Real or not real?
Quello
che ha permesso a Jemma Simmons di sopravvivere in quell'inferno, è
stata la certezza assoluta che, sicuramente, Fitz sarebbe venuto a
salvarla.
Non ha pensato nemmeno una volta di essere stata
abbandonata, nonostante tutto in quel luogo gridasse solitudine e
morte, il pensiero di Fitz che lavorava per raggiungerla, le ha
permesso di andare avanti, giorno dopo giorno, sfidando la polvere e
il vento, il freddo e le notte infinite.
Andrà tutto
bene, Fitz sta arrivando. Ne sono sicura.
Così, quando
lo ha visto venirle incontro, non ha pensato ad un allucinazione o
allo stratagemma finale di quel luogo abominevole per ucciderla
guidandola verso una morte con una visione gentile verso cui tendere
le mani. Era certa che fosse lui, davvero lui, per il semplice fatto
che lo ha aspettato con una pazienza e una forza che non credeva
possibile e che si danna di non aver scoperto prima, quando era
Fitz ad aver bisogno di lei per ritrovare la strada verso sé
stesso.
Ora però che tutto è finito, e che
potrebbe rilassarsi , la paura che per mesi non si è concessa
di provare, si è insinuata in lei come un virus.
Sono
impazzita, è tutto un mio delirio. Sono ancora lì.
Il
sapore del tea alla pesca e dei biscotti al burro, il riflesso del
sole su una finestra appannata, la voce di suo padre al
telefono mentre canta Ehy Jude! per farla sorridere; i
frammenti della sua vita che, in quel posto, rievocava per non
dimenticare di essere una donna e non una bestia braccata, ora le
sembrano prese in giro del suo cervello.
Si sveglia nel cuore
della notte terrorizzata, schiacciandosi contro la testiera del letto
con il cuore in gola e il sudore lungo il collo. Dormire per più
di quindici minuti era un invito a essere uccisa e ora ha la
sensazione che, ogni volta che aprirà gli occhi, si ritroverà
in quella grotta che aveva iniziato a chiamare casa fra gli scarti di
cibo lasciati in un angolo e coperti con una foglia.
Persino Fitz
, che non la lascia mai per più di un ora da sola, le sembra
un parto della sua mente; un regalo del suo cervello che si sta
accartocciando su sé stesso.
Lo scaccia, però non
appena fa per allontanarsi, lo trattiene accanto a sé
mormorando scuse. Non vuole impazzire, ma non vuole stare da sola.
Lo
è stata per così tanto tempo.
La notte dorme sulle
sue ginocchia, acciambellata come una gatta. Fitz ha preso
l’abitudine di sedersi sul suo letto dal primo giorno in cui,
svegliandosi, l’ha trovata accucciata accanto a lui. Non le ha
mai chiesto spiegazioni e Jemma, non può fare a meno di
ringraziarlo per la sua delicatezza.
Appoggia la testa sulla
sua coscia, stringe la mano sulla stoffa dei suoi pantaloni e chiude
gli occhi, tentando di dormire per più di quel solito ,
orribile, quarto d'ora. Fitz respira già profondamente
e lei non può fare a meno di chiedersi come faccia a dormire
seduto.
Perché non esiste, te lo stai immaginando,
povera scema! Le suggerisce la
sua mente e lei rabbrividisce, e si stringe a
lui, quasi salendogli in braccio.
"Che succede,
Jemma?"
"Sei non sei vero, non dirmelo mai."
Fitz
corruga la fronte mentre Simmons tenta di acciambellarsi su di lui
come una gatta, poggiandosi con non solo la testa, ma anche con le
spalle, sulle sue gambe.
"Se sono ancora lì, se ti sto
ancora aspettando e tutto questo è un sogno…Non
dirmelo. Fammi vivere qui con te."
"Mi hai aspettato? "
Le solleva una mano per portarsela alla bocca, bacia le ferite sulle
nocche, e poi ci sfrega sopra la guancia lievemente barbuta. Si sono
scambiati di posto, ora è lei a non potersi fidare totalmente
del suo cervello e , soprattutto, a non sapere con certezza cos’è
reale e cosa no.
"Per tutto il tempo."
Fitz
sente le lacrime salire, la gola stringersi, ma si impedisce di
piangere deglutendo con forza " Se questo è un sogno,
Jemma, farà un modo che tu viva il più bel sogno della
tua vita se vorrai. Se non lo è, vivrai una vita che sembra un
sogno."
Jemma sorride chiudendo gli occhi, solo Fitz poteva
uscirsene con una specie di sillogismo mentre , ancora, per
l’ennesima volta, le dichiara i suoi sentimenti.
"Sei
vero?"
"Sono vero e sono qui per te. Per sempre."
Jemma si addormenta, non ancora persuasa, ma più serena.
Che il Fitz che ora le sta accarezzando piano i capelli sia vero o o
meno, una cosa è certa, Leo Fitz non l'abbandonerà
mai.
FINE.
Mini one shot scritta subito dopo aver visto l’episodio. Se vi va fatemi sapere cosa ve ne pare :D
DISCLAMERS:Real
or not real è una citazione di Hunger Games, il canto
della rivolta.
La dinamica fra Fitzsimmons è ispirata a quella fra Katniss e Peeta.
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