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Autore: asyouwishmilady    04/10/2015    1 recensioni
Nella vita di Emma è in corso un grande cambiamento: aspetta un bambino da Killian. Ma sarà pronta ad affrontare tutto ciò che comporta essere mamma di un neonato? Killian prenderà bene la notizia, o si sentirà soffocare da questo risvolto inaspettato?
La scelta giusta sembra impossibile da scovare, ed Emma non riesce a scrollarsi di dosso l'idea che alla Salvatrice sia preclusa la possibilità di avere una vita normale. Ma, nonostante gli ostacoli, Emma e Killian riusciranno a trovare il loro lieto fine?
***
Una nuova "slice of life" contenente alcuni dei momenti più dolci, difficili, ma anche comici della nuova vita dei Captain Swan.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quinto

 
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Quando Emma e Killian giunsero alla clinica - come si aspettavano -, trovarono l'intera famiglia ad attenderli. Emma alzò gli occhi al cielo, divertita e rassegnata al contempo.
«E quelli cosa dovrebbero essere?» domandò, indicando due palloncini - uno rosa ed uno azzurro - che svolazzavano sopra al passeggino di suo fratello.
David li sfiorò, attirando l'attenzione del piccolo Neal «Oh, questi? E' stata un'idea di tua madre».
Mary Margaret, indispettita, si poggiò le mani sui fianchi «Avevi detto che era una buona idea!».
La figlia scosse la testa, divertita, incrociando finalmente lo sguardo di Henry, che era impegnatissimo con il nuovo cellulare che aveva ricevuto per il compleanno «Sei pronto, ragazzino?»
Lui annuì, sorridendo «E tu?»
«Sì, certo» rispose per non allertare Henry, anche se sapeva di essere tutt'altro che tranquilla. Spostò il peso da una gamba all'altra: cominciava a sentirsi affaticata.
«E' meglio entrare, ora» aggiunse Killian, avvolgendo la vita di Emma con il braccio «Non vorrei che ti stancassi troppo ed il bambino decidesse di girarsi di spalle per fartela pagare».
Lei ridacchiò e gli posò un leggero bacio all'angolo della mascella, prima di varcare insieme la soglia della clinica. Dietro di loro, la sua famiglia li seguiva, emanando un fitto chiacchierio entusiasta.
Quando fu il turno di Emma, il Dottor Whale spalancò la porta dello studio e la invitò ad entrare «Prego, Miss Swan».
Con il cuore che le martellava nel petto, lei si alzò in piedi e cercò immediatamente la mano di Killian. Lui le sorrise, ma Emma era pressoché paralizzata dall'ansia: faticava a respirare e sentiva che non sarebbe riuscita a dire una parola finché non si sarebbe accertata che il bambino stesse bene.
Quando il resto della famiglia fece per raggiungerli, Emma lanciò un'occhiata a KIllian, e lui capì.
«Vi dispiace rimanere qui?» formulò quella frase sottoforma di domanda, ma non era una domanda. Emma preferiva non avere un pubblico, mentre se ne stava sdraiata a gambe all'aria senza pantaloni. Come darle torto?
David annuì, mentre Mary Margaret mormorò semplicemente un "andrà tutto bene", con gli occhi fissi in quelli della figlia. Henry si limitò ad un sorriso incoraggiante, ma per Emma quel sorriso valse più di mille parole.
Sobbalzò quando Whale si richiuse la porta alle spalle. Mentre Killian la aiutava a svestirsi ed a salire sul lettino, mille pensieri fastidiosi le bombardavano la testa.
 "E se il bambino non stesse bene?"
"E se scoprissi che la mia è una gravidanza a rischio?" 
"E se quel dolce battito non risuonasse mai nella stanza?"

Hook, che aveva notato quanto fosse sbiancata, le accarezzò i capelli «Andrà tutto bene, Swan».
«Allora, come sta procedendo la gravidanza, sceriffo?» domandò Whale, per mettere Emma a suo agio e per distrarla dal fatto che, da un momento all'altro, si sarebbe ritrovata del gel ghiacciato sull'addome.
«Sta andando bene» tagliò corto lei, cercando la mano di Killian.
«Hai avuto ancora nausee?» insistette il medico, prima di spalmare delicatamente il gel sulla pancia di Emma.
«No, sono passate» rispose lei, godendosi quel piccolo e ghiacciato massaggio «Adesso va meglio».
«Vi è capitato di sentirlo muoversi?» ora Whale si rivolse anche ad Hook, che annuì con un sorriso orgoglioso in volto.
«La prima volta è stata due settimane fa» incrociò lo sguardo di Emma ed entrambi dovettero trattenere una risata perché, quella volta, lei pensava semplicemente che le cantassero le budella. Questa gravidanza era così pronfondamente diversa dalla prima: se quando aspettava Henry faceva di tutto per ignorare quello che accadeva dentro di lei, ora seguiva con attenzione ogni cambiamento nel suo corpo.
Il medico le posò la sonda dell'ecografo sull'addome e, prima che Emma realizzò ciò che stava accandendo, il suono del battito del bambino risuonò nella stanza. Whale e Killian l'avevano distratta di proposito.
Tirò un sospiro di sollievo e incrociò le dita con quelle di Hook, mentre osservava la loro creaturina attraverso lo schermo dell'ecografo.
In realtà, riusciva a scorgere solo la testolina ed il corpo in modo del tutto generico, ma sembrava proprio che si stesse godendo la sua siesta.
Il medico, muoveva delicatamente la sonda sulla pancia di Emma, mentre studiava attentamente ciò che appariva sullo schermo, emanando di tanto in tanto qualche "ah" e "oh".
«E' tutto regolare» affermò, alla fine, sorridendo compiaciuto del suo ottimo lavoro.
Killian, che non aveva mai lasciato la mano di Emma, parve confuso «Beh, quindi?».
«Volete saperlo?»
«Sì» intervenne Emma, quando si accorse che tra Hook e Whale si stava creando un certo nervosismo.
«Va bene» il medico riprese a muovere la sonda sull'addome della Salvatrice e, quando trovò il punto giusto, si fermò.
«Lo vedete?» allungò il braccio libero per indicare qualcosa sullo schermo.
Emma e Hook si scambiarono un'occhiata confusa «Veramente no»
Whale sorrise «Certo che non lo vedete, non siete dei medici. Ed è esattamente il motivo per cui io sono qui»
«Stai cercando di tenere alta la suspance, o cosa? Sbrigati» ringhiò Emma, spazientedosi.
«E' una femmina» affermò infine Whale, prima di levarsi i guanti in lattice «Vi lascio soli un attimo».
Un silenzio incredulo calò improvvisamente nella stanza. Una bambina. Adesso che sapeva il sesso, Emma riusciva ad immaginarla ancora più nitidamente: stava accadendo sul serio. Non vedeva semplicemente l'ora di tenerla tra le braccia.
Indietreggiò leggermente e si mise a sedere sul lettino, per cercare gli occhi di Killian. Anche lui pareva estasiato. Anzi, era quasi sicura che avesse gli occhi lucidi per la commozione.
«E' una bambina» disse lui, finalmente, senza riuscire a trattenere un sorriso.
«Sei contento?» domandò Emma, immaginandosi una piccola versione femminile di Killian che saltella per casa.
Lui annuì e si chinò per baciarla. Emma gli avvolse le braccia attorno al collo e, si rese conto, quel bacio fu più lungo ed appassionato di quanto non avrebbe dovuto.
Quando si staccarono, erano entrambi senza fiato «Ti amo, Emma»
Lei sorrise e posò la fronte sulla sua «Lo so. Anche io».
La porta si spalancò d'impeto, facendoli sobbalzare. Si aspettavano Whale, o Mary Margaret, e rabbrividirono quando la sagoma di Zelena apparve sulla soglia.
Non era cambiata - se non per il pancione che, come quello di Emma, continuava a crescere -, ed aveva sempre quel ghigno malvagio stampato in volto.
«La Salvatrice senza pantaloni. Che spettacolo interessante» ridacchiò, avvicinandosi di qualche passo. Killian, d'istinto, andò a sistemarsi tra lei ed Emma.
«Cosa vuoi?» ringhiò lui, mentre Emma si posava una mano sull'addome, con fare protettivo.
«Cosa voglio? Io voglio molte molte cose, miei cari. E, per ottenerle, mi serve qualcosa che voi possedete. Qualcosa - o meglio, qualcuno - che sta crescendo dentro la Salvatrice...»
«Non avrai mai mia figlia!» sbraitò Emma, sentendo la testa girare. Non stava accadendo veramente.
«Ah, quindi è femmina. Che peccato, sarebbe stato così adorabile poter veder crescere quella piccola scimmietta» proseguì Zelena, ridacchiando.
«Io avrò quel bambino» sbraitò, pungolando il petto di Killian «E, quando sarò tornata ad Oz, potrete figliare quanto vorrete.»
«Portatela fuori!» Whale ricomparse insieme a due infermiere che portarono via Zelena.
Emma si sentiva come se le avessero appena strappato il cuore dal petto. La serenità era preclusa alla sua famiglia, alla Salvatrice.
Zelena indossava ancora il bracciale che bloccava i suoi poteri, ma la sola idea che potesse portarle via la bambina la terrorizzava come non mai.
Guardò Killian: era pallido, la mascella contratta e la preoccupazione negli occhi.
«Stai tranquillo» gli afferrò la mano e ci posò sopra un rapido bacio «E' senza poteri»
«Non sarà quel bracciale a fermarla» mormorò Hook, con lo sguardo fisso nel nulla «L'ho già vista liberarsene una volta».

 
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Ciao, ragazzi! Che dire, ve l'aspettavate?
Ho inserito Whale nel capitolo prima ancora di scoprire che lo rivedremo nella s5: è un personaggio che mi ha sempre intrigato e che trovo abbia mille sfaccettature.
Ad ogni modo, come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se ultimamente sto incontrando molto molto poco riscontro da parte vostra. Ho notato che siete meno attivi rispetto ai primi capitoli. La cosa mi scoraggia un po' perché, non conoscendo le vostre opinioni, mi sento meno motivata a portare avanti la storia.
Comunque, vi ringrazio per aver letto. Un bacio 
Claudia
 
   
 
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