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Autore: marwari_    05/10/2015    0 recensioni
Cap2: Sospirò piano, spostando il peso del corpo dalla gamba malandata, il bastone saldo tra le mani.
Cora, se solo ti ricordassi di me…

{storia composta da capitoli paralleli}
#1 storia della serie "𝓖olden𝓗eart ғairyτale"
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '𝓖olden𝓗eart ғairyτale '
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Si stavano fissando da un minuto buono oramai.

Cora si sentiva a disagio davanti al volto inebetito di Ruby, la scatola di cartone piena di dolci fra le braccia e le sopracciglia in costante movimento, come i suoi occhi, all’incessante ricerca di qualcosa negli angoli più bui della sua mente. Stava per domandarle qualcosa circa la sua uscita con Mr. Gold? Oppure stava cercando di ricordare qualcosa che con lui non aveva nulla a che fare?     
Cora non osava chiedere, quindi, dopo l’ennesima occhiata perplessa e le labbra dischiuse nell’estremo tentativo di emulare le sue e capire che stesse provando a dire, afferrò uno straccio e prese a pulire il bancone imbiancato, lasciando la ragazza impalata dietro ad esso. Era la prima volta che non la vedeva di corsa.     
Cora ridacchiò di nascosto.

«L’altro giorno..» esclamò d’un tratto con aria vaga e assente. La donna raddrizzò la schiena «Ti ho vista con Gold..» la guardava con occhi socchiusi

«Ieri sera?» Ruby annuì lentamente

«Ieri sera..» ripetè stralunata. Cora pensò che dovesse aver esagerato di nuovo con le bottiglie di whiskey che sua nonna teneva nascoste nel locale.. povera vecchietta illusa. «Sì, ieri sera.. perché non i hai detto niente?»

Cora scrollò le spalle «Non ne ho mai avuto l’occasione, sei sempre di corsa.» la ragazza annuì nuovamente, piegando le labbra in una smorfia

«Ti fa la corte?»

«No!» aveva risposto talmente di getto che la sua voce apparve stridula. Ruby le rise in faccia

«Ho capito, ho capito.» la ragazza fece rimbalzare la scatola sugli avambracci e la sistemò in modo di avere una presa più salda; si avviò verso la porta ed uscì ridacchiando tra sé e sé.

«Non hai capito niente!» ribattè Cora quando oramai era troppo tardi.

Sospirò infastidita, incrociando le braccia al petto. Non capiva perché avesse risposto i quel modo e con quella voce, non capiva perché le sue guance ora fossero calde e perché il suo cuore battesse più veloce nel petto, fino a sentirlo nelle orecchie. Sì, forse si sentiva in imbarazzo a parlare con Ruby di Mr. Gold, forse si sarebbe sentita in imbarazzo con tutti nell’ammettere che aveva accettato di uscire a cena con l’uomo più temuto della cittadina, considerato forse il più scaltro e abbietto di tutti. La verità era che in cuor suo, Cora, sapeva benissimo che non le importava molto della loro opinione, eppure allo stesso tempo non poteva ignorare il fatto che ognuno di loro era suo cliente e forse, non avrebbe saputo sostenere troppo a lungo le occhiate di disapprovazione che molti di loro le avrebbero rivolto.

Sospirò frustrata, non riuscendo a trovare una soluzione al suo problema.. Avrebbe dovuto lasciar correre, avrebbe dovuto lasciare il destino al proprio corso, per quanto potesse essere rischioso.

Accese la radio e riprese a spazzare quando, ascoltando più attentamente, ricordò di aver sentito quella canzone, con la stessa voce del presentatore che la annunciava: non poteva scordare quel tizio dall’accento nasale che, in un certo senso, la faceva innervosire. Possibile che avessero registrato la trasmissione e la stessero rimandando in onda uguale a quella del giorno trascorso? Forse avevano avuto problemi.. forse era una sua impressione.

There is only one wish on my mind,
when this day is through I hope that I will find..


That tomorrow will be just the same for you and me
All I need will be mine if you are here.

 

Cora si voltò di scatto quando udì quelle parole non provenire dalla radio. Trovò Mr. Gold con un sorriso divertito stampato sulle labbra che la osservava come al solito e lei, senza essere in grado di fare altro, si ritrovò imbarazzata come la prima volta.
Sorrise impacciata, portandosi una ciocca di capelli bruni dietro l’orecchio e ricambiando il suo sorriso

«Mr. Philipe..» lo salutò incerta, posando la scopa che aveva in mano e avvicinandosi a lui con le mani dietro la schiena e lo sguardo basso «E’ di nuovo qui..» lui la guardò a lungo, piegando appena la testa di lato. Sembrava sorpreso ma lei non ne comprendeva il motivo

«Esatto.. sono venuto a farmi perdonare per l’altro giorno.» annunciò lui con il suo consueto sguardo enigmatico, allungando la mano che aveva dietro la schiena e rivelando uno spesso involucro che teneva in equilibrio sull’avambraccio

«Non si preoccupi per ieri sera..» il suo sguardo sorpreso si accentuò, ma lei cercò di soprassedere «Quell’uomo è arrogante di natura. Farebbe saltare i nervi al più mite degli uomini..» gli sorrise cordialmente, lasciando cadere gli occhi su ciò che le stava mostrando. L’uomo si avvicinò a lei, protendendo del tutto il braccio

«È per lei, miss Meel.» annunciò con un sorriso gentile e lei non potè evitare di avvicinarsi e prenderlo timidamente tra le braccia. Era curiosa, estremamente: non conosceva nessuno che avesse mai ricevuto un dono dallo scorbutico Mr. Gold e, che ricordasse, lui non si era mai mostrato troppo incline a regalare i tesori del suo negozio.

Guardò a lungo l’oggetto di stoffa scura che sembrava non essere altro che l’involucro per qualcos’altro.. e quel qualcos’altro aveva tutta l’aria di essere un abito o un vestito, e prezioso, dato che era stato protetto in quel modo.. o era solo per celarlo ai suoi occhi?

Cora chiese con lo sguardo all’uomo se fosse autorizzata a scartare il suo regalo, e quando Mr. Gold annuì, appoggiandosi al bastone con aria impaziente, lei si precipitò al bancone, lo appoggiò sul piano e abbassò la lampo.          
Aveva ragione: conteneva un vestito, da sera, rosso come un rubino. Ed era bello, anzi, era splendido.

«Davvero è mio?» chiese incredula, sfiorando la stoffa con le dita che, sotto I esse, risultava liscia e morbida tanto quanto la seta

«Assolutamente.» mormorò lui. «Lo indosserà per me?»

Cora non gli rispose, ma in cuor suo stava gridando di gioia. Chi mai le aveva fatto un regalo del genere? Chi mai si era tanto prodigato per lei? Chi mai si era offerto di salvaguardare la sua vita, ricca o povera che fosse?         
Lo osservò a lungo, annuendo con un sorriso quasi commosso
«Sarà un onore per me.» oramai sapeva come sarebbe andata a finire quella conversazione e lei non conosceva modo migliore per dimostrare la sua riconoscenza «Sarò pronta stasera alle 19 in punto.»

   
 
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