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Autore: 365feelings    05/10/2015    1 recensioni
1. I can’t stop this feelings / deep inside of me (I met you at a summer camp years ago why are you acting so comfortable around me!au)
2. Feelings are intense / words are trivial (apocalisse zombie!au)
3. Lights will guide you home (fantasy/medieval!au)
4. We might be dead by tomorrow (post apocalittico!au)
5. Living like we're renegades (In the flesh!au)
6. You’re no good for me / But baby I want you (modern!au)
7. Sleeping with ghosts (modern!au)
Se ci pensa fa quasi ridere. Nella casa coloniale presso cui lavora e in cui si sono consumati sanguinosi delitti non c'è l'ombra di un fantasma. Nel suo nuovo appartamento, invece, sì.
Quasi. Perché quella è sua dannatissima vita, non una puntata di Ghost Whisperer e lui non ha tempo da perdere.

Raccolta di alternative universe | solangelo | tanti headcanon | slow build relationship
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Living like we're renegades
Coppia: Will/Nico
Rating: giallo per sicurezza
Genere: angst, introspettivo
Avvertimenti: linguaggio! (circa), tematiche delicate (ma proprio accennate), In the flesh au
Note: eccomi di ritorno con una solangelo
  • Storia scritta per la XIV week dell'inziativa PJO Ship Weeks Italia indetta dal CampMezzosangue.
  • È il seguito di questa storia con Chris e Clarisse. In the flesh è un telefilm bellissimo sugli zombie in cui esiste una cura che permette alle persone infette di tornare umani. Se non lo avete mai visto shame on you e correte a vederlo (in ogni caso questa ff e anche l'altra possono essere lette come delle generiche zombie au, ricordatevi solamente che PDS sta per sindrome da decesso parziale che indica la condizione di si è risvegliato ma poi è guarito).
  • Alcune precisazioni: Nico si è ovviamente suicidato inseguito alla morte di Bianca (che però non si è risvegliata). Nel telefilm esiste una droga chiamata Blue Oblivion (God bless Arianna per aver ricordato il nome) che riporta gli zombie allo stato di famelici.
  • Non sono riuscita ad inserirlo, ma a trovare la cura è stato Apollo e Will ha la casa a sua disposizione perché il padre è sempre in laboratorio a perfezionare la formula e ad effettuare esperimenti. Sempre non detto, ma nell'headcanon di questa au Lee e Michael sono morti a causa degli zombie/sono morti e non si sono risvegliati/si sono risvegliati e sono stati uccisi; insomma, sono morti.
  • Il titolo è una strofa della canzone Renegades degli X Ambassadors.
 
 
 
 
Living like we're renegades
 
 
Steso a letto, immobile e solo, Nico osserva il soffitto sopra di sé.
Will si è già alzato da un pezzo; Will si sveglia sempre presto e occasionalmente prova ancora a fargli seguire il suo esempio. «Chi dorme non piglia pesci» gli dice oppure «Il mattino ha l'oro in bocca» o altre cazzate del genere a cui non ha mai dato retta prima, quando effettivamente dormiva, e a cui non intende prestare ascolto ora. Il ragazzo, diciotto anni e un ottimismo che proprio non riesce a comprendere data la quantità di merda che la vita gli ha riservato, sembra non prestarci attenzione e insistere di tanto in tanto. È cocciuto. Per quanto gli riguarda, anche lui può esserlo.
Se rimane a fissare il soffitto, comunque, non è per testardaggine o pigrizia.
Ci sono giorni (e questo è decisamente uno di quelli) in cui, più degli altri, pensa che sia sbagliato, contro natura quello che condividono. Will si merita di meglio, una vita alla luce del sole e non un'esistenza da rinnegato, qualcuno di caldo al suo fianco, di umano. Lui, invece, non si merita nulla, sicuramente non Will, i suoi baci, le sue carezze, i suoi sorrisi e le sue parole gentili. Cosa ha fatto per guadagnarsele? Assolutamente nulla. Tutto sbagliato, quello che c'è tra di loro.
In giorni così non vorrebbe nemmeno alzarsi dal letto (con quale scopo?), in giorni così vorrebbe essere morto o trovare il coraggio per morire, di nuovo. In fondo lo ha già fatto e senza rimpianti, perché ora dovrebbe essere diverso? Perché questa volta non ci sarebbe alcun ritorno. E allora? Quando si è tolto la vita, non aveva certo in programma di risvegliarsi nella propria bara; quando si è suicidato, voleva solo morire. Se lo facesse ora, almeno ne avrebbe la certezza. Quindi perché esitare, perché rimandare, perché restare in quella casa, tra le lenzuola sfatte di un letto ormai freddo senza il corpo di Will a scaldarlo? Cosa lo trattiene? Cosa lo spinge a trascinarsi in quello stato? Né morto né vivo.
È come se qualcuno gli avesse dato l'opportunità di fare le cose bene; ritenta, sei ancora in tempo. Ed è da stupidi rifiutare le seconde occasioni, lo sa bene e lui è molte cose ma non uno stupido; forse è per questo che non riesce ad uccidersi questa volta, perché tutti vogliono una seconda occasione per fare le cose bene, per vivere, per aggiustare le cose, per rimediare ai propri errori, per essere felici e lui non è da meno. Solo che non sa come si faccia ad essere felici. Così è bloccato in quel limbo, né morto né vivo, un adolescente affetto da PDS. Bella merda.
Stanco di fissare il soffitto, si volta e lo sguardo si posa sul suo comodino.
L'alternativa è più allettante, riposa sul fondo del primo cassetto da diversi mesi, e in giorni come quelli la tentazione di cedervi è davvero molto forte.
Osserva le venature del legno, si vede allungare il braccio o e aprire il cassetto. La sua mano bianca, morta, sa dove cercare e l'istante dopo ce l'ha nel palmo. È una pastiglia tonda, la ingoia. La droga fa subito effetto. Nico si vede di nuovo per le strade, nei boschi, tra la nebbia: la fame come unico istinto. Non è bello ma è più facile.
Dalla cucina proviene, improvviso, il rumore del bollitore; il fischio si insinua nella sua mente e interrompe il flusso di pensieri, riportandolo alla realtà.
C'è Will nell'altra stanza, questo è il primo e unico pensiero che formula. Will che gli ha teso una mano quando nessun altro voleva avere a che fare con lui, che lo ha accolto in casa sua e lo ha sempre trattato come una persona e non come un mostro o un malato; una persona, un ragazzo, un adolescente. La prima volta che lo ha baciato e lui si è scostato, chiedendogli se fosse impazzito, Will si è scusato. «Credevo di piacerti. Dimentica» gli aveva detto, tenendo lo sguardo basso, e Nico aveva dovuto ammettere che aveva ragione — «Mi piaci. Ma sono affetto da PDS». «E allora?» si era sentito rispondere e a quel punto era toccato a lui baciarlo, perché che altro puoi fare se il ragazzo che ti piace ti dice una cosa simile?
Will che si occupa delle sue iniezioni (e lo fa con delicatezza, timoroso di fargli male), che lo abbraccia quando i ricordi di quando era famelico si fanno più vividi e che gli mette in mano la pila del bucato o l'aspirapolvere — «Beh, non penserai mica di non fare nulla tutto il giorno?»
Sempre Will, che gli propone maratone di film e serie tv e che non gli dà mai tregua, facendolo innervosire e, più spesso di quanto gli piaccia ammettere, anche ridere.
 
Si affaccia alla porta della cucina in cui solo qualche giorno prima Clarisse ha lasciato Chris. Sul tavolo ci sono una tazza e un laptop acceso e Will sta leggendo una rivista scientifica on line. Non appena lo nota, alza il capo e gli rivolge un sorriso gentile e caldo, luminoso.
Anche per quel giorno Blue Oblivion rimane sul fondo del cassetto.
   
 
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