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Autore: Naxi_4ever    04/10/2015    2 recensioni
Un anno esatto dall'ultima tappa del ViolettaLive Tour, lo stesso posto dove i ragazzi si erano salutati l'ultima volta, consapevoli che il loro lungo viaggio insieme era terminato e ognuno avrebbe intrapreso la propria strada, gli stessi abbracci carichi di felicitá e malinconia, anche se questa volta era la gioia a prevalere: davanti agli ex studios Disney PolKa, i ragazzi che componevano l' ormai ex cast di 'Violetta' si stavano rivedendo dopo tanto tempo.
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-Ti amerò come nessuno è mai arrivato ad amarti prima, nemmeno io fino ad ora. Questa notte.- sussurrò Facundo, quasi per sè stesso.
PARING: FALBA
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maxi, Naty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 
Alba stava facendo colazione seduta al bancone della cucina, quando sentí il trillo del citofono rimbombare per casa. Dopo essersi assicurata di avere ancora il senso dell'udito, controvoglia appoggió la brioche sul tavolo e corse al citofono. -Chi é?- domandó sbadigliando. 
Dopo aver sentito la voce di Candelaria, aprí e tornó al tavolo. Dopo pochi secondi la rossa entró in casa, stretta nella sua giacca nera. -Oh, ti ho svegliata? Perdonami!- esclamó vedendo Alba ancora in pigiama. L'amica scosse la testa -No, mi hai solo frastornato un timoano, non ti preoccupare- rispose con una risata. Candelaria le sorrise e si sedette accanto a lei -Dobbiamo parlare. Pedro è in casa?- chiese all'amica guardandosi intorno alla ricerca del ragazzo. -No, è in ufficio dai suoi, pare che suo padre voglia assumerlo, ma non so bene la storia. Non l'ho visto stamattina- rispose mentre torturava la sua brioche alla ricerca del cioccolato. 
-Avete litigato?- domandó Cande con aria perplessa. Alba alzó le spalle -Abbiamo un pó discusso ieri sera, stamattina é uscito di casa prima che mi svegliassi- spiegó. Candelaria si morse un labbro -É molto arrabbiato?- domandò con cautela. Era quasi del tutto certa che il motivo della discussione fosse Facundo, ma voleva che fosse Alba a dirlo, non voleva trarre conclusioni affrettate da sola. -Abbastanza. Sai, per la storia che usciamo ogni giorno con Facundo, é geloso- rispose Alba voltandosi verso l'amica -Sai, non é piú il Pedro che conoscevo, da quando ci siamo trasferiti a Buenos Aires- 
-L'aria argentina non vi fa bene?- chiese ironicamente Cande con un sorriso. -Okay, ora sono seria, cosa succede?- 
Alba sospirò -Non lo so nemmeno io, è tutto così strano. Da un lato c'è Pedro, siamo fidanzati, mi ama e su questo non ho nessun dubbio, ma è così appiccicoso, se la prende per ogni parola ultimamente. E dall'altro lato c'è Facundo, che oddio, con lui è tutto così complicato. Siamo amici, però c'è quella notte che ci lega. Ci vediamo sempre e so che è sbagliato da pensare, ma mi trovo meglio con lui che con Pedro. Sono confusa Candelaria, insomma, non voglio lasciare Pedro per questo ritorno di una vecchia cotta, mi ti giuro che ultimamente non riesco a vederlo come un fidanzato- confessò la riccia mentre si torturava le mani. Candelaria scosse la testa, poi le prese le mani tra le sue -Alba, quella per Facundo non era una cotta, lo sai bene. Era stato un amore molto forte, durato per tanto tempo per giunta, è logico che sarebbe tornato rivedendolo- le spiegò abbassando la voce -Ieri ho parlato con lui, e ti posso assicurare che, seppur l'amore di Pedro ora ti sembri tanto forte, non esiste persona al mondo che ti ami quanto Facundo. Farebbe ogni cosa per te, Alba, qualsiasi- continuò stringendole forte le mani e accarezzandole con i pollici. Alba lanciò un altro sospiro -Candelaria, devo confessarti una cosa, ma promettimi che non lo dirai a nessuno, non voglio che si sappia- 
Candelaria annuì, anche se già sapeva quale argomento l'amica volesse toccare, ne aveva parlato il giorno prima con Facundo. Alba lasciò le mani della rossa per arricciare tra le dita un boccolo bruno. -Quella notte di cui non ricordo assolutamente nulla, è iniziata la mia gravidanza. E non solo fa male la situazione, dato che sento che sto tradendo spudoratamente Pedro, confondendo Facundo e aspettando un figlio non cercato. Fa male anche il fatto di non ricordare assolutamente nulla. Quando questo bambino nascerà, non ricorderò nemmeno la situazione vissuta per farlo nascere, non saprò nulla. È come se me l'avessero messo nella pancia senza che me ne accorgessi- spiegò mentre sentiva che nella gola le si stava formando un blocco. Candelaria senza nemmeno pensarci si alzò dalla sedia e la abbracciò forte, accarezzandole i capelli. Non sapeva nemmeno come consolarla, era difficile per lei mettersi nei suoi panni in quella situazione complicata. Avrebbe voluto con tutto il cuore fare qualcosa per aiutarla, ma non aveva nessuna idea. Perciò si limitava ad accarezzarle i capelli e ad ascoltare i singhiozzi disperati sul suo petto, abbracciandola il più forte possibile, tentando di trasmetterle tutto l'affetto che aveva in corpo. 
-Cande- sussurrò Alba staccandosi leggermente da lei -Come lo dico a Pedro? Non posso aspettare ancora molto- chiese asciugandosi una lacrima. Candelaria tornò a sedersi -Così come l'hai spiegato a me, gli dirai che alla festa avevi leggermente esagerato con l'alcol e accidentalmente sei stata capultata in questa situazione, evidentemente più grande di te. Se ti ama davvero, ti capirà Alba- suggerì la rossa sorridendole. Alba annuì -Okay, grazie Cande, di tutto-. Candelaria scosse la testa -Ehi, non devi ringraziarmi! E ora fatti forza e di al tuo fidanzato di questo figlio nascosto, su- la incitò prima di abbracciarla e uscire dalla casa. 
Alba si stava alzando per andare a lavare la tazza della colazione, quando sentì una voce maschile dietro di lei -Figlio? Alba, ci stiamo forse prendendo per il culo? Credevo che la nostra fosse una relazione seria- 
Pedro era arrivato, e a quanto pare giusto in tempo per sentire parte del discorso. La riccia si voltò di scatto -Pedro, lasciami spiegare, ti prego- lo supplicò correndo verso di luì. Pedro respirò profondamente -È di Facundo?- domandò con gli occhi infuocati dalla rabbia. -Pedro, lasciami spiegare tutta la storia, ti prego- 
-Alba, rispondimi e basta, è di Facundo?- chiese ancora alzando la voce e avvicinandosi a lei. Gli occhi di Alba si riempirono di lacrime, il nodo alla gola si fece ancora più stretto. -Alba, rispondi cazzo! È di Facundo quel maledetto figlio?- 
La ragazza ancora non rispose, gli occhi erano pieni di timore. -Lo sapevo! Quanto ancora avresti voluto aspettare per confessarmi di avermi tradito come se nulla fosse con quel tuo amico da quattro soldi? Il parto?- sbraitò lanciando un calcio alla sedia. -Fino a ieri osavi dirmi che era solo un amico! E ora sei incinta! Sai cosa significa? Lo sai Alba?- chiese avvicinandosi ancora di più -Non credevo fossi così, ma evidentemente questo anno di relazione è stata tutta una finta! Se non ti piacevo, se preferivi andare a letto di nascosto con altri, potevi dirlo prima di illudermi- concluse lanciando un altro calcio alla stessa sedia. Alba asciugò con un dito le lacrime che ormai scendevano numerose sulle sue guance -Pedro, non è come pensi- disse a filo di voce. Il ragazzo inarcò un sopracciglio -Non è come penso, non è come penso mi dice la ragazza!- sorrise beffardo -Alba, non stiamo a raccontarci fiabe, sappiamo entrambi che è Facundo quello che ami, ora sparisci dalla mia vista, per favore- 
Alba spalancò gli occhi -Mi stai cacciando di casa?- domando spaventata. Pedro alzò le spalle -Che senso avrebbe vivere ancora assieme? Prepara le tue cose e poi vai via da quì- rispose.
Alba corse via dalla cucina e salì le scale in lacrime, mentre Pedro la osservava amareggiato. Sapeva di aver perso le staffe, ma non poteva fare altrimenti. Doveva accettare di averla persa per sempre. 
 
Dopo circa un quarto d'ora, Alba scese di nuovo dalle scale con le valigie piene e una borsa a tracolla. Si diresse velocemente alla porta, che stava per aprire quando sentì qualcosa strattonarle il braccio. -Pedro, mi fai male!- urlò massaggiandosi il braccio con la mano libera. -Hai dimenticato il libro- disse lui freddamente porgendole l'oggetto. 
Alba lo prese in mano, aprì la porta e uscì, poi si voltò verso Pedro, fermo all'ingresso -Allora me ne vado... Addio- gli disse prima di girarsi verso la strada e sentire la porta chiudersi dietro di lei. 
Altre lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, ma cercò di trattenerle e senza pensarci iniziò a correre verso l'unica meta che aveva nella testa. 
Dopo pochi minuti era arrivata sotto alla casa di Facundo, che poco dopo le aprì il cancello. Salì in fretta le scale, trovando la porta dell'appartamento già aperta, con Facundo all'ingresso ad aspettarla. Non appena il ragazzo vide la sua espressione e i bagagli nelle sue mani, si affrettò ad aiutarla a portare tutto in casa, poi la trascinò dentro e chiuse la porta dietro di loro.  
Appoggiò le valigie all'entrata della cucina e corse subito da Alba, che senza pensarci lo abbracciò forte. Facundo rimase impietrito. Non capiva cosa fosse successo. 
Ricambiò l'abbraccio stringendola forte a sè e appoggiando la testa sui suoi ricci bruni, mentre li accarezzava lentamente. Sentiva sul suo petto i singhiozzi soffocati della ragazza farsi sempre più frequenti e forti. Le mani di Alba dal suo collo passarono al suo petto, a cui si aggrapparono quasi fosse una via di salvezza. Dopo vari minuti si separarono, rimanendo comunque a pochi centimetri l'uno dall'altra. Facundo rimase un attimo a guardarla mentre si asciugava le ultime lacrime, ma non ricevendo la sua attenzione le prese le mani e le fece cadere sui fianchi, poi con i pollici le asciugò le guancie bagnate e tornò a prenderle le mani chiudendole tra le sue. -Che succede?- domandò cauto guardandola negli occhi. Alba scosse la testa -Pedro- 
Facundo la guardò con aria perplessa mentre iniziava a pensare quale fosse il modo più crudele per ucciderlo, se avesse fatto del male ad Alba. -Cosa ti ha fatto?- domandò tentando di mantenere la calma, mentre stingeva più forte le mani di Alba. -Lo ha scoperto- confessò lei voltandosi dall'altra parte e trattenendo le ennesime lacrime. Non voleva più piangere, era stanca. Facundo tirò alcuni respiri profondi per non far uscire la rabbia che aveva in corpo, poi con indice e pollice fece girare Alba di nuovo verso di lui. -Mi ha cacciata di casa- concluse lei coprendosi il viso con le mani. Facundo questa volta non riuscì a trattenersi -Ti ha cacciata di casa? Per una cosa del genere? Alba, gli hai spiegato com'è successo tutto? Quel pezzo di merda deve finire male per trattarti in questo modo!- non fece in tempo a terminare che la mano di Alba sul suo braccio lo fece fermare. Facundo appoggiò le mani sulle braccia della ragazza, tornando a guardarla negli occhi -Pedro è in casa?- 
Alba lo guardò perplessa, ma quando capì le intenzioni del ragazzo scosse la testa tentando di scansarsi dalla stretta di Facundo, che al contrario strinse di più, causando una smorfia di Alba. -Facundo, mi fai male al braccio- sussurrò spostandogli la mano e massaggiando il punto dove poco prima Pedro l'aveva strattonata. Facundo spalancò gli occhi, timoroso di averla stretta troppo, poi la aiutò a togliere la giacca e alzò la manica fino al punto dove Alba sentiva dolore e vide un livido, evidentemente appena nato. Alzò lo sguardo di nuovo verso Alba, inarcando un sopracciglio con aria perplessa. La ragazza annuì, abbassando la testa -Pedro, mi ha strattonata per darmi un libro- 
Questa volta Facundo perse seriamente le staffe, corse fino alla porta di casa e lanciò un pugno -Come ha osato farti del male, come ha osato toccarti! Non si doveva nemmeno permettere, non doveva lontanamente pensare di farti una cosa del genere! È una coglione, non ammetto questo genere di cose, no!- un'altra volta fu Alba a bloccarlo prima che uscisse di casa e corresse da Pedro. Non voleva casini, solo avere un attimo di tranquillità.
Facundo abbassò il viso -Scusa, mi sono lasciato un pò prendere dall'ira- sorrisero entrambi -Vieni con me- disse poi prendendo Alba per una mano e trascinandola in cucina. -Siediti pure- la invitò mentre apriva un armadio da cui estrasse una scatola. La appoggiò sul tavolo e tolse il coperchio, poi frugò tra i medicinali che conteneva finchè trovò quello che cercava. Si sedette sulla sedia accanto ad Alba, girandola verso di lei, poi si inclinò leggermente sul suo braccio e spalmò un pò di crema sul livido, facendo attenzione a non premere troppo per evitare di farle male. Alba intanto lo osservava mentre attentamente si prendeva cura di lei, cauto ma deciso. Con la mano libera gli accarezzò i capelli depositando un bacio su questi. -Grazie- sussurrò sorridendogli dolcemente. Facundo alzò il viso, trovandosi a faccia a faccia con Alba. Ricambiò il sorriso -Non devi ringraziarmi, piccola- rispose per poi tornare al suo braccio, sul quale depositò l'ultimo strato di crema, poi appoggiò il tubetto sul tavolo e tornò a sedersi avvicinando la sedia a quella della ragazza, in modo da trovarsi esattamente di fronte a lei. -Come lo ha scoperto?- domandò prendendole una mano. Alba scosse la testa -Io e Cande stavamo parlando convinte che non fosse in casa, ma evidentemente era arrivato prima che ce ne rendessimo conto. Nessuna delle due lo ha sentito entrare, avrà qualche strana abilità da spia- sorrise amaramente, abbassando lo sguardo -Ha sentito parte del discorso, ma sicuramente solo le ultime frasi, o avrebbe capito quanto io stia male per tutto ciò-. 
-Non hai avuto modo di spiegargli?- domandò Facundo. Che strano, fino al giorno prima non avrebbe desiderato altro che questo momento, e ora stava aiutando Alba a riconciliarsi con Pedro. Vederla stare così male era effettivamente troppo. 
-No, non ho potuto spiegargli nulla! Perchè lui ha iniziato a sclerare prima ancora che io potessi dire nulla, mi ha cacciata ed è finita lì! Nemmeno mi ha salutata, il bastardo- sbottò Alba per poi scuotere la testa sbuffando. -Quanto mai sono venuta a Buenos Aires- aggiunse poi abbassando il tono di voce. Facundo allentò un pò la presa intorno alle mani di Alba. La ragazza se ne accorse e si affrettò a correggersi -Non è che non volessi vederti, per carità! Però Facundo, tutto ciò si sta facendo ogni giorno più complicato- 
Facundo scosse la testa, poi passò una mano tra i ricci -È tutta colpa mia, Alba- affermò chiudendo gli occhi e abbassando il viso. Alba tornò a prendergli la mano -Facundo, sappiamo benissimo che non è colpa nostra, o almeno, non totalmente. Eravamo ubriachi, lo sai bene- spiegò con calma sorridendogli dolcemente. Facundo forzò un sorriso come risposta. Dio, quanto avrebe voluto raccontarle tutta le verità, il segreto che aveva dentro gli scalfiva lo stomaco ogni giorno, quasi volesse mangiarlo vivo. Sentiva di dover spiegare ad Alba che lui non era ubriaco quella notte, doveva farlo, ma proprio ora? Adesso che le cose tra loro due stavano iniziando ad andare bene, ora che Pedro si era tolto di mezzo? E poi, con quale coraggio sarebbe riuscito a confessarle una cosa del genere dopo due mesi e mezzo? Semplicemente non poteva. Scosse questi pensieri dalla testa e si alzò, tendendo la mano ad Alba -Vieni di la?- chiese con un sorriso. Alba accettò, afferrando la sua mano per alzarsi, gesto che li fece terminare esattamente uno di fronte all'altra, distanti pochi centimentri. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto, come se fossero in uno stato di trance, mentre Facundo allungava una mano verso la schiena di Alba, che strinse fino a farla avvicinare di piú a lui, annullando la distanza. La ragazza rispose allacciando le mani dietro al suo collo, tutto senza mai smettere di fissarsi.
E poi fu questione di un millesimo di secondo, perché entrambi giá erano totalmente presi in un bacio di quelli 'da infarto', quei baci che fanno venire la pelle d'oca ad ogni contatto, pieni di amore ma anche di elettricitá, quelli che non finirebbero mai se non per mancanza d'aria. Le mani di Facundo scorrevano su e giú sulla schiena di Alba, attraendola sempre piú a sé, anche se piú di quando lo fosse in quel momento era impossibile, lei nel frattempo gli accarezzava i capelli con una mano, spingendo la sua testa verso di lei, mentre l'altra stava ferma sul suo collo. Entrambi avevano il corpo scosso da brividi.
Quando si separarono si sorrisero, poi si strinsero in un abbraccio. Alba appoggiò il viso sulla spalla di Facundo, chiudendo gli occhi -Facundo, non capisco più nulla- sussurrò sospirando. Lui alzò una mano sulla sua testa, accarezzandole i capelli -Cos'hai provato in questi istanti?- domandò. Alba scosse la testa -Cose che mai avevo provato con Pedro- rispose abbracciandolo più forte. Facundo sorrise affondando la testa nei ricci di Alba -Cose migliori o peggiori?- chiese ancora nonostante immaginasse già la risposta. Alba richiuse gli occhi con le labbra piegate in un sorriso -Secondo te?- 
Facundo con una mano le fece girare il viso verso di lui -Migliori?- chiese speranzoso. Sapeva per certo che avevano entrambi provato dei sentimenti, sapeva che Alba sentiva inevitabilmente qualcosa per lui, o non avrebbe seguito così il bacio. Ne era sicuro, ma Alba aveva comunque appena lasciato Pedro, questo particolare non era da nulla.
Ad annullare tutti questi dubbi fu il 'si' di Alba, che si avvicinò ancora a lui per posare un bacio a stampo sulle sua labbra. 
Sembrava così tranquilla e serena, a Facundo invece stava per venire un infarto. Riuscì a riprendersi dalla trance ed evitare di sembrare un rimbambito alla prima cotta grazie ad una domanda che gli sorse spontanea -E Pedro? Lo hai già dimenticato?- 
Non voleva illudersi di avere tutto l'amore di Alba. Sapeva che ciò che lei aveva appena detto era la verità, ma non era successo perché voleva dimenticarsi più in fretta di Pedro? O forse perché si trovava tanto bene con lui, ma era solo qualcosa di passeggero?
Alba scosse la testa, trasformando il suo sorriso in un'espressione seria -Non dimenticherò mai la persona che mi ha cacciata di casa per un fraintendimento, ma non posso negare che da un pò di tempo non provavo per lui gli stessi sentimenti di prima. Sai, Facundo, da quando noi due abbiamo iniziato ad uscire ogni giorno, soli, con Pedro o con Candelaria, ho iniziato a dubitare sul nostro rapporto. Nonostante fosse passato già un anno dall'inizio della nostra relazione, con lui non stavo bene tanto quanto lo sto con te. E so che può sembrare una cosa assurda quella di rivedere un compagno di lavoro e pendere dalle sue labbra all'istante, ma Facundo questa cosa continua dai tempi di Violetta! Credevo di aver dimenticato quella cotta, o forse amore, per te, credevo che con Pedro andasse tutto bene, ma tornare a vederti mi ha fatta entrare in un tunnel di domande senza risposta. Tutto gira intorno a me senza che io capisca cosa stia succedendo, ma ogni giorno di più mi sto rendendo conto che forse tutto ciò che avevo provato negli anni di Violetta non è totalmente scomparso- confessò per poi abbassare il viso verso il pavimento. Facundo seguì il suo sguardo e si soffermò ad osservare lo stesso punto a terra -Quindi provi qualcosa per me?- domandò. Era sollevato dalla risposta che aveva dato la ragazza, ora era sicuro che quella notte forse non era stato solo un modo per dire addio al suo amore per Alba e poi dimenticarsi di lei, no, ora sentiva che sarebbe potuto stare con lei senza nessun fraintendimento o paura. Ora era sicuro che anche lei provava qualcosa per lui, non stava più nella pelle per questo, era come la realizzazione di un sogno finalmente non più proibito.
Alba scosse la testa e abozzò un sorriso -Mentirei se ti dicessi di no, Facundo, ma solo ora mi sto accorgendo che stare con Pedro è stato un modo per non pensare a te. Perché insomma, se ti avessi dimenticato in questo momento starei ancora con lui, no? Sarei già a casa sua chiedendogli mille volte scusa per il fraintendimento, invece no, nemmeno sento la necessità di chiarire le cose- si fermò un attimo e tornò a guardarlo negli occhi -Facundo, mi stai facendo impazzire, lo sai?- 
Lui sorrise -E io sono pazzo di te da anni, lo sai?- 
Entrambi risero, per poi unire di nuovo le labbra nell'ennesimo bacio. Sembrava che avessero bisogno di quel contatto per essere sicuri di essere lí, in quel preciso momento, entrambi. Essere sicuri che le cose che si erano detti pochi secondi prima fossero reali. Avevano bisogno di sentirsi vicini piú che mai, in quel momento. 
Questa volta le mani di Facundo erano posate sulle guance di Alba, anziché sul suo corpo. Le accarezzava il viso dolcemente, quasi avesse paura che potesse dissolversi da un secondo all'altro lasciandolo solo con la sua illusione. Alba invece lo stringeva in un abbraccio cingendogli il busto con le braccia, il che era in contrasto con il bacio che si stava facendo sempre più profondo. 
-Tu non hai idea di quanto io abbia aspettato questo momento- disse Facundo non appena le loro labbra si separarono. Alba arrossì leggermente, attraendolo ancora verso di lei e affondando la testa sulla sua spalla, sfiorandogli il collo con i capelli, che Facundo si affrettò ad accarezzare lentamente -Rimani quì, ti prego- la supplicò. Alba annuì -Come potrei andarmene proprio ora?-
Facundo non potè fare a meno di lasciarsi andare ad un sorriso che forse mai aveva riempito il suo viso prima d'ora, non poteva essere più felice di quello che era successo nel giro di forse mezz'ora. Le cinse la vita e la trascinò fino alla sua camera, poi si lasciò cadere sul letto, trasportandola con sè. Afferrò la coperta di lana appoggiata sotto i suoi piedi e la posò sopra di loro, poi la abbracciò in una stretta possessiva, ma dolce allo stesso tempo.
Alba, ancora un misto tra il confusa e il sorpresa, si girò verso di lui e gli accarezzò una guancia con una mano -E tutta questa dolcezza, Gambandé?- domandò sorridendo. Lui inarcò un sopracciglio -Non l'avevi mai notata?-. Alba alzò le spalle -Forse ci avevo fatto caso ai tempi di Violetta- 
Facundo scosse la testa -Forse? Davvero non ti rendevi conto di quanto io ci provassi con te?- domandò ridendo. Alba si unì alla risata -E tu davvero non ti rendevi conto di quanto io diventassi nervosa in tua presenza? Guarda che nemmeno io scherzavo quanto a provarci con te!- affermò spostandogli un riccio che si era posato sulla sua fronte. -E allora perché non abbiamo mai trasformato la nostra amicizia in qualcosa di più?- chiese lui facendosi serio. Alba scosse la testa -Forse avevamo paura. C'era la distanza di mezzo, la paura di un non ricambio, di rovinare la nostra amicizia, i fattori erano tanti, Facundo- rispose continuando ad accarezzargli i capelli. 
Facundo fece per aprire bocca per rispondere, ma una voce a lui conosciuta lo interruppe. 
-Facundo, per caso hai... Aspettate. Oh mio dio. Vi siete messi assieme? Oddio congratulazioni, era ora!- 
Candelaria fece il suo ingresso nella camera del ragazzo con la voce che faceva trasparire tutta la gioia e la gratitudine di quel momento. Facundo e Alba si separarono leggermente e si misero seduti sul materasso, invitando la rossa a fare lo stesso. -Ora dovete raccontarmi tutto, ma assolutamente ogni dettaglio. Ma non raccontare tu Facundo, che non ti sai spiegare bene, vai tu Alba, sono tutta orecchie- disse indicando la ragazza senza nemmeno lasciare loro il tempo di salutarla, o dire qualcosa. Alba scoppiò a ridere -E cosa dovrei dirti? Hai già visto tutto- 
Candelaria trasformò il suo sorriso in un'espressione di disapprovazione -Mi sbagliavo quando dicevo che Facundo racconta male, in confronto a te potrebbe scrivere un poema!- spostò il ciuffo da destra a sinistra -E Pedro? Gli hai raccontato tutto? Non sei più innamorata di lui? Oh mio dio, io lo sapevo! Ho sempre pensato che il vostro non fosse un amore così duraturo, per fortuna te ne sei resa conto! Non sai quanto Facundo ci sia stato male per la vostra relazione!- Alba lanciò uno sguardo commosso a Facundo, che alzò le spalle guardando il materasso -E invece ora? Avete ammesso di amarvi e state assieme? Raccontate, su! Sono curiosa!- 
Facundo lasciò cadere indietro la testa -Candelaria, stai raccontando tutto tu! A proposito, come sei entrata in casa mia?- domandò confuso. Candelaria alzò gli occhi al cielo -Proprio per questo sono quì! Passavo di qua e ho visto il cancello aperto, perciò credevo fosse successo qualcosa. Certo, avrebbe potuto averlo lasciato aperto qualche inquilino del palazzo, ma sai, per sicurezza ho preferito entrare per controllare. E difatti ho trovato la porta della tua casa non chiusa a chiave! Ero venuta a chiederti il motivo quando ho assistito a questa scena troppo tenera. Raccontate, io sto ancora aspettando!- 
-Non smetterai mai di aspettare, eh?- La linguaccia di Cande fece zittire Facundo e questa volta fu Alba a prendere parola -Pedro mi ha cacciata di casa, perciò sono venuta quì, e nulla, Facundo mi ha un pò consolata- spiegò brevemente. 
-Perciò ora state assieme?- 
Gli sguardi imbarazzati dei due la convinsero a non insistere -Okay, non ne avete ancora parlato. Ma appena deciderete mi direte! Ho scommesso con Ruggero che vi sareste fidanzati entro questo mese, non fatemi perdere, vi prego, altrimenti sarò costretta a mangiare pesce per una settimana. E voi sapete quanto odio il pesce- 
Tutti e tre si misero a ridere, poi Candelaria si alzò dal letto salutandoli con una mano -Non vi disturbo più, ci vediamo in settimana ragazzi- si congedò per poi uscire dalla camera. 
Quando sentirono il tonfo della porta d'ingresso che si chiudeva, Facundo e Alba si lanciarono uno sguardo d'intesa - Sarà sempre il nostro cupido, vero?- domandò Alba sorridendo. Facundo annuì -Credo proprio di si-.
 
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Premetto dicendo che questo capitolo non mi piace, perciò scusate per la pessima qualità rispetto agli altri. 
 
Care Falba, non iniziate a cantare vittoria, perchè le cose non saranno sempre così rose e fiori, aspettatevi di tutto, questo era solo un capitolo tranquillo.
Perdonatemi per il ritardo nel publicarlo, ma sono riuscita a finirlo solo ora. 
Questo capitolo e lo scorso erano un pò le 'vie di mezzo' della storia, in questo qualcosa si è mosso con Pedro e Alba, ma la vera storia inizierà nel prossimo.
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, se vi va. 
Baci. 
  
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