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Autore: innamoratahobbit96    01/10/2015    2 recensioni
POV CHANTAL:
Poi ci sono io, Chantal. Ho 28 anni. Ho la pelle scura, occhi castani e capelli neri, ricci e lunghi fino al collo e sono un’attrice teatrale americana. L’estate era finalmente giunta e io e i miei amici potevamo finalmente riposare, per questo, mi chiesero se volevo andare alle Hawaii con loro.
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POV RICHARD:
Mi chiamo Richard, ho 38 anni e sono un attore inglese. Finalmente erano arrivate le vacanze e non c’era meta migliore dove trascorrerle con i propri amici: alle Hawaii.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13
 

 
26 GIUGNO
 
POV RICHARD
 
Dopo aver cenato mi avviai verso l’ascensore, nel quale c’era Angelica, che allungò un piede per evitare che la porta si chiudesse.
Alzai gli occhi al cielo e cambiai strada. Salii un gradino, quando mi afferrò per il braccio.
< < Rich, ascoltami > > mi supplicò.
< < “Ascoltami” NULLA! Lasciami in pace! > > dissi mollando la presa.
< < Ti amo Richard, perdonami! > > disse facendo gli occhi dolci.
Che falsa!
Mi ha tradito! Piangere davanti a me erano sufficienti per rimarginare la ferita??
Ormai non provavo più nulla per lei. Se mi avesse amato veramente, non mi avrebbe mentito in questo modo.
< < Smettila di fare la gatta morta! > >
Non ero abituato a reagire così. Ho sempre avuto pazienza per ogni cosa, ma avevo i miei limiti.
< < Ero ubriaca Rich! Non so come mi sia potuto venire in mente! > > disse spostandosi indietro i capelli e avvicinandosi ancora di più a me.
< < Oltre a questo, le cose tra noi non andavano bene! Tu non mi ascolti, ti comporti in maniera . . arrogante > >
Lo sguardo di Angelica era interrogato e sconvolto.
< < Cambierò! Per te amore mio! > >
Mi saltò addosso per darmi un bacio, ma la allontanai.
< < Non chiamarmi “amore mio” > > dissi in tono più calmo salendo le scale.
Quella ragazza non voleva proprio lasciarmi in pace.
Doveva capire che mai saremmo tornati insieme. In quel momento avevo un’altra ragazza per la testa: Chantal.
 
Mi preparai per la serata. Ci sarebbe stata una festa in spiaggia, a tema hawaiano.
Mi guardai allo specchio. Era meglio mettere il gel sui capelli o no?
< < Ehi amico, stai alla grande! > > mi fece segno Lee con il pollice in su.
Feci finta di non ascoltarlo e mi scompigliai i capelli, appoggiando le mani sul lavandino.
< < Farai conquiste questa sera > > sorrise Aidan.
< < Chantal ti adora come sei > > disse Martin mettendomi una mano sulla spalla.
< < Eh no. Ora ci penso io! > >
James si avvicinò e mi fece la cresta sui capelli.
Il risultato era orribile. Stavo malissimo.
< < è così che si conquistano le ragazze!  > > sorrise James soddisfatto incrociando le braccia, mentre gli altri mi guardarono alzando un sopracciglio.
 
 
POV CHANTAL
 
Una festa hawaiana! Non vedevo l’ora!
Indossai la mia camicia preferita: bianca, a fiori e misi una molletta a forma di fiore di ibisco.
< < Perché non metti la gonna di paglia con un bikini con coppa a conchiglia? > > chiese Jamie maliziosamente a Chelsea, che stava scegliendo una camicia adatta.
< < Perché non ho intenzione di indossare una roba del genere ad una festa > > rispose ridendo facendogli una linguaccia.
< < Ma tante ragazze lo fanno > >
< < Mi spiace caro, ma per stasera devi tenere gli ormoni a bada  > > disse Chelsea legandosi i capelli.
Jamie si avvicinò a lei e l’attirò a sé.
< < Per favore – disse facendo una faccia da cucciolo – please > >
< < No! > >
< < Va bene pasticcino mio > > sospirò Jamie dandole un bacio sulla punta del naso.
Sorrisi e scossi la testa. Guardai l’orologio sul telefono e sgranai gli occhi.
< < Dai piccioncini, è ora di andare! > > urlai mettendo il telefono in tasca e correndo verso la porta.
La coppia si staccò e sorrise.
< < Tranquilla, Richard non se ne va > >
Mi voltai e alzai un sopracciglio. Balbettai e cambiai argomento.
 
I nostri amici stavano alla reception. Siamo scesi in spiaggia, dove era allestito un grande gazebo.
I tavoli erano adornati con la ràfia ai bordi. Non mancavano bibite ghiacciate e cocktail.
Il tetto aveva molti festoni di fiori e le luci erano colorate.
Molti giovani indossavano camicie colorate e portavano una collana di fiori, così come le ragazze, alcune, però, indossavano un bikini con una gonna di paglia.
Io e Richard ci allontanammo dai nostri compagni, dirigendoci verso il bar.
< < Vuoi provare? > > mi chiese Richard dopo aver ordinato del latte di cocco.
Appena lo provai, feci una smorfia, facendolo ridere. Il cocco non mi piaceva affatto.
A Richard, invece, piaceva molto.
 
La musica era molto orecchiabile. Tanti ballavano in pista, seguendo le indicazione del DJ, poco dopo, cambiarono musica, mettendone una lenta e rilassante.
Si formarono molte coppie, che si abbracciavano e si coccolavano. Abbassai lo sguardo e rimasi zitta.
< < Ti . . ti va di ballare? > >
Speravo che me lo chiedesse.
Annuii. Mi prese per mano ed entrammo in pista. Con un po’ di imbarazzo, Richard si avvicinò a me e posò delicatamente le mani sui mie fianchi, mentre io gli cinsi il collo.
Ci guardammo intensamente negli occhi, senza aprir bocca. Notai che ogni tanto fissava le mie labbra e non era sicuro se baciarmi o no.
Quando stava per avvicinarsi, chiusi gli occhi, attendendo quel magico momento, ma il telefono vibrò nella mia tasca.
“Molly Scott”.
Era la mia direttrice teatrale.
Richard mi guardò interrogato e aspettò una mia risposta.
< < Scusami > > dissi allontanandomi.
 
POV RICHARD
 
Maledetto telefono. Chissà chi era al telefono.
Sospirai e andai a sedermi su una poltrona. Sorseggiai una bibita fresca e vidi due ragazze venire nella mia direzione.
Si sedettero di fronte a me, continuando a sorridere.
< < Ciao > > le salutai cordialmente.
< < Richard Armitage in persona! > > sorrise la mora.
L’altra ragazza, bionda, sospirò e appoggiò una guancia sulla mano, continuando a guardarmi.
Mi guardai attorno e mi massaggiai la nuca. Mi mettevano un po’ a disagio.
< < Cosa ti porta a Honolulu? > > mi chiese la bionda arricciandosi un capello intorno al dito.
< < Sono in vacanza con i miei amici > > risposi gentilmente.
< < In America è raro incontrare gli inglesi, e sai cosa diciamo degli inglesi? Che sono stupendi > > sorrise la mora arricciando il naso.
Ok, ne avevo abbastanza.
< < Scusatemi ragazze, io . . devo andare > > dissi rialzandomi.
< < Se ti serve compagnia, noi siamo qua > > mi salutarono facendomi l’occhiolino e sfiorandomi il braccio con una mano.
 
Attesi Chantal, ma inutilmente.
< < Sapete qualcosa di Chantal? > > chiesi a Chelsea e Jamie, abbracciati su un divanetto.
< < No, cosa le è successo? > > mi chiesero preoccupati.
< < Nulla, è che . . ha ricevuto una chiamata ed è da un bel po’ che è via > >
< < Ah, probabilmente è la sua direttrice teatrale > > disse Chelsea serenamente.
La sua direttrice? No. No.
Non poteva andarsene.
 
Corsi in hotel, magari era in camera.
Prima che potessi prendere l’ascensore, un cameriere mi fermò.
< < Signor Armitage, mi è stato detto di riferirle di dirigersi nella camera numero 50, appena può > >
Lo guardai interrogato.
< < Chi? Quando? > >
< < Una ragazza, una sua conoscente probabilmente > >
Il cameriera alzò le spalle e tornò al suo lavoro.
Una ragazza . . forse era Chantal . .
Mi feci mille film mentali su cosa sarebbe accaduto e corsi verso la stanza 50.
Appena aprii la porta, abbassai le spalle e il sorriso scomparve dal mio sguardo.
 

 
  
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