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Autore: Thunderstorm_    06/10/2015    0 recensioni
Settimo Anno.
Un anno carico di promesse, speranze, timori e sogni, sogni che sono destinati ad avverarsi o a crollare come carta agitata dal soffio del vento.
Quattro ragazze, con caratteri molto diversi tra loro ma legate da un'amicizia fuori dal comune.
Una sola, ultima possibilità.
Una possibilità per Alexandra di dimostrare che talvolta la scelta giusta è quella che per molti versi può risultare la più sbagliata di tutte.
Una possibilità per Annabeth di mettere da parte i libri e concedersi un anno, l'ultimo anno di spensieratezza e innocenza prima di tuffarsi nel mondo reale.
Una possibilità per Cassandra di dimostrare che perfino il più gelido dei cuori può sciogliersi con la giusta quantità di calore umano.
Una possibilità per Samantha di credere finalmente in se stessa e nelle proprie capacità, senza riserve o esitazioni.
Un anno carico di drammi, amori inaspettati, scommesse e litigi.
Un anno carico di pura e profonda amicizia e...perché no, anche un pizzico di magia.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Friendship is the finest balm for the pangs of despised love.
- Jane Austen
 
POV Alexandra:

La festa si stava rivelando, come previsto, di una noia mortale. Alex se l’era aspettato sin da quando Cassie l’aveva invitata, omettendo come suo solito un insignificante particolare, di cui la ragazza era venuta a conoscenza solo a festa inoltrata.
Era una festa riservata ai Serpeverde.
Se lo sarebbe dovuta aspettare. Dopotutto, da quando i Serpeverde partecipavano a feste che non fossero riservate alla loro preziosa Casata? Eppure aveva sperato, sperato che per una volta le cose potessero essere diverse.
Sbuffò, annoiata, osservando tutt’attorno le pareti coperte da sontuosi arazzi verdi e argento e le poltrone di costosa pelle scura della loro Sala Comune, stanza che per tanti anni aveva odiato con tutta se stessa. Ed ora eccola lì, seduta su una di quelle scomode poltrone,  con in mano un drink dall’aria stranamente inquietante e di cui fino ad allora aveva ignorato l’esistenza ed un forte desiderio di abbandonare la sua migliore amica e tornarsene da dove era venuta.
Se solo Annabeth e Samantha fossero state lì con lei. Eppure entrambe avevano trovato una scusa per non partecipare, così come avrebbe dovuto fare anche lei. Si ostinava ad andare alle feste con Cassandra, pur sapendo perfettamente che non appena incontrata una persona anche solo vagamente familiare l’amica l’avrebbe abbandonata al suo triste destino. E quella volta non era stata da meno, imbucandosi chissà dove con il suo amato Blaise, e lasciandola da sola, in una Sala a lei non familiare, in mezzo a persone sconosciute e chiaramente ubriache fino al midollo che non perdevano occasione per flirtare ogni due per tre. Chissà cosa avrebbe pensato di lei Hermione una volta scoperto in che situazione si era andata a cacciare, per non parlare di Ron, le cui astiose minacce l’avrebbero perseguitata fin dentro alla tomba. Si sentì rabbrividire al solo pensiero.
Era una festa così diversa dalle solite cui era abituata a partecipare. Non se la sarebbe minimamente aspettata così, eppure, al contrario, se lo sarebbe dovuta immaginare. I Serpeverde festeggiavano diversamente dalle altre tre Case di Hogwarts. Le loro erano feste dove l’alcohol, il fumo e il sesso predominavano sull’effettiva voglia di festeggiare. Attorno a lei la musica era bassa, lenta e inquietante, l’aria era pervasa da uno strano odore di bruciato, non c’erano studenti che chiacchieravano e parlottavano del più e del meno, bensì gruppetti di ragazzi con scopi ben precisi - un bicchiere di whiskey, una ragazza – che intendevano portare a compimento entro la fine della serata. D’un tratto si ritrovò a pensare con nostalgia alle feste di Grifondoro, quelle feste caotiche e  chiassose che le facevano tornare il sorriso anche dopo una giornata particolarmente impegnativa.
Che poi, che senso aveva rimanere lì, quando poteva benissimo tornare al calore della sua Sala Comune e al suo comodo letto a baldacchino che così insistentemente continuava a chiamarla?
Si alzò risoluta dalla poltrona, appoggiando il ricamato bicchiere di vetro su un tavolino lì accanto e si diresse senza esitazione alla porta che dava sul corridoio dei Sotterranei proprio mentre quest’ultima si apriva, rivelando una massa di capelli biondo chiaro e un paio di occhi grigi, freddi come il ghiaccio.
No. Non lui. Tutti ma non lui.
Alex si guardò intorno frenetica, alla disperata ricerca di una via di fuga da quell’infernale Sala Comune, ma la porta da cui era appena entrato Draco Malfoy sembrava essere anche l’unica via d’uscita. Non fece neanche in tempo a pensare ad un piano B che il diretto interessato alzò gli occhi, incontrando quelli grandi e luminosi di lei ed esibì un perfido sorriso indagatore, che non prevedeva niente di buono. La ragazza si diede mentalmente della stupida e si morse la lingua per non urlare dalla frustrazione. Come aveva potuto farsi coinvolgere da Cassandra in una festa in cui non era nemmeno la benvenuta e che per di più era stata organizzata dai Serpeverde? Come?
Era più forte di lei, la necessità di vedere sempre il buono nelle persone e di perdonare sempre le malefatte delle sue migliori amiche, anche quando avrebbe di gran lunga preferito lanciargli una bella Fattura Orcovolante.
Ma ormai il danno era fatto e non poteva più tornare indietro né, come sapeva, sarebbe riuscita a liberarsi in fretta di quell’orrida creatura che si stava avvicinando.
<< Guarda guarda chi si vede qui. Armstrong, cosa ci fai quaggiù, tra i perfidi e cattivi Serpeverde? Povera piccola, hai per caso perso la strada di casa? >>
Alexandra si trattenne dalla smaniosa voglia di prenderlo a schiaffi, conscia della situazione in cui si trovava,circondata da Serpeverde desiderosi di attaccar briga e lontana anni luce dalla sua Sala Comune.
<< Si da il caso, Malfoy, che sia stata invitata alla festa. E non credo esista ancora una regola che vieti di partecipare alle feste a cui si è stati invitati, o sbaglio? >>
Gli occhi di Malfoy brillarono pericolosamente ma la ragazza non si lasciò intimidire. Tenne lo sguardo puntato sul suo, senza battere ciglio, le braccia incrociate al petto, come se si trovasse nel suo elemento naturale, quando al contrario si sentiva persa e intimorita dalla marea di Serpeverde che la circondavano e le bloccavano la via di fuga.
<< A me non risulta che fosse invitata nessuna schifosa Grifondoro alla festa. E’ riservata ai membri della nostra Casa e, a meno che io sia stato informato male, tu non ne fai parte. >>
A quel punto la maggior parte degli studenti intorno a loro si era voltata per assistere alla scena e alcuni dei maggiori sostenitori di Malfoy, tra cui quell’oca della Parkinson e quegli ebeti di Tiger e Goyle, avevano fatto gruppetto dietro di lui, per dare manforte al loro capo.
Alexandra, a corto di parole, non sapeva come ribattere, e non aveva idea di come fare ad uscire da quella Sala Comune senza usare la bacchetta o le maniere forti, né se ne sarebbe uscita senza un graffio. Erano…quanti? Una quarantina di persone contro una sola, con come unica arma disponibile quel sottile bastoncino di Quercia che teneva riposto nella tunica.
Eppure non fece trapelare la benché minima emozione mentre avanzava verso Malfoy, fermandosi ad un palmo dal suo naso, ed osservando - suo malgrado -  la sua bellezza anticonformista. I capelli di un biondo quasi bianco cresciuti di parecchi centimetri nel corso dell’estate passata, il viso appuntito e spigoloso contornato da due freddi occhi grigi che in quel momento la scrutavano con palpabile antipatia, le labbra carnose schiuse in uno sfrontato ghigno di scherno. Bello e dannato, come lo definivano in molte.
<< Fai tanto il duro adesso Malfoy, circondato dai tuoi cari amici Serpeverde, ma non sei altro che un lurido verme codardo. >> Sussurrò, così che solo lui potesse sentirla, incurante della vertiginosa differenza di altezza che intercorreva tra i due.
Fu un attimo, un lampo d’ira che illuminò i suoi occhi altrimenti piatti e inespressivi, ma le bastò solo quello. Parecchie cose accaddero in quel momento. Alex tirò fuori dalla tasca la sua bacchetta proprio mentre Malfoy faceva lo stesso e le lanciava contro una Fattura non meglio identificata, che la ragazza riuscì a evitare per un pelo, tuffandosi dietro ad una delle poltrone della sala. Dietro di lei, un vaso andò in frantumi e cocci taglienti come rasoi volarono per tutta la stanza. Uno di essi le graffiò la guancia e caldo sangue appiccicoso prese a colarle lungo il collo.
Era pronta a ribattere all’attacco, incurante delle decine di bacchette puntate verso di lei, quando la porta della sala di aprì di nuovo e la sua migliore amica si fece strada tra i suoi compagni di Casata, lanciandole un freddo sguardo di rimprovero.
<< Malfoy, abbassa quella bacchetta, o giuro che te la ritroverai in un posto assai spiacevole ancor prima di riuscire a ribattere. >>
Senza attendere risposta Cassandra si voltò verso Alexandra, che, nonostante la rabbia che in quel momento provava nei suoi confronti, fu felice di vedere un volto amico in mezzo a quella marea di brutte facce astiose.
L’amica la trascinò fuori dalla sua Sala Comune, da cui avevano ricominciato a sentirsi la musica, fermandosi solamente una volta raggiunta la fine del corridoio dei Sotterranei.
<< Cosa diavolo ti è saltato in mente, Alex? Attaccar briga con Malfoy nella sua Sala Comune e per di più circondato da compagni pronti a battersi  con te ad un suo solo ordine? Cosa speravi di ottenere? >>
La ragazza non riusciva a credere alle sue orecchie. Proprio lei, proprio Cassie osava rimproverarla per qualcosa da cui lei in primis non si sarebbe mai tirata indietro. Lei, che l’aveva lasciata da sola in mezzo ad un mare di Serpeverde, lei che preferiva spassarsela con Blaise Zabini piuttosto che far compagnia alla sua migliore amica che, tra l’altro, era stata lei ad invitare.
<< Cosa speravo di ottenere? Seriamente, Cassie? Tu credi veramente che sia stata io ad iniziare? L’unica cosa che volevo fare era tornare alla mia Sala Comune, e ci sarei riuscita benissimo se Malfoy non si fosse messo in mezzo! >>
Cassandra sospirò, passandosi una mano sugli occhi.
<< Sai com’è fatto Malfoy, cerca sempre di seminare discordia e di provocare le persone così che loro facciano cose di cui poi si potrebbero pentire.>>
Il tono complice e rassegnato  con cui pronunciò quelle parole la lasciò di stucco. Si comportava come se stesse parlando del suo migliore amico, e ciò la preoccupava assai.
<< No, in realtà non lo so. E mi stupisce che tu invece lo sappia. Cos’è, siete diventati amiconi nel tempo trascorso insieme in punizione? >>
Cassandra la guardò spalancando gli occhi, come se l’avesse notata per la prima volta solo in quel momento. Lei non abbassò lo sguardo, ma al contrario lo tenne ancorato a quello verde smeraldo dell’amica.
Cassandra non si degnò di ribattere. Dopo averle lanciato un ultima occhiata risoluta si voltò e si allontanò lungo il corridoio buio, scomparendo ben presto nell’oscurità compatta e palpabile del Sotterraneo.
Beh, pensò lugubre Alex incamminandosi lungo il corridoio diretta dalla parte opposta di Cassandra, Malfoy stava effettivamente riuscendo nell’impresa di seminare discordia tra loro.


Note dell'Autrice:
Salve gente! 
E finalmente eccomi qua, approdata su questo fantastico sito non solo come lettrice ma ora anche come autrice. Spero solamente di esserne all’altezza!
Che dire, questa storia è incentrata principalmente sulle vicende di Alex, Beth, Cassie e Sam durante il loro ultimo anno ad Hogwarts, vicende che si intrecceranno a quelle dei personaggi della saga che tutti noi amiamo.
A tal proposito, questi sono i prestavolto delle quattro protagoniste: 
- Sofia Black d'Elia alias Alexandra Armstrong.
- Emily Rudd alias Annabeth Harrison.
- Amber Heard alias Cassandra Cavendish
- Ginny Gardner alias Samantha Robinson. 
Detto ciò, ringrazio infinitamente chi aprirà questa storia, la leggerà o la recensirà, ogni apprezzamento è immensamente gradito! Spero vi piaccia ;)
Un bacione e alla prossima!

 
  
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