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Autore: fulmineo    08/10/2015    0 recensioni
Eva e Marion si ritrovano, dopo il funerale di Esmee, a parlare proprio della giovinetta, con la rossa poliziotta che rivelerà alla castana una cosa che la sconvolgerà. Ma Eva sa che i ricordi saranno suoi per l'eternità.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si era da poco concluso il funerale della giovane Agente di Polizia Esmee Van Rooy a Maastricht, nel quartiere Linburg Sud e tutti i suoi colleghi erano a casa della giovane assieme ai suoi genitori che, nonostante fossero divorziati, avevano scelto di stare insieme in un giorno doloroso per entrambi.

E non erano i soli, a provare dolore. Infatti con loro vi erano il Commissario del Dipartimento Frieda Mechels, i colleghi parigrado di Esmee, ovvero Marion Dreesen e Romeo Sanders e gli Ispettori Eva Van Dongen e Floris Wolfs.

Proprio Eva sembrava essere un'anima senza pace. Non riusciva davvero a farsene una ragione. Le era capitato, infatti, durante un caso, di intravedere il ragazzo della giovane, colui che poi l'aveva uccisa, uscire dalla casa di un sospettato che poi si suicidò e da quel giorno anche lei, senza dire niente a nessuno, iniziò a fare ricerche sul conto di quell'uomo che per nulla le piaceva, come aveva fatto in precedenza Romeo, anche se costui lo fece per gelosia.

La castana dagli occhi cerulei uscì da casa Van Rooy, perchè il vedere quel posto che rispecchiava Esmee in ogni angolo la faceva quasi stare male "Tutto bene?" Le chiese Marion, che l'aveva raggiunta fuori in giardino, sul dondolo.

"No, Marion... Non sto affatto bene. Mi sono ripromessa più volte di stare bene, ma è difficile."

"Lo so." Rispose la rossa, sorridendo appena, cingendo col braccio destro le spalle della castana, che per lei era come una sorella minore "E' difficile per tutti. Esmee era dolcissima e ci mancherà tanto!"

Eva chiuse gli occhi e chinò il capo, dimenticando il fastidio che provava per l'avere indosso una gonna, visto che lei preferiva portare i jeans, ma l'alta uniforme non comportava i pantaloni, per le donne "Ora capisco quanto era importante per me, sai? E non so perchè non le abbia mai parlato tanto..."

"Lei spesso voleva parlarti o anche consolarti, ma non l'ha mai fatto..."

"E perchè? Avresti dovuto dirle che non mangio." Tentò la castana, sorridendo appena, fermando un paio di lacrime che stavano sfuggendo al suo ferreo controllo "Poteva venire a parlarmi liberamente, come quella volta in cui, appena rientrata in servizio dopo l'incidente, salutò Wolfs e me, abbracciandomi!"

Marion sorrise al ricordo di quella tenera scena "Lo ricordo benissimo... Esmee me ne parlò."

"Te ne parlò? Cosa vuoi dire?" Chiese Eva "Lei... Ti parlava di me?"

La rossa fissò la collega al suo fianco e decise di rivelarle tutto, ormai era inutile tenere tutto segreto, non cen'era più motivo "Si. Io e lei parlavamo moltissimo di te, Eva. Perchè tu non eri semplicemente un suo superiore... Lei ti ammirava, stimava. Provava sentimenti molto forti, per te!"

Eva non credette alle sue orecchie "Cos...? Insomma... Lei... Esmee..." Farfugliò.

Marion notò il cambiamento della collega e le accarezzò la schiena "Si, Eva. Non esagero se dico che ti amava... Ti amava più di ogni altra cosa, più di quel tale che era tanto violento con lei. Sono certa che, molte volte, pensava a te e voleva dirtelo ma non l'h mai fatto per via..."

"Di Wolfs." La interruppe Eva "Lei pensava che io lo amassi..."

"Esatto. Credeva di non avere speranze, dovendo avere a che fare con lui."

Eva sospirò "Io ho detto di amarlo più volte e per ben due volte siamo stati insieme... Ma se non aveva funzionato, non sarebbe mai andata in porto una storia la terza volta. Se doveva essere amore, lo sarebbe stato fin da subito."

"Hai ragione." Disse semplicemente Marion "E lei soffriva per questo..."

La castana si mise le mani nei capelli "Se le avessi parlato... Se le fossi stata più amica, magari mi avrebbe aperto il suo cuore. Ed io il mio! Accidenti alla mia ottusità! Accidenti a me..." Ringhiò, stringendo i pugni.

Le lacrime trovarono libero sfogo stavolta e Marion cercò di fare del suo meglio per consolare l'amica, che ora pareva davvero incosolabile "Non fare così... Purtroppo non si può tornare indietro. Non possiamo fare più nulla."

Eva pianse disperata, come mai Marion le aveva visto fare in dieci anni che lavoravano assieme "L'avrei... L'avrei strappata a quel tizio. Anzi, nemmeno l'avrebbe conosciuto, se anch'io avessi avuto il coraggio di dirle ciò che ho da sempre provato per lei."

"Anche tu l'amavi?"

"Si... Mio Dio, si! E non so perchè non gliel'abbia mai detto..." Iniziò Eva, sorridendo quasi con sarcasmo e tristezza "Io sono sempre stata attratta dagli uomini, è vero, ma con lei sentivo di provare qualcosa di diverso dalla semplice amicizia."

"Ne sarebbe stata felice, sai? Sono certa che non avrebbe creduto alle sue orecchie, se ti fossi dichiarata."

"Immagino. Nemmeno io avrei creduto a me stessa... Ma io l'amo. L'avrei amata più di ogni altra cosa al mondo! Più di quanto abbia mai amato Wolfs."

Marion sorrise "Ricordala, portala sempre nel tuo cuore."

"Da lì non sparirà mai. Il mio cuore sarà suo per sempre!" Ammise Eva, fissando la foto che teneva tra le mani, che la ritraeva con Esmee al suo compleanno, scattata loro da Romeo, perdendosi sul sorriso della giovinetta che nessuno, grazie proprio a quella foto, le avrebbe mai portato via.

"Fatti forza, Eva." Disse semplicemente Marion, alzandosi e ritornando in casa.

Eva s'alzò in piedi, pronta a seguire l'amica "Non ti dimenticherò mai, Esmee. Ti amerò per sempre, nessuno prenderà il tuo posto. Ti porterò nel mio cuore per l'eternità, finchè non ti raggiungerò!"

E quand'anche Eva fu in casa, sul ciglio della porta apparì Esmee, che sorrise, abbastanza commossa, dalle parole di Eva "Anch'io ti amerò per sempre, mio idolo, sogno di ogni mia notte. Sarai il ricordo che custodirò gelosamente per l'eternità!"

  
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