Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: March232013    01/10/2015    0 recensioni
Chiusi gli occhi mentre l'aereo toccava terra, strinsi così forte il sedile che le nocche diventarono bianche. Quando l'aereo si fermò li riaprii e guardi nuovamente dal finestrino: stavo per iniziare un nuovo percorso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tenevo stretto il letto mentre sentivo quello che usciva dalla sua bocca. La guardai e aveva portato le gambe vicino al petto e le teneva strette con le mani e la testa nascosta tra le ginocchia. Io la guardavo con occhi spalancati: non potevo credere a quello che le era successo. Non potevo credere che fosse diventata una ... spogliarellista per guadagnare. E sopratutto, non riuscivo a credere che avesse avuto il coraggio di uccidere un uomo. 
<< Ti prego >> disse senza voce, con la testa ancora nascosta tra le ginocchia << Ti prego non mi giudicare >> terminò e subito dopo ebbe un brivido ed iniziò a singhiozzare
<< Tu non sai quanto mi senta in colpa >> le misi una mano sulla schiena e sussultò ma poi si rilassò << Se non fosse stato per il mio stupido comportamento, Tessa e Amber sarebbero ancora qui, adesso >> scossi la testa, non poteva darsi una colpa del genere.
<< Non è colpa tua >> le sussurrai, le scosse la testa ed alzò il viso e mi guardò: i suoi occhi erano gonfi e rossi e il suo viso era rigato di lacrime. Presi un ciuffo di capelli, uscito dalla coda, che le nascondeva il viso e glielo misi dietro l'orecchio.
<< Sì, invece. E' tutta colpa mia. Se mi fossi data prima a Christian ... >> serrai la mascella
<< Non provare a dire una cosa del genere >> lei tirò su col naso, io mi alzai sbuffando ed iniziai a fare avanti ed indietro lei mi guardava e poi si guardò i piedi. 
<< Ascoltami >> mi inginocchiai e la guardai negli occhi << Quello che è successo è successo. Non puoi continuare a darti delle colpe in questo modo. Io ... io >> scossi la testa, frustrato << Non c'è la faccio >> la guardai << Non riesco a vederti così, in questo stato >> chiusi gli occhi << La colpa è mia >> dissi in un sospiro
<< Jace ... >> la interruppi
<< No >> la guardai e le misi una mano sulla guancia, lei chiuse gli occhi << E' colpa mia se te ne sei andata e hai passato le pene dell'inferno. Sono stato un coglione. Lorenzo ha ragione, meriti di meglio di me >> mi alzai e mi allontanai da lei. Mi diressi verso la porta la aprii ma la mano calda di Barbara, sulla mia mi fermò. La guardai, aggrottando la fronte, mi voltò verso di lei, tenendomi la mano
<< Non è colpa tua, Jace >> mi sussurrò, tirò su col naso << La verità è che ogni volta che ci penso >> si guardò i piedi << Mi sento morire. Ma poi ... >> mi guardò, dritto negli occhi, ebbi un brivido << Vedo il tuo viso. Il tuo sorriso. I tuoi occhi. Sento la tua voce e mi sento subito meglio >> mi strinse la mano << Ti prego, non abbandonarmi anche tu >> i suoi occhi si riempirono di lacrime e immediatamente la abbracciai. La tenni stretta a me, così stretta da fare perdere il respiro, ma lei non si lamentò. Tirò sul col naso e poi inspirò. 
<< Mi sei mancata >> le sussurrai, lei rispose stringendomi più forte, risi. Mosse la testa e mi guardò negli occhi e poi mi accarezzò la guancia, chiusi gli occhi godendomi il momento. Li riaprii e vidi che stava continuando a guardarmi, la guardai a mia volta ed ebbi una specie di scarica elettrica che dalla mia guancia arrivò fino all'alluce. Avevo da molto, troppo tempo perso quella sensazione. Da quando se ne era andata, nessuno riusciva a trasmettermi queste scariche elettriche che tanto mi piacevano. Mi scaldavano. Le amavo. La amavo. Lei sbadigliò, risi.
<< Hai sonno? >> lei annuii e mi sorrise, la presi in braccio e la portai vicino al letto, con una mano alzai la coperta, le staccai la coda lasciando liberi i suoi meravigliosi capelli castani e la misi delicatamente sopra e la coprii. La osservai per un po' e poi le diedi un bacio sulla fronte
<< Ci vediamo domani, Pal >> le sussurrai, lei mugolò qualcosa e mi voltai per andare verso la porta, misi la mano sulla maniglia, pronto ad aprirla ma non lo feci. Sentii che stava iniziando a parlare nel sonno così mi voltai e vidi che stava tremando e stava tenendo così forte la presa sulle lenzuola, come se cercasse di svegliarsi
<< No, ti prego >> diceva, corsi verso di lei e mi sedetti sul letto, le presi le spalle e iniziai a scuoterla piano
<< Hey, è tutto ok, Pal, è solo un sogno >> le sussurrai
<< Ti prego, lasciami >> continuò, mi spaventai e allora le presi una mano e la strinsi nella mia e con l'altra mano le accarezzai la tempia. Aggrottai la fronte e spostai la mano dalla tempia alla fronte. Scottava. 
<< Pal, svegliati >> le sussurrai, lei continuava a tremare e a contorcersi, era bollente da far paura, così aprii il letto e le tolsi la felpa la misi sull'altro letto e la ricoprii
<< Torno subito >> le sussurrai, scesi le scale in fretta e furia e presi un panno e una bacinella e la riempii di acqua fredda e la portai su. Lei tremava e respirava affannosamente, mentre si teneva stretta alle coperte. Misi la bacinella sul comodino più vicino e immersi il panno, lo strizzai e glielo misi sulla fronte.
<< Non preoccuparti, Pal, sono qui >> le sussurrai, prendendole la mano
<< Jace >> disse in un sussurro e aprì gli occhi << Jace >> mi sorrise, le accarezzai i capelli
<< Hai la febbre >> lei rise, corrugai la fronte << Cosa c'è di così divertente? >> mi guardò
<< Niente >> disse e chiuse gli occhi, risi scuotendo la testa. Presi il panno, che ormai era diventato asciutto, lo bagnai e lo strizzai e glielo rimisi sulla fronte. Sembrava così piccola ed indifesa in questo letto ma in realtà era tutt'altro. Ripensai a ciò che mi aveva detto e mi stupii. Era quasi impossibile solo pensare che lei avesse fatto tutto quello in 5 anni. Serrai la mascella e mi maledii. Era solo ed esclusivamente colpa mia. Se solo quella troia della sua amica non mi avesse fatto bere così tanto, forse tutto questo non sarebbe successo e lei non sarebbe dovuta andare via.
<< Fanculo! >> sussurrai a denti stretti.
<< Jace >> mi voltai, aveva gli occhi chiusi 
<< Dimmi >> le sussurrai piano per non svegliarla
<< Dormi con me? >> bofonchiò, sorrisi
<< Non posso, devo prendermi cura di te >> mi avvicinai a lei e le baciai la fronte, il panno era asciutto, lo presi
<< Ti prego >> disse lei, prendendomi il polso della mano dove avevo il panno, aprendo a fatica gli occhi per poi richiuderli, annuii, sospirando
<< Va bene, ma prima fammi fare una cosa >>
<< Cosa? >> disse, debolmente. Senza darle una risposta, mi alzai bagnai il panno e lo strizzai, feci il giro del letto, misi il panno sulla sua fronte e mi tolsi le scarpe e la maglietta, che gettai sul letto e mi infilai sotto le coperte. Lei era di schiena a me, così la attirai con un braccio al mio corpo, poi lei alzò la testa in modo da metterle un braccio sotto il collo, in modo che potessimo dormire abbracciati. Lei mi mise una mano sul braccio che la stringeva sul bacino e l'altra la intrecciò alla mano che tenevo sotto il suo collo. Ebbi una scarica elettrica che mi scaldò, facendomi quasi esplodere. Lei rise, per una ragione a me sconosciuta, ma non ci feci molto caso. Quello a cui facevo caso era che la mia temperatura corporea stava aumentando e questa cosa, seppur strana, mi faceva paura. Ma mi piaceva. La strinsi più forte a me e in quell'intreccio di coperte, febbre e temperature che aumentavano, ci addormentammo. 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: March232013