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Autore: onlymetara    29/09/2015    0 recensioni
Greta ha solo 20 anni, ma ha viaggiato molto nella sua breve vita. E' nata a casa, in un paesino tra le montagne, e già da piccola sognava di vivere la vita al massimo, esplorando ogni continente. I suoi genitori avevano una grande quantità di soldi, che le promettevano spesso quando chiedeva di andare da qualche parte nel mondo.
E' una ragazza con abitudini diverse da quelle dei ragazzi della sua età; non è mai andata in giro nei locali, ha sempre preferito stare a casa a guardare film; tranne una volta, quella volta che Nico, il suo migliore amico, l'aveva trascinata a una festa piena di quindicenni che facevano finta di essere ubriachi e persone che si drogavano: per questo odia le feste, le sembrano una cosa finta.
Greta ha la pelle bianca quasi come un morto ed è piena di lentiggini sul viso. Ha i capelli rossi naturali, ma spesso li tinge più rossi di quello che già sono.
Arriverà un momento in cui avrà nostalgia di casa, beh, di casa non proprio; più probabilmente di Nico e di quella stupida festa. Dei suoi vecchi amici e delle stradine di quel paesino. e avrà bisogno di tornare indietro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Greta si svegliò con un sussulto, dopo uno di quegli stupidi sogni in cui pare di cadere. Guardò l'orologo, erano le 3:50, avrebbe dovuto alzarsi solo un'ora dopo per prepararsi al viaggio di quel giorno: doveva andare ad Amsterdam, la nuova città in cui avrebbe vissuto, forse solo per 2 settimane, o forse per 3 mesi, chissà, ma comunque si sarebbe trasferita lì. Si alzò in quel momento, andò in bagno e subito si avviò verso la cucina per prepararsi un tazzone di caffè, come faceva ogni mattina. Una volta ponta per uscire, anche se con mezz'ora di anticipo, prese le chiavi dell'appartamento, il cellulare, le chiavi della macchina e uscì. Come faceva sempre quando se ne andava da una città, lasciò le chiavi al primo vagabondo che trovò per strada, indicandogli la via di casa. Egli le sorrise, sorpreso, e cominciò a correre verso la sua nuova abitazione, mentre Greta si incamminava per prendere la macchina e, in pochissimo tempo, si ritrovò immersa nel traffico Londinese. Finalmente arrivò all'aeroporto senza sapere in che modo. Lasciò la macchina che aveva affittato pochi giorni fa per sostituire la sua, la quale era stata venduta dalla ragazza. Infine fece controlli e cose varie per arrivare all'imbarco in orario. Così salì sull'aereo, che era ormai una cosa abitudinale per lei, e si sedette al suo posto, 29A. Aveva preso il posto al finestrino perchè amava osservare il mondo da così in alto quando non dormiva. Il viaggio passò in fretta, così come era stato previsto da Greta. Una volta uscita dall'aeroporto, come al solito, non c'era nessuno ad aspettarla e questa cosa, ogni volta che viaggiava, la deludeva come se fosse inaspettata, pur non essendolo. Si diresse al noleggio auto e si fermò davanti al bancone. Il ragazzo che stava di fronte a Greta aveva circa la sua età. Si ritrovava in faccia un'espressione annoiata e, dopo un breve sospiro, cominciò:-Buongiorno, cosa desidera?- dal suo tono si poteva capire che non aveva nessuna voglia di ascoltarla, ma rispose lo stesso con il suo tipico entusiasmo: -vorrei una macchina qualsiasi, possibilmente la meno cara.- -Per quanti giorni le serve?- -Umh.. Emh..- "Merda", pensò. Non aveva pensato a cercare una macchina da comprare, perciò non sapeva quando sarebbe riuscita ad averla -emh.. una settimana(?)- -Una settimana?- -Sì. Una settimana..- rispose incerta alla stupida domanda del ragazzo dietro al bancone -Bene, allora..- il tipo fece i suoi calcoli e le sue cose al computer e infine pronunciò la cifra -sono 160- -Emh.. sì, emh, okay.- tirò fuori il Bancomat e pagò. Le diede le chiavi della macchina mentre le indicava il posteggio e la salutò per poi tornare a sedersi e riimmergersi nella sua noiosa vita.
   
 
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