeon lo accoglie con gli occhi assonnati ed un sorriso e lo abbraccia.
“Com’è andato il volo?”
“Tutto tranquillo” sorride Minseok, sapendo bene che il leader non vuole fare domande troppo private.
“Lui come sta?”
“Molto bene, mi ha anche detto di salutarti. Gli mancate davvero tanto, appena ha tempo ha detto che viene a trovarvi.”
“Sono davvero sollevato” sorride stancamente, prima di dirigersi verso la camera da letto.
Uscendo dalla porta, però, incrocia Sehun, Baekhyun, Chanyeol e Yixing, che si erano silenziosamente accostati alla porta per sentire il resoconto.
“Sono contento che stia bene” sussurra Yixing, sorridendo tristemente “spero davvero che ci venga a trovare. Manca molto anche a noi.”
Gli altri membri non possono che annuire, trovandosi d’accordo con il cinese.
“Su, ragazzi, è tardi. Andate a letto.”
I ragazzi si dileguano velocemente, con il pensiero fissato sul ragazzo con gli occhi da cerbiatto.
   
 
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