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Autore: Senza Oggetto    08/10/2015    0 recensioni
«Andremo a vivere insieme. Divideremo tutto. Sei la mia costellazione, quella così brillante da illuminare il mio cammino». Sorridevo, mentre lui parlava, accarezzandomi in modo delicato la pelle.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ha detto «ti amo». Mi ha detto «Non posso vivere senza di te». Mi ha detto «Sei la mia stessa vita».
Ci credevo. Ci ho sempre creduto. In fondo cos'altro avrei potuto fare? L'amavo davvero, lo amo, e stava con me; baciava le mie labbra, mordicchiandomi, unendo le nostre lingue, facendomi venire i brividi lungo tutta la schiena. Mi amava davvero, quando i nostri corpi diventavano un tutt'uno, nei nostri momenti di intimità.
Perché non avrei dovuto lasciarmi andare all'illusione che ciò che dicesse fosse menzogna? Non ne avevo la forza, non ne avevo il coraggio.
Sfoglio il nostro album di fotografie, ne accarezzo la copertina rigida, sentendola liscia sotto i miei polpastrelli. C'erano piccole cose che potevano farmi capire quanto stesse fingendo. Quanto volesse soltanto il mio corpo.
C'erano quei week end fuori con gli amici, nei quali io non ero ammessa.
Era con l'amante.
C'erano quelle sere che era troppo stanco per vedermi.
Era con l'amante.
C'erano quelle giornate di straordinari al lavoro, fino a notte fonda.
Era con l'amante.
O forse ero io l'amante?
«Andremo a vivere insieme. Divideremo tutto. Sei la mia costellazione, quella così brillante da illuminare il mio cammino». Sorridevo, mentre lui parlava, accarezzandomi in modo delicato la pelle.
Si era preparato prima le frasi ad effetto da utilizzare?
Ero stata soltanto un gioco per lui?
Avevo dato tutto. Tutto ciò che potevo donare l'ho dato a lui e mi ha portato via persino la mia dignità. Mi ha distrutto in mille piccoli frammenti e mi ha calpestata, anche. Conficcata sotto la suola delle sue scarpe, come i peli e la polvere, come sporcizia.
Ero quello, per lui.
Ero un rifiuto da buttare via quando non sarei servita più.
«Non ne posso più». Aveva sbattuto una mano sul tavolo: melodrammatico. «Voglio provare nuove emozioni».
Tante cose sono state dette, tante lacrime versate.
Umiliata.
Derisa.
Finita.
Distrutta.
Ero pronta a perdonarlo.
Che cosa sciocca l'amore, ti porta a fare le cose più stupide, inibisce la mente, rendendoti pazza d'amore.
Eppure lo amo ancora.
   
 
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