The
Golden Girl {pt. 3}
Capitolo
4 - La cosa
giusta da fare
Sono
passate un paio
d'ore dal bagno di sangue e l'eccitazione generale è
decisamente calata. Di
solito questo è il momento in cui sono tutti in
fibrillazione e i Mentori
cercano di vendere al meglio i propri sopravvissuti per ottenere
assegni e
comprare medicine, cibo o armi. Ma visto come sono iniziati questi
Giochi, i
nostri Tributi godono di ottima salute e hanno tutto ciò che
gli serve quindi
io e Cashmere non abbiamo molto da fare. Non so per quanto
durerà questa calma,
ma dubito che altri Tributi oseranno avvicinarsi alla Cornucopia,
almeno per
oggi. E non credo che gli Strateghi abbiano qualche geniale asso nella
manica
già pronto, normalmente il primo giorno puntano tutto sul
bagno di sangue. La
mia collega si annoiava e ha deciso di andare a telefonare a Gloss,
lasciandomi
a presidiare il fortino. O meglio, il divano.
Publius
torna dal suo
drink di inizio giornata con gli altri Sponsor e si lascia cadere
malamente
accanto a me. "Che palle" è il suo stringato commento su
queste prime
ore di Giochi, "avranno già cambiato canale, a quest'ora ci
sta quel
programma dove fanno le torte."
Naturalmente
so di cosa
parla perché Ruby si registra tutte le puntate e ci
costringe a guardarle
quando ha bisogno di una mano. Una parte di me è felice che
non ci siano state
troppe morti e che i miei ragazzi siano al sicuro, almeno per il
momento, ma so
anche che qualche morte in più all'inizio avrebbe agevolato
la loro scalata
verso la vittoria. Solo uno può tornare a casa e tirarla
troppo per le lunghe
non so quanto possa giovare. So che Publius ha ragione, un'edizione
noiosa con
pochi ascolti porta gli Strateghi a dover movimentare le cose e di
solito i
loro diversivi sono abbastanza cruenti. "Sai cosa dovremmo mandargli?
Un
mazzo di carte." Mi volto verso di lui con uno sguardo interrogativo.
"Sì, così si distraggono un po', guarda che facce
annoiate che
hanno!" Indica lo schermo e in effetti i Favoriti sembrano un po'
giù di
tono. Dopo aver organizzato i turni di guardia non gli è
rimasto molto da fare
e sono pur sempre ragazzi costretti a stare seduti in un prato senza
niente da
fare.
"Non
possono
distrarsi, sono gli Hunger Games, non il picnic di fine scuola"
è la mia
risposta da Mentore accompagnata da un'occhiataccia.
"Secondo
me è una
buona idea, li aiuterà a legare e a fare squadra. E poi
sarà un momento
divertente, il pubblico riderà e loro saranno simpatici a
tutti. Minima spesa,
massimo risultato." Ci rifletto su un attimo, forse ha ragione lui.
Insomma, ci attireremmo un po' di simpatia almeno, no? Saranno sempre
più interessanti
di quanto sono adesso. "E potremmo prenderne un mazzo anche per noi,
quanto è passato dal nostro ultimo strip poker, Maloney?"
Gli
rifilo una gomitata
e uno sguardo allibito. "Ti vorrei ricordare che stiamo lavorando."
"Dimmi
a che serve
essere così fedele al tuo fidanzato se poi lui non ti fa
nemmeno dare una
sbirciatina ai file sull'arena. Conoscere la posizione di qualche
trappola non
sarebbe male."
"Io
gioco pulito,
Publius."
"Che
mi dici di una
pulitissima partita a poker, allora?"
"Che
hai molti più vestiti
di me, quindi direi che si chiama barare."
"Vinci
qualche mano
e prenditeli." Odio questi sguardi da seduttore lascivo, rendono
così difficile
dirgli di no. Scuoto la testa per liquidare la faccenda e per fortuna
torna
Cashmere.
"Di
che
parlate?" chiede annoiata mentre si siede anche lei.
"Publius
vuole
mandare un mazzo di carte ai ragazzi per farli legare e pensa che il
momento
susciterà la simpatia del pubblico" le riassumo velocemente
mentre Caesar
Flickerman sullo schermo riassume per circa la settima volta in due ore
il
bagno di sangue.
"Mi
sembra
un'ottima idea" è la risposta di Cashmere che mi fa voltare
verso di lei
abbastanza sbigottita.
"Ecco
perché adoro
lavorare con te, Cash" risponde lui mentre le allunga una manciata di
banconote che lei prende, per poi alzarsi e andare ad occuparsi delle
carte.
"Sbaglio
o qualcuno
ha parlato di stip poker? Sono alquanto offeso dal non aver ricevuto un
invito" dice una voce alle mie spalle e io mi volto subito.
"Finnick!"
esclamo, felice di vederlo. Stavo giusto aspettando che l'atmosfera si
calmasse
per andare a cercarlo. Mi affretto ad alzarmi e prendere il braccio che
mi
offre, incurante della smorfia di fastidio di
Publius-a-cui-piace-tanto-lavorare-con-Cashmere, e ci dirigiamo verso
un angolo
isolato del bar. "Come stai?" gli chiedo appena sono sicura che siamo
lontani da orecchie indiscrete. "Come sta Annie?"
"Lei
sta... bene,
credo. L'ho affidata a Mags, io potrei fare qualcosa di avventato
pensando di
aiutarla, senza pensarci troppo, e magari invece peggiorare la
situazione."
Gli
poso una mano sul
braccio e annuisco per indicargli che penso abbia preso la decisione
migliore.
Non vuole darlo a vedere cercando di essere il solito Finnick Odair, ma
io mi
accorgo benissimo di quanto sia in apprensione. "Sai, Annie potrebbe
anche
vincere. È carina, piace al pubblico e agli Sponsor, e poi
è una Favorita! Ha
buone possibilità!"
"Stella,
ma li hai
visti i Tributi di Brutus? Quelli ti rompono il collo prima che tu
riesca ad
accorgerti che li hai alle spalle. E i tuoi ragazzi sembrano aver
passato la
vita a maneggiare lame. Annie resisterà per un po', ma
arriverà un momento in
cui decideranno di sbarazzarsi di lei e ci sarà ben poco che
potrà fare per
impedirlo."
Vederlo
così giù mi
stringe il cuore, ma non ho davvero idea di cosa dire per tirargli su
il
morale. "Pensi sia stato Snow?"
"Non
dubito che il
fatto che uno dei divertimenti preferiti da così tanti
Capitolini avesse una
ragazza gli desse particolarmente fastidio" mi risponde sarcastico, ma
io
percepisco l'amarezza nella sua voce. "Tu dovresti conoscere il suo
metodo" aggiunge rivolgendomi un sorriso triste e io non posso che
annuire
mentre ripenso ad Ariel. Ce ne stiamo qualche minuto in silenzio ad
autocommiserarci, poi la nostra attenzione viene catturata dalla tv.
Un
pacchetto scende
sulle teste dei Favoriti, che guardano in alto sorpresi, chiedendosi
cosa possa
essere. Quando lo aprono e vedono le carte si fanno una bella risata,
salutano
in camera, si mettono a scegliere che gioco fare. Bright inizia a
spiegare le
regole del Black Jack perché Josie, la ragazza del Due, non
le conosce, e per
un po' sembrano esattamente quello che sono: un gruppetto di
adolescenti in un
pomeriggio di primavera. Caesar Flickerman gioisce, ride, commenta. Se
potesse
farebbe un balletto di ringraziamento per avergli risollevato la
trasmissione.
Non c'è di che, Caesar.
"Idea
vostra?"
mi chiede Finnick con mezzo sorriso.
"Ho
un buon
team" rispondo vaga ma sorrido compiaciuta ed entrambi ridacchiamo
mentre
un po' di tensione si allenta, almeno per il momento.
"Publius
è così indecentemente
innamorato di te da essere quasi imbarazzante" mi dice di punto in
bianco
e io sto per replicare con una battuta stupida, ma lui mi precede. "Lo
so
perché lo sono stato anch'io, credo sia una fase della vita
di noi uomini,
essere indecentemente innamorati di Stella Maloney" aggiunge con un
guizzo
divertito negli occhi.
"Per
fortuna che
poi guarite" rispondo con un gesto sollevato che gli fa fare la prima
vera
risata della giornata.
"Anche
perché nessuno
vorrebbe uno Stratega come nemico." Odio quello sguardo inquisitore.
"Quindi
lo
sai" rispondo cauta sentendo un leggero calore alle guance.
"Avrei
preferito
saperlo da te." Non c'è rimprovero nella sua voce,
fortunatamente.
"Volevo
farlo di
persona, ma poi ci sono state le Mietiture e sapevo che avevi qualcosa
di più importante
a cui pensare e--"
"Io
ho sempre tempo
per te, non te lo dimenticare."
Poggio
la testa sulla
sua spalla e lui mi passa un braccio attorno alla vita in quel suo modo
protettivo. "Sai cosa, Finnick? Abbiamo avuto un bagno di sangue con
cinque morti, i Favoriti stanno giocando a carte e lo share
è calato ancora
prima dell'ora di pranzo. Io credo che tutto possa accadere in questa
edizione.
Quindi non disperare, secondo me Annie torna a casa. Anche
perché mi ha
promesso un'altra torta ai lamponi."
Oggi
si chiude la prima
settimana di Giochi ed è un disastro. Ci sono state solo tre
morti e per niente
interessanti, almeno per gli standard del pubblico di Capitol City. La
ragazza
del Dodici è finita nelle sabbie mobili mentre cercava di
bere dell'acqua dal
fiume, quella del Nove è diventata il pranzo di una pianta
carnivora e il
ragazzo del Sei si è rotto l'osso del collo in una frana. I
Favoriti hanno
capito che andremo per le lunghe e hanno iniziato a raziocinare il cibo
e ad
aspettare con ansia i colpi di cannone, che non arrivano quasi mai.
È l'edizione
più noiosa da che io ho memoria, ma finora, a parte l'ansia,
non ho avuto molto
di cui preoccuparmi.
Al
momento sono al
telefono con Sapphire, completamente distesa su un divano dopo essermi
tolta le
scarpe. È primo pomeriggio e non c'è quasi
nessuno, più o meno come dal terzo
giorno in poi. Gli Sponsor si annoiano e vanno in giro per l'edificio,
sempre
reperibili al telefono, molti Mentori preferiscono seguire i Giochi dal
proprio
appartamento alla Torre e
"Non
dico che non
sia bello, per carità, ma ci serviva davvero un altro centro
commerciale in
quella zona? Non potevano farci un parco o qualcosa di simile?"
Insomma,
io sto via una settimana e inaugurano il nuovo centro commerciale. Era
in
costruzione da mesi, ma naturalmente hanno deciso di inaugurarlo
durante i
Giochi per sfruttarli come pubblicità. E hanno anche dato
dei regalini.
Cashmere ieri ha fatto una tirata assurda a Gloss perché non
si è fatto dare
nulla e quando lui ha risposto 'ma a che ti servono un'altra crema e un
altro
smalto' lei per poco non ha lanciato il telefono contro la parete.
Uomini, che
ci vogliamo fare, li amiamo anche così.
So
che dovrei rispondere
qualcosa ma il mio sguardo si sposta sulle schermo e io balzo a sedere.
Il
ragazzo del Sette si nasconde tra gli alberi alle spalle della
Cornucopia con
in mano un'ascia che non ho idea di dove abbia preso, ma che non dubito
sappia
usare. "Ti devo lasciare, Sapphire, sta per succedere un casino."
Chiudo il telefono proprio mentre lui esce dal suo nascondiglio e si
dirige
verso i Favoriti.
Il
primo che gli capita
a tiro è il Tributo di Finnick, che fa appena in tempo ad
accorgersi
dell'avversario che la sua testa vola via, disegnando una parabola di
sangue,
fino a cadere a terra a pochi passi da Annie. Lei emette un urlo
così agghiacciante
che mi viene la pelle d'oca. Attorno a me è calato il
silenzio e tutti siamo in
attesa di vedere che piega prenderà la situazione. Amber
lancia un coltello
dritto alla gamba del nemico, che cade in ginocchio. Pochi istanti dopo
Bright
gli si para alle spalle e gli taglia la gola, tirando un sospiro di
sollievo
quando lo vede accasciarsi per terra nel suo stesso sangue. Il colpo di
cannone
arriva e Annie emette un altro urlo, prima di fuggire via verso il
bosco, senza
portare nulla con sé. Osservo pietrificata due hovercraft
che arrivano a
prelevare i corpi e poco dopo tutto tace di nuovo. I quattro Favoriti
rimasti
sono scossi ma indenni e si siedono a parlare tra loro dell'accaduto.
Non
posso che essere
fiera di Bright e Amber e del loro lavoro di squadra, meriterebbero di
vincere
entrambi solo per l'autocontrollo con cui hanno gestito la situazione.
Ma sono
anche preoccupata per Annie che ora sta fuggendo senza una meta,
visibilmente
traumatizzata. Si rifugia in una grotta e si siede in un angolo,
abbracciandosi
le ginocchia e dondolandosi avanti e indietro con gli occhi chiusi,
piangendo
istericamente. Caesar potrà lavorare su questa storia fino a
sta sera, non ho
dubbi. E gli Strateghi saranno entusiasti che le cose si siano
finalmente
risollevate.
Mi
rimetto le scarpe e
raggiungo Finnick. Sono contenta che abbia affidato Annie a Mags,
perché la sua
condizione al momento non è molto migliore di quella della
sua ragazza.
Sono
passati due giorni
dagli eventi alla Cornucopia e tutto è tornato come prima.
Non ci sono state
altre morti, nemmeno accidentali. Per il primo giorno i Favoriti sono
stati
all'erta, preoccupati che qualcun altro potesse tentare un attacco, ma
ormai
sono più tranquilli. Davvero, credo sia l'edizione
più rilassata che io abbia
mai visto, hanno anche tirato di nuovo fuori le carte. Non avrei molto
di cui
preoccuparmi se non fosse per Annie. È ancora in stato di
shock e non sembra
fare molti progressi. Nella grotta dove si trova c'è una
piccola fonte d'acqua
dove lei ogni tanto va a bere, quanto al cibo non sembra importargliene
molto
per adesso. Passa le ore rannicchiata in un angolo a fissare il vuoto
con occhi
vitrei, poi nella sua mente succede qualcosa e si copre le orecchie per
proteggersi da rumori che sente solo lei e serra gli occhi. Poi si
calma e
torna a fissare il vuoto.
Insieme
a lei, anche
Finnick sta peggiorando. È preoccupato, nervoso e se ne sta
incollato agli
schermi se possibile più di prima. Profonde occhiaie che il
trucco stenta a
coprire indicano che in questi due giorni non deve aver riposato
nemmeno lui.
Mi sono fatta preparare una tisana rilassante dal barista e mi siedo
accanto a
lui, porgendogli la tazza. "Ti aiuterà a calmare i nervi"
gli spiego
con un sorriso, mettendogli praticamente la tazza in mano e guardandolo
in modo
gentile ma fermo. Lui sta per ribattere ma poi ne prende un sorso.
"Fa
schifo" è il
commento seguito da un'espressione disgustata, ma ne prende un altro
sorso
senza fare troppe storie.
"Sai,
ci ho
pensato. Credo che il suo nascondiglio sia abbastanza difficile da
trovare. Se
rimane lì ha buone possibilità di arrivare alla
fine, non sarebbe la prima a
vincere in questo modo" provo ad incoraggiarlo, che poi è
anche la verità.
Lui si gira verso di me con lo sguardo vuoto tanto da indurmi a pensare
se
abbia capito quello che ho detto.
"Secondo
te gli
Strateghi la lasceranno lì? È l'edizione
più noiosa di sempre e un qualche animale
che la attacca mentre si nasconde sarebbe un colpo di scena anche
troppo facile
per lasciarselo sfuggire e tu pensi che la faranno vivere?" mi chiede,
il
tono sempre più arrabbiato e basito, prima di posare la
tazza sul tavolo
davanti a noi. "E dire che stai con uno Stratega, dovresti sapere come
funzionano queste cose."
Potrei
anche arrabbiarmi
per come mi sta trattando, ma capisco che in qualche modo deve sfogare
la
frustrazione e poi sono troppo concentrata su quello che ha detto. Ha
ragione,
io sto con uno Stratega. La mia mente lavora febbrile mentre prendo il
cellulare e scrivo un messaggio a Seneca. Vediamoci fuori
dalla sala di
controllo tra dieci minuti, è importante. Forse
c'è qualcosa in più che
posso fare piuttosto che starmene qui a sperare che non accada niente
di brutto
ad Annie. "Devo fare pipì, torno tra poco. Bevi la tisana"
dico
velocemente a Finnick, per poi sgattaiolare via dalla sala.
Percorro
velocemente il
corridoio, i Pacificatori di guardia al corridoio storcono il naso ma
non dicono
nulla, a quanto pare la mia relazione con Seneca non è poi
così segreta. Lo
vedo appena fuori dalla sala dove vengono gestiti i Giochi e affretto
il passo,
il rumore dei tacchi sul marmo del pavimento ad annunciare il mio
arrivo. Lui
si volta, l'espressione basita e nervosa sul volto.
"Che
accidenti ci
fai qui, tu non ci potresti neanche stare fuori da quella stanza!"
sbotta
quando mi avvicino, lo sguardo che saetta da me alla porta.
"Lo
so, ma avevo
bisogno di vederti" dico piano, chiedendomi se acconsentirà
al mio piano.
Lui evidentemente fraintende il motivo per cui sono qui, cosa su cui
non posso
neanche dargli torto e mi afferra per le spalle, avvicinando il mio
corpo al
suo e baciandomi. "Seneca, dobbiamo parlare" gli dico più
chiaramente,
ma lui non demorde, scendendo a baciarmi il collo per poi soffermarsi
sulla
scollatura del vestito.
"Ho
una decina di
minuti, poi devo tornare dentro. Possiamo parlare... O possiamo fare
qualcosa
di più piacevole..." mi soffia in un orecchio e io sono
costretta a
prenderlo per le braccia e spostarlo.
"No,
dobbiamo
proprio parlare, mi serve il tuo aiuto!" dico decisa mentre lui sbuffa,
si
passa una mano sulla faccia e poi mi guarda con aria interrogativa. "La
ragazza del Quattro, Annie, è la fidanzata di Finnick,
è mia amica" gli
spiego mentre il suo sguardo inizia a farsi più consapevole.
"Accidenti"
dice mentre con una mano si scosta un ciuffo di capelli ribelle.
"Esatto.
Quindi noi
la dobbiamo salvare, o almeno aiutare."
"Noi?!"
"Sì,
noi. I Giochi
languono, tutti si annoiano, ci vuole un colpo di scena. Fai straripare
il
fiume, Annie è brava a nuotare, se la caverà, ma
molti altri no e avrà meno
avversari e voi risolleverete un po' il programma" gli spiego,
continuando
a pensare che la mia sia una grande idea.
"Stella,
io non
posso truccare i Giochi! Lei è tua amica, ma anche gli altri
hanno delle
famiglie a casa che li aspettano, chi siamo noi due per decidere chi
vincerà? E
dei tuoi ragazzi che mi dici? E di te? Tu hai bisogno di vincere!"
So
che ha ragione, ha
ragione su tutto, ma ho visto Finnick e so che ha bisogno di riavere
Annie.
"Credi che non ci abbia pensato, che sia facile per me stare qui a
supplicarti di ammazzare dei ragazzini innocenti? Beh non lo
è, ma uno deve
vincere, quindi che cambia se diamo una mano ad Annie ad essere lei?"
"Che
cambia? Cambia
che non spetta a noi decidere!" Inizio a pensare che non lo
convincerò,
per quanto i Giochi siano spietati lui ha il suo codice d'onore e non
lo vuole
infrangere solo perché io sono qui a piagnucolare.
"Senti,
tu l'hai
visto cosa ha significato per me vedere il mio ragazzo morire
nell'arena, come
sono diventata. Non possiamo lasciare che lo stesso succeda a Finnick,
non
possiamo lasciare che si rompa qualcosa anche dentro di lui, dobbiamo
salvare Annie."
Sono squallida, lo so. Ma sembra funzionare. Lui muove qualche passo,
si agita,
si passa una mano tra i capelli e poi torna a fronteggiarmi.
"Va
bene, lo
faccio. Ma solo questa volta. E se è troppo fuori di
sé per nuotare non venire
a prendertela con me se muore."
"Grazie"
è tutto
quello che riesco a dire, mentre prendo la sua mano e la stringo. Lo
bacio e
passerei volentieri qualche ora stretta nel suo abbraccio, ma lui
ricorda ad
entrambi il nostro dovere.
"Ora
vai, devo
rientrare." Annuisco e mi allontano, percorrendo il corridoio a ritroso
e
tornando nella sala dove seguiamo i Giochi. Mi siedo accanto a Finnick
e Mags e
scopro che lei lo ha convinto a finire la tisana. Le rivolgo un sorriso
grato e
mi volto verso lo schermo, sperando con tutta me stessa che Seneca
riesca a
convincere il suo capo.
Dopo
un'ora non è ancora
successo niente, così accetto l'invito di Publius e lo
raggiungo al bar. Inizio
a chiedermi quanto ci voglia per creare un'alluvione, quanto tempo
richiede
agli Strateghi una cosa simile? "Sai, fossi in te punterei qualcosa sul
Quattro" lascio cadere quasi per caso, mentre muovo i cubetti di
ghiaccio
nel mio bicchiere con la cannuccia. Chissà cos'è
che sto bevendo.
"La
ragazzina
pazza? Hai di nuovo corretto il tè con la vodka?"
"Perché
non provi a
fidarti di me per una volta?"
"Ma
mi hai rotto le
palle per mesi perché puntassi su di voi e ora vuoi che
supporti un altro
Distretto?"
Sbuffo,
probabilmente
non avrei dovuto dirgli niente, anche perché non sono ancora
sicura che Seneca
riesca a mettere in atto il piano. È che mi dispiace far
perdere Publius a
causa della mia slealtà. "Fa come vuoi, il mio era solo un
consiglio"
mi concedo, per tornare a vedere come sta Finnick.
Parliamo
un po' del più e
del meno, io guardo l'orologio di continuo, tanto che lui scherzando mi
chiede
se ho qualche impegno. Rido e sto pensando ad una risposta divertente
quando la
voce entusiasta di Caesar ci fa girare verso lo schermo più
vicino. C'è un
terremoto nell'arena. È iniziato con qualche piccola scossa
che ha spaventato
alcuni Tributi, ma ora non sembra voler finire, anzi, le scosse si
fanno sempre
più forti. Le pareti rocciose più fragili
iniziano a cedere e così i nervi dei
ragazzi. Il familiare panico inizia a serpeggiare nell'arena mentre noi
possiamo tenere d'occhio quello che accade da più
inquadrature.
Una
mi interessa
particolarmente. C'è una telecamera che inquadra la diga che
domina l'arena e
noto delle piccole crepe che iniziano a comparire sulle pareti che
regolano la
portata del fiume. Le scosse non si arrestano, anzi il loro aumentare
di
potenza fa cedere la diga e l'acqua si fa strada con forza nel letto
del fiume,
fuoriuscendo dagli argini e iniziando ad invadere le terre attorno.
Scommetto
che il pubblico non riesce a staccare gli occhi dallo schermo, saranno
rimasti
tutti pietrificati davanti all'acqua che dirompeva in quel modo. Non mi
ero
resa davvero conto della portata del fiume, lo faccio soltanto adesso
che
l'acqua inizia a prendere sempre più piede. In una decina di
minuti l'arena è completamente
allagata, Caesar Flickerman è sconvolto, non ha idea di come
prendere quello
che sta succedendo.
Lo
spiazzale della
Cornucopia si trova a pochi metri dal fiume quindi si trasforma in un
lago e
non c'è niente a cui aggrapparsi. I quattro Favoriti vengono
trasportati dalla
corrente e non c'è molto che possono fare. Amber sbatte la
testa contro un
masso e la vedo affondare mentre l'acqua si colora di rosso. Il ragazzo
di
Brutus affoga poco dopo perché non riesce a stare a galla,
le onde che si sono
formate sono troppo forti. Non so se siano gli Strateghi a regolare la
corrente
oppure no. Bright finisce intrappolato tra le radici di un albero
sradicato e
non riesce a liberarsi, affoga poco dopo e il suo corpo rimane a
penzolare lì.
La ragazza del Due per un po' riesce a nuotare ma poi si stanca, non
vede un
ramo che sporge sull'acqua e ci finisce infilzata.
Continuiamo
a vedere
scene simili per ore, ho il vago sospetto che nella sala di controllo
non
riescano più a controllare l'inondazione. I Tributi muoiono
ad uno ad uno e io
inizio a pensare che quelli che avevamo previsto sarebbero stati dei
Giochi
molto lunghi, in realtà avranno fine oggi. Pochi Tributi
sono ancora in vita e
Annie è tra quelli. Nuota incredibilmente bene, rimane a
galla, riesce ad
aggrapparsi a qualche appiglio per riposare un po' e poi riprende a
nuotare,
come se avesse una meta da raggiungere. Finalmente, dopo non so quanto
tempo e
quanti colpi di cannone, l'acqua si ritira, in un modo che mi sembra
molto
artificiale. Annie sta respirando affannata distesa sull'erba bagnata e
non si
vede nessuno attorno a lei. Io riconosco questa calma tesa e il senso
di attesa
che c'è nell'arena.
"È
finita, Finnick.
Annie ha vinto" gli dico piano, incredula che abbia funzionato
così bene,
che tutto, per una volta, sia andato come avevo previsto.
"Non
puoi esserne
sicura" mi risponde, ma so che l'ha capito anche lui. Pochi minuti
dopo,
dopo qualche immagine dell'arena ora tornata calma offerta al pubblico,
Caesar
proclama Annie Cresta del Distretto Quattro vincitrice dei Settantesimi
Hunger
Games.
Ci
sono applausi,
gridolini, imprecazioni, bottiglie che vengono stappate, ma io
percepisco poco
perché sono stretta nell'abbraccio di Finnick. Lo ricambio e
sorrido felice, in
questo momento voglio solo pensare che l'abbiamo salvata, condividere
la sua
gioia. Abbiamo fatto una cosa sbagliata? Forse sì. Ma
vedendo gli occhi di
Finnick lucidi per la gioia non posso fare a meno di pensare che se
dovessi
tornare indietro lo rifarei altre mille volte.
Author's
Note-.
Bentrovati a tutti! Spero che questo capitolo incentrato sui Giochi vi
sia
piaciuto. L'edizione di Annie mi ha sempre incuriosito per questa sua
evoluzione non proprio tipica quindi scriverne è stato sia
un piacere che una
sfida. Non ci sono molte informazioni su quello che successe e io ho
preferito
approfondire le parti conosciute (inventando di sana pianta giusto il
bagno di
sangue) adattandole alla mia storia. Spero sia venuta fuori una cosa
credibile,
era la prima volta che mi confrontavo con un'edizione di cui
Mi
scuso se 'il look' di
questa terza parte non è il massimo, sto avendo
più problemi del solito con
l'html, spero che i contenuti compensino la mancanza grafica. Come al
solito se
volete lasciare qualche commentino non potrete che rendermi felice :3
Grazie a
tutti per continuare a seguire la storia e alla prossima <3