Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: chiara_raose    07/10/2015    1 recensioni
1° premio al concorso Holy ship [ Hetalia + Free contest ] _ AU!Ib _ "Esistono momenti dove accadono cose che la logica non sa spiegare e altri dove la risposta arriva da sola. Gilbert è morto, eppure succede qualcosa di inatteso ed inspiegabile, almeno fin quando..."
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Epigolo


Se ci pensa ora, non saprebbe dire quantificare quanto tempo era passato da quel giorno. Pezzo dopo pezzo, aveva ricordato, per quanto solo in parte, quello che pensava esser ancora un sogno. Non poteva essere altrimenti che quello, in fin dei conti. Situazioni troppo irreali, assurde per poter essere anche solo immaginabili se non in un qualche subconscio. Solo nei sogni, in fin dei conti, non esiste spazio o tempo e nulla è davvero impossibile, fino a far diventare una rosa parte integrante della propria sopravvivenza. Ricordava di aver visto Gilbert, all'interno di quel sogno, eppure, per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare quando, come. Ricordava una mano fredda, una voce ed una risata, ma non riusciva ad attribuirle. Ci aveva perso le speranze, pensando che non poteva perdere le sue giornate dietro un sogno e preferendo aiutare Ludwig a superare quel brutto momento. Sospirò prendendo fiato dopo aver tossito per via della polvere che stava trovando in quella soffitta, dov'era tornato dopo la cena. Cercava di selezionare i documenti ed i fogli utili, ma non era facile. Quando ti manca una persona, dopotutto, qualsiasi cosa ad essa legata appare utile al suo ricordo; esattamente come il quadro che aveva comprato dall'italiano dopo parecchie insistenze. Per questo motivo, almeno immaginava, Ludwig ci aveva messo così tanto a decidere cosa fare. Si era fidato della sua obbiettività per passare in rassegna ogni oggetto e decretare cosa poteva esser messo da parte e cosa no; ma si sbagliava e di grosso ad affidarsi a lui per questo.
Si morse le labbra ricordando improvvisamente qualcosa di fresco, quella promessa abbinata alle sue labbra, nel buio. Tra le dita si ritrovò uno spartito, scarabocchiato, vecchio. L'inchiostro era buttato sul foglio di getto, con rabbia e velocità, palesemente. Una melodia che trovò sul fondo di uno degli scatoloni.

Estrasse il quadro dallo scatolone in cui era caduto, ritrovandone il quadro dal bianco paesaggio dove Gilbert era ritratto, solo che, stavolta, lui non c'era.

Roderich fermò per un momento il gesto della mano che stava raggiungendo il fondo, in cerca di possibili altri spartiti o fogli pentagrammati. Scosse la nuca un momento tornando a cercare e non trovando assolutamente niente. Le iridi tornarono sui fogli che aveva per ora in mano, osservandone le note con fare critico come solo lui sapeva fare, leggendo ben oltre che quegli appunti con le mille correzioni. A malapena, però, riuscì ad identificare del tutto la melodia, quel che lo colpì fu la scritta in fondo al foglio; la propria calligrafia.

« Non è la prima volta che veniamo qui, Roderich »
« Non te lo ricordi, vero? »


Che ci faceva un foglio pentagrammato con la propria calligrafia tra gli scatoloni di Gilbert in una stanza di cui non era minimamente a conoscenza? Corrugò la fronte, prendendo ora con più serietà la volontà di decifrare quello spartito, per quanto inutilmente. Sembrava fosse un insieme caotico di note messe un po' a caso, mischiando mille e più idee tra le quali non avrebbe saputo scegliere. Solo verso la fine del foglio il ritmo iniziò a definirsi. L'occhio cadde sul titolo che aveva dato. Lui dava sempre un titolo alle cose, specialmente se composte da note. Il titolo originale risultava cancellato, sostituito dalla calligrafia di Gilbert che ne aveva scritto un testo nel retro del foglio.

“ Me Minus You ”

« Immagino che come a noi manchi lui, anche lui senta la nostra mancanza »

Come poteva essere lo stesso titolo? Come poteva, Feliciano, aver dato lo stesso nome di uno spartito che era rimasto nascosto finora? Poteva esser stato Gilbert a sostituire il titolo dopo aver letto il nome del quadro, ma com'era possibile se Feliciano lo aveva dipinto dopo la sua morte? Ripensò al sogno, ai petali che aveva trovato nella propria tasca...

« Sono rimasto qui, poi quel qualcosa ha risolto la mia assenza con la morte »


“ … e la vita risponde ”


Roderich si ritrovò dinanzi al quadro, sempre candido, sempre uguale. L'osservò a lungo, attendendo forse chissà che cosa di irreale. Si diede dello sciocco a sperare in qualcosa di impossibile, ma qualcosa stava bloccandolo lì, dinanzi a quel quadro. Iniziava a capire il perchè si sentisse osservato da quel quadro sin dalla prima volta che lo aveva visto. Ora tornava ad affiancare, tra i ricordi, il volto di Gilbert e quel che avevano passato, esattamente come il racconto che gli aveva detto. Lui osservava, lui c'era. Chissà in quale mondo, chissà in quale modo, ma lui c'era ed era lì, esattamente dinanzi a sé. Portò una mano a carezzare la tela, cercando un qualche riscontro per non sentirsi completamente fuori dal mondo e sul punto di impazzire completamente.
Niente.
L'indovinello non era per quel luogo o per uscirne, ma era per lui. Le domande che si era fatto in quell'ultimo lunghissimo periodo, avevano trovato risposta con uno spartito. Ironico visto il suo legame con la musica. Tutto era tornato al suo posto, assurdo o irreale che sia. Ripensò alla domanda che Feliciano gli pose quando aveva ripreso i sensi, al titolo del quadro e, stupidamente, si domandò se, dall'altra parte, per Gilbert avesse lo stesso significato. Chissà se quel “you” era singolare o plurale.
« Sai Gilbert? » mormorò dinanzi al quadro, in quella casa così grande per una persona sola e così tremendamente silenziosa da esser più spaventosa di qualsiasi strano incubo troppo reale per esser creduto. « Ho trovato il significato della rosa viola... indica un legame appena nato, giovane, sbocciato rapidamente ma che guarda avanti. A volte, si lega all'amore a prima vista »
Le dita percorsero lentamente la cornice del quadro che aveva comprato, appositamente per lui. Staccò il quadro dalla parete e lo privò di quell'inutile decoro, poggiando la tela sulla poltrona, dinanzi a sé. Sorrise a notare che, effettivamente, quel paesaggio offuscato, potevano essere delle rose non messe a fuoco. Rosa bianca e rosa viola. La purezza di un sentimento appena nato.

« Non stano così male assieme »

« No, non stanno per niente male, assieme. »
La voce flebile gli uscì spontanea dalle labbra, mentre dal quadro iniziò a colare, lenta ed inesorabile, della tempera rossa.

Maybe just one minute more
could have saved what you are crying for
but I'm gone... and it's not because of you
[ …]
Are those moments still inside (you)?
Don't be afraid of my whispers at night
Don't you know?
That I'm still here next to you!
Grab our dream of being one
Cause I'm feeling lonely. lonely!
You've gotta know that I'm still here next to you!
[ … ]
You know you're not alone, don't make me feel alone!
No, you know that I'm not cool like you I'm not true like you
It's not our world me minus you!




   
 
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