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Autore: TwoNamesForS    29/09/2015    1 recensioni
"Lei" è la raccolta di sfoghi di una ragazza che si trova a pensare spesso a tutto quello che sente, e che in questo modo matura un pensiero che però non vuole accettare, ovvero che lei...
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lei pensa ancora.

Pensava di poter smettere.

Pensava che non avrebbe più dovuto pensare, in quanto farlo la fa star male.

Pensa che avrebbe dovuto aspettarselo.

Pensa che non si può smettere di pensare per sempre.

Pensa che il mondo è contro di lei.

Pensa che nessuno può capirla.

Pensa che resterà sempre sola.

Pensa che se anche qualcuno le stesse vicino, come lei vorrebbe, non riuscirebbe poi a capirla.

Pensa che è troppo complessa.

Pensa che se non fosse così complessa starebbe meglio.

Pensa che il suo corpo le stia mandando dei segnali.

Pensa che lei sia nata sbagliata.

Pensa che il mondo non è sbagliato, lo è lei.

Pensa che vorrebbe piangere.

Pensa che da troppo tempo ha dimenticato come si esternano le emozioni.

Pensa ai momenti felici che ha avuto.

Pensa che sono pochi e inutili in confronto al resto della vita.

Pensa che tutto ciò che vorrebbe le è impossibile da ottenere.

Pensa che non sarà mai felice.

Pensa che la gioia sia l'emozione più crudele.

Pensa che la gioia ti viene incontro, per poi abbandonarti in solitudine in mezzo ad un deserto di tristezza.

Pensa che niente può farle tornare il sorriso, in questo mondo.

Pensa che solo lei può capire cosa sente.

Pensa che nessuno al mondo possa starle vicino.

Pensa che tutto quello che ha dietro è inutile.

Pensa che tutto quello che ha vissuto non ha più alcun senso.

Pensa che è stata quell'emozione a darle questo senso di vuoto.

Pensa a quell'emozione.

Pensa a cosa le faceva sentire quell'emozione.

Pensa che si sentiva bene.

Pensa che voleva che quel momento non finisse mai.

Pensa che vorrebbe tornare a quel momento.

Pensa che quel momento le manca da morire.

Pensa che vorrebbe solo stare di nuovo così bene.

Pensa che non potrà più provare quell'emozione.

Pensa che niente possa ridargliela.

Pensa che tutto ciò che vorrebbe sarebbe tornare a quel momento per goderselo al meglio.

Pensa che vorrebbe rivivere quel momento più e più volte.

Pensa che non vorrebbe più smettere di rivivere quel momento.

Pensa che deve tornare alla realtà.

Pensa che la realtà sia dura.

Pensa che la realtà sia crudele.

Pensa che la realtà sia ciò che non vorrebbe.

Pensa che rinuncerebbe di tornare alla realtà, se servisse a rivivere quel momento.

Pensa che avrebbe voluto piangere di felicità.

Pensa ad ogni parola che venne detta allora.

Pensa che le lacrime le sarebbero scese, se solo si fosse ricordata come farle cadere.

Pensa che il suo pianto di allora sarebbe stato diverso rispetto a quello di ora.

Pensa che quella era felicità, mentre questa che sentiva ora era disperazione.

Pensa che vorrebbe a tutti i costi sentirsi di nuovo in quel modo.

Pensa che non le importa cosa dovrebbe pagare.

Pensa che quell'emozione non tornerà.

Pensa che è andata per sempre.

Pensa che quell'emozione è simile ad un palloncino, che dà felicità ad un bambino, finchè non scoppia, lasciandogli solo il vuoto.

Pensa che vorrebbe tornare bambina.

Pensa che da piccola ignorava l'esistenza di problemi così grandi.

Pensa che da piccola voleva solo giocare, senza mai fermarsi.

Pensa che da piccola si sentiva normale.

Pensa che lei è diversa.

Pensa che i piccoli, spesso, non sanno di essere diversi.

Pensa che i bambini possiedono la felicità perchè non conoscono la tristezza.

Pensa che una volta conosciuta la tristezza quest'ultima non ti abbandona mai più.

Pensa che i grandi possiedono solo la tristezza, e spesso scordano cosa significhi essere felici.

Pensa che i bambini siano più forti dei grandi.

Pensa che diventare grandi sia la cosa peggiore da fare.

Pensa che tutti hanno un ruolo che gli viene dato dal mondo.

Pensa che lei odia ciò che il mondo le ha detto di essere.

Pensa che il mondo con lei abbia sbagliato tutto.

Pensa che lei fa finta di star bene, ma nessuno riesce a notare le lacrime che nasconde dietro il sorriso.

Pensa che nessuno nota l'attaccatura della maschera che porta in pubblico.

Pensa che nessuno l'ha mai davvero conosciuta.

Pensa che lei è totalmente diversa da ciò che il mondo la ha costretta ad essere.

Pensa che nessuno si sia accorto che, quando sta zitta, non è solo timidezza, la sua.

Pensa che nessuno abbia capito che le sue cuffie sono il mondo in cui si rifugia aspettando che qualcuno la salvi.

Pensa che nessuno la salverà.

Pensa che nessuno le farà mai più sentire quell'emozione.

Pensa che sarà per sempre sola.

Pensa che nessuno solleverà mai la maschera che lei porta, scoprendo chi è davvero.

Pensa che nessuno la capirà mai, nonostante lei abbia provato molte volte a farsi comprendere.

Pensa che lei sta male.

Pensa che sta malissimo.

Pensa che vorrebbe piangere.

Pensa, per l'ennesima volta, che non sa più provare emozioni, o almeno, non riesce ad esternarle, anche se lei sente più emozioni di ogni altro.

Pensa che non vuole più pensare, almeno per oggi.

Pensa che andrà a letto.

Pensa che vorrebbe piangere.

Pensa di nuovo a quel momento che ha perso per sempre.

Pensa che è ora di smettere di pensare, almeno per oggi.

Pensa che forse domani potrebbe ricordare come esternare quel che sente.

Pensa che è una cavolata.

Pensa che, per oggi, è ora di spegnere la mente.

  
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