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Autore: Nikorevy    09/10/2015    1 recensioni
Piccola flashfic, un piccolo frammento della vita di una giovane ragazza, Valentina.
Perchè nella vita di tutti noi c'è una storia che val la pena di esser raccontata.
{Storia partecipante all'evento "La Corsa delle 48 Ore"}
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note varie ed eventuali:
in realtà non ho molto da dire, se non che questa flashfic partecipa all'evento "La Corsa delle 48 ore"(QUI l'evento sul forum) e che... spero vi piaccia, anche se non è il mio solito genere di scrittura.
Ah, giusto: il prompt usato è "festa d'addio"


Non appena varcò la soglia di casa, le luci si accesero e un coro di voci la sommerse, stupendola: -Vale, fai buon viaggio. Ci mancherai! – –Ragazzi… - sussurrò, commossa. C’erano proprio tutti: i suoi compagni di scuola, gli amici con cui usciva il sabato sera, qualche professore… le persone con cui aveva condiviso quegli anni erano riunite nel suo salotto, sorridenti. Alle loro spalle, un cartello colorato su cui cappeggiava la scritta “ti vogliamo bene Vale”, circondata dalle firme di tutti. Prima che potesse dire qualcosa, una ragazza si staccò dal resto del gruppo, andandole incontro. Abbracciandola, le disse: -So che ci avevi chiesto di non far nulla, ma non potevamo semplicemente lasciarti andare via senza salutarti. Perciò… sorpresa! - Vale era senza parole e, anche se avesse avuto qualcosa da dire, un gruppo alla gola le impediva di parlare. Così si limitò a stringerla a sé, sperando che l’altra capisse.
- Su Cate, non tenerla tutta per te, vogliamo salutarla anche noi! – esclamò Nico avvicinandosi alle due ragazze. Caterina rise e si allontanò da Valentina, mimando con le labbra un “parleremo dopo” silenzioso. Non riuscì a risponderle, perché si trovò sospesa in aria, stretta tra le braccia del suo migliore amico. E dopo di lui, tutti i presenti reclamarono una parte delle sue attenzioni. Ognuno di loro voleva salutarla e dirle qualcosa, anche un semplice “ti voglio bene”. Molti le avevano persino fatto dei regali: braccialetti, libri, pupazzetti e ogni genere di pensiero. Il suo insegnante di italiano le aveva comprato un atlante geografico e lei, vedendolo, scoppiò a ridere. – E vedi di usarlo, che bisogna conoscere anche la geografia. – le disse lui col suo solito viso inespressivo, ma nella voce si sentiva una nota di divertimento. Vale, ricordando come in tutte le sue lezioni il professore avesse insistito per farle entrare in testa qualcosa di quella maledetta materia, non resistette e gli gettò le braccia al collo, ringraziandolo. Con sua sorpresa, quell’uomo di norma così austero e distaccato ricambiò la stretta, anche se non si sbilanciò così tanto da sorriderle. Passò così la serata, con lei che parlava e scherzava un po’ con tutti, ridendo assieme agli altri delle scene divertenti raccontate e promettendo di tenersi comunque in contatto, nonostante la distanza.
Era ormai mezzanotte quando anche l’ultimo invitato se ne andò e nella stanza scese il silenzio. In quel momento, due braccia la circondarono da dietro, stringendola dolcemente. –Divertita? –le chiese Caterina. – È stata la serata più bella della mia vita – rispose girandosi e abbracciando la compagna a sua volta, per poi sporgersi verso di lei e baciarla. Quando si separarono, Cate le disse:– ti amo. – Il cuore di Valentina fece una capriola. – ti amo anche io. –
Dopo non ci fu più bisogno di parole, ma furono solo gemiti e sospiri. Ore dopo, poco prima di scivolare nel sonno tra le braccia della sua amata, Vale pensò che quella era stata una serata che non avrebbe mai dimenticato. E aveva ragione. 
  
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