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Autore: Miss_Sunshine    30/09/2015    0 recensioni
70th Hunger Games
Stella è ormai al suo terzo anno come Mentore e pensa di aver superato i momenti peggiori. Ma si sa che è proprio quando pensiamo di poter stare un po’ tranquilli che le cose iniziano a prendere una piega inaspettata. Questo è quanto succederà alla sua vita e ai Giochi. E per quanto l’arena sia ormai un ricordo, dovrà elaborare ancora una volta una strategia vincente.
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Dal testo
Per quanto il tuffo nei lustrini di Capitol City mi sia piaciuto, è finito, si torna al lavoro. E bisogna dare il massimo perché sono stanca di vedere i nostri ragazzi morire.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Seneca Crane, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Golden Girl {pt. 3}

 

 

 

Capitolo 4 - La cosa giusta da fare

 

 

 

 

 

Sono passate un paio d'ore dal bagno di sangue e l'eccitazione generale è decisamente calata. Di solito questo è il momento in cui sono tutti in fibrillazione e i Mentori cercano di vendere al meglio i propri sopravvissuti per ottenere assegni e comprare medicine, cibo o armi. Ma visto come sono iniziati questi Giochi, i nostri Tributi godono di ottima salute e hanno tutto ciò che gli serve quindi io e Cashmere non abbiamo molto da fare. Non so per quanto durerà questa calma, ma dubito che altri Tributi oseranno avvicinarsi alla Cornucopia, almeno per oggi. E non credo che gli Strateghi abbiano qualche geniale asso nella manica già pronto, normalmente il primo giorno puntano tutto sul bagno di sangue. La mia collega si annoiava e ha deciso di andare a telefonare a Gloss, lasciandomi a presidiare il fortino. O meglio, il divano.

Publius torna dal suo drink di inizio giornata con gli altri Sponsor e si lascia cadere malamente accanto a me. "Che palle" è il suo stringato commento su queste prime ore di Giochi, "avranno già cambiato canale, a quest'ora ci sta quel programma dove fanno le torte."

Naturalmente so di cosa parla perché Ruby si registra tutte le puntate e ci costringe a guardarle quando ha bisogno di una mano. Una parte di me è felice che non ci siano state troppe morti e che i miei ragazzi siano al sicuro, almeno per il momento, ma so anche che qualche morte in più all'inizio avrebbe agevolato la loro scalata verso la vittoria. Solo uno può tornare a casa e tirarla troppo per le lunghe non so quanto possa giovare. So che Publius ha ragione, un'edizione noiosa con pochi ascolti porta gli Strateghi a dover movimentare le cose e di solito i loro diversivi sono abbastanza cruenti. "Sai cosa dovremmo mandargli? Un mazzo di carte." Mi volto verso di lui con uno sguardo interrogativo. "Sì, così si distraggono un po', guarda che facce annoiate che hanno!" Indica lo schermo e in effetti i Favoriti sembrano un po' giù di tono. Dopo aver organizzato i turni di guardia non gli è rimasto molto da fare e sono pur sempre ragazzi costretti a stare seduti in un prato senza niente da fare.

"Non possono distrarsi, sono gli Hunger Games, non il picnic di fine scuola" è la mia risposta da Mentore accompagnata da un'occhiataccia.

"Secondo me è una buona idea, li aiuterà a legare e a fare squadra. E poi sarà un momento divertente, il pubblico riderà e loro saranno simpatici a tutti. Minima spesa, massimo risultato." Ci rifletto su un attimo, forse ha ragione lui. Insomma, ci attireremmo un po' di simpatia almeno, no? Saranno sempre più interessanti di quanto sono adesso. "E potremmo prenderne un mazzo anche per noi, quanto è passato dal nostro ultimo strip poker, Maloney?"

Gli rifilo una gomitata e uno sguardo allibito. "Ti vorrei ricordare che stiamo lavorando."

"Dimmi a che serve essere così fedele al tuo fidanzato se poi lui non ti fa nemmeno dare una sbirciatina ai file sull'arena. Conoscere la posizione di qualche trappola non sarebbe male."

"Io gioco pulito, Publius."

"Che mi dici di una pulitissima partita a poker, allora?"

"Che hai molti più vestiti di me, quindi direi che si chiama barare."

"Vinci qualche mano e prenditeli." Odio questi sguardi da seduttore lascivo, rendono così difficile dirgli di no. Scuoto la testa per liquidare la faccenda e per fortuna torna Cashmere. 

"Di che parlate?" chiede annoiata mentre si siede anche lei.

"Publius vuole mandare un mazzo di carte ai ragazzi per farli legare e pensa che il momento susciterà la simpatia del pubblico" le riassumo velocemente mentre Caesar Flickerman sullo schermo riassume per circa la settima volta in due ore il bagno di sangue.

"Mi sembra un'ottima idea" è la risposta di Cashmere che mi fa voltare verso di lei abbastanza sbigottita.

"Ecco perché adoro lavorare con te, Cash" risponde lui mentre le allunga una manciata di banconote che lei prende, per poi alzarsi e andare ad occuparsi delle carte.

"Sbaglio o qualcuno ha parlato di stip poker? Sono alquanto offeso dal non aver ricevuto un invito" dice una voce alle mie spalle e io mi volto subito.

"Finnick!" esclamo, felice di vederlo. Stavo giusto aspettando che l'atmosfera si calmasse per andare a cercarlo. Mi affretto ad alzarmi e prendere il braccio che mi offre, incurante della smorfia di fastidio di Publius-a-cui-piace-tanto-lavorare-con-Cashmere, e ci dirigiamo verso un angolo isolato del bar. "Come stai?" gli chiedo appena sono sicura che siamo lontani da orecchie indiscrete. "Come sta Annie?"

"Lei sta... bene, credo. L'ho affidata a Mags, io potrei fare qualcosa di avventato pensando di aiutarla, senza pensarci troppo, e magari invece peggiorare la situazione."

Gli poso una mano sul braccio e annuisco per indicargli che penso abbia preso la decisione migliore. Non vuole darlo a vedere cercando di essere il solito Finnick Odair, ma io mi accorgo benissimo di quanto sia in apprensione. "Sai, Annie potrebbe anche vincere. È carina, piace al pubblico e agli Sponsor, e poi è una Favorita! Ha buone possibilità!"

"Stella, ma li hai visti i Tributi di Brutus? Quelli ti rompono il collo prima che tu riesca ad accorgerti che li hai alle spalle. E i tuoi ragazzi sembrano aver passato la vita a maneggiare lame. Annie resisterà per un po', ma arriverà un momento in cui decideranno di sbarazzarsi di lei e ci sarà ben poco che potrà fare per impedirlo."

Vederlo così giù mi stringe il cuore, ma non ho davvero idea di cosa dire per tirargli su il morale. "Pensi sia stato Snow?"

"Non dubito che il fatto che uno dei divertimenti preferiti da così tanti Capitolini avesse una ragazza gli desse particolarmente fastidio" mi risponde sarcastico, ma io percepisco l'amarezza nella sua voce. "Tu dovresti conoscere il suo metodo" aggiunge rivolgendomi un sorriso triste e io non posso che annuire mentre ripenso ad Ariel. Ce ne stiamo qualche minuto in silenzio ad autocommiserarci, poi la nostra attenzione viene catturata dalla tv.

Un pacchetto scende sulle teste dei Favoriti, che guardano in alto sorpresi, chiedendosi cosa possa essere. Quando lo aprono e vedono le carte si fanno una bella risata, salutano in camera, si mettono a scegliere che gioco fare. Bright inizia a spiegare le regole del Black Jack perché Josie, la ragazza del Due, non le conosce, e per un po' sembrano esattamente quello che sono: un gruppetto di adolescenti in un pomeriggio di primavera. Caesar Flickerman gioisce, ride, commenta. Se potesse farebbe un balletto di ringraziamento per avergli risollevato la trasmissione. Non c'è di che, Caesar.

"Idea vostra?" mi chiede Finnick con mezzo sorriso.

"Ho un buon team" rispondo vaga ma sorrido compiaciuta ed entrambi ridacchiamo mentre un po' di tensione si allenta, almeno per il momento.

"Publius è così indecentemente innamorato di te da essere quasi imbarazzante" mi dice di punto in bianco e io sto per replicare con una battuta stupida, ma lui mi precede. "Lo so perché lo sono stato anch'io, credo sia una fase della vita di noi uomini, essere indecentemente innamorati di Stella Maloney" aggiunge con un guizzo divertito negli occhi.

"Per fortuna che poi guarite" rispondo con un gesto sollevato che gli fa fare la prima vera risata della giornata.

"Anche perché nessuno vorrebbe uno Stratega come nemico." Odio quello sguardo inquisitore.

"Quindi lo sai" rispondo cauta sentendo un leggero calore alle guance.

"Avrei preferito saperlo da te." Non c'è rimprovero nella sua voce, fortunatamente.

"Volevo farlo di persona, ma poi ci sono state le Mietiture e sapevo che avevi qualcosa di più importante a cui pensare e--"

"Io ho sempre tempo per te, non te lo dimenticare."

Poggio la testa sulla sua spalla e lui mi passa un braccio attorno alla vita in quel suo modo protettivo. "Sai cosa, Finnick? Abbiamo avuto un bagno di sangue con cinque morti, i Favoriti stanno giocando a carte e lo share è calato ancora prima dell'ora di pranzo. Io credo che tutto possa accadere in questa edizione. Quindi non disperare, secondo me Annie torna a casa. Anche perché mi ha promesso un'altra torta ai lamponi."

 

Oggi si chiude la prima settimana di Giochi ed è un disastro. Ci sono state solo tre morti e per niente interessanti, almeno per gli standard del pubblico di Capitol City. La ragazza del Dodici è finita nelle sabbie mobili mentre cercava di bere dell'acqua dal fiume, quella del Nove è diventata il pranzo di una pianta carnivora e il ragazzo del Sei si è rotto l'osso del collo in una frana. I Favoriti hanno capito che andremo per le lunghe e hanno iniziato a raziocinare il cibo e ad aspettare con ansia i colpi di cannone, che non arrivano quasi mai. È l'edizione più noiosa da che io ho memoria, ma finora, a parte l'ansia, non ho avuto molto di cui preoccuparmi.

Al momento sono al telefono con Sapphire, completamente distesa su un divano dopo essermi tolta le scarpe. È primo pomeriggio e non c'è quasi nessuno, più o meno come dal terzo giorno in poi. Gli Sponsor si annoiano e vanno in giro per l'edificio, sempre reperibili al telefono, molti Mentori preferiscono seguire i Giochi dal proprio appartamento alla Torre e la Accompagnatrici vanno e vengono solo per controllare la situazione. Io ringrazio che c'è Sapphire altrimenti starei schiacciando un sonnellino da un pezzo.

"Non dico che non sia bello, per carità, ma ci serviva davvero un altro centro commerciale in quella zona? Non potevano farci un parco o qualcosa di simile?" Insomma, io sto via una settimana e inaugurano il nuovo centro commerciale. Era in costruzione da mesi, ma naturalmente hanno deciso di inaugurarlo durante i Giochi per sfruttarli come pubblicità. E hanno anche dato dei regalini. Cashmere ieri ha fatto una tirata assurda a Gloss perché non si è fatto dare nulla e quando lui ha risposto 'ma a che ti servono un'altra crema e un altro smalto' lei per poco non ha lanciato il telefono contro la parete. Uomini, che ci vogliamo fare, li amiamo anche così.

So che dovrei rispondere qualcosa ma il mio sguardo si sposta sulle schermo e io balzo a sedere. Il ragazzo del Sette si nasconde tra gli alberi alle spalle della Cornucopia con in mano un'ascia che non ho idea di dove abbia preso, ma che non dubito sappia usare. "Ti devo lasciare, Sapphire, sta per succedere un casino." Chiudo il telefono proprio mentre lui esce dal suo nascondiglio e si dirige verso i Favoriti.

Il primo che gli capita a tiro è il Tributo di Finnick, che fa appena in tempo ad accorgersi dell'avversario che la sua testa vola via, disegnando una parabola di sangue, fino a cadere a terra a pochi passi da Annie. Lei emette un urlo così agghiacciante che mi viene la pelle d'oca. Attorno a me è calato il silenzio e tutti siamo in attesa di vedere che piega prenderà la situazione. Amber lancia un coltello dritto alla gamba del nemico, che cade in ginocchio. Pochi istanti dopo Bright gli si para alle spalle e gli taglia la gola, tirando un sospiro di sollievo quando lo vede accasciarsi per terra nel suo stesso sangue. Il colpo di cannone arriva e Annie emette un altro urlo, prima di fuggire via verso il bosco, senza portare nulla con sé. Osservo pietrificata due hovercraft che arrivano a prelevare i corpi e poco dopo tutto tace di nuovo. I quattro Favoriti rimasti sono scossi ma indenni e si siedono a parlare tra loro dell'accaduto.

Non posso che essere fiera di Bright e Amber e del loro lavoro di squadra, meriterebbero di vincere entrambi solo per l'autocontrollo con cui hanno gestito la situazione. Ma sono anche preoccupata per Annie che ora sta fuggendo senza una meta, visibilmente traumatizzata. Si rifugia in una grotta e si siede in un angolo, abbracciandosi le ginocchia e dondolandosi avanti e indietro con gli occhi chiusi, piangendo istericamente. Caesar potrà lavorare su questa storia fino a sta sera, non ho dubbi. E gli Strateghi saranno entusiasti che le cose si siano finalmente risollevate.

Mi rimetto le scarpe e raggiungo Finnick. Sono contenta che abbia affidato Annie a Mags, perché la sua condizione al momento non è molto migliore di quella della sua ragazza.

 

Sono passati due giorni dagli eventi alla Cornucopia e tutto è tornato come prima. Non ci sono state altre morti, nemmeno accidentali. Per il primo giorno i Favoriti sono stati all'erta, preoccupati che qualcun altro potesse tentare un attacco, ma ormai sono più tranquilli. Davvero, credo sia l'edizione più rilassata che io abbia mai visto, hanno anche tirato di nuovo fuori le carte. Non avrei molto di cui preoccuparmi se non fosse per Annie. È ancora in stato di shock e non sembra fare molti progressi. Nella grotta dove si trova c'è una piccola fonte d'acqua dove lei ogni tanto va a bere, quanto al cibo non sembra importargliene molto per adesso. Passa le ore rannicchiata in un angolo a fissare il vuoto con occhi vitrei, poi nella sua mente succede qualcosa e si copre le orecchie per proteggersi da rumori che sente solo lei e serra gli occhi. Poi si calma e torna a fissare il vuoto.

Insieme a lei, anche Finnick sta peggiorando. È preoccupato, nervoso e se ne sta incollato agli schermi se possibile più di prima. Profonde occhiaie che il trucco stenta a coprire indicano che in questi due giorni non deve aver riposato nemmeno lui. Mi sono fatta preparare una tisana rilassante dal barista e mi siedo accanto a lui, porgendogli la tazza. "Ti aiuterà a calmare i nervi" gli spiego con un sorriso, mettendogli praticamente la tazza in mano e guardandolo in modo gentile ma fermo. Lui sta per ribattere ma poi ne prende un sorso.

"Fa schifo" è il commento seguito da un'espressione disgustata, ma ne prende un altro sorso senza fare troppe storie.

"Sai, ci ho pensato. Credo che il suo nascondiglio sia abbastanza difficile da trovare. Se rimane lì ha buone possibilità di arrivare alla fine, non sarebbe la prima a vincere in questo modo" provo ad incoraggiarlo, che poi è anche la verità. Lui si gira verso di me con lo sguardo vuoto tanto da indurmi a pensare se abbia capito quello che ho detto.

"Secondo te gli Strateghi la lasceranno lì? È l'edizione più noiosa di sempre e un qualche animale che la attacca mentre si nasconde sarebbe un colpo di scena anche troppo facile per lasciarselo sfuggire e tu pensi che la faranno vivere?" mi chiede, il tono sempre più arrabbiato e basito, prima di posare la tazza sul tavolo davanti a noi. "E dire che stai con uno Stratega, dovresti sapere come funzionano queste cose."

Potrei anche arrabbiarmi per come mi sta trattando, ma capisco che in qualche modo deve sfogare la frustrazione e poi sono troppo concentrata su quello che ha detto. Ha ragione, io sto con uno Stratega. La mia mente lavora febbrile mentre prendo il cellulare e scrivo un messaggio a Seneca. Vediamoci fuori dalla sala di controllo tra dieci minuti, è importante. Forse c'è qualcosa in più che posso fare piuttosto che starmene qui a sperare che non accada niente di brutto ad Annie. "Devo fare pipì, torno tra poco. Bevi la tisana" dico velocemente a Finnick, per poi sgattaiolare via dalla sala.

Percorro velocemente il corridoio, i Pacificatori di guardia al corridoio storcono il naso ma non dicono nulla, a quanto pare la mia relazione con Seneca non è poi così segreta. Lo vedo appena fuori dalla sala dove vengono gestiti i Giochi e affretto il passo, il rumore dei tacchi sul marmo del pavimento ad annunciare il mio arrivo. Lui si volta, l'espressione basita e nervosa sul volto.

"Che accidenti ci fai qui, tu non ci potresti neanche stare fuori da quella stanza!" sbotta quando mi avvicino, lo sguardo che saetta da me alla porta.

"Lo so, ma avevo bisogno di vederti" dico piano, chiedendomi se acconsentirà al mio piano. Lui evidentemente fraintende il motivo per cui sono qui, cosa su cui non posso neanche dargli torto e mi afferra per le spalle, avvicinando il mio corpo al suo e baciandomi. "Seneca, dobbiamo parlare" gli dico più chiaramente, ma lui non demorde, scendendo a baciarmi il collo per poi soffermarsi sulla scollatura del vestito.

"Ho una decina di minuti, poi devo tornare dentro. Possiamo parlare... O possiamo fare qualcosa di più piacevole..." mi soffia in un orecchio e io sono costretta a prenderlo per le braccia e spostarlo.

"No, dobbiamo proprio parlare, mi serve il tuo aiuto!" dico decisa mentre lui sbuffa, si passa una mano sulla faccia e poi mi guarda con aria interrogativa. "La ragazza del Quattro, Annie, è la fidanzata di Finnick, è mia amica" gli spiego mentre il suo sguardo inizia a farsi più consapevole.

"Accidenti" dice mentre con una mano si scosta un ciuffo di capelli ribelle.

"Esatto. Quindi noi la dobbiamo salvare, o almeno aiutare."

"Noi?!"

"Sì, noi. I Giochi languono, tutti si annoiano, ci vuole un colpo di scena. Fai straripare il fiume, Annie è brava a nuotare, se la caverà, ma molti altri no e avrà meno avversari e voi risolleverete un po' il programma" gli spiego, continuando a pensare che la mia sia una grande idea.

"Stella, io non posso truccare i Giochi! Lei è tua amica, ma anche gli altri hanno delle famiglie a casa che li aspettano, chi siamo noi due per decidere chi vincerà? E dei tuoi ragazzi che mi dici? E di te? Tu hai bisogno di vincere!"

So che ha ragione, ha ragione su tutto, ma ho visto Finnick e so che ha bisogno di riavere Annie. "Credi che non ci abbia pensato, che sia facile per me stare qui a supplicarti di ammazzare dei ragazzini innocenti? Beh non lo è, ma uno deve vincere, quindi che cambia se diamo una mano ad Annie ad essere lei?"

"Che cambia? Cambia che non spetta a noi decidere!" Inizio a pensare che non lo convincerò, per quanto i Giochi siano spietati lui ha il suo codice d'onore e non lo vuole infrangere solo perché io sono qui a piagnucolare.

"Senti, tu l'hai visto cosa ha significato per me vedere il mio ragazzo morire nell'arena, come sono diventata. Non possiamo lasciare che lo stesso succeda a Finnick, non possiamo lasciare che si rompa qualcosa anche dentro di lui, dobbiamo salvare Annie." Sono squallida, lo so. Ma sembra funzionare. Lui muove qualche passo, si agita, si passa una mano tra i capelli e poi torna a fronteggiarmi.

"Va bene, lo faccio. Ma solo questa volta. E se è troppo fuori di sé per nuotare non venire a prendertela con me se muore."

"Grazie" è tutto quello che riesco a dire, mentre prendo la sua mano e la stringo. Lo bacio e passerei volentieri qualche ora stretta nel suo abbraccio, ma lui ricorda ad entrambi il nostro dovere.

"Ora vai, devo rientrare." Annuisco e mi allontano, percorrendo il corridoio a ritroso e tornando nella sala dove seguiamo i Giochi. Mi siedo accanto a Finnick e Mags e scopro che lei lo ha convinto a finire la tisana. Le rivolgo un sorriso grato e mi volto verso lo schermo, sperando con tutta me stessa che Seneca riesca a convincere il suo capo.

 

Dopo un'ora non è ancora successo niente, così accetto l'invito di Publius e lo raggiungo al bar. Inizio a chiedermi quanto ci voglia per creare un'alluvione, quanto tempo richiede agli Strateghi una cosa simile? "Sai, fossi in te punterei qualcosa sul Quattro" lascio cadere quasi per caso, mentre muovo i cubetti di ghiaccio nel mio bicchiere con la cannuccia. Chissà cos'è che sto bevendo.

"La ragazzina pazza? Hai di nuovo corretto il tè con la vodka?"

"Perché non provi a fidarti di me per una volta?"

"Ma mi hai rotto le palle per mesi perché puntassi su di voi e ora vuoi che supporti un altro Distretto?"

Sbuffo, probabilmente non avrei dovuto dirgli niente, anche perché non sono ancora sicura che Seneca riesca a mettere in atto il piano. È che mi dispiace far perdere Publius a causa della mia slealtà. "Fa come vuoi, il mio era solo un consiglio" mi concedo, per tornare a vedere come sta Finnick.

Parliamo un po' del più e del meno, io guardo l'orologio di continuo, tanto che lui scherzando mi chiede se ho qualche impegno. Rido e sto pensando ad una risposta divertente quando la voce entusiasta di Caesar ci fa girare verso lo schermo più vicino. C'è un terremoto nell'arena. È iniziato con qualche piccola scossa che ha spaventato alcuni Tributi, ma ora non sembra voler finire, anzi, le scosse si fanno sempre più forti. Le pareti rocciose più fragili iniziano a cedere e così i nervi dei ragazzi. Il familiare panico inizia a serpeggiare nell'arena mentre noi possiamo tenere d'occhio quello che accade da più inquadrature.

Una mi interessa particolarmente. C'è una telecamera che inquadra la diga che domina l'arena e noto delle piccole crepe che iniziano a comparire sulle pareti che regolano la portata del fiume. Le scosse non si arrestano, anzi il loro aumentare di potenza fa cedere la diga e l'acqua si fa strada con forza nel letto del fiume, fuoriuscendo dagli argini e iniziando ad invadere le terre attorno. Scommetto che il pubblico non riesce a staccare gli occhi dallo schermo, saranno rimasti tutti pietrificati davanti all'acqua che dirompeva in quel modo. Non mi ero resa davvero conto della portata del fiume, lo faccio soltanto adesso che l'acqua inizia a prendere sempre più piede. In una decina di minuti l'arena è completamente allagata, Caesar Flickerman è sconvolto, non ha idea di come prendere quello che sta succedendo.

Lo spiazzale della Cornucopia si trova a pochi metri dal fiume quindi si trasforma in un lago e non c'è niente a cui aggrapparsi. I quattro Favoriti vengono trasportati dalla corrente e non c'è molto che possono fare. Amber sbatte la testa contro un masso e la vedo affondare mentre l'acqua si colora di rosso. Il ragazzo di Brutus affoga poco dopo perché non riesce a stare a galla, le onde che si sono formate sono troppo forti. Non so se siano gli Strateghi a regolare la corrente oppure no. Bright finisce intrappolato tra le radici di un albero sradicato e non riesce a liberarsi, affoga poco dopo e il suo corpo rimane a penzolare lì. La ragazza del Due per un po' riesce a nuotare ma poi si stanca, non vede un ramo che sporge sull'acqua e ci finisce infilzata.

Continuiamo a vedere scene simili per ore, ho il vago sospetto che nella sala di controllo non riescano più a controllare l'inondazione. I Tributi muoiono ad uno ad uno e io inizio a pensare che quelli che avevamo previsto sarebbero stati dei Giochi molto lunghi, in realtà avranno fine oggi. Pochi Tributi sono ancora in vita e Annie è tra quelli. Nuota incredibilmente bene, rimane a galla, riesce ad aggrapparsi a qualche appiglio per riposare un po' e poi riprende a nuotare, come se avesse una meta da raggiungere. Finalmente, dopo non so quanto tempo e quanti colpi di cannone, l'acqua si ritira, in un modo che mi sembra molto artificiale. Annie sta respirando affannata distesa sull'erba bagnata e non si vede nessuno attorno a lei. Io riconosco questa calma tesa e il senso di attesa che c'è nell'arena.

"È finita, Finnick. Annie ha vinto" gli dico piano, incredula che abbia funzionato così bene, che tutto, per una volta, sia andato come avevo previsto.

"Non puoi esserne sicura" mi risponde, ma so che l'ha capito anche lui. Pochi minuti dopo, dopo qualche immagine dell'arena ora tornata calma offerta al pubblico, Caesar proclama Annie Cresta del Distretto Quattro vincitrice dei Settantesimi Hunger Games.

Ci sono applausi, gridolini, imprecazioni, bottiglie che vengono stappate, ma io percepisco poco perché sono stretta nell'abbraccio di Finnick. Lo ricambio e sorrido felice, in questo momento voglio solo pensare che l'abbiamo salvata, condividere la sua gioia. Abbiamo fatto una cosa sbagliata? Forse sì. Ma vedendo gli occhi di Finnick lucidi per la gioia non posso fare a meno di pensare che se dovessi tornare indietro lo rifarei altre mille volte. 

 

 

 

 

Author's Note-. Bentrovati a tutti! Spero che questo capitolo incentrato sui Giochi vi sia piaciuto. L'edizione di Annie mi ha sempre incuriosito per questa sua evoluzione non proprio tipica quindi scriverne è stato sia un piacere che una sfida. Non ci sono molte informazioni su quello che successe e io ho preferito approfondire le parti conosciute (inventando di sana pianta giusto il bagno di sangue) adattandole alla mia storia. Spero sia venuta fuori una cosa credibile, era la prima volta che mi confrontavo con un'edizione di cui la Collins aveva buttato le basi e sono un po' in ansia. Credo che il prossimo capitolo sarà il penultimo e sarà incentrato per la maggior parte sul post Giochi.

Mi scuso se 'il look' di questa terza parte non è il massimo, sto avendo più problemi del solito con l'html, spero che i contenuti compensino la mancanza grafica. Come al solito se volete lasciare qualche commentino non potrete che rendermi felice :3 Grazie a tutti per continuare a seguire la storia e alla prossima <3

  
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