Autore : Eisen im Blunt
Titolo : Der Atem eines Speicher
Fandom : Axis Power Hetalia
Personaggi : Austria/ Roderich Edelstein, Prussia/ Gilbert Beilschmidt
Pair : PruAus
Genere : Drammatico, Introspettivo
Raiting : Ho voluto iniziare con il verde ma avviso che potrebbe salire a giallo
Note : Salve a tutti !
Con questo aggiornamento, l'ennesimo ed ultimo, ho raggiunto finalmente la fine che mi ero prefissata per questa fanfiction. Spero vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuto a me scriverla (E piangere su questi due bellissimi testoni ovviamente). Come sempre ringrazio tutti quelli che leggeranno e lasceranno una piccola recensione.
Buona lettura !
P.S. : Colgo anche l'occasione per ringraziare AerisAki per la sua recensione (E per la sua costante pazienza nel sopportarmi sempre) e rivelarle che in realtà questa storia era un regalo per lei <3 La mia Roderich in fondo
Coppia: PrussiaXAustria
AU: Amnesia
Canzone: How to save a life
Citazione: La gente muore solo quando viene dimenticata -Isabel Allende
Q U I N T O ❅ S O F F I O:
Il viola dell'inizio
Si sentiva tremendamente fuori posto in quella casa, ed in quella vita a dirla tutta, esattamente la stessa sensazione che lo aveva colto la sera prima mentre salutava con dolcezza il tedesco. Aveva vissuto la sua vita fino in fondo ed adesso era libero di andarsene. Si fermò per alcuni minuti, alzando la testa verso il cielo scuro e carico di neve, che non si fece aspettare troppo.
Alcuni fiocchi iniziarono a scivolare giù, incuranti di ogni cosa sotto di loro, posandosi sul suo naso già intorpidito dal freddo del prussiano che fecero per l’appunto sbuffare Gilbert di irritazione.
Il momento adatto per mettersi a nevicare.
Riprese a camminare silenziosamente, ora con la testa più incassata fra le spalle portate in avanti come per proteggersi e gli occhi bassi e quasi chiusi, persi in chissà quale riflessione. Perché quella mattina la sua vita era finita ? Scivolò con noncuranza in un viale, sbucando infine proprio all’entrata del parco, aperto anche a quell’ora della notte.
Gli era sempre piaciuto camminare nel verde che sapeva donargli una foresta, per quanto piccola come quella di un parco cittadino, quindi una volta tra quei rami si sentì finalmente protetto. Più volte rischiò di cadere o farsi del male contro un ramo più sporgente degli altri, visto che non guardava esattamente dove lo stavano conducendo i suoi passi, e si fermò solo quando sentì il dislivello sotto i piedi e notò delle assi comporre il cammino. Assi di legno pulite alla buona per far si che la neve, frequente in quel periodo dell'anno, non provocasse spiacevoli cadute ai passanti. Gilbert alzò lo sguardo, studiando il luogo dove si trovava, rimanendo silenzioso e assorto, ancora troppo confuso e ferito per avere una qualsivoglia emozione o pensiero veramente lucido.
Era uno di quei vecchi ponti che passavano ad arco sopra il lago, in quel periodo ghiacciato, che si trovava in uno dei parchi vicino alla casa che condivideva con il fratello.
Appoggiò le mani avvolte nei guanti neri e caldi sul leggero corrimano di legno, coperto da un sottile strato di acqua appena formatasi, lasciando correre lo sguardo davanti a sé, sul corso di quel lago ghiacciato, prima di socchiudere le palpebre sulle iridi cremisi.
Tanto assorto come era non sentì l’avvicinarsi di qualcuno dietro di sé finché delle braccia a lui famigliari non gli avvolsero il busto in quello che era chiaramente un abbraccio sentendo contro la base del collo il respiro, soffice e sottile, di una persona che lui conosceva quasi in modo doloroso. Roderich. Aveva pensato con rinnovata sofferenza anche a lui, in continue pugnalate per la sua mente ancora fragile per quanto era successo con l’austriaco, prima di trovare un filo nella sua memoria e provare ad avvolgerlo fino alla sua sommità recuperando ogni loro momento dentro di se.
La nostra relazione per quasi due secoli è stata un continuo ciclo di attese e di momenti mancati ma adesso non sarà più così e ci penserò io a proteggerla
Ich liebe dich
Ich auch Roderich
Delicati frammenti di dolcezza , d’amarezza, d’amore e di momenti mancati ritornarono al loro posto nel cuore dell’albino e decise di non andare. Per amore. Per quel loro rapporto, unico ed assoluto, che aveva impiegato così tanto a nascere e che non voleva privarsi egoisticamente di niente.
Per se stesso e per il giovane, orgoglioso come pochi, che lo stava tenendo vicino a se.
Isabel Allende
- Danke schon mein liebe
- Cosa stai facendo qui fuori nel cuore della notte ?
- Non eri arrabbiato con me ?
- Lo sono ancora dumm
- Mi dispiace averti ferito
- ….
- Anche la prima volta che ti ho rivelato i miei sentimenti e baciato stava nevicando
- Was ?
-Ora ricordo tutto
-Bugiardo
-A che pro mentire su una cosa del genere ?
Comunque stavi mangiando un cioccolatino ed io con la scusa di volertelo rubare ne ho approfittato rubandoti un bacio sulle labbra
-Ti ricordi davvero
-Ja
Vicine.
Mano nella mano.
Salvate.