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Autore: Nami93_Calypso    01/10/2015    2 recensioni
Zoro porterà ad un ritrovo con gli amici un vecchio album di fotografie catapultando tutti in un viaggio nel passato fatto di malinconia, vecchi amici mai più rivisti, amori adolescenziali imbarazzanti, epiche gite scolastiche, feste di compleanno, matrimoni, risate.
(Song-fic di “La dura legge del gol” di Max Pezzali)
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANNI RIVISTI IN POCHI ISTANTI


https://www.youtube.com/watch?v=XPSumqaaMBc
 
Appoggiò una mano sul vetro della porta del bar e spinse per entrare. Nonostante il cartello riportasse la parola “Chiuso” si aprì senza opporre resistenza. Sanji sapeva che sarebbero arrivati tutti quanti dopo la chiusura, come accadeva tutte le domeniche sere da anni ormai. Era il loro ritrovo abituale. Dopo aver passato la serata con i propri compagni o famiglie andavano lì per rilassarsi e passare del tempo insieme. Se non fossero adulti, se non lavorassero, passerebbero lì tutto il loro tempo.
-Ciao Zoro!- lo salutò Rufy, sbracciandosi, seduto sull’alto sgabello posto di fronte al bancone.
Il nuovo arrivato si sfilò il cappotto e lo appese all’attaccapanni guardandosi intorno. Sanji se ne sta dietro al bancone a lavare le stoviglie e ad intimare al moro di non prendere nulla da mangiare, Franky e Brook stavano giocando a freccette in fondo al locale, Nami, Usop e Chopper erano seduti ad un tavolo a giocare a carte. Probabilmente lei li stava anche spennando.
Mancavano solo loro all’appello.
-Dove hai lasciato la bella Robin, buzzurro?- lo apostrofò il cuoco mentre l’amico prendeva posto accanto a Rufy.
-Sta arrivando, è uscita con una sua amica-
-Ah quindi tu eri a casa a fare un cazzo mentre io qui sgobbavo!-
-E se anche fosse?- gli regalò uno sguardo truce. Pretendeva che lo aiutasse a lavoro adesso? –Comunque se proprio vuoi farti i cazzi miei sono andato a casa di mia madre; Robin voleva che recuperassi una cosa-
Appoggiò un grosso librone sul bancone.
 
Chi le ha inventate le fotografie
chi mi ha convinto a portar qui le mie
 
-Cos’è?- domandò Rufy, incuriosito, sporgendosi verso il volume.
-Un album di foto- rispose il verde.
-Foto? Di che cosa?- chiese Nami dal tavolo mentre Usop e Chopper si mettevano le mani nei capelli, disperati.
-Senti proprio tutto, mocciosa-
La rossa rispose con una linguaccia.
-Sono fotografie di quando ero piccolo ma anche di quando ero ragazzo. Si può avere qualcosa da bere in questo bar?- chiese Zoro rivolgendosi al biondo.
-Siamo chiusi- rispose quello seccamente.
Il verde gli rivolse un ringhio infastidito.
-Voglio vederle-
Per poco Zoro non cadde giù dallo sgabello. Quando era arrivata lì accanto a lui Nami?
 
Che poi lo sappiamo
scattan le paranoie
 
-Oh yes! Non vedo l’ora di vedere il fratello nudo come un verme mentre fa il bagnetto- esordì Franky addossandosi con il gomito al bancone.
-Oppure in spiaggia con le mutandine, yhohohho!- gli diede man forte Brook.
La rossa si porto alle loro spalle e gli mollò due poderosi cazzotti sulla nuca, uno per ciascuno.
-Sapevo che eravate dei pervertiti ma non credevo fino a questo punto!- li rimproverò.
Zoro si portò una mano sugli occhi, esasperato.
Ormai anche Usop e Chopper erano stati attirati dal frastuono, forse anche nella speranza che Nami si dimenticasse che li stava stracciando a carte.
-Dai a nessuno frega di vedere quanto eri brutto da neonato! Passiamo direttamente alle foto in cui ci siamo noi!- lo canzonò Sanji.
Zoro gli lanciò uno sguardo assassino ma non rispose.
Da quando aveva preso quell’album una strana angoscia si era impossessata di lui. Era vero, tra quelle foto c’erano anche i suoi migliori amici, quelli con cui si trovava quella stessa sera, quelli che aveva conosciuto ai tempi della scuola. Sarebbe stato bello e divertente rivederle. Ma c’erano anche tante altre foto che immortalavano persone con cui aveva condiviso molto e che non vedeva né sentiva da anni. Pensare a quelle cose lo riempiva sempre di malinconia. Certo, non era uno che amava circondarsi di molte persone, i suoi pochi amici gli andavano più che bene, ma fare un pezzo di strada con qualcuno che poi si allontana non è poi così facile da digerire.
 
Le facce nelle foto accanto a noi
entrate nelle nostre vite e poi
scappate di corsa
per non tornare mai 
 
-Ehi, che mi sono persa?-
Tutti si voltarono verso Robin che nessuno aveva sentito entrare, un po’ per le sue movenze silenziose un po’ per il baccano presente all’interno.
-Ciao Robin!- la salutò Chopper correndo incontro all’affezionata cognata.
-Robin-swan! Vuoi qualcosa da bere?-
-Perché a me non dai niente, torciglio?-
-Sono nato per servire le dee, non i buzzurri!-
-Piantatela!- intimò Nami ai due.
-Stavamo per vedere le foto di Zoro!- urlò Rufy per farsi sentire sopra le urla e gli insulti dei suoi amici.
Robin si sedette accanto a suo marito e prese il volume tra le mani. L’attenzione di tutti si concentrò su quell’oggetto.
-Salta le prime, saranno sicuramente noiose. Zoro passa più tempo a dormire adesso figuriamoci da neonato!- fece Usop nascondendosi impercettibilmente dietro Franky per paura di ripercussioni dall’amico.
La mora aprì l’album a qualche pagina dopo la prima.
In una fotografia era raffigurato un piccolo Zoro di tre o quattro anni dentro un grembiulino azzurro. Stringeva la mano ad una bimba con grembiule rosa dai capelli scuri.
Un silenzio pesante scese sul locale. Tutti conoscevano Kuina, l’amica d’infanzia di Zoro morta a soli sei anni per un banale quanto fatale incidente.
Robin lo vide stringere le mani a pugno sopra le ginocchia e allungò una mano per avvolgerne dolcemente una. Cambiò pagina solo quando sentì la sua presa allentarsi.
In un’altra fotografia raffigurava Zoro intento a giocare con dei bastoni con altri due bambini.
-Chi sono quei due?- chiese Brook allungandosi per vedere meglio.
-Johnny e Yosaku, dei miei amici dell’asilo- rispose il verde.
In un’altra foto un piccolo Zoro sorridente e con le guance rosse teneva in braccio il fratellino Chopper appena nato.
Il maggiore gli scompigliò i capelli affettuosamente.
Robin voltò un’altra pagina.
-Ehi! Ci siamo noi!- urlò Rufy indicando un’immagine.
Zoro, Rufy, Usop, Sanji, Nami guardavano l’obbiettivo ridendo. Erano sotto l’insegna di uno zoo.
-Era una gita della prima elementare- fece Nami con gli occhi umidi e la voce tremula.
 
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso ci hanno buttato
si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice:
"Voi non capite un cazzo è un po' come nel calcio"
E' la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono
Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi 
 
Zoro ghignò. Finalmente vedeva dei volti davvero amici.
Nelle pagine successiva c’erano altre foto di loro cinque: in piscina, nel frutteto di Nami, nella casa sull’albero di Rufy, nel ristorante del padre di Sanji.
Non poteva credere di conoscere quegli scalmanati da più di vent’anni.
In alcune foto di classe c’erano persone di cui si era quasi dimenticato: Pell, Cavedish, Fukaboshi, Valentina. Tutte persone che, dopo le elementari, non aveva più visto e non sapeva nemmeno dire che fine avessero fatto.
-Lui era antipaticissimo!- fece Usop indicando un bambino occhialuto coi capelli scuri e ingellati: Kuro.
-Perché vogliamo parlare di lei?- fece Sanji indicando una bambina paffutella e stranamente troppo truccata per la sua età.
-Ah sì… Come si chiamava?- domandò il nasone.
-Laura e non era così male!- rispose Nami –Lo dici solo perché aveva una cotta per te e a te non interessava-
Intanto Rufy se ne stava zitto a fissare con aria assorta una fotografia. La rossa, accorgendosi del suo silenzio, seguì il suo sguardo e capì immediatamente chi fosse il fulcro del suo interesse: Arlong, un bambino terribile che l’aveva bullizzata e tormentata fin dalle elementari. Tante volte Rufy, insieme agli altri, era intervenuto in sua difesa.
In fondo erano inseparabili, si aiutavano sempre.
Gli diede un bacio sulla guancia per tranquillizzarlo.
 
Da queste foto io non lo direi
che di tutta 'sta gente solo noi
siam rimasti uniti
senza fotterci mai
Sull'amicizia e sulla lealtà
ci abbiam puntato pure l'anima
per noi chi l'ha fatto
chi per noi lo farà 
 
-Iniziano le medie- fece Robin dopo aver girato pagina.
-C’è la mia Kaya!- fece Usop entusiasta indicando la sua attuale moglie.
-Com’è commovente! Amori che nascono tra i banchi di scuola!- piagnucolò Franky emozionato passandogli un braccio dietro le spalle.
-Ma quali amori! Ci ha messo anni a conquistarla!- si scaldò Sanji.
-Robin guarda! Quella è Kayme!- fece Nami indicando la loro vecchia compagna di classe.
-C’è anche quel cretino di Mr 1- notò il biondo.
-Mr 1? Perché Mr 1?- domandò Chopper.
-Tsk, era un fissato- rispose il fratello –Voleva che tutti lo chiamassero così, guai a chiamarlo con il nome di battessimo!-
-Ci assillò talmente tanto che l’ho persino dimenticato- ricordò Sanji.
-Quel bastardo! Quante volte l’ho aiutato ad aggiustare il motorino ogni volta che lo sfasciava facendo le penne e poi, finite le medie, non mi salutava nemmeno per strada!-
-Perché Apoo? Sai quante volte gli ho suggerito durante le verifiche rischiando di essere beccata?- aggiunse Nami.
-Bè anche Pappaug non era da meno. Gli offrivo sempre la merenda. Non ho mai visto un centesimo!- fece Usop.
-Mi spiace non sentire più Rebecca- fece la mora pensierosa.
-Tu Rufy? Non rimpiangi nessuno?- domandò Chopper incuriosito.
Tutti si voltarono in direzione dell’interpellato e lo trovarono a fissare il più piccolo della compagnia con un mignolo nel naso.
-Mmmm no!- rispose con un sorriso ebete.
Nami si strofinò gli occhi.
-Ovunque andassimo lui era il bonaccione, il pagliaccio! Tutti amano Monkey D Luffy!- rispose lei beffarda.
Il ragazzo si limitò a ridere prendendo le sue parole come un semplice complimento.
 
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso ci hanno buttato
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice:
"Voi non capite un cazzo è un po' come nel calcio"
E' la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono
Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi
 
Più guardava quelle foto più Zoro si deprimeva.
Vedere tutte quelle persone che per lui una volta erano state importanti e che ora no significavano più nulla. Gli venne il dubbio che forse per loro lui non era mai stato nulla.
Vedere la foto di Tashigi, una delle sue più care amiche, gli procurò una morsa al cuore.
Lei condivideva la sua passione per le spade, la cultura giapponese, i film di azione. Avevano passato tanti pomeriggi insieme in cui lei cercava di fargli entrare la storia in testa prima di una verifica o in cui lui la allenava duramente nel kendo.
-Oh Dio, no, vi prego!- Zoro si ridestò dai suoi pensieri e guardò Nami che fissava inorridita una fotografia –Toglietemi quel cappello da davanti gli occhi!-
 
Il tipo con il cappellino blu
dei New York Yankees quello lì sei tu
mi sa che anche al cesso
te lo tenevi su
 
-Te lo aveva regalato Tashigi, non lo toglievi mai!- ricordò Sanji.
-Era troppo ridicolo!- aggiunse Rufy tenendosi la pacia dalle risate.
-Tu non puoi parlarmi di cappelli!- si infervorò Zoro –Anzi, nessuno della tua famiglia può!- proseguì indicando il cappello di paglia che portava sulle spalle legato ad un cordino e che appariva anche in qualche foto.
-Oh mamma, il cappello da cow boy di Ace- la rossa si battè una mano sulla fronte al ricordo.
-Ehi, quella era stile!- ribattè Franky.
-E il cilindro di Sabo?- fece notare Robin.
-A me piaceva!- sentenziò Brook.
-Per non parlare del cappello a forma di testa di cane di vostro nonno!- aggiunse Usop.
-Guardate! Qui ci siamo tutti!-
Il gruppo portò l’attenzione sulla foto indicata da Chopper. Era il sedicesimo compleanno di Zoro ed era vero, c’erano tutti. Ai tempi delle superiori avevano conosciuto anche Franky e Brook.
-Lo dolce Perona!- cinguettò Sanji indicando il centro della foto dove una ragazza dai capelli rosa stava avvinghiata al loro amico.
 
E quella nella foto accanto a te
non è il fenomeno della tua ex
quella che diceva:
"Scegli o loro o me"
 
-Oh come potremmo mai dimenticarci Perona?- commentò Usop che di lei aveva solo brutti ricordi.
-Era insopportabile- sentenziò persino Rufy.
-Petulante- aggiunse Franky.
-La smettete di bistrattare una fanciulla?- s’inalberò Sanji.
-Ti ricordi quanto si era arrabbiata perché volevi festeggiare capodanno con noi e non con lei?- domandò Nami a Zoro.
-O quando non voleva lasciarci soli nemmeno per studiare- commentò Robin serafica.
-Bè, vedendo come andata aveva ragione- rispose l’amica ridendo.
-Mi chiedeva persino di spiarvi- fece Chopper.
Il fratello lo fissò sconvolto: questo non glielo aveva mai detto!
 
Quante in questi anni ci han deluso
quante ci hanno preso e poi di peso ci hanno buttato
 
Sfogliando le pagine trovarono altre foto dello stesso genere: era l’adolescenza, l’età dei primi amori.
-Falla sparire!- quasi strillò la rossa indicando una fotografia raffigurante il suo attuale marito con una ragazza mora con il fisico da top model.
-Anche lei non scherzava in quanto a pazzia- fece Usop.
-Ancora non mi spiego come tu abbia fatto a conquistare Boa Hancock, la ragazza più bella della scuola- commentò Franky mentre Sanji piagnucolava in un angolino.
-Bè io mi chiedo anche come abbia conquistata Nami- proseguì Brook.
-Con tanto, tanto, tanto, tanto impegno e sudare della fronte- risposa quella.
-E sprecò di denaro- sussurrò Zoro ma con tono non abbastanza basso da evitare uno scappellotto da parte dell’amica.
-Guarda Rufy, ci sono anche i tuoi fratelli!- s’intromise Chopper.
La foto raffigurava sei persone in riva al mare: i tre fratelli con le rispettive fidanzate del liceo. Nami quasi ringhiò guardando Boa.
-Quelle sono Koala e Bonney!- si rianimò Sanji.
-Se non ricordo male Sabo ci rimase parecchio sotto quando Koala lo mollò per trasferirsi all’estero- fece Usop rivolto a Rufy che però di queste cose poco si interessava.
-Già ma poi per fortuna è arrivata la mia cara amica Bibi a consolarlo. Mentre Ace ora sta con mia sorella Nojiko. Direi che era destino- fece Nami scoccando un bacio a fior di labbra a Rufy.
-Se non sbaglio il fratello Ace faceva la vita da play boy- rimembrò Franky.
-Si vedeva lontano un miglio che quei due si piacevano. Lui pretendeva di fare quel che voleva ma appena lei stava con qualcuno lui si metteva in mezzo- commentò Robin.
-Già, come con Kidd- asserì la rossa.
-Wow! Guardate qui cosa ho trovato!- Zoro mostrò una nuova foto agli amici.
Nami si coprì il volto dalla vergogna mentre Robin ridacchiò.
-Le peggiori uscite a quattro della storia- commentò la prima.
-Quei due erano proprio impossibili- aggiunse l’altra.
Insieme a loro, a un tavolo di un pub, c’erano i loro ex fidanzati: Trafalgar Law e Marco.
-Quello lì si credeva chissà chi solo perché era stato ammesso a medicina prima ancora di finire la maturità- sentenziò il verde che con l’ex di Nami non era mai stato in buoni rapporti: era sempre stato protettivo nei suoi confronti e aveva sempre visto del tenero tra lei e Rufy e, ovviamente, faceva il tifo per il suo migliore amico.
Robin stava per girare una pagina ma si fermò all’improvviso. Aveva intravisto qualcosa in una foto scattata ad un ballo scolastico. Franky, sullo sfondo, ballava un lento con una ragazza.
-Franky…- chiamò la sua attenzione –Mi ero quasi dimenticata di lei. Come si chiamava?-
Nami, Usop e Sanji allungarono il collo incuriositi.
-Oh Dio…- commentò Sanji a cui stava tornando in mente il volto della fanciulla.
-Quella è Swuuush!- esclamò la rossa.
-Fermi tutti! Davvero uscivi con lei?!- commentò Zoro con espressione inorridita.
-Calma ragazzi- fece il turchino portando le mani davanti al volto per difendersi –è successo solo una volta, in un periodo in cui mi sentivo tanto solo-
Usop e Chopper presero a ridere di gusto osservando meglio la fotografia: non era certo la ragazza più affascinante della terra.
Presto la loro ilarità contagiò tutto il resto del gruppo.
 
 Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco fa un sorriso e dice:
"Noi abbiam capito tutto è un po' come nel calcio"
E' la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi
non molliamo mai
 
Robin continuava imperterrita a sfogliare le pagine del grosso album. Di quando in quando qualcuno indicava una fotografia e si fermavano a commentare.
-Guardate qui! C’è il professor Mihawk- fece Zoro accennando ad una foto che raffigurava lui e Rufy insieme a due uomini.
-E anche il professor Shanks!- si illuminò Rufy.
-Quella non è la gita della quinta?- domandò Usop scrutando l’immagine.
-È vero!- esclamò Franky –Una sera stavamo facendo un casino assurdo in camera e sono entrati loro due insieme al professor Rayligth per sgridarci ed è andata a finire che sono rimasti a ballare e bere con noi!-
-Davvero?- chiese Chopper incredulo: non essendo del loro stesso anno non conosceva tutte queste storie.
Le pagine successive contenevano un po’ di foto di quella gita all’estero: Nami e Robin davanti a un monumento, Usop che dormiva in pullman con la bocca spalancata, Sanji al mattino appena sveglio, Franky in mutande sul pianerottolo della camera d’albergo.
Le immagini successive ritraevano una festa.
-Questa è la festa dei miei vent’anni!- fece notare Nami.
In una foto si poteva ammirare tutto il loro gruppo con l’aggiunta di Kaya e un’altra ragazza dai capelli scuri.
-La mia Violet-san!- esultò Sanji vedendo sua moglie.
-A proposito, come sta?- domandò cordialmente Robin.
-Molto bene, grazie. In questi giorni è andata a trovare il padre. Purtroppo io non potevo assentarmi dal bar- rispose con la galanteria di un gentleman.
Girata pagina l’atmosfera cambiò totalmente.
Uno Zoro tutto strizzato in un abito da cerimonia osservava imbarazzato l’obiettivo mentre Sanji gli sistemava la cravatta e Rufy gli faceva le corna con un sorriso infantile stampato in volto.
-Aww il vostro matrimonio!- commentò Nami portando le mani alla bocca per l’emozione.
-Uno dei pochi giorni in cui vi ho visto tutti vestiti eleganti, trogloditi- fece notare il biondo.
Una fotografia raffigurava la neo coppia insieme alla famiglia di Zoro, Chopper compreso insieme ad una ragazza.
-Ehi Chopper stai ancora con Wicca?- domandò Brook.
Il ragazzo era un po’ più piccolo di loro e ancora non pensava al matrimonio ed era anche bel lontano da avere una relazione così impegnativa da portare la compagna al bar con gli amici.
-Sì, certo- rispose quello grattandosi il capo leggermente imbarazzato.
Nella pagina successiva c’era una fotografia che forse avrebbe dovuto essere scattata molti anni prima, da bambini: erano tutti a Disneyland. Il fatto era che non ci erano mai andati tutti insieme così, un giorno, si erano guardati e si erano chiesti “perché no?”.
-C’è anche Cindry!- Nami guardò Brook –Mi ricordo che siete spariti per un paio d’ore buone nel tunnel degli orrori!- commentò maliziosa.
-Yohohoho! La mia signora condivide i miei gusti un po’ macabri-
-Sì, come se fosse stato solo quello il motivo…- rincarò la dose Franky.
-E tu e Baby quanto avevate speso alle macchinette dei Peluche?- domandò Usop.
-Ehi! C’era un bufalo davvero super che la mia pupa voleva assolutamente avere!-
 
Loro stanno chiusi ma
cosa importa chi vincerà
perché in fondo lo squadrone siamo noi
lo squadrone siamo noi
 
Continuarono così per un’altra ora buona guardando le foto risalenti alla loro giovinezza. Si persero tra ricordi di gite fuori porta, pic nic, vacanze al lago, compleanni, matrimoni, cene, feste, semplici serate a casa di uno o dell’altro.
L’aria si fece talmente leggera, spensierata, felice che Zoro dimenticò totalmente l’angoscia e la nostalgia che poco prima l’accompagnavano.
Quando uno di loro fece notare l’orario tardo e prima che potessero ognuno tornare alle proprio abitazioni Robin li fermò.
-Che ne dite se ci facciamo una foto? Da aggiungere all’album- sorrise guardando ognuno dei suoi amici che ricambiavano il sorriso.
In mancanza di macchine fotografiche Nami estrasse dalla borsetta il suo smartphone ed attivò la camera interna per farsi un selfie di gruppo.
Brook, che aveva le braccia più lunghe di tutti, afferrò il cellulare e passò l’altro braccio intorno alle spalle di Usop. Accanto a lui Rufy afferrò Sanji e Zoro per le spalle quasi strozzandoli. Dietro di loro Franky mise una mano sulla spalla di Sanju e una su quella di Brook quasi ad abbracciarli tutti. Davanti ai ragazzi si disposero Nami, Robin e Chopper.
-Dite cheese!-
-Cheeeeese!-
 





Angolo di Calypso (che parla senza seguire un filo logico)
Ciao a tutti!
Da un po’ avevo voglia di scrivere una storia simile: una super carrellata di personaggi che in qualche modo hanno avuto a che fare con i nostri protagonisti. Ovviamente il tutto in chiave comica :P
Quanto ho sofferto nel far lasciare Law e Nami! T.T ma per il contesto che volevo creare era inevitabile.
Perché Max Pezzali? Perché quando ero più piccola mi piaceva da morire. Ora ascolto tutto un altro genere di musica.
Quanto sono furba ad usare una canzone per la storia e un’altra per il titolo? Per chi non la conoscesse è tratta da “Fotoricordo” dei Gemelli Diversi.
Spero che la storia vi sia piaciuta, vi abbia fatto sorridere e vi abbia fatto immaginare tutte le situazioni descritte :)
E spero anche che vogliate farmi sapere cosa ne pensate, una recensione non fa mai male a nessuno. In più questa era la mia prima song-fic perciò sono ben accetti critiche e consigli.
Un bacione a tutti.
Alla prossima!
   
 
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