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Autore: Fiore_di_loto    01/10/2015    0 recensioni
Faccio un respiro profondo e lo guardo con un mezzo sorriso che sa di provocazione, mentre inizio a ballare su questo terrazzo freddo e umido, e avvicinandomi alla ringhiera gli grido, imitando la sua voce forte e fingendomi grande: - Mi toccherà suicidarmi, Billie Joe Armstrong, se lei non si decide a credere alle mie parole, ad ammettere che pensa a me mentre canta, mentre suona su quel palco e mentre bacia sua moglie. Credo che mi suiciderò, Billie Joe!- faccio finta di buttarmi e lui corre subito dietro di me, bianco in volto per la preoccupazione e mi chiede se sono impazzita. - Sono impazzita per te, Billie Joe. E da quando sei così prudente, figlio di Edgar Allan Poe, comandante della rivolta?- Sorride e risponde stando al gioco, -Sono io che dovrei suicidarmi, Liv, perché so che tu mi ami, bambina impazzita!-
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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5.Tutti questi posti, queste città, queste immagini. Sono difficili da analizzare, da scomporre e da raccontare. Io lo sto vivendo come un film illogico e irrazionale, che si trascina con noi in questo autobus pieno di pazzi nevrotici e zombie con le ali. Lo adoro. Ma non voglio farlo capire a Billie, nei suoi occhi intravedo l'abitudine, la routine. E lascerei trasparire la mia insulsa normalità, se mi mostrassi davvero meravigliata o entusiasta. Il concerto, comunque, è stato un semi-fiasco, o un semi-successone, dipende dai punti di vista; un semi-fiasco perché c'era meno gente del solito, un semi-successo perché il mio uomo era riuscito a creare una certa intimità col pubblico, ed essendo stata una giornata relativamente tranquilla, stanotte potremo concederci della sana tranquillità. Sta persino firmando degli autografi, adesso, mentre gli operai smontano le casse e tutti quegli strani aggeggi magici. Io bevo dell'acqua, lo guardo da lontano, sorrido. Arriviamo all'hotel in meno di 40 minuti, la notte è fredda e silenziosa, ansiogena, inquietante e allo stesso tempo dolce e melodrammatica, quando un uomo del genere ti si sta per sdraiare di fianco. Nuda, con addosso solo il suo profumo, lo aspetto. Sta facendo una doccia, si sente lo strano rumore delle cicche che si muovono nello zaino, l'acqua che scorre, un bicchiere di plastica stretto troppo forte. Cerco di non farci caso, e anche se volessi rimuginarci sopra non ne avrei il tempo, dato che subito apre la porta e mi guarda piacevolmente sorpreso. Non aspetta e si getta a fianco a me, le sue mani, i suoi occhi, sopra di me. Non c'è modo migliore, penso, per porre fine a quest'altro cortometraggio di vita.
   
 
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