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Autore: Nenottina    03/10/2015    0 recensioni
Ciao a tutti :) Eccomi tornata con una nuova fanfiction ^^ Spero che vi piaccia, è su Bulma e Vegeta. Un giorno come tanti alla Capsule, ma tutta la storia cambierà per un cosiddetto "incidente"...
Erano state poche le volte che aveva desiderato tornare alla sua vecchia vita, ma quella fu forse una di quelle volte in cui lo volle più ardentemente.
Erano stati tutti così oppressivi quel giorno, mentre lui non voleva altro che starsene in pace.
Se solo ne avesse avuto l’occasione…

Spero di avervi incuriosito :)
Ditemi cosa ne pensate, mi farebbe piacere ^^ Aspetto i vostri commenti :)
Nenottina
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella era una di quelle giornate in cui tutto era perfetto, c’era un bel Sole e molti ne avevano approfittato per uscire. L’atmosfera in città era allegra e serena.
In città, ma non alla Capsule.
Vegeta era nervoso come non gli succedeva da tempo.
-Papà, tu devi portarmi al centro commerciale! Me lo hai promesso! – urlò Bra da camera sua, intenta a prepararsi per uscire.
-Non ti ho promesso un bel niente e non ho la minima intenzione di portarti da nessuna parte!
-E’ almeno un mese che non compro roba nuova, non hai scusanti, tu mi porterai a quel centro! – Bra fece le scale di corsa e si parò di fronte al padre, puntandogli un dito al petto.
Con una smorfia scocciata Vegeta se ne andò in cucina, lasciando sola una Bra indignata con ancora il braccio alzato.
Prese un bicchiere e lo riempì d’acqua mentre la figlia lo raggiungeva e ricominciava la sua battaglia personale.
La ignorò cercando di mantenere la calma quanto più poteva, ma era molto, molto difficile.
Aveva appena finito di bere l’ultimo sorso quando anche Bulma entrò nella stanza, mesta e rassegnata, ed interruppe la parlantina di Bra.
-Trunks ha deciso che oggi non vuole lavorare. Di nuovo. Hanno chiamato e hanno detto che se n’è andato…amore, non è che potresti…
Vegeta sbatté il bicchiere sul ripiano. Ci mancava solo questa per farlo veramente arrabbiare. Ora lo avrebbe sentito.
Raggiunse la porta a denti stretti ed uscì di casa sbattendola forte.
Percepì subito l’aura del figlio, anche se molto debolmente. Evidentemente non l’aveva abbassata del tutto.
Sempre così. Possibile che non se ne accorgesse?
Volò a gran velocità fino a quando non lo vide mentre rivolgeva il viso verso il cielo ad occhi chiusi, con un sorriso sulle labbra.
Gli volò velocemente di fronte, bloccandolo.
Trunks aprì gli occhi, sorpreso, e quando si rese conto di chi aveva di fronte cacciò un urlo e si affrettò a prendere la direzione opposta.
Vegeta sbuffò. Non cambiava mai.
Lo seguì e lo afferrò per il colletto, trattenendolo. Inizialmente il figlio provò a divincolarsi, ma dopo qualche tentativo si arrese, allora non oppose più resistenza e si lasciò trasportare fino alla sede della Capsule.
-Sai che saprò se proverai ad andartene un’altra volta, e sai anche che non ti conviene riprovarci
Trunks annuì, gli occhi fissi a terra, e rientrò nell’edificio.
Vegeta tornò a casa con i nervi a fior di pelle, deciso a rilassarsi con un allenamento nella stanza della gravità.
Gli toccava pure recuperare il figlio come fosse un poppante da tenere sotto stretta sorveglianza.
Bra gli si parò di fronte con un gran sorriso – Rieccoti, hai sgridato Trunks? Ora possiamo andare, giusto?
-No – la scostò di lato e stava per andare a prendere un asciugamano, quando la moglie lo afferrò per un braccio.
-Mi serve un grosso favore, puoi venire…
Bra gli afferrò l’altro braccio – No, papà deve venire con me a fare shopping!
Bulma scosse la testa – Mi dispiace tesoro ma è una cosa importante, non posso proprio chiederglielo in un altro momento…
La ragazza lanciò alla madre uno sguardo di fuoco – Ma lui me lo ha promesso!
-Andrete un altro giorno, ora ho bisogno che lui venga di là con me
Detto questo strattonò Vegeta in direzione del laboratorio, ma Bra non mollò la presa e si mise a tirare nella direzione opposta.
Quello fu troppo per Vegeta. Strinse i pugni. Aveva sopportato abbastanza.
-Smettetela!
Aumentò un poco l’aura e spinse le due donne lontano da lui, poi uscì di gran carriera dalla stessa porta da cui era entrato poco prima e volò via.
Dopo un po’ si accorse di non avere idea di dove stava andando. Stava sorvolando una fitta foresta di cui non ricordava nemmeno l’esistenza.
Decise di atterrare e si sedette su una grossa radice che sporgeva dal terreno.
Voleva sfogarsi, distruggere qualcosa o qualcuno.
Voleva tornare il Sayan che conquistava pianeti e sterminava popolazioni, piuttosto che avere a che fare con elementi del genere.
Almeno in quel caso avrebbe potuto lasciarsi andare all’istinto, mentre lì sulla Terra doveva contenersi per forza, per evitare di causare danni.
Gli bastava anche un solo giorno. Un giorno per andare su un pianeta lontano e prenderselo con la forza.
Erano state poche le volte che aveva desiderato tornare alla sua vecchia vita, ma quella fu forse una di quelle volte in cui lo volle più ardentemente.
Erano stati tutti così oppressivi quel giorno, mentre lui non voleva altro che starsene in pace.
Se solo ne avesse avuto l’occasione…
Una mano gli toccò una spalla e per poco Vegeta non cadde all’indietro per lo spavento.
   
 
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