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Il rintocco dell’orologio mi
ricorda che il momento è quasi arrivato, come se c’è ne fosse
bisogno.
Un gruppetto di ragazzini del
primo anno svolta a sinistra, per dirigersi verso la Sala Grande, ma al momento
non mi importa affatto.
Manca esattamente un minuto alle
sette.
Poco, pochissimo. Solo sessanta
secondi, e poi la vedrò.
E’ da circa una settimana che
controllo i suoi orari e mi apposto dietro la colonna di pietra per
vederla.
Dio, non posso credere che lo sto
facendo davvero. Non posso credere di stare qui, a sentire il mio cuore
scoppiare e la mia testa girare,
solo per lei.
Un altro rintocco.
Quando l’orologio arriverà alla
sette, lei comparirà dal corridoio come per magia; perché lei è così, è anche
questo.
Bellezza, precisione e magia. E’
Evans.
Un altro rintocco.
Sarà sicuramente di fretta, con i
soliti dieci libri tra le mani, la tracolla perfettamente chiusa sulla spalla. I
capelli raccolti nella coda; si, quella che fa sempre quando è arrabbiata.
E oggi lo è, cavolo se lo
è.
E’ San Valentino gente, capite? E
sono già tre volte che becco qualcuno che le si avvicina per darle qualche
stupido regalo. Come se lei li accettasse, come se lei fosse libera, come se
lei..non fosse mia.
Ma dico io, questi ragazzi d’oggi
lo conoscono il significato della parola rispetto?
Ok, ve lo concedo. Remus me lo
ripete ogni santo giorno; non stiamo insieme ufficialmente, ma è solo questione
di tempo.
Un altro rintocco.
L’ultimo.
Improvvisamente, mentre il tempo
fugge via velocissimo e l’orologio si avvicina alle sette, la rosa che ho tra le
mani mi sembra orribile. E pensare che ci avevo messo tanto tempo per sceglierne
una, erano tutte troppo rosse o troppo rosa, troppo piccole o troppo grandi,
troppo appariscenti o troppo spente.
Quella invece, mi era sembrata
unica. Perfetta. Come lei.
Eppure in quel momento mi sembrava
sbagliata, magari a Evans nemmeno piacevano i fiori.
Ricomincio a respirare, mi ripeto
mentalmente quelle magiche parole che il mio migliore amico mi ricorda ogni
singolo giorno: “Sei James Potter, nessuna può resisterti” ed esco dal mio
nascondiglio.
La mia mano libera corre tra i
capelli, l’altra con la rosa la nascondo dietro la schiena. Faccio appena in
tempo a fare un passo ed eccola.
E’ lì, che cammina frettolosa con
i suoi libri tra le mani, la stessa Evans di sempre.
Ha il muso imbronciato, borbotta
qualcosa tra sé e poi si blocca e impreca a bassa voce. Le è caduto un libro a
terra, mi avvicino sorridendo.
In fondo, anche lei dice
parolacce.
Forse si sta trasformando in una
cattiva ragazza. Interessante.
Comunque, sono lì pronto ad
aiutarla, mi chino e quando alza lo sguardo su di me non ci capisco più
nulla.
Buio totale.
Non mi ricordo neanche il perché
sono lì, devo avere un’espressione da idiota sulla faccia.
«Potter?»
Ha la bocca un po’ aperta e lo
sguardo indecifrabile, il solito.
Dannata Evans, non riesco mai a
capire cosa le passa per la testa.
«Ciao Evans»
Che voce da cretino. Tossisco un
po’, cerco di darmi un tono. L’aiuto con i libri, mentre lei si alza e dà
un’aggiustata alle pieghe della gonna, inutilmente. E’ già
perfetta.
«Che ci fai
qui?»
Forse sarà solo una mia
impressione, ma è arrossita. Si, ed è anche agitata.
«Beh, niente. Assolutamente
niente» faccio strafottente.
Lancia uno sguardo di sbieco alla
rosa, dietro la mia schiena, poi sbuffa.
«Scusa il disturbo, forse stai
aspettando qualcuno. Dovevo immaginarlo, era strano che fossi solo» dice tra i
denti.
Cavolo, è infastidita. Anzi,
gelosa.
Adorabile.
«Si, hai ragione. Aspettavo
qualcuno»
Mi avvicino veloce, senza che lei
possa indietreggiare. Avverto il suo cuore battere veloce, lo sento
perfettamente.
Mi lancia uno dei suoi sguardi
verdi, micidiali.
«Oh. Chi?»
Avanti James,
forza.
Devi solo dirlo, senza fare il
cretino.
Serio, breve e
deciso.
Mentre mi guarda le sorrido, e
capisco che in fondo lei sa già la risposta. Glielo leggo negli occhi, lei lo
sa.
Non so come faccia, perché o come,
ma lei lo sa.
«Aspettavo
te»
Non si muove, non parla, non fa
niente di niente.
Rimango immobile, anche se ho un
po’ paura che mi lanci uno dei suoi libri in testa.
Ma non importa, rischio
comunque.
Abbassa lo sguardo, si tira una
ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Buon San Valentino,
Evans»
Le porgo la rosa e cerco di
reprimere un urlo quando lei la prende. Dallo sguardo che ha fatto credo che sia
più sorpresa più di me.
Di solito quando mi avvicino a
lei, o mi lancia qualche maledizione o strilla, invece adesso ha preso la rosa,
la mia rosa.
Boccheggia per qualche secondo,
poi decido di agire.
Carpe diem, si dice così
no?
«Buonanotte»
Le lascio un bacio veloce sulla
guancia, mentre la sento tendersi.
Adesso mi picchia, di
sicuro.
E invece rimane lì, ferma e
silenziosa. Mi sta scrutando, senza proferire parola.
«Grazie»
Accenna un sorriso, apre e chiude
la bocca più di una volta, forse indecisa su quale epiteto affibbiarmi questa
volta, e invece Evans mi sorprende, ancora.
Fa un sospiro, poi sorride, si
volta e mi lascia lì, solo e sorridente come un cretino.
Forse Sirius aveva
ragione.
Forse è vero che nessuna riesce a
resistermi.
O forse aveva ragione
Remus.
Forse la Evans, mi
ha fregato davvero.
E cavolo, dal modo in cui batte il
mio cuore, direi che stavolta Lunastorta ci ha preso in
pieno.
Spazio
Autrice;
Buonasera :D
Auguri a tutti gli innamorati!
Beh, questa shot mi è uscita così,
di getto.
E’ la seconda che scrivo su James
e Lily. Diciamo che è collocata nel periodo in cui Lily sta “rivalutando” James,
ecco perché è così calmaxD
Ditemi voi che ne pensate
^__^
xoxo
-V-