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Autore: Risa_chan    14/02/2009    7 recensioni
Non si può piacere tutti, questo è un dato di fatto: ci sono persone che ci vanno genio, altre che preferiremmo vedere crepare sotto atroci torture...*** dare per scontato le emozioni era il suo mestiere, eppure ormai non riusciva più a fare a meno di pesare che tutto fosse dannatamente sbagliato. Recensite, sono aperta anche alle critiche!!!!!!!! ULTIMO CAPITOLO POSTATO.(facciamo tutti insieme una preghira di ringraziamento)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era qualcosa di sbagliato in tutto quello; di dannoso e controproducente e la domanda che prepotente si insediava nei suoi pensieri era, Un uomo poteva umiliarsi a quel mondo per una  donna? Non riusciva mai a trovare una risposta, accidenti.

Innamorarsi andava anche bene, e capiva benissimo che quella benedetta ragazza avesse parecchie qualità da far innamorare anche la piovra del lago. Era molto carina, intelligente, un carattere piccante quanto un peperoncino, sapeva essere anche simpatica.

Però, ridursi in quello stato, no, Sirius Black, non lo capiva. Guardò il suo amico steso sul letto, immobile, senza nessuna voglia di alzarsi per fare alcunché.

“James, per favore... tirati su....” chiese esasperato, cercando di smuovere l’amico dalla sua posizione. Era una cosa inusuale che Sirius Black chiedesse per favore, non per scarsa educazione, sua madre aveva provveduto a fargli imparare a memorie le regole di bon ton del perfetto purosangue. Lui, era il tipo di ragazzo che non doveva chiedere mai, non perché usasse “Asck”, più semplicemente, non aveva bisogno di chiedere niente. Ovvio, non vi pare?

James Potter, migliore amico di Sirius, era a terra più di una gomma bucata, il suo umore era ai minimi storici e tutto per una donna. Sirius aveva passato la notte ad ascoltare le lamentele e i piagnucolii ( prontamente ispirati da Piter Minus, esperto in piagnucolii). Una nottataccia, in parole povere.

“Non ho ancora ben capito cosa sia accaduto!” esclamò Sirius inarcando un sopracciglio.  Un mugugno, parole  insensate, frasi scordate, e un semplice, lasciami affogare nel mio dolore.

 E ancora, Un uomo poteva ridursi in quello stato per una donna? La dannata risposta era sì, in particolare modo se lui si chiamasse James Potter e lei Lily Evans. Forse era perché non si era innamorato, si disse chiudendo la porta del dormitorio.Le relazioni che aveva avuto erano state sempre troppo brevi, per arrivare a capire ciò che provava James. In qualsiasi caso, ora, malediva il giorno in cui James si era innamorato della Evans. Proprio di lei doveva innamorarsi? Perché non di un'altra? Mary Macdonald , o Sarah Bergman?  No, di Lily Evans. L’ultima persona che sarebbe potuta uscire con lui.

E James era così stupido da continuare a sperare... quanti anni le andava dietro? 4, 5? C’era stato uno straccio di risultato? No! L’unica cosa che le aveva detto di diverso dei soliti no era stato: “Uscirò con te quando la Luna morirà.” Perché non ci metteva una pietra sopra e andava avanti? Lui faceva così, un grazie tante, e avanti la prossima. Certo, lui era l’unico ad avere il suo pseudo fan club personale, sempre pronte a consolarlo se ce ne fosse stato bisogno... lui non aveva mai accettato, le sanguisughe potevano essere molto pericolose. Senza contare che erano oche... e questo bastava e avanzava.

Si sedette pesantemente vicino a Remus al tavolo di Grifondoro per mettere qualcosa sotto i denti. Sentì distrattamente un “E James?” mormorato da Remus. Sirius avrebbe voluto non rispondere, grazie a Merlino, il ragazzo capì da solo che il cercatore era entrato in una delle sue crisi profonde depressive.

“Pensi che si impiccherà?”

“No, ci ha già provato ieri notte. È disteso sul letto a piangersi a dosso.” Rispose Sirius.

“Sta notte è stata...tremenda... quasi quanto...” disse Remus eloquente. Sirius rise alla battuta dell’amico, perché paragonare il suo piccolo problema a i problemi sentimentali di James, rendeva la cosa più comica e meno allarmate.

“Mi domando come ha fatto a dormire Codaliscia!” i due guardarono Piter Minus riempirsi di cibo, decidendo subito di distogliere lo sguardo da quella visione indecente.

“Non so più cosa fare, Lunastorta...pensa qualcosa  tu perché finiremo per giocarcelo definitivamente.”

Tuttavia, per Remus Lupin la diagnosi non era diversa da quella di Sirius: era una causa persa in partenza. Guardò Lily per un attimo chiacchierare  felice con le sue amiche. Era chiaro come il sole a mezzogiorno che non era interessata a James... difficilmente sarebbe uscita con lui, diciamolo pure, mai...Lily non lo odiava come James continuava a sostenere, però,  non le piaceva il suo comportamento e alcuni lati del suo carattere, certo, aveva avuto modo di vedere solo quelli, e non aveva mai osservato un James diverso, come quello che conoscevano i suoi amici. Non poteva, nonostante ciò biasimarla.

Cercò di deviare il discorso su un’altra faccenda, non meno spinosa: “tu, invece? Come va con...”

“Non me ne importa niente di quella, ok? Vuole stare con il suo migliore amico pseudo fidanzato? Tanto piacere!”

Remus Lupin non era affatto convinto. Guardò Sirius lanciare un occhiata alla ragazza che faceva colazione con il nuovo fidanzato. E non era un’occhiata indifferente. Tossì due volte, poi riprese a mangiare, convincere il re dei testoni era un’impresa ardua, e aveva bisogno di energia.

Ci fu un fatto che mandò in fumo i suoi piani di persuasione: Quando Lily Evans si alzò dal tavolo, Remus e Sirius compresero all’istante il perché James fosse sprofondato in una disperazione così totale. La giovane rossa si era avvicinata a Nathan, lo baciò con un tenero bacio sulle labbra.

I due Malandrini si guardarono sconvolti da ciò che avevano visto: nessuno dei due aveva immaginato che la questione fosse così grave. Silenzio... Sirius non riuscì a staccare gli occhi dalla coppietta, che uscì dalla sala grande  tenendosi per mano insieme a quell’altra coppietta, tutti felici come le pasque.

A quel punto Sirius Black avrebbe voluto immergere la testa nella sua ciotola di il  Porridge, Remus gli batte una mano nella spalla... c’era d’aspettarselo. Decisero di lasciare James dov’era, meno vedeva e meglio era, ma per pranzo sarebbero dovuti andarlo a prendere perché Non poteva saltare troppe lezioni. Sarebbe stato sospetto.

 Era una fredda giornata di gennaio, il parco, i tetti  e i camini di Hogsmeade erano ricoperti di neve, una di quelle che i professori riempivano di compiti,  una di quelle che avresti preferito rimanere al calduccio sotto le coperte.

Ed era di certo iniziate nei peggiori dei modi, anche se passò molto in fretta.

Remus, Sirius e Piter,  riposero le loro cose in fretta per poter andare a prendere il malato d’amore, diciamo in stato terminale, un po’ spaventati da quello che avrebbero potuto trovare nel dormitori. Uscirono dall’aula senza scambiarsi una parola, troppo concentrati a pensare al peggio per la loro povera stanza.

“Ehi,  Black, dov’è Potter? Adesso non si degna nemmeno di seguire le lezioni?” esclamò Lily.

IL diretto interessato, si fermò,  e per poco non le chiariva due o tre cosette se Remus non avesse salvato la situazione afferrandolo per un braccio e con il suo miglior sorriso rispose: “James, questa notte non si è sentito affatto bene...ieri a cena deve aver esagerato. Non ha chiuso occhio, e sta mattina non si reggeva in piedi. Comunque, sono certo che starà meglio, ora...verrà alle lezioni pomeridiane.”

Penserete che sia la peggiore bugia che il nostro dolce e preferito lupacchiotto che abbia mai detto. Non è così: in effetti James ( o Ramoso) era stato male, tanto da vomitare la cena. L’amore fa soffrire come animali, o se preferite... come cervi.

“Oh...” fu la risposta di Lily che guardò perplessa gli altri.

Remus come un fulmine trascinò via gli altri prima che altre domande indiscrete potesse colpirli.

“ Da quando  Lily Evans, è amica intima di Cornelia Steavens?” chiese Piter.

“forse da quando lei esce con il migliore amico del ragazzo di lei.”

“Ah.”

“Giocano alle famigliole felici, quelle che si usano per le pubblicità per capirci... patetico!” esclamò Sirius.

“E non lo dico per invidia!” finì guardando l’espressione che aveva fatto Lunastorta. Quest’ultimo alzò le braccia per dire “Chi ha detto niente”.

Trovarono James nella stessa posizione in cui Sirius l’aveva l’asciato, e intendo nell’identica posizione come se non si fosse mosso di un millimetro, Felpato alzò la bacchetta deciso ad usare le maniere forti, Remus di parere avverso lo fulminò con lo sguardo e si avvicinò molto delicatamente all’amico, con la stessa delicatezza lo scosse e disse: “James, alzati e andiamo a pranzo.”

“No.”

James si ritrovò appeso per una caviglia, Remus con un altro colpo di bacchetta gli spruzzò un bella dose di acqua.

Sirius lo guardò  intensamente Remus, che evitò di ricambiare lo sguardo e rispondere alla tacita domanda di Sirius.

“Ramoso smettila con questo assurdo comportamento!”

“Lasciami andare!”

“Apri le orecchie, ora tu scendi a pranzo senza discutere.”

Remus Lupin era il classico tipo gentile e dolce, tuttavia, aveva abbastanza carisma e autorità per farsi ascoltare senza troppe discussioni.

Fu così che James, si ritrovò al tavolo di Grifondoro. Con il corpo, almeno, perché la sua testa era da tutt’altra parte, ormai deciso a porre fine alla sua inutile esistenza, rimase in un angolo per tutto il tempo del pranzo e delle lezioni, senza guardare in faccia la Evans.

Eh, sì...a volte i casi della vita ribaltano anche le abitudini più consolidate nel tempo, come quella di “James - rincorri la Evans - Potter.”

Non si può piacere tutti, questo è un dato di fatto: ci sono persone  che ci vanno genio, altre che preferiremmo vedere crepare sotto atroci torture.

Un esempio, che possiamo definire esplicativo, che arriva dalla famosa e rinomata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts: Piton e Potter, due esemplari maschi che vanno accuratamente tenuti a debita distanza, a meno che la vostra intenzione sia di distruggere la stanza, se non l’intera abitazione. Ecco, volete demolire casa senza costi aggiuntivi?   Chiudeteci  dentro Piton e Potter insieme e l’effetto è assicurato, potete credermi sulla parola.

Un esempio opposto? Prendete il già citato Potter e  accoppiatolo a Black. Sirius Black sta a James Potter quanto il cacio sta su i maccheroni. Uniti fino alla fine in un’anima sola, due affascinati giovani con un obbiettivo comune: massacrare Severus Piton.

Ad Hogwarts, l’amicizia tra Sirius Black e James Potter è famosa, se non altro per la popolarità di tali  esemplari in via d’estinzione, per la bravura, e per la loro fama di combina guai  “Nel cuore e per sempre” insieme a Remus Lupin e Piter Minus.

Ebbene, Lily Evans considerava Potter  come l’essere più fastidioso che potesse vivere sul pianeta, continuava, anzi, si ostinava  a chiederle di uscire con il risultato di ottenere solo rifiuti.

Ormai la faccenda fra i  due era ben nota a tutta la scuola, senza eccezioni di sorta, perché era diventata una specie di rito consolidato: sempre stesso modo, stessa identica risposta, a volte, si ripetevano i anche i luoghi, e le ore. Che so, ogni volta all’ora di pranzo in Sala grande, o nello stesso corridoio usciti da incantesimi. Quasi si potevano rimettere gli orologi quando Potter pronunciava la fatidica frase. Se eri uno studente attento, potevi anche prevedere ogni singola parola, ogni insulto, contornato dalla perfetta cadenza con cui veniva pronunciato dai due protagonisti.

Tutto ciò sembrava finito d’improvviso: quella volta, James Potter non chiese a Lily nulla, non pronunciò una singola parola a chicchessia, in realtà.

Sirius, per questo era imbufalito, non sopportava l’idea che una sola ragazza potesse fare quello a James.

******
Hmm... che ne pensate di questa roba? Questa doveva essere la terza fanfiction,della famosa trilogia, per chi non ne sapesse nulla, leggete le altre mie storie, forse capirete. Se funziona potrei anche continuarla, altrimenti ciao, per cui fatemi sapere recensendo!!!!! Non sarò così veloce come con l’altra, perché questa la scriverò passo dopo passo, studio permettendo. Anche se ho un scacco di storie dentro al mio computer ( ho  tre anni di arretrati)....va beh magari fra un capitolo e l’altro pubblicherò qualcos’altro, sempre se continuerò!

Baci,

Fanny

   
 
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