Ringrazio
anche solo chi legge.
Remake di Ti voglio bene.
Scritta sentendo la canzone di Tiziano Ferro.
Il
tradimento
Un
pugno
raggiunse Vegeta allo stomaco, il saiyan si sporse in avanti e
sputò
sangue.
Ginew
gli
strinse con forza le braccia, tenendogliele immobilizzate con le
proprie dietro
la schiena.
Kiwi
colpì
con un calcio la gamba del principe dei saiyan, che cedette insieme
all’altra.
Ginew
sostenne il principe.
Guldo
si
tenne la pancia rigonfia e scoppiò a ridere, spalancando la
bocca larga.
Vegeta
alzò
lo sguardo, le iridi nere erano grigiastre. Ansimò, un
rivolo di sangue gli
scendeva dalla bocca, il labbro era spaccato e sentiva un sapore di
acido
mischiarsi a quello metallico in bocca.
Jeeth
piegò
la testa in avanti, curvando la schiena e ghignò, i gonfi
capelli bianchi
gl’incorniciavano il viso dalla pelle vermiglia.
Afferrò il principe dei saiyan
per i capelli a fiamma e lo raggiunse con una testata, colpendogli la
fronte
spaziosa.
Vegeta
gridò
di dolore, mentre Ginew aumentava la stretta fino a spezzargli entrambe
le
braccia.
Butter
batté
le mani e saltellò sul posto.
“È
davvero
divertente!” gridò, facendo scattare le gambe con
la supervelocità.
Rikoom
si
portò una barretta di cioccolato alle labbra e la
addentò, sporcandosi le labbra.
I gemiti del principe dei saiyan risuonavano nel corridoio, rimbalzando
sulle
pareti metalliche.
Vegeta
chiuse gli occhi, mentre Jeeth gli spezzava l’osso della
gamba con una
ginocchiata. L’alieno dalla pelle rossa avvicinò
le labbra all’orecchio del principe
dei saiyan.
“Pensavi
fossimo amici? Hai dimenticato che tra i mercenari l’amicizia
non esiste?”
domandò.
Vegeta
gli
sputò in faccia, facendolo saltare all’indietro.
“Che
schifo!” strillò Jeeth. Si pulì con la
mano dallo sputo mischiato a sangue vermiglio.
Il
principe
dei saiyan si mise sulle punte, mise le braccia sopra la testa e
girò su se
stesso. Allungò una gamba davanti a sé,
piegandosi il resto della schiena
all’indietro, unendo le mani sopra i capelli a fiamma.
“Sai
ballare
bene. Quasi come quelli della mia squadra” disse la voce di
un bambino. Vegeta
si voltò di scatto, raddrizzandosi, abbassò le
braccia dimenando la coda ed
arrossì.
“Credevo
non
ci fosse più nessuno nella sala allenamento”
mormorò. Jeeth ridacchiò e
raggiunse il coetaneo, porgendogli la mano.
“Io
sono Jeeth,
il nuovo membro della squadra Ginew”. Si vantò.
Il
principe
dei saiyan guardò la mano e deglutì. Lo stomaco
gli gorgogliò e se lo strinse
con entrambe le braccia.
Jeeth
ridacchiò.
“Facciamo
così. Io ti offro i miei dolci, e tu diventi mio
amico”.
Rikoom
ingoiò l’ultimo pezzo di cioccolata e si
leccò le labbra, si piegò in avanti e
guardò la coda del saiyan. Gocciolava sangue e Ginew la
teneva stretta nella
mano violacea.
“Secondo
me,
dovremmo spezzare l’osso anche di quella” propose.
“Provateci
e
arriverà il giorno in cui vi spezzerò
l’osso del collo uno per uno” ringhiò il
principe dei saiyan.
Jeeth
rabbrividì e indietreggiò, un rivolo di sudore
gli scese lungo la guancia.
Guardò Ginew, lo guardò ridacchiare e sorrise.
“Dovresti
fare meno il gradasso, al momento sei in svantaggio. E
lo sarai sempre!”
gridò. Allargò le braccia, piegò i
gomiti e arcuò le mani ai lati del capo.
“Pensi
che
l’approvazione di questi quattro cretini valga qualcosa? Loro
non sanno cos’è
l’onore, ti volteranno le spalle”
ringhiò Vegeta.
Guldo
saltò
sul piede del principe dei saiyan, facendo schioccare l’osso
rotto della
caviglia di quest’ultimo.
Vegeta
strinse le labbra e ingoiò il gemito.
“Zitto!
Zitto! Stai zitto!” gridò l’alieno dai
capelli bianchi. Raggiunse il principe
con una scarica di pugni al petto e all’addome.
Ringhiò e gli diede una
gomitata al mento, spezzandogli la mascella. La vista di Vegeta si
oscurò e il
principe dei saiyan si accasciò contro il petto di Ginew.
Jeeth
nascose il viso tra le mani dalle dita affusolate e
singhiozzò, le lacrime gli
solcavano il viso. Vegeta si alzò dal tronco violaceo su cui
era sdraiato e si
mise in piedi, superò una felce alta fino alle sue ginocchia
e si sedette sul
masso giallo accanto all’altro mercenario.
“È
per la
strage? O hai paura perché rimarremo bloccati in questa
giungla fino a domani?”
gli chiese.
Jeeth
negò
con la testa e singhiozzò più forte, le lacrime
gli scendevano tra le dita.
Vegeta gli afferrò una ciocca candida e gliela
strattonò.
“Sauzer
ti
ha chiamato di nuovo albino, vero?” chiese.
Jeeth
annuì
e il principe dei saiyan incrociò le braccia.
“La
prossima
volta rispondigli che è ingrassato, con Zarbon
funziona” gli consigliò.
“Ti
senti
migliore di noi?! Ti senti il più forte?!”
gridò Butter. In contemporanea con Jeeth
raggiunse l’altra gamba di Vegeta con un calcio,
frantumandogli le ossa in più
punti.
Ginew
piegò
in avanti la testa e penetrò la spalla del principe dei
saiyan con un corno,
facendogli perdere i sensi.
“Lord
Freezer ci punirà se muore” bofonchiò
Rikoom. Ginew si caricò il principe sulla
spalla e avanzò lungo il corridoio.
“Gli
basterà
qualche ora nella vasca di rigenerazione” disse.
Jeeth
osservò il volto pallido e sporco di sangue
dell’amico. Fece un sorriso storto
e chiuse gli occhi, avvertendo una fitta al petto.
<
Ho
fatto la scelta giusta > si disse.
“Guarda!”
gridò Jeeth. Indicò le tazzine di plastica sul
tavolino di legno alto fino al
suo ventre.
Vegeta
si
grattò il fianco nudo, si vedevano le ossa delle costole che
gli premevano
contro la pelle.
“Cosa
sono?”
domandò.
L’altro
bambino sporse il labbro e sbuffò.
“Sono
giocattoli, idiota” borbottò. Le orecchie del
principe dei saiyan divennero
vermiglie e dimenò la coda.
“Io
so cosa
sono i giocattoli” brontolò.
Jeeth
osservò le occhiaie violacee del coetaneo.
“Se
partecipi alla merenda delle mie bambole, ti regalo dei
dolci” promise.
Vegeta
sorrise e dimenò la coda, stringendo i pugni.
“Dolci”
mormorò.
Jeeth
incassò
il capo tra le spalle, sentì gli occhi pizzicare e
aumentò il sorriso.