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Autore: GreenSilentForest    03/10/2015    2 recensioni
Era come se il suo cervello non riuscisse ad elaborare due cose così grandiose allo stesso tempo:
la lotta apocalittica tra il drago di fuoco e l’incubo notturno
e Ronan Lynch.
[Personaggi: Ronan Lynch, Joseph Kavinsky]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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DYING IS A BORING SIDE EFFECT

“You can't wake up, this is not a dream,
You're part of a machine, you are not a human being”

 
“Scendi giù, bastardo!”, la voce di Lynch lo raggiunse attutita dallo spettacolo di fuoco e piume che si fondevano sopra di lui, tramutando il 4 di Luglio in un glorioso inferno di macchine in fiamme.
Quando posò lo sguardo su Ronan, i versi grotteschi delle due belve oniriche sfumarono. Era come se il suo cervello non riuscisse ad elaborare due cose così grandiose allo stesso tempo: la lotta apocalittica tra il drago di fuoco e l’incubo notturno e Ronan Lynch.
Kavinsky sorrise osservando gli occhi di Lynch brillare e riflettere gli orrori di quella notte. Pensò che sarebbe potuto scendere dal tettuccio della Mitsubishi. Ronan gli sarebbe venuto incontro, lo avrebbe preso a pugni e Kavinsky avrebbe sorriso con i denti sporchi di sangue e la consapevolezza che Ronan Lynch non sarebbe mai stato suo.
Poi, però, Ronan chiamò il suo nome e per la prima volta da quando lo aveva conosciuto lo pronunciò come se volesse dire Kavinsky e nient’altro. Niente figlio di puttana o stronzo o ti ammazzo o benzina o Adam. Solo Kavinsky Kavinsky Kavinsky Kavinsky. Quella parola suonò così reale che a confronto tutto il resto gli sembrò polvere.
Fu allora che Kavinsky si accorse che per Ronan, in quell’istante, esisteva solo lui. Tutti gli altri - Gansey, Adam, il fratello - erano come puntini bianchi al margine del suo campo visivo. Esisteva solo il ragazzo con gli occhiali da sole a un passo dalla morte.
Kavinsky pensò che sarebbero potuti restare così ancora per un po’, sprezzanti di tutto il resto, consapevoli della propria grandezza.
Sapeva che il drago di fuoco si dirigeva verso di lui. Lo leggeva nell’urgenza dello sguardo di Ronan, nel freddo ustionante che sentiva nelle ossa.
Kavinsky avrebbe ferito Ronan Lynch un’ultima volta perché loro funzionavano così. Si ferivano a vicenda e poi ricucivano le ferite dell’altro con alcol, macchine e la muta promessa di non essere soli al mondo. Ma questa volta la ferita di Ronan sarebbe rimasta aperta. Il dolore lo avrebbe aiutato a non dimenticare.
“Il mondo è un incubo.”
La bestia di fuoco lo attraversò. Morire così gli sembrò giusto, come il punto esclamativo alla fine di una frase.
Il suo cuore si fermò solamente nell’istante in cui Ronan Lynch distolse lo sguardo.


La canzone è "Gasoline" di Halsey
  
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