I suoi capelli parevano fiamme danzanti, scosse dal vento. Gli occhi, verdi come smeraldi, vagavano scrutando il cielo azzurro, mentre le nuvole lo solcavano, facendosi plasmare dalla corrente e assumendo le più svariate forme, che i due si divertivano a riconoscere. Il sole illuminava i cortili di Hogwarts, sfiorando con i suoi raggi caldi e dorati, le gote lentigginose di Lily e quelle appena arrossate di Severus.
Nell’atmosfera di quella giornata assolata, i due si scambiavano sussurri e risatine. Continuavano a tenere basso il volume della voce, come se avessero avuto paura di guastare la tranquillità del momento. Era tutto troppo perfetto, avevano il terrore che potesse cambiare qualcosa.
Lily prese una gelatina dal sacchetto accanto a lei e si distese, tenendo in alto la caramella. Era di un bellissimo color ciclamino e si chiese se il gusto era invitante quanto la tonalità. Non bisognava mai fidarsi delle Gelatine Tutti i Gusti + 1. Alcune sembravano buone, ma avevano un sapore veramente orrendo.
E mentre la sua mente divagava nei ricordi dei gusti più orribili che aveva assaggiato durante quegli anni, Severus fingeva di leggere la Gazzetta del Profeta. Perché in verità era impegnato a guardare di nascosto la figura di Lily, la ragazza più bella della scuola, a parere suo. Aveva provato a disilludersi, perché sapeva benissimo che quella storia non poteva andare a finire bene, per lui, ma non riusciva ad immaginare un futuro senza la sua Lily. Amava davvero tutto di lei, i suoi capelli, il suo sguardo sempre gentile, la sua voce… Adorava anche tutti quei pregi e quei pochissimi difetti che la caratterizzavano e la rendevano speciale.
L’unica cosa che non riusciva proprio a condividere, era quella sua fissazione morbosa per James Potter, il ragazzo che continuava a tormentarlo fino all’esaurimento. Lui e i suoi amici erano così… gretti. Proprio non riusciva a capire come Lily potesse essere amica di quello lì. Cominciava a sospettare che fosse… ma non era possibile, no. Assolutamente, non poteva accettare un pensiero simile. Scosse la testa, disgustato, continuando a nascondere il volto dentro al giornale.
Lily sgranò leggermente gli occhi, come se si fosse ricordata qualcosa di veramente importante. Si voltò verso Severus, puntellandosi sui gomiti e mettendosi a pancia in giù.
- Dobbiamo ancora finire di studiare per il prossimo test di pozioni! – disse recuperando il libro e aprendolo e sfogliandolo per trovare la pagina giusta – Non so assolutamente nulla!-
Diceva sempre così, ma alla fine non si rivelava mai essere vero. Eccelleva sempre nelle interrogazioni e nei compiti in classe. Sapeva sempre tutto, ma entrava in agitazione per niente.
Severus si sporse appena, per controllare cosa stesse leggendo.
- Il Distillato di Morte Vivente? Lily, la sai a memoria, ormai. –
- No, non è vero! Continuo a non riuscire a sminuzzare quei dannatissimi fagioli! –
- Perché non li devi sminuzzare. Devi schiacciarli con la lama del coltello. –
- Ma il libro dice… -
- Prova a fare come ti ho detto, domani. Vedrai che ho ragione. –
Lily gli lanciò uno sguardo interrogativo, lui ricambiò con mezzo sorriso.
La loro tranquillità, però venne interrotta dal inizio delle lezioni. Lily si alzò, prese tutte le sue cose e si affrettò verso la classe, mentre Severus rimaneva indietro a guardare, ipnotizzato, la sua chioma rossa che dondolava a destra e a sinistra, a ritmo della sua corsa.
Si alzò lentamente anche lui, raccogliendo ciò che rimaneva e dirigendosi verso l’entrata per dirigersi, poi, in aula. Guardò con poca convinzione, Lily che trotterellava allegramente verso il suo adorato James.
Scosse la testa e andò via.

***

- Severus, credo di essermi innamorata. –
Era una giornata come le altre. Il sole sfiorava con i suoi raggi, il prato smeraldino, gli uccellini cantavano allegramente, spezzando un silenzio quasi irreale. Erano solo loro due in quel luogo così assolato. Nessuno sembrava amare quel giardino dove loro solevano recarsi ogni volta per passare le giornate a studiare.
Bene, è l’occasione giusta per dirglielo! Pensò lui, illudendosi che fosse lui il soggetto delle sue attenzioni.
- Ah sì, e di chi? – chiese con il nervosismo che gli serrava la gola.
Lily deglutì e alzò gli occhi al cielo. Prese un grosso respiro, come se volesse prendere la rincorsa.
- Vedi, non so come spiegarmi. – cominciò lei – In verità non mi aspettavo proprio di potermi innamorare… soprattutto di lui! –
Dilungò il discorso, elencando tutti i pregi del ragazzo di cui sembrava essersi innamorata. Ad ogni parola, un macigno, appesantiva il cuore di Severus. Non sembrava parlare di lui, diceva che era molto espansivo e che amava stare con altre persone.
Non stava sicuramente parlando di lui, ma la speranza è sempre l’ultima a morire e lui lo desiderava davvero con tutto il cuore.
Amava troppo Lily, stare con lei, lo rendeva felice. In quella scuola, non aveva altri amici al di fuori di lei, erano tutti meri conoscenti, indegni delle sue attenzioni. Si era dedicato sempre a Lily.
- Dunque, chi è questo ragazzo? – chiese di nuovo, mentre la tensione gli stritolava lo stomaco.
Lily pronunciò quel nome con una certa violenza. Come quando si deve strappare un cerotto e lo si fa velocemente, per non sentire il dolore.
- James Potter. –
Il cuore di Severus, precipitò in un baratro profondo, perse lo sguardo, negli occhi di lei, come a volerle chiedere di rimangiarsi ciò che aveva detto. Cominciò a sentirsi male, come se stesse per soffocare. Strinse le labbra in una smorfia, che voleva sembrare un sorriso, ma che non aveva nulla a che fare con la felicità, semmai con il disgusto.
Non riusciva ancora a capacitarsi del perché. Perché la sua amata Lily si era innamorata di un maiale simile?
Un ragazzo buono a nulla, che non faceva altro che combinarne di tutti i colori insieme ai suoi amici che lo seguivano come pecore con il loro pastore. Un tipo privo di personalità che aveva più probabilità di finire ad Azkaban di prendere il diploma ad Hogwarts. Colui che lo tormentava sempre, senza dargli un attimo di pace, senza farlo respirare un attimo e che continuava a chiamarlo con quel odioso soprannome che lo rincorreva dal primo anno.
Di tutti poteva innamorarsi, ma non di quel essere. Poteva scegliere milioni di ragazzi.
Invece aveva scelto il peggiore.
- S-sono felice per te. – Sussurrò, a denti stretti, stringendo l’erba nel pugno, con troppa violenza.
Lily gli sorrise e continuò a parlare, ma lui non l’ascoltava più. Si era chiuso in un mondo a sé stante, un posto dal quale non poteva più uscire.
Una voragine buia e senza fondo, dove il suo dolore continuava a tormentarlo ininterrottamente.