Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: magiclife    07/10/2015    1 recensioni
Arya è nata in una famiglia di maghi. I suoi genitori e i suoi fratelli sono andati ad Hogwarts e adesso è il suo turno. Come saranno le sue prime ore al castello? Chi incontrerà? In quale casa sarà smistata?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La professoressa McGranitt li portò davanti ad un grande portone di legno. Era l'entrata della Sala Grande dove avrebbero fatto banchetti e grandi feste. Suo fratello Robb gli aveva raccontato parecchie volte di cose avvenute nella Sala Grande, di quello che aveva fatto con i suoi amici. 
La McGranitt spiegò velocemente come si sarebbe svolta la cerimonia di smistamento nelle varie case. Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Suo fratello Robb era stato un Grifondoro, la casa dei coraggiosi. Sua sorella Sansa, che frequentava il quarto anno, era nella casa dei Corvonero. Arya sperava di non finire con lei, non andavano molto d'accordo e lei l'avrebbe ignorata come faceva sempre quando era con i suoi amici, ma comunque voleva prendere le distanze da lei. 
Quando era a casa immaginava di essere smistata in Grifondoro. Le storie che raccontava Robb sui Grifondoro erano gloriose e lei voleva essere una di loro. 
Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger erano ormai delle leggende in tutto il mondo magico. Arya voleva seguire le orme di Hermione. Robb ne parlava sempre. Lui faceva il primo anno quando loro facevano il quinto. Si era anche preso una cotta per lei. Arya lo aveva saputo sentendo Sansa parlare con la sua migliore amica, un'estate. Poi l'aveva chiesto a Robb e lui, dopo aver confermato che era vero, era andato ad urlare contro Sansa. 
Lei spettegolava sempre con le sue amiche quando venivano a trovarla. Arya non le sopportava. Visto che le due stanze delle sorelle confinavano, lei sentiva la maggior parte dei loro discorsi. E molte volte parlavano del professore di cura delle creature magiche. Avevano tutte una cotta per lui. 
Fu distratta dai quei pensieri dalla voce della professoressa che li invitava a mettersi in fila per due prima di entrare. Tutti obbedirono all'istante. Lei si ritrovò vicino ad un bambino grassottello con lo sguardo impaurito. Era in ansia per lo smistamento, era evidente. Molti di loro lo erano. Arya invece era stranamente tranquilla. 
Il grande portone si aprì e una luce proveniente da mille e più candele li investì. Appena furono entrati Arya si guardò in torno. Quattro tavoli lunghi e grandi erano stati posizionati per la sala ed erano apparecchiati per la cena. Intorno a quei tavoli erano seduti gli studenti, divisi per case e con indosso la divisa di Hogwarts. Per distinguere i tavoli, sopra di essi erano appesi degli arazzi con gli stemmi delle quattro case. 
Poi si ricordò che Robb le aveva detto di guardare in alto così lei lo fece; ne rimase affascinata. Sembrava che il soffitto non ci fosse e che fosse stato rimpiazzato da un cielo blu stellato. Sopra le loro teste fluttuavano tantissime candele che facevano una gran luce.
Quando riabbassò lo sguardo si accorse che erano arrivati a metà sala. Gli occhi di tutti erano puntati su di loro. Erano la novità. Alcuni gli sorridevano, altri sembravano studiarli e altri ancora erano indifferenti. 
Arya decise di puntare il suo sguardo davanti a sè, dove vide il tavolo degli insegnanti. Il posto centrale era vuoto e lei immaginò appartenesse alla preside, che in quel momento li stava accompagnando. Robb le disse che anche quando toccò a lui essere smistato fu la professoressa McGranitt ad accompagnarlo. A quel tempo il preside era Albus Silente. Quando la McGranitt diventò preside non lasciò comunque quell'incarico, sentiva che era il suo compito aveva detto. 
Gli altri posti del tavolo erano tutti occupati. Arya riconobbe Hagrid grazie alle descrizioni che le avevano fatto Sansa e le sue amiche. Era mezzo uomo e mezzo gigante e si vedeva. Sorrideva e diffondeva sicurezza. Riconobbe anche il professore Graham, che insegnava cura delle creature magiche, dal suo aspetto giovane e affascinante. Anche lui sorrideva. Gli altri professori non li conosceva o comunque non riusciva a collegare le storie di Sansa e Robb alle persone. 
Finalmente arrivarono allo sgabello che era posto sopra il gradino che innalzava il tavolo dei professori. Sopra lo sgabello c'era un cappello vecchio e consumato, pieno di toppe. Quello era il Cappello Parlante. Mentre tutti lo osservavano, ad un certo punto si mosse ed iniziò a recitare la sua solita filastrocca, tanto amata dagli studenti. Arya la ascoltò attentamente, senza neanche perderne un pezzo. Era incantevole come avevano detto Robb e i suoi genitori e non una lagna come aveva affermato sua sorella Sansa. Quando finì fu uno scroscio di applausi.
 La McGranitt fece tacere tutti con un solo gesto della mano. Tutti la rispettavano ed erano attenti. La preside iniziò a chiamare in ordine alfabetico i nomi dei ragazzini che come lei erano al primo anno. Ogni volta che il Cappello pronunciava il nome di una delle quattro case, decidendo il destino del ragazzino su cui si poggiava, gli altri studenti della casa nominata si alzavano in piedi e applaudivano per dare il benvenuto al nuovo arrivato. Si andava per ordine alfabetico seguendo la prima lettera del cognome; quindi Arya fu chiamata tra gli ultimi.
Attendendo il suo turno, la ragazza seguiva attentamente lo smistamento dei suoi compagni. Sarebbero stati nella stessa classe dopotutto e doveva imparare a conoscerli. Scoprì che il ragazzo grassottello che era vicino a lei nella fila, si chiamava Tom e fu smistato nei Tassorosso. Quando si avvicinò al tavolo della sua nuova casa, una ragazza più grande lo abbracciò. Si assomigliavano e Arya dedusse che fosse sua sorella. 
Arrivato il suo turno iniziò ad avere un po' di ansia. Tutti gli occhi adesso erano puntati solo su di lei. Quando raggiunse lo sgabello si guardò intorno. Incrociò lo sguardo di sua sorella seduta tra i Corvonero. La stava fissando senza un espressione definita. Poi mentre si sedeva sullo sgabello, guardò verso il tavolo dei Griffondoro, la casa dove avrebbe voluto andare.
Sua madre Caitlyn era stata una Corvonero come Sansa. Suo padre era stato un Griffondoro come Robb. Avrebbe tanto voluto seguire le orme di questi ultimi due. Intanto la preside le aveva appoggiato il cappello sulla sua testa. All'improvviso lo sentì parlare.
- Un'altra Stark. Mi ricordo ancora quando smistai i tuoi fratelli. Uno Grifondoro e l'altra Corvonero, come i tuoi genitori. E a te dove ti metto?
Lei continuava a pensare alla casa in cui voleva essere smistata. I suoi genitori le avevano detto che qualunque casa il Cappello avesse scelto per lei, loro sarebbero stati contenti. Ormai tutte e quattro le case erano rispettabili.
- Vedo del coraggio e forza in te, per cui...GRIFONDORO.
Gridò il Cappello Parlante.
Arya aspettò che che la McGranitt le togliesse il cappello e poi corse felice verso il tavolo. Si era appena tolta un piccolo peso che portava dentro. Non vedeva l'ora di farlo sapere alla sua famiglia. 
Robb il giorno prima l'aveva chiamata per farle gli auguri e rassicurarla. Lui era partito una settimana prima dell'inizio della scuola per aiutare degli Auror in un lavoro lontano dal paese. Arya non aveva capito bene di che cosa si trattasse, ma era orgogliosa di Robb perché presto sarebbe diventato un Auror anche lui. 
Arrivata al tavolo fu accolta da un ragazzo alto, con i capelli ricci e scuri e con la P di Prefetto attaccata sulla toga. Si chiamava Roland e le diede il benvenuto nei Grifondoro. Le disse che sarebbe stato la sua guida per conoscere la scuola. Arya lo salutò e lo ringraziò. Sua madre insisteva molto ad insegnarle le buone maniere. 
Venne fatta sedere tra un ragazzo che aveva la sua età e un ragazzo più grande. Cinque ragazzi erano stati smistati nella casa oro e rossa, compresa lei. Imparò che i nomi degli altri ragazzini erano James, Dorian, Patrice e John. In quel momento, alla sua destra c'era Dorian. Era alto quanto lei, aveva i capelli corti castani e gli occhi verdi. Sembrava non voler dare confidenza a nessuno. Guardava verso il tavolo dei professori. Mentre John era seduto qualche posto più a destra, nella fila di fronte, e si guardava intorno estasiato. 
Il ragazzo più grande alla sua sinistra la guardò e quando ottenne la sua attenzione le disse:
- Tu devi essere la sorellina di Robb Stark.
Lei lo guardò e allungando la mano per stringere quella di lui che aveva teso verso di lei, disse:
- Si, Arya.
Lui strinse la sua mano e la scosse.
- Io sono Patrick, frequento il terzo anno. E' sempre bello avere gente nuova in questa casa. Spero che vinceremo la coppa delle case anche quest'anno.
Secondo sua sorella Sansa, i punti erano assegnati a caso; ma secondo Arya lo diceva perchè ne aveva ottenuti pochi personalmente. Lo scorso anno il Grifondoro aveva vinto, Robb era stato uno dei ragazzi che aveva preso più punti al suo ultimo anno. 
- Tutti stimano tuo fratello.
Le disse il ragazzo che aveva di fronte.
- Lui è Lorry, anche lui terzo anno.
Arya lo salutò con un gesto della mano.
- Se seguirai l'esempio di Robb e dei Grifondoro, farai grandi cose anche tu.
Arya sorrise.
- Basta che non segui l'esempio di Patrick, o farai una brutta fine.
La voce proveniva dal ragazzo seduto di fianco a Lorry e di fronte a Patrick. Arya lo osservò. Aveva i capelli neri e corti. Gli occhi erano azzurri. Aveva un certo fascino.
- Questo è Gendry. Si crede più intelligente di noi.
Disse Patrick sbuffando.
- Lo sono.
Rispose Gendry sorridendo. Aveva un bel sorriso si ritrovò a pensare Arya. Scacciò via subito quel pensiero.
- Anche lui è del terzo anno ed ha tutti ottimi voti. Nonostante sia molto impegnato con gli allenamenti del Quidditch. E' il portiere della nostra squadra.
La informò Lorry. Gendry stava ancora sorridendo. 
Il loro discorso fu interrotto dalla richiesta di silenzio della preside Minerva McGranitt. Diede di nuovo il benvenuto ai primini e ricordò a tutti le regole della scuola. Poi diede il buon appetito. Battè le mani due volte e sui tavoli apparvero le pietanze. Arya e gli altri primini avevano gli occhi strabuzzati. C'erano talmente tante cose da mangiare; lei non aveva mai visto così tanto cibo. Non sapeva da dove iniziare. Le avevano detto che ci sarebbe stato tanto da mangiare, ma vederlo con i proprio occhi era tutt'altra cosa. Davanti a lei aveva un vassoio che conteneva un pollo intero contornato da patate al forno. Avrebbe potuto sfamare cinque famiglie. Davanti a Patrick invece c'era un piatto pieno di tartine. Le pietanze erano distribuite lungo tutto il tavolo.
- E' meglio se inizi a mangiare, o non troverai più niente.
Le disse Gendry. Arya si mise subito all'opera, assaggiò tutto e alla fine fu piena tanto da non riuscire più ad alzarsi dalla panca. Era molto affamata quando arrivò al castello. Sul treno aveva mangiato solo una Cioccorana, in cui aveva trovato la figurina di Ron Weasley.
Durante la cena Patrick aveva raccontato di come gli elfi domestici cucinassero tutto il giorno per gli studenti e i professori. Ad Arya venne in mente il CREPA, l'associazione che Hermione Granger aveva creato per tutelare gli elfi. Lei sapeva tutto su di lei. 
Patrick le spiegò che la McGranitt, quando era diventata preside, aveva detto agli elfi domestici che se volevano andare potevano, mentre gli altri che volevano rimanere erano ben accetti. Erano rimasti tutti. Fuori di lì non avrebbero saputo cosa fare. 
Dopo quel discorso i ragazzi si misero a parlare tra di loro dei professori, degli anni passati e delle loro speranze per il nuovo anno. Arya guardò Dorian alla sua destra, ma non sembrava aver intenzione di iniziare una conversazione; sembrava molto stanco. Così la ragazzina non ebbe altra scelta che ascoltare i tre ragazzi parlare. 
Diede anche un'occhiata in direzione di Sansa. Stava tranquillamente chiacchierando e ridendo con le sue amiche. Arya pensò che adesso che aveva iniziato ad andare ad Hogwarts, avrebbe dovuto farsi degli amici. Aveva sempre avuto difficoltà a fare amicizia. Non ne sentiva il bisogno, era sempre stata la più solitaria tra i suoi fratelli. Per non parlare delle amiche femmine. Lei non era come le altre ragazzine, non era come sua sorella Sansa. Non le interessavano i vestiti, l'aspetto o fare colpo sui ragazzi. Però adesso doveva cercare degli amici, doveva cercare di piacere agli altri. Patrick, Lorry e Gendry erano suoi amici adesso? Poteva considerarli tali o loro la vedevano solo come una ragazzina del primo anno? In fondo si erano appena conosciuti. 
Avrebbe voluto avere un amico come Jon Snow. Il ragazzo era il migliore amico di Robb. Si erano conosciuti ad Hogwarts, al terzo anno, e da allora sono stati come fratelli. Jon passava spesso le vacanze a casa loro. Così anche per Arya era diventato come un fratello maggiore. La capiva sempre molto bene, non la trattava come una bambinetta. Anche lui, come suo fratello, voleva diventare un Auror. Infatti erano partiti insieme.
Il tempo passò veloce e Arya iniziava a sentirsi stanca. Però aveva voglia di esplorare tutto il castello. Non vedeva l'ora di vedere la Sala Comune, i dormitori, le classi, persino i corridoi. Ma decise che avrebbe fatto un giro l'indomani.
Passarono altre due orette prima che la preside mandò tutti nei dormitori. Arya seguì i suoi compagni e Roland, che li portò proprio nella Sala Comune dei Grifondoro. Disse ai nuovi arrivati gli orari per il giorno dopo e li salutò.
- Buona notte primina. Ci si vede in giro.
Le disse Gendry prima di allontanarsi con i suoi amici.
Arya lo guardò fino a che non sparì dalla sua visuale. Si sedette sul divano difronte al fuoco e si ritrovò ad immaginare l'anno che era cominciato. Sarebbe stato fantastico, ne era sicura.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: magiclife