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Autore: hakuryu    03/10/2015    2 recensioni
due fratelli, così diversi ma così inseparabili,dopo tutto.
questa storia avviene dopo Avengers, dove il nostro caro Loki viene riportato a casa dal fratellone, casa in cui i rimproveri non mancheranno.. ma se ad Asgard il processo con odino padre degli dei dovesse tardare anche solo di un giorno?cosa accadrebbe? io l'ho immaginato così!
buona lettura!
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thor e Loki.
Sincerità e inganno.
L’amore e l’odio.
L’onestà e la disonestà.
Loki sapeva di non essere ben gradito a palazzo. 
Lo ha sempre saputo, sin da quando aveva scelto di perseguire la strada dell’intelletto seguendo sua madre nelle arti magiche, piuttosto che interessarsi alla forza fisica. Come invece aveva fatto suo fratello.
Da piccoli giocavano sempre insieme, non si separavano mai.
Delle volte nemmeno per dormire.
Loki ha sempre avuto , da bambino, il problema degli incubi. D’altronde chi da bambino non aveva timore del mostro sotto il letto? O magari di quello dentro l’armadio? Il problema del bimbo Loki era diverso.
Lui i suoi incubi li viveva da sveglio, nella solitudine di quella sua stanza dove regnavano le ombre.
Loki non aveva paura dei mostri comuni, Loki aveva paura di se stesso. 
Per una particolarità del suo corpo, di cui non conosceva la ragione,  delle notti nel buio notturno della sua stanza … la pelle di Loki cambiava tonalità di colore.
Dal suo bel pallore candido ed etereo, assumeva una colorazione bluastra.
Man mano che si agitava vedendo questa sua reazione cutanea, il colore si andava ad espandere.
Loki  si sentiva come se il mostro da cui tutte le mamme mettevano in guardia i pargoli … fosse lui. 
Quindi  fuggiva spaventato dall’unica persona che gli avrebbe consentito di poter entrare nel suo letto.

E quella persona non era certo Odino. Il Padre Tutto era sempre stato un genitore severo. Più con lui che col fratello Thor.

Ogni qualvolta cominciava a notare un cambiamento di colore quindi,prima che degenerasse del tutto espandendosi in tutto il corpo,si recava nelle stanze di suo fratello, il quale non era al corrente di questa sua “dote” se così poteva chiamarsi. Non gliel’avrebbe mai detto. Non avrebbe mai rischiato di poter essere rifiutato dall’unica persona cui poteva sempre contare.
Arrivato vicino al letto di Thor, silenziosamente come il più silenzioso e candido topolino, si fermava e osservava il volto del fratello in attesa di un qualche cenno.
Loki non sapeva come, ma Thor sentiva sempre quando entrava in stanza. 
Gli piaceva pensare che magari lo aspettasse per dormire insieme. 
Ovviamente non c’era alcuna malizia nel suo pensiero, voleva bene al fratello e la tenera età non permetteva a certi sporchi pensieri di insinuarsi nella sua mente.
<< Brutto sogno? >> chiedeva Thor ad occhi chiusi, dando le spalle al fratello.
<< … si  >> rispondeva a bassa voce Loki , senza aggiungere altro.
<< vieni dentro e dormi. Non ci sono mostri qui >> diceva assonnato sempre nella medesima posizione,spostandosi leggermente per far entrare il fratello accanto a lui nel letto.
Con delicatezza Loki alzava le lenzuola e gli si metteva accanto,osservando gradualmente il colore blu lasciare il suo corpo e gradualmente il sonno lo rapiva, lasciando spazio ad un sereno riposo.
Non sapeva dire perché,ma era come se suo fratello … lo scaldasse con la sua sola presenza. 
Sarà stata l’innocenza di fanciullo a parlare, ma era persuaso del fatto che solo Thor potesse far si che il gelido blu non si impossessasse di lui.
Poi crescendo, Loki si accorse che non c’era più spazio per lui nel letto del fratello. Con l’età gli ormoni arrivarono a farsi sentire, e Thor piacente com’era non aveva ragione per non attirare le attenzioni di tutte le femmine di Asgard.
Questo lo capì quando, una notte, si trovò a voler andare dal fratello.
Prima di poter aprire la porta, fortunamente, sentì dei rumori nella stanza.  Sentiva gemiti, sospiri pesanti,il letto scricchiolare.
Così Loki facendo  qualche passo indietro ancora con la mano testa che stava per andare ad abbassare la maniglia della porta, con un’espressione indecifrabile in viso, abbassò la mano e tornò indietro nelle sue stanze.
Quella fu la prima notte in cui Loki si vide interamente il corpo coperto da quel blu del quale aveva così tanta paura.

Ma , dice un detto, “se non puoi combatterlo” …

Passò un bel po’ di tempo , e il colore blu per qualche strana ragione non si manifestò più.
Qualcosa a non manifestarsi più era anche l’affetto esplicito che Loki dimostrava al fratello. D’altronde anche il fratello era cambiato, divenendo più rozzo e voglioso di combattere sempre più guerre.
Per contro,Loki era solitario. Soleva leggere,esercitarsi con le arti magiche di cui ormai era maestro grazie agli insegnamenti di sua madre. Le sue giornate per lo più passavano così, si sentiva stare sotto l’ombra perenne del fratello, ormai.

A lui spettava il trono.

A lui spettavano le attenzioni particolari di Padre Tutto.

Lui era quello per cui milioni di asgardiani sarebbero stati disposti a sacrificare la vita.

A lui fu donato Mijolnir.

Lui aveva amici su cui contare, soldati su cui contare. Aveva persino Odino su cui contare, il più delle volte.

Loki chi aveva? Non una persona avrebbe dato la vita, per lui. Lui che veniva dipinto come la peggiore delle serpi, e per cosa? Unicamente dicerie.
Quindi, lui divenne quella serpe.
Si divertì a diventarla ,poiché ferire le  persone era meglio che essere feriti.
Poteva dire di avere sua madre certo, ma non appena avesse saputo del suo segreto Frigga cos’avrebbe fatto? Non voleva scoprirlo. Non lo disse mai ad anima viva, né morta.
Cominciò a tramare senza quasi rendersi conto, tramare per distruggere l’aura perfetta che circondava Thor .
Avrebbero poi acclamato Loki, lo avrebbero voluto Re .
Lo avrebbero voluto tra loro, non uno lo avrebbe rigettato.
Quindi, con l’astuzia degna della serpe che era diventato, spinse il fratello ad attaccare Jhotuneim. Poi anche Odino, inconsapevolmente, gli diede una mano esiliandolo sulla terra.
Da lì in poi, fece una scoperta che lo lasciò di stucco e che aveva timore anche solo ad immaginare. Lui era il figlio di Laufey , signore dei giganti di ghiaccio.
da quel momento Loki divenne più impulsivo che calcolatore, perse la testa per qualche attimo. Scoprì che Odino lo raccolse dalle gelide nevi di Jhotuneim solo per poter un giorno seppellire l’ascia di guerra con gli jhotun.
Tutta la sua impresa gli si sgretolò davanti quando il fratello trovò il modo di tornare ad Asgard dopo essere venuto a conoscenza dei suoi inganni.
Ma non si arrese. 
Qualche tempo dopo trovò il modo nuovamente di mettere in pericolo un modo : stavolta Midgard , la terra.
Ma “purtroppo” anche questo suo tentativo fallì, con l’aiuto degli odiati Vendicatori lui era finito in manette anti magia ed imbavagliato con un bavaglio in metallo.
Fu poi scortato ad asgard, dove il giudizio solenne di Odino lo avrebbe atteso. Di li a poco.
<< “ mi hanno detto che disquisire in terza persona fra se e se porti alla luce eventuali errori commessi. Se è davvero così non ho commesso errore alcuno per meritare di finire legato e imbavagliato come il più volgare dei mortali. Davvero non capisco cosa Odino aspetti a farla finita con questa idiozia. “>> si disse mentalmente un Loki  che,costretto a non poter proferire parola alcuna  per merito dello speciale bavaglio di cui Odino gli aveva fatto dono, si era ritrovato a ripercorrere brevemente la strada che lo aveva portato nel punto in cui era adesso.
Al di fuori della cella, numerose guardie si davano il cambio per la sorveglianza cui era sottoposto.
<< “ come se potessi realmente poter fare qualcosa per sfuggire alle mani di mio padre, in queste condizioni”>> pensava stizzito sentendo tintinnare l’armatura delle guardie che andavano e venivano periodicamente.
I suoi occhi esprimevano tutto il suo disappunto, e le guardie si sentivano così minacciate da quegli occhi vitrei e pieni di rancore che raramente aprivano la fessura per controllare cosa stesse facendo il carcerato.
Loki stava seduto, con la schiena poggiata al muro di fronte la porta della cella, le gambe divaricate largamente in una posizione mediamente comoda. 
Le mani legate da manette pesanti unite da una catena abbastanza lunga. 
La testa lasciata andare indietro, poggiata al muro. L’espressione vuota, di chi non ha speranza alcuna e che oggettivamente si aspetta solo di ricevere il riposo eterno. 
Le ore passarono, si fece notte. Il buio calava anche nella cella di Loki , per nulla illuminata.
Tranne che per l’impercettibile e tremolante torcia che le guardie avevano acceso per far luce nel corridoio delle segrete.
Ad un certo punto un rumore di passi diverso da quello delle guardie.
<< lasciatemi solo con il prigioniero. Ho bisogno di confrontarmi in privato con mio fratello. >>
<< ma signore, abbiamo l’ordine di … >> provò a replicare la guardia
<< se qualcosa avverrà, sarò io e io soltanto a prendermi la responsabilità di quel che succederà. Ora andate>> pronunciò solenne.
Le guardie, seppur riluttanti , ubbidirono.
Una grossa chiave entrò nella toppa della pesante porta della prigione, aprendo il chiavistello. Thor entrando, si chiuse la porta alle spalle e mise la chiave nella sua tasca. Poi camminò verso il fratello, stando
 A pochi passi da lui, addentrandosi nel buio tetro in cui era immerso.
<< Loki, fratello. Perché fare tutto ciò? Ti ho forse arrecato qualche torto senza rendermene conto? Altrimenti a che pro attaccare la Terra,che sai essere mia protetta? A che pro mettersi contro tutti i Nove Regni? Il tuo egoismo ti sta conducendo in un baratro dal quale ti sarà impossibile uscire. Fermati finchè ancora sei ad un passo dallo sprofondare,non è troppo tardi ancora. Se provassi a chiedere perdono al Padre degli Dei … >> risuonava più come una domanda fatta a se stesso, più che ad un’affermazione fatta al fratello.
Appena Loki udì le parole “ chiedere perdono al Padre..” il suo sguardo si tinse di rosso coprendo tutta la lunghezza dell’occhio e la sua pelle diventò blu con delle striature blu scure che si intravedevano sul viso,un blu che Thor non poteva vedere data la poca luce. 
Loki si alzò di scatto per l’ira funesta che lo stava attanagliando.
Nel buio della cella, gli occhi rossi del fratello brillavano come due fuochi intensi, animati da puro rancore e rabbia.
<< fratello … >> si avvicinò ulteriormente a lui , coprendo la distanza che li separava.
Loki non aveva intenzione di indietreggiare.
Non avrebbe mostrato alcun segno di cedimento. Avrebbe incassato ogni colpo del fratello a testa alta, tenendo i suoi occhi fissi in quell’oceano che erano gli occhi del fratello maggiore.
Con sua sorpresa, non arrivò nessun colpo a fargli del male. Thor passò ambo le braccia dietro la testa del fratello, e lo liberò dalla morsa del metallico bavaglio che lo opprimeva.
Loki non mostrò segni di riconoscenza verso quel gesto,si limitò a stare nella medesima posizione.
<< figlio di Odino, non ho commesso errori per cui io debba essere qui giudicato.
Ho solo cercato di portare a termine il mio destino. Regnare . se non qui, quale posto migliore di quella stupida razza umana? Sono un popolo debole, anelano solo ad essere comandati. Inoltre non ho mietuto più vite di quanto Odino stesso non abbia fatto prima di me >> disse inarcando le labbra in un maligno ghigno. 
Poi riprese << come puoi venire da me e parlarmi di chiedere indulgenza? Perdono, ad un essere che non mi ha mai amato?! >> disse con voce ferma, convinta di ogni singola sillaba che proferiva la sua bocca.
<< Stai parlando di NOSTRO padre!>> disse alzando il tono di voce con autorevolezza
<< ODINO NON è MIO PADRE >> Gli urlò in faccia avvicinandosi di più  lui << e io non sono tuo fratello. Questa non è che una delle tante bugie con le quali sono cresciuto.>> queste parole furono accompagnate da uno sguardo che celava la tristezza di un animo solo, esiliato da tutti.
Dietro quegli occhi rossi come il più scoppiettante dei fuochi accesi, cosa realmente pensava il fratello? Thor non lo sapeva.
Thor preso da un impeto di rabbia, lo prese per le spalle spingendolo verso la parete con molta poca delicatezza. Lo trattenne in questa posizione cominciando nuovamente a parlare.
<< dunque noi non siamo fratelli?! Loki non ti riconosco! Dov’è finito il Loki che conoscevo?! Quello con cui giocavo da fanciullo, dov’è finito!? >> disse con tono rammaricato e colmo di nostalgia
<< quel Loki è svanito ormai da lungo tempo , fratello >> disse acidamente,spuntando con disprezzo l’ultima parola proferita
<< è svanito senza che te ne accorgessi, poiché anche tu come tutti mi hai abbandonato. Ma d’altronde perché stupirsi di ciò? Tutto nella mia vita è stato una menzogna, non vedo perché il nostro “rapporto fraterno” dovesse fare eccezione>> disse in tono ironico inarcando le sopracciglia
<< parla seriamente Loki ,cosa ti ho fatto per meritare da te tutto questo odio? Io mi sono sempre fidato di te, sempre>>disse più calmo , togliendogli le mani dalle spalle ma rimanendo davanti a lui , nel buio spettrale della cella con ancora il fratello avente le sembianze di uno jhotun.
<< proferisci parole nobili, parli di fiducia. Ebbene ,figlio di Odino, visto che riponi fiducia in me liberami da queste manette. Oppure non riconosci in tuo fratello questo mostro che hai davanti?>> disse andando verso un angolo poco più illuminato della cella in modo da farsi vedere, accompagnando la frase con un movimento di entrambe le mani volto ad indicare se stesso
<< Io mi fido di te , Loki.  Nonostante tutto, io mi fido. >> disse guardandolo fisso con aria quasi ammaliata e camminando verso di lui.
Thor non ebbe esitazione, levò prima una manetta.
Poi l’altra.
Loki abbassò lo sguardo a guardarsi i polsi, li massaggiò con le sue mani. Aveva ancora il volto chino, come in segno di rassegnazione o pentimento.
Fu quando Thor stava pensando che il fratellino che lui amava tanto era ancora lì dentro che Loki alzò lo sguardo con un sorriso sornione e diabolico.

<< ahhh fratello. Ingenuo  e stupido come sempre. >> gli disse, mantenendo il sorriso e svanendo come fumo , lasciando la suafigura sbiadire pian piano, fino a scomparire del tutto.

Thor era rimasto a  bocca aperta a fissare quel fumo. 
Quando si riscosse fece uno scatto verso la  porta della cella, correndo per tutto il sotterraneo.
Thor non avvertì nessuno della sparizione del fratello, voleva pensarci da solo. 
Voleva trovarlo, anche se questo avesse dovuto significare il dover setacciare  Asgard  centimetro per centimetro. 
Purtroppo per lui, poco tempo dopo la sua uscita dalla cella, tornarono le guardie a controllare che fosse tutto apposto. 
Con l’ovvia conclusione che diedero l’allarme. 
Appena la cosa sarebbe giunta alle orecchie di Odino si sarebbe infuriato come non mai.
Ma fino al ritorno del padre c’era ancora un giorno intero visto che degli affari da Padre degli Dei lo richiedevano in giro per i Nove Regni, e Thor contava di trovarlo entro quel termine.
Col cuore colmo di ansia, arrivò fino ad un lontano giardino, colmo di alberi folti e laghetti qui e la. 
Ninfee galleggiavano nei laghetti, il silenzio regnava sovrano.
Thor crollò sulle ginocchia,disperato dal non riuscire a trovare Loki.
<< dannazione! >> disse scagliando un pugno contro il terreno, lasciando una profonda impronta.
<< ti affligge così tanto il pensiero di non ritrovarmi, fratello? >> disse una voce acida, senza però palesare la sua figura 
<< oppure è il pensiero dell’ira del tuo amato padre per l'accaduto a non darti pace?>> si palesò poi davanti al principe asgardiano .
E dietro. 
E ai lati.
E tutto intorno a Thor.
Thor allora si rialzò
<< Loki, basta giocare!>> disse rialzandosi a voce molto alta, serrando i pugni.
Le copie allora svanirono, e loki uscì dalla boscaglia con le braccia divaricate all’altezza dei fianchi.
<< così va meglio? Preferisci che ad ucciderti sia io soltanto, senza l’aiuto delle mie copie?>> disse con un ghigno malefico spuntargli in volto.








note dell'autrice : 
salve a tutti, gentili lettori. Spero che non siate troppo duri nel vostro giudizio, visto che questa è la mia prima fan fiction scritta su questi due problematici quanto carismatici fratelli. Spero sia stato per voi scorrevole leggere il mio capitolo, e spero che vorrete lasciarmi un commento per dirmi cosa ne pensate di questa mia follia notturna che mi fa scrivere... orsù che dire, grazie per aver letto , spero continuiate a seguirmi!
Kyuuuu kiss kiss! 
  
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