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Autore: Miss_Sunshine    08/10/2015    2 recensioni
70th Hunger Games
Stella è ormai al suo terzo anno come Mentore e pensa di aver superato i momenti peggiori. Ma si sa che è proprio quando pensiamo di poter stare un po’ tranquilli che le cose iniziano a prendere una piega inaspettata. Questo è quanto succederà alla sua vita e ai Giochi. E per quanto l’arena sia ormai un ricordo, dovrà elaborare ancora una volta una strategia vincente.
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Dal testo
Per quanto il tuffo nei lustrini di Capitol City mi sia piaciuto, è finito, si torna al lavoro. E bisogna dare il massimo perché sono stanca di vedere i nostri ragazzi morire.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Seneca Crane, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Golden Girl {pt. 3}

 

 

 

Capitolo 5 - Adesso siamo pari

 

 

 

 

"Ricordami ancora dov'è che vai sta sera."

"Ad una festa segreta organizzata dal Distretto Quattro per festeggiare la vittoria. Ogni anno il Distretto che vince organizza una festa dopo i Giochi per festeggiare e tutti gli altri Mentori e gli Sponsor sono invitati."

È la terza volta che spiego a Seneca questa cosa e lui ancora non si capacita del fatto che ogni anno una festa esclusiva viene organizzata il giorno stesso della fine dei Giochi e lui non ne sapeva niente. Forse gli sfugge il significato di 'segreto'.

"Tu che farai sta sera?" gli chiedo per sviare il discorso da quello che lui immagina come lo scenario perfetto per me e Cashmere ubriache che balliamo sui tavoli con degli Sponsor.

"Dormirò! Sono stati gli Hunger Games peggiori della mia vita, salvare qualcuno è molto più difficile che piazzare ostacoli per farlo fuori!"

In effetti non posso dargli torto. "Non pensavo che Seneca Crane avesse paura delle sfide" lo punzecchio e lui sbuffa una risata. Posso quasi vederlo che si passa una mano tra i capelli mentre fa zapping alla tv silenziata.

"Come sta Annie?"

"Bene, credo. Non aveva grandi lesioni fisiche, penso che in un paio di giorni sarà fuori dall'ospedale."

"Sarà in grado di sostenere l'incoronazione e l'intervista?"

"Se non lo sarà la faranno comunque sembrare tale, non preoccuparti. Reciterà la parte come tutti gli altri." Indosso gli orecchini e osservo la mia immagine allo specchio che mi restituisce uno sguardo stanco. La mia parte sarà mettere su un'espressione seducente e rilassata sta sera, quello che tutti si aspettano da me. "Che impressione hanno fatto questi Giochi?" Sta sera cambiare argomento è la mia specialità.

"Tutto sommato buona. Un po' lenti, ma i colpi di scena hanno avuto presa sul pubblico. Nessuno si aspettava finissero così in fretta, sarebbe stato meglio se l'alluvione avesse lasciato più di un superstite per tirare un altro po' ma è stato comunque un buon finale." Fa una pausa mentre io metto una collana leggera per dare un po' di luce alla scollatura. "Sai, probabilmente cambieranno il Primo Stratega. Snow non sembra molto contento di questo. Quest'anno sarebbe stato un disastro se non fosse stato per la mia idea dell'alluvione..."

"La nostra idea dell'alluvione."

"Ufficialmente, e sarebbe meglio se restasse così, è la mia idea dell'alluvione. Visto che un Mentore non è autorizzato a mettere bocca in Sala di Controllo..."

"Non ho messo bocca in Sala di Controllo, l'ho messa su uno Stratega." Adoro questo rossetto, mi sa che me lo porto a casa.

"Sei pessima" ma sta ridendo anche lui.

"In effetti quest'anno non sono stati dei grandi Giochi. Ma quel deserto dell'anno corso che riprendeva l'ultima arena di tuo padre? Galerius non ha gradito?"

"Neanche un po', l'ha definito 'un modo fintamente gentile per non applicarsi ad avere una buona idea'."

"Che ingrato." Ridiamo di nuovo mentre tolgo la vestaglia e indosso il vestito per la serata. 'Vestito'. Fino alla vita forse, ma la parte superiore è decisamente succinta.

"Cosa indossi?"

"Un vestito dorato e luccicante come sempre."

"Qualche dettaglio in più?" e dal tono malizioso capisco che non vuole sapere delle cuciture.

"Ora chi è quello pessimo?"

"Siamo una coppia di pessimi pervertiti, è questo il bello." Lo dice con tanto candore che non riesco a trattenere una risatina. "Sai, visto che non riescono a trovare un valido Primo Stratega, forse in un paio d'anni potrebbe toccare a me..."

L'ha detto in tono noncurante, come se non fosse niente d'importante, ma so quanto sente la pressione di suo padre e quanto non vorrebbe deluderlo.

"Farebbero un'ottima scelta, saresti un grande Primo Stratega." Ho cercato di assumere il mio miglior tono dolce e suadente per rassicurarlo.

"E sarebbe un complimento visto in cosa consisterebbe il mio lavoro?" avverto quel mezzo sorriso rassegnato ed amaro e odio non essere con lui in questo momento.

"Seneca--" ma vengo interrotta da Cashmere che bussa alla porta. "Ora devo andare, ma ne parliamo più tardi, ok?"

Mi sento tremendamente in colpa a chiudere così, ma ahimè viene prima il dovere.

 

Alla fine ho raccontato tutto a Cashmere perché continuava a dire che l'inondazione era stata un colpo basso ed inveiva contro chiunque chiedendosi perché Seneca non li avesse fermati, visto che sapeva quanto avevamo bisogno di vincere. Mi ha tenuto il broncio per qualche minuto, ma avendo passato quello che ha passato Finnick non ci è voluto molto che mi dicesse che avevo fatto bene. In compenso devo pagare pegno per aver fatto perdere il nostro Distretto e questo consiste nel fare presenza qui mentre lei dopo neanche un'ora è tornata al nostro appartamento a dormire. Poco lontano da me sento l'ennesimo brindisi alla vittoria di Annie e sorrido istintivamente. A volte non riesco ancora a credere che la mia idea abbia funzionato. Credo sia la prima cosa buona che faccio da quando sono un Mentore.

Con la coda dell'occhio vedo Finnick che occupa lo sgabello accanto al mio e sollevo il bicchiere verso di lui. "Alla vittoria del Distretto Quattro" annuncio mentre faccio tintinnare il bicchiere contro il suo per poi bere un sorso. Lui sorride ma non dice nulla, si limita a brindare in silenzio. Sto per aggiungere qualcosa ma lui finalmente parla.

"Non credere che non sappia quello che hai fatto. Lì per lì ero troppo teso per fare caso a tutti quei piccoli dettagli ma poi ci ho pensato. Tu che sparisci per andare in bagno e quando torni dici che c'era fila, ma i bagni sono a due passi e tu sei stata via troppo a lungo. Publius che è il vostro Sponsor dall'inizio ma a poche ore dalla fine cambia idea, guarda caso dopo che avevi parlato con lui. E quell'alluvione così provvidenziale, come se fosse fatta apposta per Annie..."

Scuote la testa sorridendo e io cerco di non scompormi e mantenere il sorriso. "Non ho idea di cosa tu stia dicendo, Finnick. Io non ho il potere di influenzare i Giochi..." Uso il tono accondiscendente che si usa quando spieghi a un bambino piccolo una cosa ovvia.

"Ma hai il potere per influenzare gli Strateghi, o almeno uno di loro."

"Non sento Seneca da due settimane, non so davvero cosa tu stia insinuando."

"Nega quanto vuoi, io so chi devo ringraziare perché Annie è ancora viva. Quindi grazie, ad entrambi." Il suo tono è fermo e il sorriso riconoscente. I nostri occhi si incontrano ed è chiaro che non serve aggiungere altro. Lui lo sa, io lo so, ci porteremo il segreto nella tomba. È il mio migliore amico e gli amici si aiutano ad essere felici, me l'ha insegnato lui.

"Non l'ho fatto per te, l'ho fatto per me. Nessuno fa le torte ai lamponi come Annie." Scoppiamo a ridere e lui mi abbraccia, le sue mani sulla mia schiena nuda mi ricordano quando ero io ad essere indecentemente cotta di Finnick Odair, esperienza che credo tutti abbiano fatto almeno una volta nella vita.

"Sai, fossi il tuo fidanzato non ti farei andare in giro così. Sei da togliere il fiato, qualcuno potrebbe rapirti" mi soffia in un orecchio prima di allontanarsi per andare a prendersi un altro giro di congratulazioni. Lui sì che sa come solleticarti l'ego, devo ammetterlo.

Ho appena ripreso in mano il mio bicchiere quando sento una presenza alle mie spalle e le sue mani sulla vita. Ormai riconosco il tocco di Publius e non mi allarmo, rimango al mio posto sorseggiando dal bicchiere. "Posso essere io a rapirti?"

Sorrido al liquido rosa che ho davanti e poi mi alzo, prendendo il braccio che mi offre, e lo seguo fino alla sua macchina.

 

La sensazione del lanciare via le scarpe è così liberatoria che vorrei quasi urlare la mia felicità. Conosco Publius da troppo tempo per curarmi delle apparenze con lui, quindi me ne sto sbracata sul suo divano con i piedi poggiati sul costosissimo tavolino davanti a me. Lui torna con una bottiglia di champagne e due flûte, la cravatta e la giacca abbandonate in cucina e la camicia con qualche bottone sbottonato. È senza scarpe anche lui noto quando si avvicina per porgermi un bicchiere che accetto, facendolo tintinnare contro il suo, anche se non so che festeggiamo.

"Alla tua vittoria" mi dice e io lo guardo confusa.

"Ma io non ho vinto" rilevo in modo ovvio.

"Il tuo Tributo ha vinto. Non era del tuo Distretto ma era comunque quello per cui facevi il tifo tu, o sbaglio?"

Potrei mentire ma dopo due anni che ci conosciamo so che se ne accorgerebbe. Così sorrido e alzo il calice, lasciando che le bollicine mi solletichino il palato.

"Sto di nuovo con te l'anno prossimo."

"Sarai l'unico immagino, dopo tre anni che non vinciamo."

"Gli altri facciano quello che vogliono, io ti ho vista in azione e questo mi basta. Avevi un obiettivo e l'hai portato a termine, avevi un Tributo da salvare e ha vinto. Non me ne frega niente se non hai seguito le regole, hai fatto quello che andava fatto per riportarla a casa. È questo che fa un vero Mentore."

In qualche modo le sue parole riescono a lenire un po' il senso di colpa che sento per non aver salvato uno dei miei Tributi, per aver infranto le regole e per aver usato Seneca per salvare Annie. "Dov'è tua moglie?" gli chiedo dopo un sorriso grato per sviare la discussione dai Giochi. Per quest'anno ne ho avuto abbastanza.

"In una spa che naturalmente pago io. Era stressata per i Giochi, pensa un po', è partita poco dopo la fine. Per una settimana starò in pace." Mi fa troppo ridere quando parla di lei, è così sferzante e sarcastico che persino il suo accento capitolino di solito molto latente torna a farsi sentire. "Vuoi essere la mia concubina?" mi chiede in modo tranquillissimo mentre riempie nuovamente i bicchieri lanciandomi uno sguardo interrogativo.

"Publius!" esclamo lanciandogli un cuscino dopo che ha posato la bottiglia.

"Ti preferivo quando eri più giovane e con meno inibizioni" sbuffa scocciato per il mio ennesimo rifiuto.

Vuoto il bicchiere e inizio a sentire la testa farsi più leggera. Mi metto a sedere e mi avvicino a lui, poggiandogli due dita sul mento per farlo girare verso di me. "Sei stato la persona giusta al momento sbagliato e questo mi dispiacerà per sempre, credimi. Ma devi smetterla di tentarmi perché, contrariamente a quanto può sembrare, io non sono così forte. So che prima o poi, domani o fra un anno, cederò e Seneca non se lo merita, lo sai anche tu."

Distoglie lo sguardo e sbuffa, poi torna a voltarsi verso di me. "Posso almeno farti battute sconce e palparti ogni tanto in modo innocente?"

"In modo innocente" preciso dopo aver riso. Lui mi mette una mano sulla schiena, ad un'altezza stranamente corretta, e mi dà un bacio in fronte.

"È un uomo fortunato. Lui lo sa, quindi non dimenticartelo."

 

È stata una bella incoronazione. Annie mi è sembrata un po' stordita, forse le avranno dato un qualche sedativo per evitare qualcuno degli attacchi di panico, che ogni tanto ha ancora, in diretta tv. Tuttavia Caesar è riuscito comunque a tirare fuori una bella intervista, anche se ha preferito mandare le immagini della decapitazione quando Annie non era sul palco. Penso sia stata una saggia precauzione, nessuno vuole vendere un Vincitore disturbato, ci vogliono felici e contenti visto che secondo i Capitolini questo è il momento più bello della nostra vita.

Faccio scivolare il mio pass sul dispositivo per la lettura ed entro nel nostro quasi deserto appartamento. I team di Preparatori sono andati via questa mattina, dopo averci messo in ordine per l'ultima apparizione pubblica di questa edizione, seguiti poco dopo da Amarillis e Ganymedes. Prima di andarsene hanno preso da parte me e Cashmere per darci la notizia su cui tutti facevamo scommesse da un po'. Quando ho risposto 'finalmente' all'annuncio della data delle loro nozze persino la futura sposina è scoppiata a ridere, dimenticandosi di rimproverarmi per la mia uscita poco garbata. La notizia mi ha messo di buon umore, sapere che nonostante tutto ci sia ancora spazio per cose belle come i matrimoni in qualche modo mi fa ben sperare per il futuro.

Questo posto così tranquillo mi stranisce, sono abituata a vederlo molto più attivo. Ho accompagnato Cashmere in stazione e adesso devo solo prendere le ultime cose, le mie valige sono già a casa di Seneca, mi fermo da lui per un paio di giorni e poi torno a casa anche io, mi rendo conto solo adesso di quanto ne sento il bisogno. Ho appena finito di chiudere il borsone che troneggia sul mio letto quando lo squillo del telefono mi distrae. Sto per urlare ad Amarillis di rispondere ma poi mi ricordo di essere da sola e mi affretto ad andare a rispondere.

"Appartamento del Distretto Uno, siamo chiusi per ferie, non lasciate messaggi perché non vi richiamiamo" rispondo ridacchiando, pensando sia Cashmere che mi chiede di controllare se ha scordato qualcosa.

"Signorina Maloney, speravo di trovarla ancora! Sono la segreteria del Presidente."

Perché non posso rispondere al telefono normalmente? Perché devo fare la cretina ogni volta? Perché? "Ehm, salve. Scusi, pensavo fosse un'altra persona. Mi dica pure."

"Il Presidente vorrebbe vederla, potrebbe passare qui appena è libera?"

La mia presa sulla cornetta si rafforza e inizio a sentirmi le gambe deboli. Perché Snow vuole vedermi? Non abbiamo niente da dirci. L'anno scorso non mi ha convocata, perché riprendere l'abitudine? Comunque non c'è molto che io possa fare, a parte acconsentire.

E infatti un'ora dopo sono seduta nell'ufficio che ormai purtroppo conosco bene a sorseggiare tè chiacchierando amabilmente col nostro Presidente. Sembra l'inizio di un film horror. D'accordo, mi devo calmare. Non è detto che io sia qui perché lo sa. Come potrebbe saperlo? Perché lui è il Presidente, sa tutto, stupida idiota mi risponde il mio cervello e io bevo un altro sorso di tè per nascondere nella tazza il mio pallore. E anche quando lo sapesse? Non ha prove di quello che abbiamo fatto io e Seneca se pure c'erano delle telecamere non potrà mai provare quello che ci stavamo dicendo. Giusto?

"Immagino lei si stia chiedendo perché ho voluto vederla" mi dice con un dei suoi sorrisi enigmatici che fanno venire la pelle d'oca. "Ho parlato con Seneca questa mattina e mi detto tutto. Era preoccupato che lo venissi a sapere da altri ed è voluto venire di persona, viste le implicazioni della cosa." Sono pietrificata, non riesco a muovere un muscolo. Seneca glie l'ha detto? Fa uso di qualche droga per caso?! "Non potevo che esserne felice naturalmente, formate una bellissima coppia." Ah. Quello. Riprendo a respirare e sorrido come meglio mi riesce.

"Già, sì. Noi pensavamo che lei... Potesse non essere d'accordo, che temesse che la nostra relazione potesse compromettere le nostre posizioni..." Non so nemmeno io cosa sto dicendo, so solo che sento una leggerezza nel petto che aumenta sempre di più.

"Oh ma io non potrei essere più contento. Gliel'avevo detto che avrei preferito una scelta migliore rispetto a Publius McEntire e lei ha seguito il mio consiglio."

Un attimo. Avevo paura che Snow potesse impormi un marito, mi sembrava assurdo ma dopo quella conversazione avevo avuto questa impressione... Ed è stato lui a presentarmi Seneca.

"Era tutto un suo piano, vero? Quella sera al ballo."

Lui ride come se avessi appena fatto una battuta davvero divertente. "Seneca era così felice all'idea di conoscerla che non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione. Voi temevate la mia reazione ma io non potrei chiedere di meglio. Una Vincitrice e uno Stratega." Mi guarda deliziato e io mi sento girare la testa. "Quando vi sposerete sarà come se lei sposasse i Giochi, non potrei chiedere un messaggio migliore da mandare ai Distretti. Alla fine è riuscita a dare quel messaggio più incisivo che le avevo chiesto."

Poggio la tazza sul piattino e apro la bocca per rispondere, ma non ci riesco. Le parole non vengono fuori e nella mia testa si fa strada la consapevolezza che ancora una volta Snow ha tirato le fila per arrivare esattamente dove voleva. "Sono così felice che lascerò correre quel suo scherzetto dell'inondazione. È finalmente riuscita a vendicarsi per la sua amica, io avevo preso Ariel e lei si è presa Annie. Direi che siamo pari."

Credo che ora vomiterò. È troppo, veramente troppo. Mi tiene in pugno in troppi modi, sa troppe cose e io non ho via di scampo. "L'ho sempre detto che avrei scommesso su di lei, non avevo dubbi che non mi avrebbe deluso."

 

Mi appoggio al sedile dell'auto che mi porterà da Seneca e mi accorgo di avere il respiro affannoso, come se avessi corso per chissà quanti chilometri. Con la mano scosto un ciuffo di capelli dalla fronte e mi accorgo che è imperlata di sudore. Non riesco nemmeno ad ordinare i pensieri. Snow sa che abbiamo truccato i Giochi. Ma ci passerà sopra finché io starò con Seneca e quindi con i Giochi. Insomma sarò una specie di propaganda vivente, e sai che novità. La cosa che mi fa rabbia è che così è come se avesse vinto tutto lui, come se avesse deciso con chi devo stare perché a lui fa comodo così. È sempre lui a decidere per me, mi illudo di aver ripreso il controllo  sulla mia vita e lui mi dimostra che non è così. L'unica cosa che riesco a fare mentre guardo fuori dal finestrino senza vedere realmente la città è chiamare Sapphire. Gli racconto tutto, mi sfogo, inveisco. Lui ascolta e quando finalmente finisco fa un pausa seguita da un sospiro.

"Vince comunque lui, capisci? Se rimango con Seneca penserà che lo faccio per compiacerlo, se lascio Seneca ci impicca entrambi per aver cospirato per far vincere Annie." Non vedo via d'uscita.

"Sai qual è l'unico modo per vincere?" No, ma vorrei tanto saperlo. "Fare quello che vuoi. Tu ami Seneca, se rimani con lui perché è quello che vuoi, avrai vinto tu. Quello che Snow vorrà pensare non conta niente. Lascialo pure nella convinzione che lo fai per lui se è questo che vuole credere. Non ti riguarda."

Accenno un sorriso, forse ha ragione lui. Se decido quello che voglio io, che importanza ha tutto il resto? Amo Seneca e lui ama me e questo non c'entra niente con Snow. "Non vedo l'ora di essere a casa" ammetto, senza un vero motivo, ma appena lo dico mi rendo conto che è vero. Questa città mi risucchia l'energia. Voglio essere al Distretto Uno, fare la nostra solita cena di fine Giochi e magari invitare anche Seneca. Mi sembra che anche lui sia più rilassato quando si allontana dalla Capitale. E un po' di tranquillità è quello di cui tutti abbiamo bisogno.

 

Le cene di Eve mi lasciano sempre così piena e felice che penso che se chiudo gli occhi mi addormento ancora vestita e con tutte le scarpe. E poi riunirci tutti insieme, chiacchierare, ridere, scherzare è sempre così bello. Non mi viene un'altra parola, è bello, è casa. Alla fine ho chiuso gli occhi e mi accorgo con difficoltà del movimento del materasso quando Seneca si distende al mio fianco.

"Sai che non puoi dormire con le scarpe, vero?" apro gli occhi e scorgo quel sorriso tirato di quando sta cercando di trattenere una risata. Con gli occhi fissi nei suoi calcio via le scarpe e tiro i piedi sul letto, sorridendo compiaciuta.

"E neanche con un vestito che chiaramente non è una camicia da notte." Camuffa l'accenno di risata con un colpo di tosse e cerca di mantenersi serio.

"Stai solo cercando di farmi spogliare, Crane, non credere che non l'abbia capito." Lui finalmente si lascia andare alla risata e io lo seguo. "Ti amo. Volevo solo che tu lo sapessi" mi lascio sfuggire e lui smette di ridere e torna a guardarmi. Sorride e posso leggere la felicità nei suoi occhi.

"Ne prendo atto, ti ringrazio" mi risponde prima di baciarmi mentre io sorrido e chiudo di nuovo gli occhi. Forse non avrei dovuto prendere la terza fetta di torta, mi sento un po' appesantita. Seneca si è alzato, non ho idea di dove sia andato, ma dopo qualche minuto è di nuovo qui e io apro un occhio, trovandomi davanti davanti una scatoletta di velluto blu abbastanza inequivocabile. Mi tiro su finché non mi trovo seduta e con una visuale migliore.

"Volevo chiedertelo da un po'. Posso?"

Se dicessi di no la farebbe sparire? Insomma, è una domanda aperta, no? Ma mi ritrovo ad annuire, gli occhi fissi sull'astuccio.

"Stella... Saresti così coraggiosa da passare il resto della tua vita con me? Mi vuoi sposare?" Non mi ero mai immaginata che qualcuno potesse chiedermelo, quella di Publius era stata una conversazione più che una proposta. Ma se mai mi fosse capitata la proposta in grande stile con anello e tutto penso di averla sempre inconsciamente voluta semplice e concisa, senza troppe dichiarazioni diabetiche. E l'anello è bello, davvero. Ha ragione Sapphire, mi sento di vincere.

"Sì" è tutto quello che dico mentre allungo la mano e sorrido. Quindi è così che succede. Sei una persona normale poi ti danno un anello, tu dici sì e boom, sei fidanzata.

 

"Sei una sposa meravigliosa, resteranno tutti a bocca aperta!" Sorrido mentre Ruby mi dà l'ultimo ritocco ai capelli e osservo la mia immagine nello specchio. Ci ho provato, davvero. La mia idea iniziale era un matrimonio semplice e tranquillo al Distretto Uno. Poi è venuto fuori che tutti si assettavano sarebbe stato nella Capitale perché qui tutti ci amano e bla bla bla. La lista degli invitati si è allungata e le foto in esclusiva sono state vendute a Capitol Couture. E ci sarà una diretta tv. Devo dire che dopo che ho avuto il permesso di far venire i miei amici dai Distretti ero così felice che ho detto sì ad un po' troppe cose. E l'abito semplice è diventato gigantesco e spumeggiante e gli addobbi in sala si sono moltiplicati. Ma ehi, conto di sposarmi una volta sola, facciamo le cose in grande. Abbiamo aspettato la fine del Tour della Vittoria quindi mediaticamente è un periodo morto e tutte le tv si sono litigate il matrimonio. So che non dovrei gongolare per questa cosa, che mi sto sposando e dovrei essere matura ma... No, sto gongolando.

"Sei pronta? Perché non c'è via di fuga, la bloccano le telecamere" mi informa Cashmere mentre finisce di sistemare la gonna. Ridiamo tutte e tre ma poi la porta si apre e ci voltiamo.

"Ancora alle prese con il vestito? Aspettano tutti te!" mi informa Amarillis, come se potessi dimenticarlo. Guardo le mie damigelle che si avviano e non posso fare a meno di pensare che sono bellissime. Va bene, un respiro profondo e poi un piede dopo l'altro. Il mio sguardo vaga tra gli invitati e ricambio il sorriso incoraggiante di Finnick. Annie sembra stare meglio, sono contenta sia riuscita a venire. Haymitch è seduto accanto ad Effie, che sia la volta buona che riusciamo a farli mettere insieme? E Sapphire si sta asciugando una lacrima in diretta nazionale, mi dovranno dare una foto, assolutamente.

Oh, sono arrivata a destinazione. Ricambio il sorriso di Seneca e per la prima volta da quando mi sono svegliata mi sento finalmente tranquilla. Sto per sposare l'uomo che amo e intendo passare la vita con lui. Tutti i miei amici e la mia famiglia sono qui, non cambierei nemmeno una virgola. Sono felice, davvero. La cerimonia inizia e io sorrido, non riesco a smettere. Per una volta tutto è come ho sempre voluto, anche se magari non lo sapevo. Ormai il difficile è passato, la salita è finita e io sono in cima a guardare il panorama. Anche perché, dopotutto, cosa potrebbe andare storto?

 

 

 

 

Author's Note.- Salve a tutti! Aggiorno con un giorno di ritardo, lo so, chiedo venia. Siamo arrivati al penultimo capitolo, la mia bambina è cresciuta *si asciuga una lacrima come Sapphire*

Avrei potuto chiudere qui, ma niente, volevo complicarmi la vita. Nel prossimo capitolo ci sarà un salto temporale consistente, non vi dico altro, forse avrete già intuito dove voglio andare a parare.

Qui potete vedere il vestito che Stella indossa alla festa (lo so, non ve ne frega niente, è che io ormai mi sono fissata con questi vestiti dorati), mentre questo è quello del matrimonio e questo l'anello.

Vi ringrazio davvero per le recensioni e per i messaggi, i cuoricini e tutto il resto, inutile dire quanto contino per me :') Vi do appuntamento all'ultimo capitolo, un abbraccio <3

 

  
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