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Autore: Lady_Wolf_91    06/10/2015    1 recensioni
Ci sono tanti, tantissimi modi di elaborare una perdita, col tempo ho scoperto che scrivere è uno dei miei.
Ed è di questo che si parla in questa OS, solo io e i miei sentimenti messi a nudo come uno sfogo necessario per andare avanti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In punta di zampe




 
 
 
È così che sei arrivata insime a tuo fratello.
Sei stata uno di quegli amori che nascono immediatamente, senza bisogno di parole o altro, quegli amori che col tempo non fanno altro che rafforzzarsi sempre più senza mai cedere.
Tu sei stata la prima di tante cose, la prima a fidarsi di me guardandomi con quegli enormi occhi, studiandomi attraverso la rete che ci divideva. La prima, ad avvicinarsi a quello strano gatto enorme e a due zampe. La prima a riempirmi di fusa, la prima a farmi sentire quella strana sensazione della lingua rasposa contro la pelle, la prima a tentare di infilarti ovunque io andassi.
Dicono che i gatti arrivano quando c’è bisogno di qualcosa, o di qualcuno e voi, tu e tuo fratello siete arrivati quando avevo bisogno di tutto e avete riempito quel vuoto, quelle ansie e quelle paure come nessun essere umano ha mai fatto.
Sapere che voi esseri liberi e selvaggi corravate da me, vi fidavate di me mi ha sempre reso molto fiera, non di me, ma di quel legame che avevamo creato in così poco tempo.
Perché con gli animali è così che funziona, gli dai poco, pochissimo e ti ricambiano con tutto l’amore di cui sono capaci.
E tu, tu eri una piccola principessa testarda che doveva avere sempre quello che voleva.
Se volevi entrare nella tasca delle tartarughe tu dovevi entrare in quella vasca, ed era inutile prenderti in braccio e distrarti, i tuoi immensi occhi puntavano sempre lì.
Come quando eri piccola –non che tu abbia avuto modo di crescere davvero, non che per me saresti mai stato altro se non la mia cucciola- poco più grande di una mia mano ti intestardivi ad arrampicarti lungo le mie gambe fino a raggiungere il mio braccio dove ti appolaiavi e dormire.
Arrampicarti, questa era la tua grande passione, a volte mi guardavi come a sfidarmi, poi facevi una delle tue corse pazze e correvi sulla cima più alta del tuo albero preferito –ed è per questo che ne ho spezzato un ramo e l’ho messo dove sei sepolta, perché tu lo adoravi e quell’albero è tuo e sarà sempre tuo anche dove sei ora.
Oh e adoravi mangiare. In effetti mi è ancora rimasto il dubbio, non so bene se correvi incontro a me con quella codina alzata perché eri felice di vedermi o perché eri felice di mangiare.
So però che appena arrivavi mi chiamavi con quella tua vocina e quelle orecchie troppo grandi, e io ti prendevo in braccio e a volte stavamo così interi minuti a osservare tua madre e tuo fratello fissarci straniti.
Non credo nel caso, credo tu sia arrivata nella mia vita per una ragione e credo ma devo ancora accettarlo, che tu sia andata via per una qualche ragione che agli occhi di qualcuno sarà sembrata abbastanza valida.
Non so bene cosa ci sia stato di valido in quello, nel vederti il giorno prima con una zampa gonfia, nel pensare di portarti dal veterinaio l’indomani e nel vederti spirare tra le mie braccia appena ad un centimetro dalla mia porta.
Penso che la vita si diverta a prendersi beffa di me in vari modi.
Ma spero, lo spero davvero che tutto l’amore che ho provato per te e che continuerò a provare sempre, ti sia arrivato anche in quei momenti, anche mentre respiravi a fatica e la mia mano tremava sulla tua testa.
Perché tu, mia cara Milady, hai rubato un pezzo del mio cuore e ne farai sempre parte.
E non mi pento di nulla, non mi pento di avervi accolto andando anche contro i miei, non mi pento di aver fatto l’impossibile per ritrovarvi quando vostra madre vi aveva nascosto per colpa dei vicini.
Non mi pento di ogni singolo secondo che abbiamo passato insieme.
È stata una vita breve la tua e no, non avrebbe fatto meno male se fossi stata più grande.
Però, però so che anche se breve hai vissuto una vita piena, hai giocato, fatto tremare tutti i topi e le lucertole del vicinato, hai conquistato il cuore di tutti, persino di chi non ti voleva.
E sei stata amata come ogni singolo essere vivente dovrebbe essere amata.
E non lo so dove sei ora, spero sia un posto pieno di cibo, di lucertole da rincorrere e di immensi alberi di fico dove arrampicarti.
Mi mancherai sempre e mancherai anche a Cas.
Io mi prenderò cura di lui e non lascerò che il tuo ricordo mi lasci.
Grazie per quello che mi hai dato.
Grazie per quello che mi hai fatto provare.
Grazie.
   
 
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