Qui, in mezzo al nulla più completo, si erge un paesino. È piccolo, una ventina di case massimo, tutte malridotte. Se lo vedessi da lontano diresti che è abbandonato, un posto di nessuno. Hai ragione è il posto dove la gente di nessuno ogni anno, in un giorno imprecisato, si riunisce e celebra il suo dio. Lo celebra partecipando a un gioco, che di solito non è pericoloso. Si tratta solo di passare da una piattaforma all'altra attraverso dei tronchi, è più un gesto simbolico che altro. Quest'anno non è stato così; Ian, ragazzo appena quindicenne, colto da un malore durante la traversata, cade. Cade direttamente nella fossa scavata nel giardino delle orchidee. "È un segno divino" urla la gente. 

Lo era? Chi può dirlo. Io so solo che quel giorno mi svegliai consapevole di essere morto. È buio qui, fa molto freddo. Deve essere l'inferno, lo è sicuramente, eppure non penso di essermelo meritato; ma andiamo, chi sono io per decidere, se sono qui ci sarà sicuramente un motivo. Il dio non sbaglia mai. 
-No ragazzo ti sbagli, questo non è l'inferno e tu non sei morto.
-Se non sono morto allora dove mi trovo? Ricordo di essere caduto, ricordo il dolore che ho provato all'impatto con il suolo e ricordo di aver chiuso definitivamente gli occhi.
-No sciocco, sei sotto il giardino delle orchidee, dove dimora il tuo dio.
-Aspetta...chi sono io?
-Sapevo che me l'avresti chiesto, ebbene, tu non sei nessuno.
-Tu invece..chi sei?
-Io? Ahh ragazzo mio, io non esisto. Non sono nessuno come te. L'unico essere che esiste veramente in questo mondo è il tuo dio.
-E dove si trova?
-Ohh lui è ovunque. È anche qui in questo momento, dice che è ora di scegliere.
-Cosa dovrei scegliere?
-Devi scegliere se continuare a vivere o...diventare uno dei splendidi fiori del suo giardino.
-Lo diventerò.
-Sei sicuro della tua scelta?
-Si, questo mondo non mi rispecchia. Viviamo sotto la protezione di falsi dei, pensiamo che il nostro prossimo sia un mostro, quando il vero mostro lo teniamo celato dentro di noi. Semplicemente, sono stufo di essere nessuno. 
Detto questo Ian si addormentò, questa volta per sempre. Vacillò per qualche minuto in un dormiveglia bellissimo, dove vide le altre giovani anime che, come lui, avevano scelto di rimanere per sempre sotto il giardino delle orchidee.