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Autore: ariadiprimavera    02/10/2015    0 recensioni
"Louis, devo dirti una cosa... So che dopo mi odierai ma devo farlo"
"Harry, non potrei mai odiarti, lo sai..."
"Invece sì, e lo farai, perchè io sto rovinando tutto, tutti questi anni..."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry camminava lentamente per le strade di Londra, immerso nella grigia e umida foschia tipica della città, che gli si appiccicava fastidiosamente ai capelli e ai vestiti. Esaminava ripetutamente l'orologio, ma questo non ne voleva sapere di accelerare la rotazione delle piccole lancette dorate.
Come sempre, era partito di casa in anticipo nonostante sapesse fin troppo bene che la casa di Louis distasse appena dieci minuti a piedi dalla sua, e adesso cercava di perdere tempo per non dimostrarsi troppo maleducato, arrivando a casa dell'amico molto prima dell'ora concordata. Si fermò in mezzo al marciapiede, estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne accese una. Louis non voleva che lui fumasse perchè era terrorizzato all'idea che Harry potesse stare male. Gli scappò un sorrisetto ironico pensando al famoso video che aveva spopolato sul web per un po'di tempo, che ritraeva Zayn e lo stesso Louis intenti a fumare uno spinello. Quello che aveva deluso di più Harry era stato il non esserlo venuto a sapere da una confessione di Louis, ma da Niall che in silenzio e con un'espressione di disapprovazione gli aveva appoggiato sulle ginocchia un computer, sullo schermo del quale appariva una finestra di YouTube con il video in questione. Harry era subito corso a chiedere spiegazioni a Louis, ma aveva ottenuto solo un'alzata di spalle e un "era solo una prova" che non aveva trovato affatto convincente. Segreto per segreto, aveva deciso di ignorare volutamente l'occasionale espressione assente di Louis e le sue pupille che rendevano nero l'azzurro profondo dei suoi occhi, e per una sorta di tacito accordo Louis ignorava l'intenso odore di fumo che ultimamente accompagnava Harry ovunque andasse. Il fatto era che fumare lo rilassava, e ricorreva alle sigarette ogni volta che si ritrovava a fronteggiare un problema apparentemente più grande di lui. Come in questo caso. Rilesse il veloce scambio di messaggi avvenuto poco prima tra lui e Louis, come se temesse di avere dimenticato qualcosa di importante:
Harry: "Lou, devo parlarti di una cosa..."
Louis: "Alle 3 a casa mia va bene?"
Harry: "Perfetto. A dopo"
Louis: "A dopo"
Ingoiò il groppo che sentiva in gola dallo stesso momento in cui aveva mandato il primo messaggio, ma questo si riformò subito, dandogli la sensazione di soffocare. Sapeva che il discorso da affrontare non sarebbe stato semplice. Era da settimane, mesi, anni, non sapeva neanche lui quanto, che lo posticipava, e nel frattempo nella sua mente comparivano vari filmati su come sarebbe potuto andare, su come avrebbe voluto che andasse. Lui e Louis si erano incontrati nei bagni di X-Factor e da lì erano diventati inseparabili. Louis era quello con cui aveva condiviso tutto: i sogni, la carriera, persino la camera d'albergo durante ogni tour. Era il suo confidente, il suo supporto morale, il porto sicuro dove sapeva sarebbe potuto tornare quando tutto intorno a lui era tempesta, il suo migliore amico. Ma non solo. Louis non era mai stato solo un amico per Harry, e per quanto avesse cercato di nasconderlo a sè stesso, non poteva più mentire. Non quando ragazzine provenienti da tutto il mondo credevano con tutta l'anima nella loro relazione e li incitavano ad uscire allo scoperto. Harry avrebbe desiderato immensamente seguire il loro suggerimento, avvicinarsi a Louis durante un concerto e baciarlo lì, sul palco, davanti a tutti. Ma non poteva, per il management che non approvava per niente eccessivi contatti o addirittura semplici sguardi tra di loro, ma soprattutto per lo stesso Louis, che da quanto sapeva Harry era etero convinto (nonostante sapesse che il suo fidanzamento con Eleanor gli fosse stato imposto per coprire appunto la loro presunta relazione e non parlasse mai di ragazze con lui) e la sua reazione verso gli innumerevoli striscioni con i nomi suo e di Harry circondati di cuoricini era solo di un sorrisetto di commiserazione. Ma Harry non poteva più scappare dalla verità, ed era per questo che adesso si trovava davanti alla porta dell'amico. Sì ravviò i ricci con una mano e, dopo un profondo respiro, suonò il campanello. 
"Sì?" rispose una voce dall'intonazione alta, quasi femminea.
"Sono Harry" la sua voce invece era bassa, roca, si contrapponeva perfettamente a quella di Louis, creando un intreccio di opposti come facevano sempre in ogni aspetto delle loro vite. Harry sentì uno scatto metallico e spinse il pesante portone di metallo, per ritrovarsi in un atrio che conosceva fin troppo bene.
"Oh ciao Harry!" gli sorrise Jay dal divano. Il ragazzo si chinò per darle un bacio sulla guancia e poi si avviò su per le scale, da dove Louis si stava sbracciando, facendogli segno di raggiungerlo.
Senza parlare si sedettero sul letto del più grande, e dopo qualche minuto quest'ultimo prese la parola:
"Allora, signorino Harold, a cosa devo l'onore?" chiese scherzosamente.
Harry non sorrise, anzi si spostò impercettibilmente sul letto in modo da evitare anche il minimo contatto con Louis.
"Louis, devo dirti una cosa... So che dopo mi odierai ma devo farlo"
Louis, rendendosi conto del tono serio di Harry, iniziò a impensierirsi. Gli prese una mano, per fargli coraggio, ma lui la ritrasse come scottato. 
"Harry, non potrei mai odiarti, lo sai..." iniziò con tono dolce, ma il più piccolo lo interruppe:
"Invece sì, e lo farai, perchè io sto rovinando tutto, tutti questi anni..." ormai i suoi occhi erano lucidi e le lacrime minacciavano di scorrere liberamente sulle guance da un momento all'altro. Louis provò ad abbracciarlo ma Harry si tirò indietro ancora una volta. Non è che non volesse un conforto di Louis, ma in fondo sentiva di non meritarlo, sapeva che non appena il più grande fosse stato al corrente di quello che gli passava per la testa avrebbe voluto sbatterlo fuori a calci, altro che abbracciarlo! Si fece forza e, pur tirando su col naso e accettando automaticamente il fazzoletto che Louis gli offrì, continuò:
"Louis, io ho cercato di farmene una ragione, di ignorare quello che provo, ma non ci riesco... quando sento le fan che parlano di noi, che vorrebbero vederci insieme, non riesco a fare a meno di pensare che vorrei avessero ragione, vorrei che noi fossimo davvero una coppia, l'ho sempre voluto, Louis, perchè tu sei bellissimo ma non solo questo, tu sei la perfezione, sei il ragazzo che vorrei avere al mio fianco per tutta la vita. Perchè io ti amo e vorrei restare qui con te e dirti che ti amo e baciarti tante volte quante avrei voluto farlo in questi anni, ma che non ho potuto, dovendo trattenermi"
Singhiozzando, sorrise mestamente per poi aggiungere: "Ma tutto questo è inutile, lo so, non c'è bisogno che tu mi dica niente, adesso me ne vado e se non vuoi più vedermi ti capisco, fai bene". Si alzò dal letto e, a capo chino, si avviò verso la porta. Louis l'aveva osservato in silenzio e con gli occhi spalancati per tutta la durata del suo discorso e adesso stava lì, impietrito, ancora troppo sconvolto per muoversi. Fortunatamente si riscosse abbastanza alla svelta da afferrare Harry per un braccio un attimo prima che uscisse e attirarlo verso di sè, così velocemente che entrambi caddero rovinosamente sul letto.
"Ma che..." esclamò Harry, interrotto da una risatina di Louis.
"Sei proprio un bambino, Hazza! Tenere questo segreto per te tutto questo tempo, solo per paura... E pensare che sarebbe bastato dirlo prima!" Mentre parlava, Louis sorrideva, e l'azzurro dei suoi occhi riluceva di una scintilla che Harry non aveva mai visto prima, come se si fosse arricchito di una sfumatura più calda, quasi verde. Harry osservava quelle iridi così attentamente da non accorgersi che queste si stavano facendo sempre più vicine, finchè non sentì delle labbra calde e  sottili posarsi delicatamente sulle sue. Allora gli occhi di entrambi si chiusero, mentre i loro cuori battevano veloci, all'unisono, come avevano sempre fatto, a loro insaputa.




Note autrice:
Salve a tutti! (ammesso che qualcuno stia leggendo questo delirio, ma facciamo finta di sì)
Questa è la mia prima fanfiction, quindi per favore siate clementi ;) anche perchè è il frutto di un pomeriggio passato in casa con la febbre, quindi penso che quando mi sarà passata l'influenza e sarò tornata "lucida" la rileggerò, mi accorgerò delle enormi cavolate che ho scritto e andrò a nascondermi da qualche parte. Ma nel frattempo, prima di pentirmene, la pubblico.
Non ho nient'altro da dire se non.... Commentate pure, anche le critiche non mi danno fastidio, anzi le trovo molto costruttive!!! :)
Spero che vi piaccia
Bye!
   
 
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