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Autore: 365feelings    09/10/2015    1 recensioni
1. I can’t stop this feelings / deep inside of me (I met you at a summer camp years ago why are you acting so comfortable around me!au)
2. Feelings are intense / words are trivial (apocalisse zombie!au)
3. Lights will guide you home (fantasy/medieval!au)
4. We might be dead by tomorrow (post apocalittico!au)
5. Living like we're renegades (In the flesh!au)
6. You’re no good for me / But baby I want you (modern!au)
7. Sleeping with ghosts (modern!au)
Se ci pensa fa quasi ridere. Nella casa coloniale presso cui lavora e in cui si sono consumati sanguinosi delitti non c'è l'ombra di un fantasma. Nel suo nuovo appartamento, invece, sì.
Quasi. Perché quella è sua dannatissima vita, non una puntata di Ghost Whisperer e lui non ha tempo da perdere.

Raccolta di alternative universe | solangelo | tanti headcanon | slow build relationship
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: You’re no good for me / But baby I want you
Coppia: Will/Nico
Rating: verde
Genere: commedia, un po' triste 
Avvertimenti: flash fic (557 + 345 w), modern au
Prompt: muro; fare una fotografia ad un amico finito dietro le sbarre
Note: nuovo aggiornamento ma non abituatevi, probabile che dopo questo io sparisca per un po’ (sebbene sia sempre attiva sul profilo fake di fb)
  • Storia scritta per la XIV week dell'inziativa PJO Ship Weeks Italia indetta dal CampMezzosangue.
  • Storia scritta per La corsa delle 48 ore un’iniziativa indetta dal forum Torre di Carta.
  • Il titolo proviene da Diet Mountain Dew di Lana Del Rey
  • Mi sono dovuta trattenere perché il bando di Torre di Carta parlava di flash fic e con la prima stesura avevo realizzato una OS. Ho risolto dividendo il testo in due parti e usando due prompt; mi rendo conto che è una soluzione un po’ tirata ma di più (o meglio, di meno) non sono riuscita a fare. Quando si tratta di solangelo chi mi ferma più (potendo infatti avrei scritto ancora). Questo comunque è quanto e non mi pare ci sia nulla da precisare, non ci sono headcanon particolari e nemmeno spoiler. Se trovate errori fatemelo notare, grazie.
 
 
 
 
You’re no good for me / But baby I want you
 
 
Seduto su una delle due panche della cella, Will si controlla la mano. La apre con cautela e poi flette le dita, aspettandosi fitte di dolore che non arrivano e constatando che fortunatamente non ha nulla di rotto. Sarebbe potuto essere un bel guaio dato che conta sulle sue mani per guadagnarsi da vivere una volta che avrà ottenuto la laurea e ha sentito storie di chirurghi che hanno perso il loro tocco magico a causa di qualche falange rotta e maldestramente sistemata.
In retrospettiva, quindi, non una delle sue idee migliori prendere a pugni quel tipo (come diamine gli è venuto in mente?!). Anche se non si è fatto male è stato arrestato. Lui, che in ventitré anni di vita non ha mai avuto problemi di nessun genere con le autorità e che molto presumibilmente non ne avrebbe mai avuti.
Si passa l’altra mano sul collo, fissando il muro ammuffito e storcendo il naso, e si chiede quanto tempo passerà prima che i suoi amici e la sua famiglia vengano a sapere dell’accaduto di quella sera. Non tanto perché è finito in cella (se ne farebbero una ragione e ci scherzerebbero) quanto piuttosto per le circostanze che lo hanno portato lì dov’è – per la persona con cui si trovava.
Già molte delle sue conoscenze non vedono di buon occhio Nico Di Angelo e il fatto che lui continui a frequentarlo nonostante gli stia stato più volte ricordato che quel ragazzo è una compagnia da evitare. Un’infanzia turbolenta, la madre che muore in un incidente e il padre che non lo riconosce, l’orfanotrofio e le prime case famiglia, la sorella che scappa e che finisce sul tavolo di un obitorio, altre famiglie affidatarie, nessuna disposta a portare a termine l’adozione, le cattive frequentazioni: Nico Di Angelo è una calamita per le tragedie e i guai e il suo carattere schivo e scontroso non lo aiuta ad integrarsi. Persino Clarisse lo ha avvisato di stare attento e una raccomandazione del genere, fatta da lei che si è costruita una reputazione da bulla e prepotente infilando nella tazza del cesso le teste dei suoi compagni di classe, è ridicola.
Riconosce che Clarisse, in anni di insospettabile amicizia, non lo ha mai messo nei guai (e al contrario ha fatto in modo che nessuno gli desse fastidio durante gli anni del liceo quando era confuso sulla sua sessualità, cosa di cui le sarà eternamente grata) e che invece frequentare Nico lo ha portato in una cella puzzolente, ma non è quello il punto. Chiunque avrebbe reagito come ha fatto quando quel tipo ha iniziato a infastidire Nico (Clarisse lo avrebbe gonfiato di botte e spedito all’ospedale). Il punto è che la gente inizierà a dire che Di Angelo ha una cattiva influenza su di lui, il che è falso, lo sa lui e lo sa Nico, ma questo spingerà il ragazzo ad allontanarsi («Per non rovinarti la reputazione» gli ha detto tempo fa con tono ironico ma senza sorridere) e questa è l’ultima cosa che Will vuole.
Ci tiene a lui. All’inizio era solo un interesse nato per caso, poi è diventata una sfida (il fatto che tutti gli dicessero di stargli alla larga e che l’altro lo evitasse lo hanno spinto a cercarlo con più insistenza) e ora è qualcosa di completamente diverso – se ne sta innamorando.
 
Ha i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani e sta rimuginando su come pochi istanti di avventatezza lo abbiano trascinato in quella spiacevole situazione, quando si sente chiamare da una voce familiare. Alza il capo e scopre che dall’altra parte delle sbarre c’è Nico. È felice di vederlo, anche se non capisce bene cosa ci faccia lì. Inoltre per il loro primo incontro dopo la rissa si aspettava uno sguardo accusatore da te lo avevo detto che facevi meglio a non starmi attorno, ma forse ha un’espressione così stravolta che l’altro ha deciso di posticipare il discorso a più tardi (cosa che a lui va più che bene) e ora lo fissa con i suoi occhi scuri senza lasciar trasparire emozioni. Will non è ancora bravo nel riconoscere gli umori del ragazzo e spesso si domanda a cosa stia pensando, ma in quel momento gli sembra che lo stia controllando, come per accertarsi che stia bene.
«Che ci fai qui?» chiede alzandosi.
«Ti ho pagato la cauzione» spiega l’altro, prendendo il proprio telefono dalla tasca della giacca di pelle. La cauzione, giusto, non ci aveva nemmeno pensato.
«Cosa fai?»
«Immortalo il momento per i posteri» replica.
In un’altra occasione apprezzerebbe l’aria vagamente divertita di Nico e la risata che non riesce quasi a trattenere (un evento assai raro che meriterebbe di essere documentato ben più della sua faccia dietro le sbarre), al momento però non desidera produrre memorie digitali della sua presenza nella centrale di polizia e quando la serratura scatta è profondamente grato all’agente che lo sta rilasciando.
«Pensa a quanto si alzerà la tua reputazione da duro» gli dice Nico mentre stanno uscendo, dopo che hanno recuperato i suoi averi e firmato alcune carte. Will tiene le mani nelle tasche del vecchio giubbino di jeans di uno dei suoi fratelli e lo precede di qualche passo, ansioso di mettersi alle spalle quella spiacevole avventura.
L’aria fresca della notte è un toccasana per i suoi nervi (e anche per le sue narici).
«Non credere che non lo abbia già fatto».
   
 
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