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Autore: Lifty4ever    01/10/2015    4 recensioni
Parla di un ragazzo di nome Lorenzo, un 23enne che, da una vita normale vissuta a Londra, si trasferisce a New York e da lì cambia tutta la sua vita. All'inizio incontra Valter, il taxista dello stesso hotel in cui alloggia, è bisex ma lo scoprirà più in là.
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Tutto pronto, i palloncini, decorazioni, fiocchi, torta ecc.. insomma è tutto pronto!” Pensavo nella mia mente, aggiustando un fiocco sbilenco. “Giusto non mi sono presentato: io sono Lorenzo, in questo momento sto aggiustando i preparativi per il matrimonio di mia sorella Chiara e del mio migliore amico Neil. Che dire, sono contento per lei ma... non so come farò a dirle che il giorno dopo il matrimonio mi trasferirò a New York!” Dopo pochi quarti d’ora gli ospiti erano già arrivati. Accidenti quelli sì che sapevano cosa voleva dire essere eleganti! Beh, io invece ero il solito sciatto con camicetta , giacchetto di jeans , jeans e converse. Forse l’unica cosa che mi rendeva elegante era la cravatta, ovviamente fatta un po’ a bischero. Insomma! Non c'era tempo di fare a gara a chi era più elegante, infondo c’era in ballo il matrimonio di mia sorella! Gli ospiti si stavano sedendo aspettando l’arrivo della sposa mentre Neil ,lo sposo, era già all’altare con un bel sorriso stampato in faccia... ehm, poi non riuscii a non notare che era eccitato.“ Caspita ha un rigonfiamento enorme in mezzo alle gambe!” Quando l’organo iniziò a suonare, le porte si spalancarono e.. Chiara era splendida, felice e allo stesso tempo emozionata , da notare gli occhi lucidi come diamanti. Le corsi in contro prendendole la mano dolcemente , accompagnandola fino all’altare. Il prete si avvicinò a loro: “Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di una splendida coppia , Chiara e Neil!” Tutto si svolgeva alla perfezione fino a quando non dovetti portare le fedi. Mi stavo avvicinando a loro mentre tenevo gli anelli su un cuscinetto bianco , ero un passo dall’altare quando inciampai su quel fottutissimo tappeto rosso. “Che imbarazzo!” mi urlai nella mente raccogliendo in fretta le fedi e rimettendomi in piedi. “Caspita, la gente mi sta guardando e alcuni ridono sotto i baffi!” Passato il matrimonio era l’ora di brindare , non ne avevo molta voglia ma lo feci comunque. La festa continuò per lungo tempo: gli ospiti ballavano ,ridevano e scherzavano ma quando la cerimonia finì, arrivò il momento di dire a Chiara che mi sarei trasferito a New York il giorno seguente. Non l'avessi mai fatto! Mi abbracciò forte supplicandomi di rimanere ma io ormai avevo già preparato le valigie e i biglietti. Il giorno seguente era arrivato: da ora in poi la mia vita sarebbe cambiata del tutto, mi sarei trovato nuovi amici, una nuova casa e forse avrei trovato una fidanzata. “ NEW YORK STO ARRIVANDO!” Mi feci dare un passaggio da mia sorella e quando arrivai all’aeroporto salutai mia sorella e Neil. “Cavolo, mi mancherà tantissimo il mio migliore amico, ma so che con mia sorella avrà molta compagnia e ovviamente non solo quello eheh!” -L’aereo per New York parte alle 12:30, si prega i passeggeri di aspettare nella sala d’aspetto- una voce parlò al citofono. Ero emozionato , soprattutto perché avrei girato tutti gli Stati Uniti , conosciuto attori e soprattutto avrei visto quella bellissima statua della libertà. Dopo venti minuti circa ero già sull’aereo in rotta verso New York. Osservavo le varie nuvole di diversa forma dal finestrino, ma l’unica cosa che mi impediva di stare tra me e il mio silenzio era un grosso e grasso passeggero accanto a me che russava. “ Porca miseria , gli elefanti sono più silenziosi!” Mentre lo guardavo con uno sguardo infastidito , due hostess servivano qualche snack per il viaggio, così ne approfittai prendendo un po’ d’acqua e un fazzoletto che mi sarebbe servito per tappare la bocca a quel tizio. Approfittai del momento dove nessuno mi guardava e feci la mia mossa: misi il fazzoletto nel suo naso, poi mi misi le cuffie e facendo finta di nulla mi girai di nuovo verso il finestrino... poi mi addormentai. Fui svegliato da un piccolo “Din” e da una voce calda e dolce di una ragazza che parlava al microfono, poi guardai fuori dal finestrino e... Ero a New York! Non potevo credere ai miei occhi , scesi dall’aereo, presi le mie enormi valigie e mi recai fuori dall’aeroporto aspettando il taxi che sarebbe passato a prendermi da un momento all’altro. Non feci in tempo a guardarmi in torno che un taxi frenò davanti a me “nemmeno fossimo in formula uno” , caricai le valigie dietro e salii nella macchina, e subito i miei occhi si impuntarono sul tassista. Caspita non era niente male! Ma a che stavo pensando! “Oddio ci manca solo che divento gay e sono apposto!” pensai . Beh il viaggio fu lungo dall'aeroporto all’albergo, più lungo era e più figure di merda facevo. Durante il viaggio sembrava di essere in un interrogatorio da quante domande mi faceva l’autista.
 - Di dove hai detto che sei?-
- Beh , sono di Londra e... –
- Come mai sei venuto qui?-
- Sono qui perché...-
- Per una ragazza?-
- No per...- - Ho capito , per un ragazzo!-
- Si, no cioè no! Sono qui per...-
- Cavolo non mi dirai mica che sei frocio!-
 - No che non lo sono! Insomma sono qui perché mi sono trasferito, tutto qua!-
 - Ah ok. Piacere io sono Valter e tu?-
 - L-Lorenzo,piacere...-
Arrivato a destinazione, scesi e ammirai quel bellissimo albergo. “ Cavolo abitare in un albergo a 5 stelle non ti capita tutti i giorni!”mi dissi nella mente. Appena entrai fui accolto come si doveva, il facchino mi portò le valigie in camera, e la direttrice mi accompagnò nella mia camera. “ Stanza n° 221, ottimo direi! Solo perché era al terzo piano” Entrai , gettai il cappotto e sciarpa sulla sedia e mi lanciai sul letto, addormentandomi a fianco ad un cuscino. Venerdì ventuno marzo, alle nove di mattina, mi stavo recando nella sala da pranzo per riempire il mio stomaco. Un cameriere di media altezza, con la divisa per bene senza nemmeno una virgola fuori posto , mi indicò il tavolo e mi diede il menù per poi prendere l’ordine. Minchiette alla boscaiola, scampi alla griglia, verdure fritte e per dessert panna cotta... quel cibo era veramente ottimo che feci il bis di tutto ciò. Quel pomeriggio stesso decisi di andare un po’ in giro per New York , così andai in camera a cambiarmi e con la mappa infilata in tasca uscì dall’albergo e mi avviai. Sembravo Dora L’esploratrice! Tutto sembrava proseguire bene, visitai la bellissima statua della libertà , un enorme parco al centro della città ovvero Central Park ecc... Trascorsi tutto il giorno a esplorare la città, perfino la sera mi recai in un bar vicino, ordinando Hamburger con patatine fritte con maionese e birra. Non era niente male , ma dato che era la mia prima volta che mangiavo un hamburger gigante in quel modo era elettrizzante. Tornai all’albergo. Che ore saranno state, quasi mezza notte su per giù.” pensai. Presi l’ascensore per non farmi scalinate enormi ed appena arrivai , mi avviai verso la mia camera con le chiavi in mano. Con la coda dell’occhio scrutai un uomo mezzo nudo che usciva dalla sua stanza.“ Accipicchia era Valter , il tassista ! Stava raccogliendo dei fogli in terra ed io , per non farmi sgamare mentre lo fissavo, mi voltai per aprire la porta.
 - Ehi ciao, ma tu non sei quel tizio di ieri? Si tu sei.. sei Lorenzo! Mi aveva riconosciuto accidenti! Mi voltai mostrandogli un sorriso.
 - Ehi ciao Valter, guarda che coincidenza ritrovarsi vicini di stanza.-
 - Già non è bello, così possiamo vederci più spesso!-
 - Vero! Allora che...
- Mi si avvicinò con passo lento, poi mi guardò e...
- Aspetta hai...-
Avvicinò il suo indice verso la mia faccia poi lo strusciò vicino al mio labbro e infine fece un gesto che mi fece arrossire molto: si leccò il dito!
 - Avevi un po’ di Maionese lì!-
Oddio mi aveva sfregato delicatamente le labbra e poi si era anche leccato il dito! La mia intuizione? Lui è frocio . Ero diventato completamente rosso, qualsiasi parte del mio corpo bruciava e il rigonfiamento in fondo si faceva sempre più evidente. Tremavo e non so perché.“ Forse è meglio se rientro in camera” mi dissi. Salutai Valter con un semplice sorriso e con un movimento della mano, entrai in camera chiudendomi la porta alle spalle e corsi in bagno, mi slacciai la cintura e poi giù tutto. Accidenti ero veramente eccitato. “Altro che torre di Pisa, fra poco supero le torri gemelle!” pensai. Lasciai perdere e mi andai a cambiare per poi mettermi sotto le coperte , rannicchiandomi, chiusi gli occhi lentamente per poi cadere in un sonno profondo. Il mattino seguente, il vento fresco di mattina entrò nella mia stanza facendo sventolare le tende lievemente mentre io ero ancora tra le braccia delle coperte, sprofondato ancora nel sonno. Sentii uno strano cigolio venire da sotto il mio letto, e fu quello a svegliarmi ma non solo! Appena aprii gli occhi vidi Valter seduto a gambe incrociate, con un vassoio in mano contenete una bella tazza di cappuccino, croissant appena sfornati e zucchero in bustina. Rimasi fermo a fissarlo. Che diavolo ci faceva lui qui? Continuai a fissarlo per poi prendere il vassoio in mano.
- Buongiorno Lorenzo!-
- B-buongiorno Valter .. non voglio essere troppo scortese ma tu che ci fai qui e poi...-
 - Come sono entrato? Semplice , hai lasciatole chiavi fuori dalla porta... e poi ti ho portato la colazione solo per essere gentile.-
- Ah ok grazie per avermela portata .-
Gli sorrisi prendendo la tazza in mano buttando giù piano piano qualche sorso bollente, e ogni tanto davo un piccolo morso alla brioche. Avevo ancora gli occhi di Valter su di me, infatti, sentendomi osservato, per sbaglio mi arrovesciai il cappuccino bollente sulla canottiera, per di più pulita. Accidenti scottava! Mi alzai di fretta per la piccola ustione , mi levai in fretta la canottiera gettandola a terra per poi cercare qualcosa per rivestirmi ma , ricordai che avevo ancora i miei vestiti in lavatrice.
 - Lore non hai freddo a stare a petto nudo?-
 - Eh già sarà meglio che chiudo la finestra .-
 Avanzai verso la finestra per chiuderla, avevo la pelle d’oca dal freddo, da rosa scuro la mia pelle divenne rosa sbiadito, chiusi velocemente la finestra. Senza badare alla tenda mezza fuori che svolazzava, mi girai ritrovandomi Valter di fronte. Ero tra il muro e l’enorme corpo palestrato di Valter, iniziai a sospettare qualcosa tipo, che mi volesse baciare o altro, ma invece allungò la mano porgendomi la sua camicia a quadretti rossa e nera. Quando Valter se ne andò , rimasi fermo e in silenzio ad odorare la sua camicia, il profumo del cocco e della vaniglia che mi avvolgevano era così intenso. Stetti lì per qualche minuto sepolto dal profumo fino a che il suono del telefono interruppe tutto ciò.
- Pronto?-
- Ehi fratellone come va?-
 - Chiara? Che sorpresa!-
- Lore sono felice di sentirti! Che mi racconti?-
 - Ma nulla di che , qua è tutto bellissimo e mi mancate un sacco, Neil come sta?-
- Tutto bene se vuoi te lo passo, aspetta un attimo. Neil ti vuole mio fratello al telefono!-
- Come butta cognatino mio!-
- Neil che bello sentirti , io tutto bene qua, tu piuttosto con mia sorella come va? –
 - Beh non voglio negare l’evidenza perciò te lo dico, me la sono sbattuta più volte e se vuoi saperlo abbiamo fatto quasi tutte le posizioni del kamasutra! Eheh ho preso il libro in biblioteca!-
- Caspita che trombaiolo che sei!- risi.
 - Tu piuttosto, ragazze ne hai trovate?-
 - No, sinceramente non sono uno che cerca queste cose.-
- Non mi dirai che ti piacciono i ragazzi!?- - No ma che dici, non sono gay . E poi se lo fossi non c’è nulla di male! OK, io devo andare, i miei amici mi aspettano, ciao!-
 ok poteva sembrare un scusa bella e buona perché per adesso, all'infuori di quel Valter, non conoscevo nessuno. Riattaccai alla svelta, questo perché quando Neil si mette in testa una cosa non se la toglie più. E quando inizia a fare domande non finisce mai. Andai in salotto, mi sedetti e accesi la televisione, ma in me stava nascendo quel dubbio di essere gay che mi ronzava per la mente senza meta.
   
 
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