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Autore: G RAFFA uwetta    04/10/2015    3 recensioni
Dal testo: "Il Parco è un tappeto soffice, puntellato da gracchianti foglie ormai avvizzite; ami passeggiare tra le ombrose fronde, il luogo ideale per nasconderti al mondo e non far vedere le incertezze che ti angosciano. Il limitare della Foresta Oscura giunge accompagnato dai fruscii di mille rami che danzano nella brezza. Percepisci il pericolo che emana, come il respirare rumoroso di un petto attanagliato dall'ansia, serpeggiare molesto sulla pelle leggermente accaldata. Se ti soffermi un attimo e osservi attentamente, puoi scorgere piccole creature sbucare timide dal sottobosco, per poi venirne di nuovo inghiottite."
Questa storia si è classificata seconda al contest "Sette giorni, due obblighi, un personaggio" indetto da Freya Crescent sul forum.
Questa storia partecipa al contest "Missing Moment Contest" indetto da HermioneJeanGranger sul forum.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una lettera da scrivere

Le foglie arrossate si staccano dal conforto dei rami e veleggiano in cerca di un giaciglio migliore; affidano le speranze al freddo inverno che incalza rubando la vita e i colori al paesaggio che ti circonda. Sei tornato ad Hogwarts per concludere gli studi. Hai ripercorso i corridoi, ora ricostruiti, cercando nei muri i ricordi futili della tua precedente vita. Ti soffermi, spesso, ad osservare il vuoto dalle finestre delle torri più alte; forse in cerca di qualche indizio che ti aiuti a comprendere. Passi le notti in preda agli incubi che, caparbi, intarsiano la mente stanca.

Cammini pensieroso tenendo in mano una lettera. Hai tentato più volte di disfartene negli ultimi cinque giorni ripensandoci, poi, all'utimo istante. L'ha scritta tuo padre, quasi un mese fa, ma tu l'hai ignorata. Hai lasciato che si impolverasse insieme ad altri fogli di pergamena che hai cominciato e mai concluso. Infine Blaise, con la pazienza di uno Snaso, è riuscito a farti ragionare: ora ti rammarichi di aver ceduto così presto. Sul foglio, ormai raggrinzito, vi è impresso un elenco di famiglie disposte, per meglio dire più che accondiscendenti, ad accasare una loro figlia con l'ultimo erede dei Malfoy. Forse credono che, accompagnandosi a voi, acquistino un prestigio migliore agli occhi della Comunità Magica. Oppure, semplicemente, ritengono il vostro conto in banca un gruzzolo molto più appetitoso.

Finita la guerra vi eravate ritrovati a calpestare la terra di nessuno. Paria tra gli ex-Mangiamorte, affiliati ad un credo ormai decaduto insieme all'Oscuro, ed emarginati dai vincitori, perché una buona azione non lava colpe assai più gravi. Il Marchio Nero, sul tuo braccio, è diventato sinonimo di scherno, per te rappresenta anche l'orgoglio, masticato con la cicuta, di essere diventato come tuo Padre.

Valutando quello che è successo, ti ritrovi spesso a pensare di non essere fiero di te stesso. Pur reputandoti intelligente, hai ignorato il pericolo che si annidava dietro le parole altisonanti di un pazzo. Ti sei lasciato abbagliare da un successo annunciato, ignorando completamente la caparbietà di un "insetto molesto". Hai voluto credere che bastava assecondarlo per condividerne la gloria, mentre invece mangiavi la polvere sollevata al suo passaggio.

Il Parco è un tappeto soffice, puntellato da gracchianti foglie ormai avvizzite; ami passeggiare tra le ombrose fronde, il luogo ideale per nasconderti al mondo e non far vedere le incertezze che ti angosciano. Il limitare della Foresta Oscura giunge accompagnato dai fruscii di mille rami che danzano nella brezza. Percepisci il pericolo che emana, come il respirare rumoroso di un petto attanagliato dall'ansia, serpeggiare molesto sulla pelle leggermente accaldata. Se ti soffermi un attimo e osservi attentamente, puoi scorgere piccole creature sbucare timide dal sottobosco, per poi venirne di nuovo inghiottite.

Ti siedi frustrato su una delle panche disseminate lungo il vialetto che si inerpica verso il Mausoleo. Appoggi i gomiti sulle ginocchia mentre le dita stringono, dolorosamente, i lunghi capelli diafani. La fronte increspata si tinge di livore all'idea di dover scegliere moglie semplicemente scartando una carta dal mazzo. Una cosa su tutte ti ha insegnato la guerra: che non bisogna mai ignorare le emozioni.

Seppure tu viva qui da ormai quasi due mesi non hai ancora avuto il coraggio di percorrere tutto il viale, che appare come un lungo serpente bianco pronto a balzarti addosso al primo cedimento. Dalle foto apparse sul Profeta, sai che è costituito da una lastra in granito azzurro raffigurante un Drago che spezza le catene sorvolando maestoso sui tetti della Londra Magica. Molti lo ritengono di buon auspicio ma tu sai cosa rappresenta. Tu eri presente alla furia del Signore Oscuro quando scoprì cosa Potter e i suoi amici avevano fatto, dopo esser scappati da Villa Malfoy. Con un lieve tocco accarezzi la pelle rugosa sotto la camicia di seta. Un intricato disegno sul petto si aggiunge alle cicatrici che ti ha inferto il Grifone: è il doloroso monito che nessuno può sfuggire alle aberrazioni della guerra. Non conta chi siamo o da che parte stiamo, una bacchetta puntata fa, indifferentemente, egual danno. Il Drago è questo: un essere usato per uno scopo nobile ma sottomesso con la paura a doverlo eseguire. In sostanza è l'ossimoro di un mondo che si ritiene perfetto ma che utilizza metodi barbari per raggiungere i propri fini.

Alzi il viso e i tuoi occhi si posano su Potter. Anche lui ti guarda e, sotto il peso di quelli occhi sgombri da ogni animosità, prendi una decisione. Non verrai meno al tuo ruolo di erede dei Malfoy, ma comincerai a impiantare nuove basi, a porre nuovi gradini verso una meta più consona a questo Nuovo Mondo che sta cambiando. Ti adeguerai, non con remissività, ma convinto che il futuro sta nei cambiamenti, nel progresso, lasciando comunque la tua vena Serpeverde affiorare con orgoglio, laddove necessiti un po' di furbizia. Bisogna cominciare dalle piccole cose, se si vuole diventare grandi: ebbene, ti sposerai, perché è una tua scelta, ma alle tue condizioni.

Stracci la pergamena e lasci che i coriandoli ingialliti vengano strattonati dal vento autunnale. Un velo di sorriso ti increspa le labbra, così simile a quello che Potter ti rivolge; come se avesse intuito i tuoi pensieri. Ti alzi con una nuova consapevolezza e, a grandi falcate, ti dirigi nella tua Sala Comune. Hai una lettera da scrivere e una nuova prospettiva da cui guardare al futuro. Lascerai che sia il tuo cuore a scegliere per te, esattamente, come quel lontano giorno, scelse di non denunciare Potter. Fiero e con lo spirito tranquillo abbracci uno stupito Blaise e, per la prima volta nella tua vita, ringrazi qualcuno spontaneamente. Ti fermi giusto il tempo per tranquillizzarlo, in fondo non sei diventato pazzo inalando i fumi delle pozioni, e prosegui verso la tua camera. Seduto allo scrittoio non hai tentennamenti e, come liberandoti da un grosso macigno, respiri aria tersa semplicemente svestendo i panni del ragazzino viziato. Ti riprometti che sarai un buon padre, mentre, con la piuma verde decorata in argento, verghi la tua risposta.

Il riverbero di due occhi verdi ti accompagnerà per sempre, come monito che tutto è possibile, se veramente lo si vuole.

 
   
 
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