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Autore: iheartjortini    07/10/2015    2 recensioni
“Offro io per una bella damigella come te”
Mi girai di scatto verso quella voce che involontariamente mi aveva fatto smettere di pensare al motivo per cui avevo -due minuti prima- ordinato una vodka.
“Ad una condizione però: dopo mi concedi un ballo”
Il solito stronzo che si fa tutte. Perfetto. Volevo dimenticare ciò che era successo 48 ore prima e mi compare davanti la reincarnazione del tipo di ragazzo che avrei dovuto evitare.
C'erano due opzioni: ignorarlo e allontanarmi da ogni essere umano che fosse come lui, o accettare e cercare di divertirmi per smettere di pensare senza la necessità di dover perdere tutti i sensi.
Indovinate quale ho scelto.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Questa mattina mi sono svegliata con un mal di testa incredibile, sembrava che la testa volesse scoppiare da un momento all'altro. Non ricordo quasi nulla di ieri sera, ricordo fino a quando mi sono ubriacata tantissimo. Stacco il telefono tra la presa del carica batterie e lo poggio sul mobiletto, dove c'è un bigliettino tutto stropicciato, lo prendo e sopra c'è un numero di telefono con su scritto “Chiamami”.

“Non ci siamo neanche presentati...” - - “Mi chiamo Jorge, Jorge Blanco” - Mi lascia un biglietto e freccia per le vie di Buenos Aires, alle cinque del mattino, dopo una nottata non del tutto giornaliera. 

Salvo il suo numero e provo più e più volte a chiamare, ma senza risultati dal momento che non risponde.
 La porta della camera si apre bruscamente e mi trovo davanti un Diego incazzato, nascondo in un secondo il biglietto e mi alzo di scatto.
- “Che vuoi?“
- “Parlarti”
- “Bhé io no quindi puoi anche andartene”
- “Martina ti prego..Non fare la bambina”
- “Ah quindi ora sarei io la bambina? Tu mi tradisci e io sono la bambina?”
- “Non è come pensi...”
- “Ah no? Allora illuminami”
- “Dove sei stata ieri? Tua madre mi ha detto che sei rientrata tardi”
- “Cosa c'entra ora?”
- “C'entra Martina, c'entra! Dove sei stata?“
 - “A fare la stessa cosa che hai fatto tu”
Dico con una voce sensuale per provocarlo.
 
 Era insicurezza, o solo paura di vedere davanti ai miei occhi qualcosa che non mi sarebbe piaciuto per niente? - “Ora capisco perché la Stoessel ha perso la verginità con te, García” - Non solo si fa il mio ragazzo, osa anche pronunciare il mio nome mentre ha un cazzo da aggiungere alla sua collezione. Apro la porta e subito si girano a guardarmi. Non scappo, e nemmeno mi metto a piangere - ci mancherebbe solo che dopo un'umiliazione del genere mi mostro fragile davanti a questo coglione -.
 - “Martina, non è come pensi…”-
 Quello che fino a un minuto fa consideravo il mio fidanzato, allontana la ragazza che in questo momento non ha una faccia preoccupata, anzi, mi sta lanciando un'occhiata che farebbe invidia ad un assassino. Probabilmente mi starà augurando -solo Dio sa cosa- poiché ho interrotto il loro momento. 
- “Tu davvero pensi che io dovrei crederti? L'ho visto davanti ai miei occhi cosa stavate facendo e come questa gatta in calore pronunciava il mio cognome. Sì va bene, ho perso la verginità con te e forse è stato una delle cose più stupide che ho fatto mentre ero accecata dall'attore che eri quando mi dicevi tutte quelle cose. È stata anche una prima volta di merda con quella noce piccola che ti ritrovi tra le gambe”- Urlai, indicando l'unica parte scoperta che si vedeva sotto -Esatto, non si preoccuparono nemmeno di togliersi gli indumenti. – 
- “Non pensavi la stessa cosa quando gemevi ad ogni mio tocco” –
 Forse ho ferito il suo orgoglio. No ma aspetta, da quando le persone come lui hanno dei sentimenti? Non solo mi tradisce, ha anche il coraggio di rispondere in quel mondo. Con persone del genere era inutile sprecare la voce. Uscii - non prima di rispondere con un “Continuate pure quello che stavate facendo” -. Diego mi raggiunse mentre scendevo le scale ed io non avevo intenzione di continuare a parlare con lui. 
- “Fammi spiegare almeno…” 
- “Martina!” 
- “Fermati”. Non lo ascoltai, mi girai soltanto e prima di uscire dall'edificio urlai un semplice “Abbiamo chiuso”. Faceva male, ma se pensava che lo avrei ascoltato e perdonato come facevo ogni volta che litigavamo, si sbagliava di grosso. 

 
- “Che cosa vuoi dire?” Dice con una voce preoccupata.
- “Credo che hai perfettamente capito cosa ho fatto”
 - “Ma fai sul serio?”
 - “Tanto a te cosa importa? Neanche stiamo più insieme”
- “Come non stiamo più insieme? Si che stiamo insieme!”
 -“No Diego, capisci quanto io ci sono rimasta male? No certo, ovvio che non capisci, io a differenza tua ti sono sempre rimasta fedele, e adesso per favore vai via..”
- “Martina..”
 - “Martina nulla Diego, vai via”



“Non è come pensi” Apro l'acqua.
Le prime gocce scorrono sul mio corpo ed è una sensazione piacevole, ma non riesce a bloccare i miei pensieri. Continuano a tormentarmi senza pietà. “Non siamo più fidanzati” Questa era la realtà. Ed io stessa avevo pronunciato le medesime parole.
“Offro io per una bella damigella come te” Mi girai di scatto verso quella voce che involontariamente mi aveva fatto smettere di pensare al motivo per cui avevo -due minuti prima- ordinato una vodka. “Ad una condizione però: dopo mi concedi un ballo” E al tempo stesso anche ciò che era successo la sera prima mi tormentava. Ed era strano, fottutamente strano, che mi importasse nonostante non conoscessi assolutamente nulla di quel tipo. Insomma, di solito -anche se non l'avevo mai fatto prima d'ora- dopo una scappatella il giorno successivo si fa come con un capitolo di storia. Viene studiato e la settimana successiva finisce tutto nel buco nero. 
- “Okay, mi arrendo” - L'avevo fatto aspettare e mi ero stufata anche io. Non so se era l'alcool, due giorni fa non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Forse domani mi sarei pentita, ma volevo per la prima volta mandare a quel paese la mia mente e buttarmi. Ero venuta qui per dimenticare, e così sarebbe stato.

Non capivo più niente. Nella mia testa rimbombavano sempre le stesse frasi, e davanti ai miei occhi passavano momenti che si erano verificati in queste ultime ore. L'unica cosa certa era che volevo sapere di più su quel ragazzo. 
 

Sì Lodovica, te lo ripeto per la centesima volta, sto bene così, ciao.”
Chiudo whatsapp -non aspettando nemmeno una sua risposta- e mi ritrovo sulla schermata home.
Se c'è una cosa che odio è che le persone provino pena per me, okay che ci sto male, ma non sono una di quelle “Vita, cuore, battito”. Passerà.
Apro Facebook e finalmente ho il tempo di cercare informazioni su quel ragazzo. Quindici notifiche, non le apro nemmeno dato che come sempre saranno inviti per quei stupidi giochi come Candy Crush. Mi chiedo perché non crepano davvero quando perdono tutte le cinque vite. “Jorge Blanco”. Ecco come pensavo. Sono usciti una marea di risultati, tra cui un anziano che è tutto l'opposto di quello che sto cercando. Non è degno di avere il suo stesso nome e cognome. Continuo a scendere invano mentre tento di riconoscere tra tutte queste persone un volto familiare. Bingo! Finalmente. Insieme a lui, sia nella foto del profilo che in quella di copertina, c'è un ragazzo. Penso sia il suo migliore amico, e devo ammettere che neanche lui è tanto male, anzi. Fanno delle smorfie buffe e, andando avanti con le immagini, noto subito che non sono tutta questa normalità. In una di queste sono entrambi coperti di sapone e fanno la linguaccia. Alla fine perdo la condizione del tempo e mi ritrovo ad una foto del profilo che aveva nel 2012.
Decido di smettere vedere cosa pubblica e siccome non ce l'ho tra gli amici mi appaiono solo i post che condivide pubblicamente: vine che fanno ridere, foto con gli amici, cose stupide che scrive mentre si annoia.
Mi soffermo su uno stato che ha scritto a Marzo. È il più serio che leggo sul suo profilo fino ad ora. “Ho giurato di odiarti, ho promesso di scordarti, poi ti ho rivisto e ho perso cento battiti”.
Okay. Questa è l'unica parola che mi viene in mente. Mi aspettavo di trovarmi di tutto, ma post del genere no.
 

 
 
 
 
Angolo Autrice:
Hello everybodyy! Come state? Spero bene, scusatemi per l’enormissimo ritardo e per il capitolo non molto lungo,  ma devo farvi rimanere con intriga no? Ahaha
Volevo anche ringraziarvi per le 280 visite, davvero grazie!

   
 
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