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Autore: arashinosora5927    10/10/2015    0 recensioni
“SAWADA, IN RITARDO COME SEMPRE!” disse urlando l'uomo dai biondi capelli con tono severo. “Eppure questo non era forse l'incarico che più ti interessava, non era forse il tuo più grande sogno? Sai essere in ritardo anche per i tuoi sogni? Guarda che non ti aspettano!”.
OMG, è folle ed lunghissima, ma vado fiera di ogni parola, la amo follemente e spero che vi piaccia
Genere: Avventura, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquilla giornata d'autunno, il sole splendeva alto nel cielo rendendo il clima molto piacevole e mite. La pace regnava il quello splendido giardino tanto regale in stile francese. A contrastare quell'armonia di pittori intenti a disegnare, studiosi intenti a osservare, architetti e artisti di ogni tipo c'era un giovane uomo con i capelli scompigliati per natura che correva in ritardo come al solito. “Scusi!”, “Aaaah, permesso”, “Mi perdoni” diceva infastidendo gli artisti con la propria corsa fin quando non arrivò davanti al suo insegnante, ansimante e sfinito per la corsa. “SAWADA, IN RITARDO COME SEMPRE!” disse urlando l'uomo dai biondi capelli con tono severo. “Eppure questo non era forse l'incarico che più ti interessava, non era forse il tuo più grande sogno? Sai essere in ritardo anche per i tuoi sogni? Guarda che non ti aspettano!”. “Mi perdoni, davvero non lo farò più” disse il giovane uomo a testa bassa. In effetti quell'uomo che non solo era il suo insegnante all'università, ma anche suo padre, aveva davvero ragione. Tsuna era sempre in ritardo da quando aveva iniziato le elementari e oggi che era pronto a coronare il sogno di una vita era riuscito ancora una volta a tardare. Si diede uno sguardo in giro e non poté crederci: il tanto bramato “Palazzo di Cristallo” era finalmente davanti ai suoi occhi in tutta la sua bellezza. Le finestre con mosaici di mille colori brillanti, l'intera struttura sembrava fatta di ghiaccio e aveva anche il colore di questo,i giardini perfettamente curati con i cespugli di diverse forme, gli elementi gotici e romanici che si mescolavano con elementi neoclassici e barocchi. Era uno spettacolo! Avrebbero potuto affidare a chiunque l'incarico di esplorare in ogni dove quello splendido edificio raramente aperto ai visitatori, chiunque sarebbe stato più qualificato di lui, ma suo padre glielo aveva permesso proprio perché sapeva quanto il figlio fosse legato a quel capolavoro dell'arte. La prima volta che ne aveva sentito parlare aveva cinque anni ed era stato suo nonno Giotto a narrargli la storia che lo vedeva come ambientazione dell'intera vicenda. “Sai piccolo Tsunayoshi, il nonno è stanco di leggerti tutte le sere la stessa storia, ma non importa, lo farò lo stesso” diceva sempre Giotto ogni qual volta in prossimità delle 22:00 il piccolo Tsuna gli si accoccolava in braccio con il solito libro di tutte le sere. “Il fantasma scudiero” era il suo libro preferito e dalla prima volta che Giotto glielo lesse se ne era innamorato follemente. “Nonno, voglio che mi leggi questa storia”. “Sì, piccolo Tsunayoshi”. Giotto amava a sua volta quel libro e leggerlo lo rendeva sempre felice, così prendeva in mano quel semplice libricino per bambini e iniziava tenendo dolcemente la mano del nipotino, che amava esser tenuto per mano prima di andare a dormire.“Quando avevo venti anni, mi persi nel bosco...” Giotto iniziava. “E mentre un lupo cattivo mi inseguiva”. Il piccolo Tsuna completava sempre la frase “Mi ritrovai davanti un Palazzo di Cristallo”. “Sì, esatto tesoro mio”. “E nel palazzo di cristallo c'era un uomo dai folti capelli rossi” riprendeva Giotto. “Che mi si buttò ai piedi e mi supplicò di permettergli di essere il mio scudiero...” completava ancora sempre Tsuna. Quei ricordi erano così vivi nella sua mente, ancora stentava a credere che quel palazzo tanto utilizzato come ambientazione di storie in libri per bambini esistesse davvero. Adesso gli era ben chiaro perché veniva tanto fruttato! La storia era bellissima, a distanza di quindici anni, era ancora la più bella che avesse mai letto nonostante anni e anni di studi della letteratura inglese, quotata come la migliore al mondo. La cosa che gli piaceva di più di quella storia era il rapporto tra il forestiero smarrito e lo scudiero fantasma e odiava follemente che alla fine lo scudiero era solo un fantasma e non poteva davvero proteggere il forestiero. I due si erano incontrati per caso e lo scudiero solo guardando i suoi occhi aveva deciso di seguire ovunque quel giovane uomo smarrito. Doveva essere amore, Tsuna ne era sicuro, anche se poi la vicenda si concludeva in modo diverso, non aveva senso che quell'uomo diffidente con tutti solo guardando quegli occhi azzurri aveva deciso di mettersi al suo servizio. Lo scudiero aveva accolto il forestiero nel suo castello e gli aveva permesso di esprimere tre desideri. Il forestiero non aveva espresso altro desiderio che felicità per tutti e lo scudiero vedendo la purezza del suo cuore aveva deciso di renderlo ricchissimo e lasciargli il suo castello. Quello che faceva piangere Tsuna era il fatto che dopo esser diventato ricco, il forestiero non riusciva più a trovare lo scudiero, perché con quella purezza lo aveva liberato dal limbo e gli aveva dato la redenzione per raggiungere il paradiso e così aveva scoperto che era un fantasma e che non lo avrebbe mai più potuto abbracciare, quando era la persona più cara che avesse mai avuto. Tsuna trovava tutto ciò fin troppo ingiusto e desiderava trovare uno scudiero fantasma anche lui soprattutto perché per il carattere che aveva e la tendenza a essere preso di mira non aveva mai avuto un solo amico alla veneranda età di 20 anni. E dunque era lì, con tutti i suoi compagni di università a cui aveva a stento rivolto di tanto in tanto la parola e lei la luce dei suoi occhi: Kyoko Sasagawa, la ragazza più bella che avesse mai visto, la prima della classe, il sogno di ogni ragazzo di quell'università. Si sentiva felice di conoscerla, forse la poteva quasi definire amica, perché era l'unica che lo trattava in modo gentile e che non si prendesse gioco di lui. Così aveva finito per innamorarsene, anche se lei troppo ingenua, non se ne era mai resa conto. Da quando suo nonno era morto, aveva sempre vissuto con sua madre sempre impegnata a lavorare, suo padre, in giro per il mondo e il suo tutor scolastico Reborn, che aveva cominciato a dargli lezioni private in tutte le materie a causa dei suoi voti tragici in tutte le materie. Compiuti 18 anni aveva deciso di scoprire tutto su quel “Palazzo di Cristallo” a cui era tanto legato e così si iscrisse al corso di Storia dell'arte gestito proprio da suo padre. Avrebbe voluto essere il primo a scrivere e documentare ogni cosa di quel palazzo, ma qualcuno lo aveva già fatto al suo posto, allora Tsuna si era convinto di doverlo esplorare in ogni dove, perché in una piccola parte del suo cuore credeva davvero che lo scudiero fantasma esistesse e lo stesse aspettando per cambiare per sempre la sua vita. “Allora ti lascio qui okay? Vedi di non metterti nei guai!” disse suo padre portandolo davanti alla grande entrata del palazzo. Tsuna annuì leggermente infastidito dalle parole del padre. “Ragazzi, voi venite con me, oggi faremo una splendida lezione sulla prospettiva dei giardini”. I ragazzi annuirono e Kyoko gli sorrise guardandolo da lontano. Era proprio una bella giornata! Salì le maestose scale in stile neoclassico all'ingresso principale e si trovò davanti una guardia pronta a bloccare la sua avanzata. “Oltre questo punto non si va, oggi è chiuso ai visitatori!” disse l'uomo in uniforme mostrandogli il cartello con su scritto “Divieto d'accesso” alla sua sinistra. “Oh, lo so” disse Tsuna imbarazzato “però, io” cacciò fuori il suo cartellino di riconoscimento e lo mostrò alla guardia “sono Sawada Tsunayoshi, lo studioso d'arte che stavate aspettando”. Tirò fuori un altro foglio “Ho un permesso speciale per esplorare questo splendido edificio” disse timidamente cercando comunque di darsi un tono. La guardia ispezionò il foglio e dopo aver attentamente riflettuto affermò “Okay, vai pure se lo desideri tanto”. Tsuna ringraziò timidamente e si avviò verso la grande sala principale che tanto aveva sognato vedere. Le pompose sedie in stile roccocò erano finalmente davanti ai suoi occhi, e così i meravigliosi affreschi di fine '500 con i tromph oeil di inizio '800 era un sogno a occhi aperti. Tsuna era estasiato e toccava ogni singolo elemento di quel luogo bramoso di scoprirne ogni dettaglio, ma con cautela e attenzione come se ogni elemento fosse sacro. Era intento a scrutare ogni dettaglio quando all'improvviso sentì una voce provenire dall'altro lato della sala. “Chi va là?” chiese la voce con un tono che lasciava intendere che la persona non fosse proprio di ottimo umore. “Hem, s-salve” cercò di parlare Tsuna facendosi coraggio. “Sono Sawada Tsunayoshi, sono uno studioso d'arte e ho un permesso speciale per visitare questo splendido palazzo”. La figura di chi aveva parlato gli si parò davanti dapprima con uno sguardo intimidatorio, in seguito con uno sguardo molto dolce ed estasiato. “Anche tu ami questo posto?” gli disse il giovane uomo sorridendo. “S-Sì” disse Tsuna balbettando completamente catturato dalla bellezza sovrumana di quel ragazzo. Non poteva fare a meno di perdersi nei suoi occhi che sembravano due smeraldi incastonati in uno splendido viso dai lineamenti perfetti color chiaro di luna e ammirare quel viso armonico e proporzionato a cui facevano da cornice dei splendidi astri d'argento spacciati per capelli e quel corpo perfettamente proporzionato che poteva tranquillamente appartenere a un dio greco, con abito da cerimonia,ma pur sempre DIO GRECO. Tsuna arrossì violentemente quando vide che il ragazzo lo guardava con un sorriso molto dolce tendendogli una mano. “Piacere, Gokudera Hayato”. “Tsuna”disse stringendo appena quella mano troppo perfetta per essere vera. “Non vieni spesso qui vero?” chiese il Gokudera osservandolo mentre cercava nello zaino il suo taccuino per prendere appunti e per dissimulare il suo imbarazzo. “No, è la prima volta” disse Tsuna sentendosi ogni secondo più attratto da quella creatura. “Ah, beh allora spero che non sia l'ultima” disse il ragazzo arrossendo leggermente. “Già” annuì Tsuna leggermente imbarazzato. “Sai, io amo questo posto è davvero l'ideale per rilassarsi un po' e stare in pace lontano dalle preoccupazioni” disse il ragazzo sprofondando su un divanetto in stile roccocò che Tsuna avrebbe giurato non fossi lì un attimo prima. “Anche io amo questo posto, disse Tsuna sedendosi affianco a lui. “Avevo sempre sognato di vederlo”. “Ma come mai sei qui? Hai anche tu un permesso speciale?” chiese Tsuna cercando di non incrociare quegli splendidi smeraldi. “Diciamo di sì” disse Gokudera ridacchiando appena. “Ma piuttosto, raccontami di te, non ricevo spesso visitatori tanto interessanti”. “Io interessante? A stento mi definisco studioso” disse Tsuna leggermente imbarazzato. Gokudera sorrise “A me sembri molto più interessante di quanto credi, perché non mi racconti della tua vita?”. Tsuna fece velocemente mente locale sulla sua vita disastrosa e poi disse “Nah, dai raccontami di te”. Gokudera ridacchiò “Mah, niente, ho 20 anni, una vita alquanto noiosa e amo venire qui”. Tsuna lo guardò stupito “Infondo non mi hai detto niente”. “Già, ma sai, non c'è molto da dire sulla mia vita”. “Comunque abbiamo la stessa età!” disse Tsuna stupendosi di quella rivelazione. Gokudera sembrava parecchio più grande di lui. “Tu guarda, che coincidenza” disse Gokudera sorridendo dolcemente. Lo guardava con occhi pieni di interesse e Tsuna era sicuro che in quegli occhi ci fosse un mondo da esplorare, sentiva un alternarsi continuo di tutte le emozioni. Lo guardava forse con degli occhi pieni amore? Fatto sta che era impossibile resistergli. Quegli occhi sembravano sussurrare “Vieni da me, ti renderò felice”. Gokudera lo guardava come ognuno desidera essere guardato dalla persona che ama. Erano catturati ognuno dagli occhi dell'altro quando all'improvviso “Signorino Gokudera? Signorino dove si è cacciato?”. Una voce interruppe quel momento magico composto solo di sguardi e Gokudera con estrema signoria esclamo “Cazzo!” e prese Tsuna per mano scappando con lui dentro una stanza formata a effetto puzzle alla fine della quale c'era un'uscita. Si nascosero entrambi dietro un cespuglio. “Cazzo, se mi vede sono finito sta volta!” disse Gokudera sussurrando spiando l'uomo da lontano. “Signorino Gokudera, coraggio, il matrimonio vi aspetta”. “Fanculo Claus, tu e quel maledetto matrimonio”. Disse Gokudera a bassa voce aspettando che il suo maggiordomo svoltasse l'angolo e non fosse più nel suo raggio di azione. Tsuna si sentiva profondamente confuso. “Hayato!” una bellissima donna con i capelli rosati cominciò a correre con in mano quella che sembrava una torta nuziale. “Avanti, ti aspettiamo tutti! La signorina Anthea ti aspetta” disse la donna con sguardo furioso e voltato l'angolo anche lei Gokudera disse sottovoce“E mi aspetterà per sempre perché io non ho intenzione di sposarla, sorella!”. Scampato il pericolo, ancora tenendo una mano sulla bocca di Tsuna per evitare che questi parlasse, gli si inchinò e gli disse “Scusami per averti trascinato in questa situazione”. Tsuna lo guardò sconvolto e gli chiese “Si può sapere chi accidenti sei tu? E meno male che la tua vita non era interessante, hai soltanto un maggiordomo, una sorella che ti insegue e stai appena fuggendo dal tuo matrimonio”. Pronunciò queste ultime parole con un accento di tristezza che lasciava trasparire una certa delusione. “Posso spiegarti tutto!” disse Gokudera sentendosi in dovere. “Sono tutte orecchie” disse Tsuna sedendosi comodo sull'erba. “Allora, sì, sto fuggendo dal mio matrimonio, ma non è un capriccio o panico, è che io non la amo” disse Gokudera sedendosi affianco a Tsuna. “Allora perché le hai chiesto di sposarti?” chiese Tsuna infastidito dalla vicenda. Gokudera alzò le spalle e sospirando disse “Io non le ho mai chiesto niente, mi hanno costretto, è un matrimonio combinato e io penso che non ci sia niente di peggio di passare l'intera esistenza al fianco di qualcuno che non si ama”. “MATRIMONIO COMBINATO? MA CHE SIAMO NEL '600?” chiese Tsuna incredulo. “Sì, ma abbassa la voce che se ci sentono per me è finita”disse Gokudera. “Che? Siamo nel '600?” chiese Tsuna incredulo. “Ma ovviamente no, siamo nel ventunesimo secolo, però io sono un nobile e a palazzo funziona ancora così”. Tsuna era senza parole. “Questo sempre perché la tua vita non è interessante!”. Gokudera ridacchiò “E' molto meno figo di quanto immagini!”. Tsuna non aveva più capito niente dopo la parola nobile e con sguardo sognante come una quindicenne davanti al ragazzo che le piace guardando Gokudera estasiato gli disse “Raccontami della vita a corte!”. Gokudera sbuffò “Ah, niente di che”. “Deve esserci un principe!” disse Tsuna sorridendo, “deve essere un bellissimo ragazzo, forte e coraggioso”. “Eh, sapessi quanto!” disse Gokudera arrossendo sentendo tutti quei complimenti che Tsuna gli stava facendo inconsciamente. “Mi piacerebbe conoscere il principe” disse Tsuna arrossendo leggermente. “Oh, glielo dirò” disse Gokudera arrossendo a suo volta. “Davvero?” chiese Tsuna incredulo. “Ovviamente sì” rispose Gokudera. “Perché ti interessa così tanto il principe?” chiese Gokudera intensificando il rossore. “Beh perché è tutto ciò che io non sono e che desidero essere e perciò lo ammiro” disse Tsuna. “Io penso che tu sia più bello, più forte e più coraggioso del principe sai” disse Gokudera distogliendo lo sguardo. “Oh, ma dai, ti prego” disse Tsuna arrossendo maggiormente. “Io il principe lo conosco e ti assicuro che non è niente di che” disse Gokudera perdendosi negli occhi di Tsuna. Rimasero di nuovo catturati in un momento magico formato solo di sguardi quando Tsuna interruppe quel meraviglioso silenzio dicendogli “Perché non vai dalla donna che ami e le chiedi di sposarti allora?”. Gokudera ridacchiò e disse “Perché non esiste una donna che amo”. Tsuna si sentì stranamente rincuorato da questa risposta e sorrise “Beh allora la devi solo trovare, così vi sposerete e vivrete per sempre felici e contenti”. “Sei una strana sorta di principessa Tsuna?” chiese Gokudera ridacchiando ancora. “N-No!” disse Tsuna arrossendo “E' solo che amo le storie classiche a lieto fine e tu sei un nobile quindi mi ispiri proprio a dire queste cose”. Gokudera sorrise e a sua volta e disse “Sei strano”. “Detto da un nobile che scappa dal suo matrimonio è divertente” disse Tsuna sorridendo. “Un punto per te!” disse Gokudera ridendo di gusto. “Dai invece, tu? Hai una donna che ami?” chiese con una specie di nodo in gola. “Sì, o meglio, pensavo di amare, ma ora non sono più così convinto” disse Tsuna arrossendo. “E c'è qualcuno che pensi di amare?” chiese Gokudera guardandolo intensamente negli occhi. “Penso di starmi innamorando” disse Tsuna arrossendo leggermente. “Lo sai che sto proprio bene con te!” disse Gokudera abbracciandolo, “perché non ci lasciamo alle spalle le nostre orribili vite e scappiamo insieme?” disse Gokudera prendendolo per mano. “Sì, e dove? E poi dovremmo solo poter volare per non avere problemi” disse Tsuna guardandolo. “Come hai detto scusa?” disse Gokudera guardandolo dall'alto del cielo in cui si era librato in volo. “CHEEEEEEEEEEEEEE?!” disse Tsuna credendo di star sognando “Tu voli?”. Gokudera scese a terra e gli disse “Eh già, sono una fata, vorrei che esistesse un termine più cazzuto per definirmi, ma sono una fottuta fata!”. Tsuna era indeciso tra se scoppiare a ridere o essere incredulo e alla fine disse semplicemente “Ho sempre desiderato poter volare!”. Gokudera ridacchiò e disse “Se vuoi posso farti provare questo brivido”. E pronunciate queste parole prese Tsuna sulle spalle. “Stringiti forte a me, non voglio che tu cada!” disse Gokudera spiccando il volo. Tsuna non poteva fare a meno di stringersi forte al suo addome sia perché in realtà non desiderava altro, sia perché era terrorizzato dal poter cadere da un momento all'altro. “Ma la gente non ci vede?” chiese Tsuna preoccupato. “No, siamo invisibili in questo momento” rispose Gokudera. “Perché non hai le ali se sei una fata?” chiese Tsuna stringendosi sempre più forte. “Perché le vere fate non sono come nei libri che tanto ami, ma sono persone apparentemente normali capaci di volare e di rendersi invisibili all'occasione” rispose Gokudera ridacchiando. “Allora, dove ti porto?” chiese Gokudera. “A casa” rispose Tsuna. “E dove abiti?” chiese Gokudera. Tsuna gli spiegò la strada di volta in volta godendosi la vista panoramica più bella al mondo e quando finalmente giunsero davanti alla finestra più alta di casa di Tsuna, Gokudera chiese “Allora, vieni via con me?”. Tsuna sorrise amaramente e disse “Non c'è cosa che desideri di più, ma devo rimanere qui con mia madre e prendermi cura di lei”. Gokudera annuì e stringendolo disse “Okay, però non dimenticarmi”. Tsuna ricambiò l'abbraccio e disse “MAI!”. “Mai, mai?”. “MAI!” affermò nuovamente Tsuna. “Ti credo, però voglio comunque lasciarti questo anello” disse Gokudera togliendosi un anello d'argento dall'anulare della mano sinistra. Tsuna lo prese e Gokudera sorridendo disse “Come mio ricordo, in modo che tu sia sicuro che tutto questo non è stato un sogno”. Tsuna prese timidamente l'anello in in una mano e stringendogli la mano con l'altra gli chiese “Quindi adesso scappi e mi abbandoni?”. Gokudera sorrise amaramente “Tornerò a prenderti!” e lasciandogli la mano si librò in volo divenendo invisibile anche per gli occhi di Tsuna. Tsuna strinse forte l'anello tra le sue mani con le lacrime agli occhi ancora affacciato alla finestra e sorrise quando lesse che all'interno dell'anello c'era il nome di quella persona tanto speciale “Hayato Gokudera” e decise di baciare quell'anello tanto caro. Era forse questo il famoso colpo di fulmine? Non ci aveva mai creduto, ma ora non poteva fare a meno di crederci. Era tutto bellissimo, come uno splendido sogno e aveva il terrore di svegliarsi da un momento all'altro. Avevano parlato come se si conoscessero da sempre e Tsuna ne era sicuro quei comportamenti non erano di amicizia, quello era amore. Si era innamorato per la prima volta per davvero. “Tsu-kun, è pronta la cena” lo chiamò sua madre dal piano inferiore. “Arrivo” disse Tsuna scendendo le scale e stringendo l'anello terrorizzato all'idea che potesse sparire da un momento all'altro. “Ma quando sei tornato?” chiese la madre vedendolo. “Poco fa” disse Tsuna dissimulando imbarazzo, “pensavo dormissi quindi non ti volevo disturbare”. “Capisco” disse la madre mettendo a tavola un vero e proprio banchetto per il figlio e il tutor del figlio. Tsuna non poteva fare a meno di pensare a Gokudera di guardare l'anello e sperare di rivederlo presto. Alla fine decise di metterselo allo stesso dito dove lo teneva Gokudera. Avrebbe voluto dargli qualcosa di suo, avrebbe voluto che lo baciasse, ma non aveva fatto in tempo. “Oh Tsu-kun, da dove salta fuori quell'anello?” chiese la madre notandolo. “Oh, questo” disse Tsuna imbarazzato e ridendo nervosamente “l'ho comprato oggi al mercato vicino al “Palazzo di Cristallo””. “Davvero bello” disse la madre guardandolo. “Dame-Tsuna, come è venuto il saggio sul Palazzo di Cristallo allora?” chiese il suo tutor con sguardo inquisitore. “Oh benissimo” disse Tsuna ridendo nervosamente realizzando di non aver scritto nemmeno una riga alla fine e di non averlo esplorato più di tanto. “Bugiardo!” disse il suo tutor a bassa voce. Finì in fretta di mangiare e preso dal panico salì in camera con l'intensione di stendere il saggio, ma trovo un blocco in doppia copia sulla sua scrivania con affianco un biglietto. “Perdonami, per averti distratto dal tuo lavoro, questo è per farmi perdonare, ho scritto il saggio al tuo posto penso che possa andare bene, infondo è colpa mia se non lo hai iniziato a scrivere però devi ammettere che è stato meglio questo che scrivere il saggio no? Hayato Gokudera. P.S. : Le fate fanno anche magie di questo genere. P.P.S.: Mi sono innamorato di te. P.P.P.S.: Cercherò di venirti a prendere il prima possibile”. Tsuna avvampò leggendo le ultime parti e guardando verso il cielo ringraziò Gokudera e baciò il foglio che gli aveva lasciato e sperando che potesse sentirlo disse “Anche io mi sono innamorato di te!”. La sua contemplazione del cielo venne interrotta da Reborn, che entrando non curante di nulla nella sua camera disse “Dame-Tsuna che fai, hai un saggio da scrivere! A chi diavolo pensi?”. Tsuna sorrise e arrossì leggermente e disse “Te lo direi, ma non mi crederesti”. Reborn sorrise sicuro di sé e gli disse “Adesso mi racconterai tutto per bene!”. Tsuna sospirò e disse “Oggi ho conosciuto una fata e mi sono innamorato”. Dopo quelle parole Reborn lo guardò perplesso e gli disse “E dopo quante canne è apparsa questa fata? Che ti sei fumato? LSD? Capisco che la tua vita non sia proprio entusiasmante Tsuna, ma non c'è bisogno di ricorrere a questi metodi. O forse era ectasy?”. Tsuna sbuffò infastidito e disse “Guarda che non mi sono fumato proprio niente, ti assicuro che era una fata”. Reborn lo guardò accennando un sorriso e disse “D'accordo allora parlami di questa fata”. “Non voglio, lasciami stare!”. Reborn annuì e disse “I sogni non sono la realtà Dame-Tsuna e ora vai a dormire che domani ti aspettano ore sane di università”. Tsuna annuì sbuffando e si addormento pensando intensamente a Gokudera e sperando di rivederlo presto. L'indomani in ritardo come sempre corse all'università e all'improvviso si sentì sollevare dalle braccia da qualcosa o meglio qualcuno e si ritrovò ad almeno 10 metri da terra. “Hayato!” esclamò Tsuna. “Giorno, pensavo servisse un passaggio, Tsuna!” disse Gokudera volando il più velocemente possibile. “Pensavi bene” disse Tsuna sentendo le braccia di Gokudera strette al suo addome per evitare di allentare la presa. “Grazie di tutto, sei tornato prima del previsto!” disse Tsuna. “Non potevo resistere molto senza di te” disse Gokudera arrossendo. “Nemmeno io” disse Tsuna arrossendo a sua volta. Arrivarono a destinazione prima del previsto e prima di rendere nuovamente visibile Tsuna, gli stampò un leggero bacio sulle labbra e volando via disse “Ti proteggerò!”. Tsuna rimase imbambolato per qualche minuto prima di realizzare l'accaduto ed entrò in classe. Giunto davanti alla cattedra suo padre gli chiese di consegnargli il saggio, Tsuna tentennò appena perché improvvisamente si chiese se Hayato fosse capace di scrivere bene un saggio o quanto realmente sapesse del “Palazzo di Cristallo”, ma leggendo poche righe si rese conto che era un elaborato di alto livello anche perché era pieno di vocaboli a lui sconosciuti e che se aveva scritto un saggio e passava tanto tempo in quel luogo doveva davvero conoscerlo bene, così lo consegnò senza più indugiare chiedendosi se fosse giusto e sentendosi un tantino in colpa. Si sedette al suo posto fiero e si trovò affianco una ragazza mai vista prima. “Ah da oggi avete una nuova compagna di classe, si è appena trasferita in questa università” disse Iemitsu sorridendo. “Hajimemashite, Haru Miura desu” disse la nuova ragazza sorridendo tra gli schiamazzi dei vari ragazzi che non facevano altro che ripetere “Che figa!” e fischiare in approvazione. “Ciao” disse Haru guardando Tsuna e sedendosi affianco a lui “Io sono Haru!”. Tsuna si presentò timidamente “T-Tsuna”, ma subito Kyoko le saltò addosso da dietro abbracciandola come se la conoscesse da sempre e le disse “Benvenuta, io sono Kyoko”. Haru sorrise ripresentandosi e la lezione iniziò. Durante la lezione Haru non fece altro che osservare Tsuna con gli occhi a cuoricino. Dall'istante in cui lo aveva visto se ne era innamorata e il fatto che fosse il figlio del professore rendeva tutto più figo ed eccitante a suo avviso. A fine lezioni lo inseguì come una perfetta stalker fin sotto casa e tenendo anche un quadernino per prendere appunti. Gokudera notò l'indesiderata e andandole vicino disse “Haru, di nuovo!”. “Gokudera-san!” disse Haru riconoscendo la voce. “E' l'ennesima volta che ti metti a pedinare qualcuno e non ti fa onore dato che sei la consigliera di mio padre!” disse Gokudera sbuffando. “Che vuoi fare? Mi sono innamorata!”. Sentendo quelle parole Gokudera la fulminò con lo sguardo e spiccando il volo disse “Giù le mani, lui è MIO!” e scomparve. Haru lo seguì e disse “Un po' per uno dai!”. Gokudera la fulminò nuovamente e disse “Se ti azzardi a toccarlo ti uccido!”. “Vedremo” disse Haru scomparendo. “Tsuna!” disse Iemitsu entrando nella sua camera felice come una pasqua. “Questo saggio è fenomenale, quasi non sembri tu, figlio mio!”. “Finalmente ho un motivo per essere fiero di te, cazzo, io questo cercavo, questo è mio figlio!”. “Questo è da pubblicazione, stasera il tuo papà ti porta in un bel posto per festeggiare”. Tsuna venne travolto dall'abbraccio del padre e tutto ciò che riuscì a dire fu “Grazie papà” a metà tra il contento e l'ironico. Verso una certa ora Iemitsu fece preparare il figlio elegantemente e lo portò in un locale dove c'era la musica, si beveva e delle graziose ballerine ballavano. “Non sono forse il papà migliore di tutti i tempi?” chiese Iemitsu scolandosi un drink. “Eh!” disse Tsuna ironicamente. Tsuna osservava le ballerine non riuscendo a fare a meno di pensare a quanto avrebbe preferito stare con Gokudera in camera sua. Mentre le osservava improvvisamente notò come le ballerine assomigliassero terribilmente a Kyoko, Haru e alla sorella di Gokudera. Ce ne era una quarta, ma non gli ricordava nessuno. A fine spettacolo Haru gli andò vicino e gli chiese di ballare con lei. Il padre cogliendo l'occasione al volo lo spinse a buttarsi sulla pista affermando “Sarebbe proprio giunto il momento di prendere moglie, alla tua età ero già sposato con tua madre!”. Sentendo quelle parole Haru disse “Mi propongo io come sposa di Tsuna-san!”. Iemitsu approvò e lasciando il figlio tra le braccia della ballerina se ne andò sentendosi il padre migliore al mondo. “M-Ma io non so ballare!” disse Tsuna. “Non preoccuparti ti insegnerà la tua cara mogliettina!” disse Haru stringendosi tra le sue braccia. “Un attimo, quando ci siamo sposati?” chiese Tsuna incredulo. “Adesso” rispose Haru cercando di baciarlo. “N-No! Io non voglio!” disse Tsuna. Haru ridacchiò e disse “E' solo una cosa che facciamo ai nostri clienti. Stasera tu sei mio marito, Kyoko è la mia testimone, Bianchi e Chrome le nostre dame di compagnia e siamo tutte per te stasera”. “Che fortunato!” dissero tutti gli uomini presenti. Tsuna non poteva credere alle sue orecchie e avvicinandosi a Kyoko disse. “Ma da quando tu balli in questo locale?”. Kyoko sorrise e disse “Da oggi, è divertente Tsuna-kun rilassati”. Dallo sguardo che avevano sembravano tutte non troppo sobrie e Tsuna ne ebbe la conferma quando fu messo su un trono e le quattro splendide ragazze iniziarono a ballare attorno a lui. Mentre ballavano in modo sensuale e provocante e Tsuna si sentiva alquanto a disagio vide Kyoko e Haru baciarsi e non poté credere ai suoi occhi. “Ma che cazz?!” si chiese mentre guardava quella scena sommerso dalla sua stessa epistassi e quella degli altri uomini presenti. “Boss” disse timidamente la ragazza con i capelli viola. “Vi va di divertirci un po' insieme?” chiese timidamente. “Haru, ma tu non dovresti essere mia moglie?” chiese Tsuna sconvolto. “Sì, ma ti tradisco con la testimone, proprio come tu mi tradisci col figlio del mio capo” disse interrompendo per un attimo il bacio con Kyoko e riprendendolo subito dopo. “Eh?” chiese Tsuna sconvolto. “Boss, allora?”. Finalmente Tsuna la notò. “Cosa?” chiese Tsuna. “Vi va di divertirci un po'?” ripetè Chrome. “In che modo?” chiese Tsuna arrossendo. “Vi va di ballare con me?” chiese Chrome. “Perché no” disse Tsuna. Così Chrome lo prese per mano e ballò con lui appena un po' divertendosi e facendo davvero divertire anche Tsuna. Finito di ballare insieme gli diede un bacio sulla guancia, facendolo arrossire e fu in quel momento che Tsuna disse “Perdonami, ma sono fidanzato”. Sentendosi come se non avesse detto un'assurdità anche se né lui né Gokudera si erano detti niente del genere. “Oh sì, non importa” disse timidamente Chrome, volevo solo ballare un po' con voi. Tsuna si voltò verso bianchi vedendo che faceva da ore ormai sempre e solo la stessa cosa e disse “Ma tu che fai precisamente?”. Bianchi sorrise appena e con sguardo intimidatorio disse “Coreografia”. Tsuna annuì perplesso e a fine spettacolo rimase con le quattro ragazze a bere qualcosa. “Sai infondo sai ballare Tsuna-san” disse Haru ridacchiando sulle gambe di Kyoko. “Ah tu credi?!” disse Tsuna imbarazzato. “Ragazze comunque domani c'è l'università, non dovremmo andare tutti a dormire?”. “Dai su non fare il guastafeste la notte è ancora giovane” disse Kyoko scolandosi un drink. “Brava ragazza un corno!” pensò Tsuna. “Ragazze, davvero io devo andare!” disse Tsuna cominciando a non sentirsi più troppo cosciente. “Uffa!” dissero le ragazze all'unisono tranne Bianchi, che era concentrata sull'anello che Tsuna portava al dito,vedendolo allontanarsi barcollando. Uscito dal locale di sentì nuovamente sollevare in volo e felice strinse le mani che lo tenevano. “Ma guarda, non posso lasciarti un attimo da solo!” disse Gokudera con una nota di disappunto. “Sono felice di vederti Hayato!” disse Tsuna. “Tempo scaduto Cenerentola, si torna dritti dritti a casa” disse Gokudera ridacchiando. “Non desidero altro disse Tsuna stringendogli fortemente le mani. Giunti a destinazione lo adagiò sul letto togliendogli solo le scarpe ed era sul punto di spiccare il volo e andarsene quando Tsuna lo tirò a sé e lo strinse forte facendo aderire il proprio corpo al suo. “Non andartene” disse Tsuna. Gokudera lo guardò cercando di reprimere gli istinti che stavano cercando di prendere il sopravvento sulla ragione e lo baciò profondamente. Tsuna rispose al bacio e con una certa audacia mise le mani sotto la sua camicia e dopo avergli accarezzato i fianchi iniziò a sbottonargliela bottone per bottone. “Tsuna!” disse Gokudera fermando quelle splendide mani “davvero, mi piacerebbe tantissimo, ma non voglio che la nostra prima volta sia con te ubriaco e che magari domani non te lo ricordi neanche”. Dette queste parole si staccò da quell'abbraccio e dandogli un bacio sulle labbra gli disse “Buonanotte, amore mio”. Tsuna lo strinse forte e gli disse “Ti amo, Ti amo Hayato”. Gokudera lo guardò ancora un attimo e poi disse “Anche io Tsuna”. “Non mi abbandonare!” disse Tsuna prendendogli la mano e mettendosela sul cuore. “Ti prego dormi con me!”. Gokudera sospirò e dopo avergli dato un altro bacio appassionato gli disse “Credimi, lo desidero tantissimo, ma non posso, devo andare, è meglio per me non rimanere troppo tempo in un stesso luogo o potrebbero trovarmi e poi se resto ancora un minuto in più non resisterò dal saltarti addosso”. Tsuna non aveva ascoltato più una sola parola di Gokudera e baciandolo appassiotamente lo supplicò di rimanere. Alla fine Gokudera cedette e infilandosi sotto le coperte lo abbracciò rendendosi invisibile e addormentandosi al suo fianco. Appena poco prima dell'alba Chrome entrando silenziosamente da una finestra prese Tsuna per una mano e spostando lentamente le mani di Gokudera lo liberò dalla presa e lo portò via mentre ancora dormiva. Quando Tsuna si svegliò si ritrovò accerchiato da Chrome, Bianchi, Haru e Kyoko e sentendosi parecchio confuso chiese “Ma che cazzo ci faccio qui?”. Haru gli sorrise provando a stampargli un bacio sulle labbra che Tsuna evitò abilmente e gli disse “Sei qui per diventare mio marito Tsuna-san. Ti ho fatto rapire da Chrome e siamo tutti daccordo sul fatto che tu sia perfetto per me e io perfetta per te”. Haru pronunciò quelle parole come se stesse affermando la cosa più normale al mondo. E le altre donne attorno a lui annuirono in responso con altrettanta tranquillità. Dopo di che, vestirono Haru da sposa e portandoli su una passerella in mezzo a un lago creato dalle ninfee e iniziarono a celebrare il matrimonio quando all'improvviso Tsuna si rese conto che ogni persona attorno a lui fluttuava. “Ma siete tutte...?”. Kyoko concluse la frase “Fate, Tsuna-kun esatto”. “Non lo è solo il tuo amato Gokudera!” disse Haru sbuffando. Bianchi non poté ignorare quel nome. “Che intendi Haru?” chiese Bianchi preoccupata per il fratello che non aveva più visto dopo il giorno del matrimonio. Haru ridacchiò nervosamente e disse “Niente, niente,non intendevo dire niente!”. Bianchi decise di crederle, infondo non era brillante per intelligenza, ma quando Kyoko e Chrome portarono gli anelli nuziali e trovarono il dito di Tsuna già occupato da un altro anello, Bianchi riconobbe l'anello del fratello e scagliandosi su Tsuna che poco prima teneva sollevato per il matrimonio gli disse con il fuoco negli occhi “Dove è Hayato?!”. Tsuna indietreggiò di qualche passo trovandosi in acqua e cadendo all'interno e urlando disse “NON LO SO, NON NE HO IDEA”. “Beh allora quando vedi quell'idiota ricordagli che abbiamo bisogno di lui io e Claus per l'inverno!”. Tsuna annuì anche se non aveva ben inteso la frase e poco dopo sentì Bianchi dirgli “E ora muori!” mentre si avvicinava a lui con una torta che sembrava piuttosto pericolosa e le ragazze che cercavano di fermarla. La torta stava per raggiungere la sua faccia quando all'improvviso Tsuna iniziò a chiamare aiuto e una fata appollaiata su un tronco sentendo quella richiesta corse in suo soccorso e sollevandolo in volo dall'acqua lo portò lontano da Bianchi sulla terra dicendo “Scusate principessa” riconoscendo Bianchi “ma non posso permettervi di fare del male a un povero umano”. Dette queste parole lanciò una magia che immobilizzò Bianchi e disse “Ops” ridendo “ho sbagliato magia”, “vabbé hahaha, tra qualche giorno si scongelerà”. Tsuna era sconvolto e confuso dalla tranquillità con cui erano state pronunciate quelle parole, poteva davvero essere il suo Hayato? “Hayato, mi hai salvato!” disse Tsuna stringendo quelle mani che lo tenevano anche se non era sicuro che fossero le sue, ma infondo chi altro lo avrebbe salvato? “Hahahah, Hayato? No, mi dispiace non sono il principe, mi piacerebbe moltissimo, anche perché il principe è un gran figo e ho una cotta per lui, ma non sono il principe. Ma sto divagando! Piacere, io sono Yamamoto Takeshi” disse il nuovo arrivato ridacchiando. “Oh” disse Tsuna confuso e alquanto sconvolto da tutta la situazione “Io sono Tsuna, beh grazie per avermi salvato” disse Tsuna alquanto scosso. “Di niente, la principessa è un po' troppo gelosa del fratello ahahha” disse Yamamoto ridacchiando. “Lo sai che non so dove siamo hahah?”. Tsuna si diede una manata in faccia, davvero sperava di non essere salvato da uno sprovveduto tale. “Comunque Hayato Gokudera è il principe?” chiese incredulo. “Già, non lo sapevi? Tutte le fate lo sanno! Ah ma tu non sei una fata dimenticavo!” disse Yamamoto ridacchiando ancora. “Comunque so che se segui quella via arriverai dritto a casa o forse al negozio dove compro le cose per giocare a baseball non ricordo, però comunque vai verso destra che io ora devo andare a giocare una partita importante oppure segui la strada del tuo cuore e ti troverai a casa in un baleno” disse Yamamoto prendendo il volo. “Ci si vede Tsuna e salutami il principe quando lo vedi, dato che ho capito che lo vedi in qualche modo mentre il resto del mondo delle fate non ha la più pallida idea di dove sia haha”. “Ciao, ciao” disse Tsuna alquanto stupito dalle parole di Takeshi vedendolo volare via. “Seh, la strada del mio cuore, questo non ha idea di dove cazzo io debba andare, ma qui c'è un cartello tanto con su scritto “Vai sempre a destra” quindi tanto vale seguire questa via”. Così Tsuna si incamminò bagnato fradicio e confuso. Mentre camminava all'improvviso gli si parò davanti un uomo vestito come una sorta di presentatore televisivo dai lunghi capelli blu che gli disse “Oya oya, ma che abbiamo qui, una fata smarrita kufufu”. Tsuna indietreggiò di poco e gli disse “Non sono una fata e non sono smarrito!” desiderando che quelle ultime parole fossero vere. Il giovane uomo lo esaminò in faccia e guardando con un righello ogni tratto somatico, per poi passare al corpo e ripetere lo stesso procedimento affermò “Oh sì, sei perfetto per il mio show, posso farti passare per una giovane e attraente fatina” pronunciate queste parole lo strinse in vita e lo portò molto in alto mentre Tsuna chiamava aiuto e cercava di liberarsi dalla stretta. “Ken, Chikusa, M.M., Chrome, Fran lo lascio nelle vostre mani, fatelo diventare un'attraente fatina. kufufu” e pronunciate queste parole Mukuro lasciò la sala del trucco. “Hai, Mukuro-sama!” dissero tutti in coro. L'attenzione di Tsuna cadde su Chrome e guardandola disse “Ma quante cose fai tu?”. “Tante boss, perdonatemi, non dovrei comportarmi così, ma sono follemente innamorata di Mukuro-sama quindi ogni suo desiderio è un ordine per me” rispose Chrome a testa bassa. Tsuna cercava di dimenarsi ed era sul punto di scoppiare in lacrime quando si guardò allo specchio a trasformazione ultimata e trovò al suo posto un'attraente ragazzina e si sentì al quanto frustrato trovandosi più attraente da donna che da uomo, ma almeno si era tolto quei vestiti fradici e al loro posto adesso teneva un elegante vestitino rosa. “Siamo pronti!” dissero i ragazzi dopo averlo truccato a dovere. “Eccellente” disse Mukuro sfregandosi le mani “E adesso si va in scena” disse prendendo Tsuna per mano e portandolo su un grandissimo palco. “Buonasera signore e signori , sono il vostro Mukuro Rokudo e stasera ho l'onore di presentarvi una splendida nuova fata. Fate un applauso a Tsunayoshi” disse Mukuro applaudendo a sua volta mentre la folla in delirio faceva fischi di approvazione. “Hey spazzatura, disse uno di quelli che sembrava avere tutta l'aria di un giudice puntando un dito verso Mukuro “facci divertire!”. “ESATTO FACCI DIVERTIRE!” urlò l'uomo dai capelli lunghi quasi bianchi al suo fianco. “Ushishishi,spero che sta volta non ci faccia perdere tempo” disse l'uomo con gli occhi coperti dai capelli biondi. “Non mi importa di questo show, basta che ci guadagni” disse la giovane donna col viso coperto dal cappuccio nero che indossava. “Ma scherziamo?Cioé ma scherziamo? TESORO SEI FA-VO-LO-SA! E' la mia preferita!” disse un uomo alquanto eccentrico indicando Tsuna. “Oya oya, miei cari giudici vedrete che non vi pentirete, anche se la migliore resterà sempre la ballerina della settimana scorsa vero signori?” disse Mukuro sorridendo. “Sìììì” urlò la folla in delirio tranne i giudici che scrutavano Tsunayoshi in ogni dove. “Hibari Kyoya era la più bella” disse una voce dal pubblico. “Beh le mie donne sono sempre le più belle” disse Mukuro accarezzando il viso di Tsuna. “Ma adesso passiamo a esaminare a presentare i nostri giudici, come ogni settimana sono i Varia e adesso io e Tsunayoshi balleremo insieme come di consueto” disse Mukuro seguito da urla di entusiasmo e applausi. “Io non so ballare” sussurrò Tsuna. “Tranquillo ti farò una magia che ti renderà più che capace” disse Mukuro a bassa voce iniziando le danze. Strinse i fianchi di Tsuna e iniziò a ballare con lui gestendo ogni passo e Tsuna magicamente sembrava una perfetta ballerina. Il pubblico era in delirio quando all'improvviso Mukuro travolse Tsuna in una potente giravolta tanto che gli volò la parrucca dalla testa e gli si sciolse il trucco mostrando la sua vera identità. “Ma è un maschio!” disse il pubblico stupito. “Oh sì finalmente” esordì Lussuria felice come una pasqua. Xanxus e Squalo distolsero rispettivamente lo sguardo per incrociare i loro. Bel esordì “Un maschio? Ma a me i maschi non piacciono”. “Non mi sembrava così l'altra notte Bel-sempai” disse Fran da dietro le quinte. “Mi hai tradito di nuovo?!” chiese Viper furiosa. “Ma no” disse Bel facendo segno a Fran di tacere. Nel frattempo tutto il resto del pubblico continuava a urlare “SEI BRUTTO!” e Tsuna famoso per avere già normalmente la sua autostima a mille si rannicchiò in un angolo soprattutto dopo che Mukuro si finse stupito della sorpresa e si unì alla calca. “Non te la prendere, mi dimenticherai” disse Mukuro mentre Tsuna iniziò a scappare strappandosi di dosso quel vestito a doppie balze impossibile da indossare anche per una modella professionista. Mentre scappava inciampò e cadde nella neve, l'inverno era giunto all'improvviso. Fortunatamente o almeno così sperava si ritrovò davanti due fate che sembravano poterlo aiutare, una era alta e muscolosa, l'altra bassina e sembrava non essere molto utile, ma Tsuna non giudicava dalle apparenze. La fata muscolosa lo alzò da terra prendendolo in braccio e gli disse “Ciao, tu sei ESTREMAMENTE nei casini o sbaglio?”. “Certo che lo è, non vedi come è conciato sembra un clown” disse il piccolo ridendo. “Ma è tipico delle fate essere così svitati?”chiese Tsuna stanco di tutto ciò. I due ignorarono la domanda. “Hey, io sono Ryohei e lui è Lambo e tu sei?” chiese il più muscoloso presentandosi. “Io sono Tsuna, per caso, anche se non so perché ve lo chieda, sapete come posso tornare a casa?” disse Tsuna esausto. “Ma ceeerto!”dissero i due all'unisono. “Vai a sinistra all'estremo!”. “Come no insomma” disse Tsuna appena sentì quelle parole. “E porta un lecca lecca per Lambo che infondo alla strada c'è un negozio di caramelle” disse il più piccolo mentre Tsuna si allontanava estremamente affranto. Mentre Tsuna cercava di camminare nella neve con quell'abbigliamento improbabile giunse Yamamoto canticchiando e Tsuna pensò “Quando pensi che non può andare peggio!”. “Ciao Tsuna, come te la passi?” chiese Takeshi salutandolo. Tsuna si indicò con una faccia che lasciava intendere “ARE YOU FUCKING KIDDING ME?!”. “Maluccio vedo” disse Takeshi ridacchiando. “Perdonami avrei dovuto prendermi cura di te, ma sai la partita era molto importante e non potevo abbandonarla al più bello” disse Takeshi ridacchiando ancora. “Certo certo, hai ragione” disse Tsuna ironico infastidito da quel ragionamento che secondo Takeshi non faceva una piega. “Dai raccontami che cosa ti è successo” disse Takeshi abbracciandolo per scaldarlo. “Prima mi hanno costretto a sposarmi, poi sono quasi morto, poi sei arrivato tu” disse Tsuna, ma Takeshi lo interruppe “Beh questo è positivo”. Tsuna sospirò e disse “Poi sei arrivato tu” e Takeshi di nuovo “Questo è positivo haha”. Tsuna sospirò nuovamente e disse “E poi Mukuro, mi ha rapito e mi ha fatto travestire da donna e poi tutti lo hanno scoperto e hanno detto che sono brutto”disse Tsuna con le lacrime agli occhi. “E Gokudera Hayato ti trova brutto?” chiese Takeshi sorridendo al pensiero del principe. “No” disse Tsuna asciugandosi le lacrime. “Lui mi trova bellissimo” disse Tsuna arrossendo. “E infatti lo sei” disse Takeshi ridacchiando, “Però Hayato è proprio un sogno non pensi anche tu?”. Tsuna sorrise e disse “Un punto per te, non posso darti torto”. “Takeshi mi sai portare a casa?” chiese Tsuna sorridendo. “Ci posso provare hahah” disse Yamamoto librandosi in volo. “A proposito di Hayato, dove cazzo sta quando serve?” disse Tsuna. “Eh che hai detto?” chiese Yamamoto girandosi proprio mentre stavano girando una curva e prendendo un albero in piena faccia. I due caddero al suolo ricoperti di sangue e sporcando la neve di quest'ultimo. Nel frattempo il bel addormentato nel letto Hayato si era finalmente svegliato dopo un sonnellino più che ristoratore e non sentendo più il corpo di Tsuna tra le sue braccia si era subito allarmato e il suo primo pensiero era giunto a Haru, così si era recato nella sua folle abitazione, ma non l'aveva trovata e su consiglio di Kyoko si era allontanato verso il nightclub Rokudo dato che la giovane aveva detto che il signor Rokudo era solito rapire le povere persone che si perdevano le mondo delle fate spacciandole per ballerine. Giunto al locale prese Mukuro per il collo della camicia e gli disse “Dove è il mio Tsuna?Cosa gli hai fatto maledetto?!”. “Oh principe ma che bella sorpresa, finalmente avete fatto coming-out!” disse Mukuro sorridendo seguito da un sacco di fan del principe che distrutte dissero deluse “Gokudera-kuuun!”. “Fai poco l'idiota e dimmi che cosa gli hai fatto!” disse Gokudera portandolo sempre più vicino al soffocamento. “Non lo so dove sia il tuo amato, è scappato via, senti io non ne so niente e poi sincero non è il mio tipo io preferisco Hibari Kyoya non te la prendere” disse Mukuro staccandosi dal collo le mani di Gokudera. “Allora tu, mi aiuterai a cercarlo”. “Certo!” disse Mukuro “Da quella parte si trova anche la casa di Hibari Kyoya kufufu!”. Così i due cominciarono a volare verso la direzione scelta, ma all'improvviso si imbatterono in Haru che si lanciò su Gokudera di potenza spingendolo nel fiume e dicendo “Nei tuoi sogni ti lascio vivere felice col mio Tsuna-san!” e pronunciate queste parole lo congelò. “Ottimo lavoro ragazzina, adesso il principe cotto a puntino è diventato un grazioso ghiacciolo” disse Mukuro battendo il cinque a Haru. “Io vado a cercare Tsuna” disse Haru sorridendo fiera. “Io vado da Kyoya” disse Mukuro. I due si imbatterono in Ryohei e Lambo ai quali senza un preciso motivo chiesero “Sapete per caso dove è andato Tsuna?”. “Sì, certo, ESTREMAMENTE a sinistra!” disse Ryohei. “Hahi,ma a sinistra c'è un burrone!” disse Haru preoccupata. “Ah non un negozio di caramelle?” chiese Lambo deluso. “Tsuna-san, aspettami la tua Haru sta arrivando!” disse Haru preoccupata. “Kyoya, aspettami e ricordati le manette!” disse Mukuro eccitato. Nel frattempo una fata di nome Dino aveva soccorso i due malcapitati e li aveva portati sotto terra dove viveva con un umano sotto incantesimo chiamato Hibari Kyoya. Aveva subito curato le ferite di Takeshi e una volta messo guarito questi era corso a cercare il principe Hayato Gokudera per aiutarlo a riportare Tsuna a casa, mentre Tsuna era nel letto di Dino ancora pieno di ferite che si stavano lentamente rimarginando. “Oh vedo che finalmente ti sei svegliato!” disse Dino vedendo Tsuna che pian piano riapriva gli occhi. “Mi sono preso cura di te, Takeshi aveva da fare, ancora un po' di tempo e tornerai come nuovo” gli disse sorridendogli. “Sono Tsuna” disse Tsuna massaggiandosi la testa. “Oh lo so, Takeshi mi ha detto tutto di te e sottolineo TUTTO! Sottoterra con me sei al sicuro, devo presentarti Hibari Kyoya anche lui è un umano come te” disse Dino. Tsuna si guardò intorno confuso e poco dopo si ritrovò davanti un ragazzo che sembrava tutto tranne che un umano. “Kyo-chan, lui è Tsuna, è un umano come te!”. Kyoya lo scrutò attentamente e dopo averlo ben esaminato esordì dicendo “Kamikorosu!” facendo tremare di paura il povero Tsuna. “Kyo-chan è una persona amorevole non lasciarti intimidire” disse Dino con gli occhi a cuoricino. “Già, davvero amorevole!” disse Tsuna ironico. “Hai per caso detto umano?” chiese Hibari guardando Dino. “Sì, proprio così” disse Dino. “Scusami, ma tu collezioni umani in pericolo?” chiese Tsuna vedendosi circondato da altri e tanti umani. “Sono una persona altruista!” disse Dino sorridendo. “Voglio sposarmi!” disse Hibari sorridendo appena. “Quell'illusionista playboy ha detto che per liberarmi dalla maledizione che non mi fa più vedere la luce del sole devo sposarmi con un mio simile” disse Hibari leccandosi le labbra. “Oh sì, Kyo-chan, speravo che me lo chiedessi un giorno” disse Dino felice. “Parlo di Tsunayoshi, fa proprio al caso mio!”. “Ti aspetto sta sera nella mia tana alle 20:30 e non tardare” disse Hibari.Tsuna si sentiva estremamente confuso e Kyoya prima di uscire disse “Dino, se mi aiuterai a sposare Tsunayoshi, ti permetterò di toccarmi i capelli”. “Oh sì che bello Kyo-chan” esordì Dino e dopo di che si girò verso Tsuna e fulminandolo con lo sguardo disse “Sposalo o ti ammazzo, voglio toccare quei capelli!”. Tsuna indietreggiò di qualche metro e poi disse “Fammi capire voi vivete insieme da non so quando e tu non gli hai mai toccato i capelli? Tutto ciò ha sempre più senso. Ma comunque io non lo sposerò perché io non lo amo, come ha detto una volta la persona che amo non c'è niente di peggio di passare la propria esistenza affianco a una persona che non si ama” disse Tsuna ricordando le parole di Gokudera. “Oh sì, il vero amore e quelle stronzate varie, un po' come Romeo e Giulietta credevano nel vero amore e alla fine sono morti! Hibari è pieno zeppo di soldi e conosce molte tecniche interessanti di piacere a letto!” disse Dino leccandosi le labbra al pensiero. “Ma non mi importa, il mio Hayato mi ama e io non desidero altro che stare con lui!” disse Tsuna infastidito. “Hayato? Hayato Gokudera? Il principe, oh lo hanno trovato morto congelato nel fiume, un vero peccato era proprio un bel bocconcino, anche se non appetitoso come il mio Kyoya, ma questo tu lo sapevi già vero?” disse Dino. Tsuna non poté credere alle sue orecchie e le lacrime cominciarono a scorrergli sulle guance. “Oh tesoro, non lo sapevi? Un motivo in più per buttarti su Kyoya no?” disse Dino ridacchiando. Tsuna scoppiò in lacrime e preso dalla disperazione disse “Va bene, sposerò Hibari Kyoya, tanto peggio di così non può andare!”. “Oh, questo è lo spirito giusto!” disse Dino già assaporando il piacere di toccare i capelli di Hibari. Tsuna si mise il vestito da sposa procuratogli da Dino e si recò da Hibari con Dino al suo seguito. “Accetto la tua proposta!” disse Tsuna come se stesse approvando una riforma,“Ma facciamo presto!”. “Eccellente Tsunayoshi” disse Hibari accennando un sorriso. Nel frattempo Takeshi dopo ore e di volo a vuoto aveva trovato Gokudera e dopo aver sbagliato più volte magia decise di sciogliere il blocco in cui Hayato era racchiuso a suon di spada. E così avendo tagliato buona parte del blocco, cercò di sciogliere la parte restante con il suo calore corporeo. “Cazzo, che freddo!”esordì Gokudera trovandosi tra le braccia di Takeshi. Poi guardò il suo eroe e disse “Grazie Takeshi, mi hai salvato il culo! Hai visto Tsuna?”. “Sì, ti sto per portare da lui, ma prima il tuo eroe non meriterebbe un premio?” chiese Yamamoto incredulo dell'accaduto. “Cosa desideri?” chiese Gokudera. “Un bacio!” disse Yamamoto gioiendo. “Un bacio?” chiese Gokudera disgustatto all'idea. “Sì, un bacio!” ripetè Yamamoto. “Sulla guancia?” chiese Gokudera. “No, sulle labbra!” rispose Yamamoto chiudendo gli occhi. Gokudera scattò in piedi e chiese nuovamente “Sulla guancia?” sperando che il suo interlocutore cambiasse risposta. “No, sulle labbra!” ripeté Takeshi alzandosi a sua volta. “Sulla guancia o ti do un pugno!” disse Gokudera spazientito. “Okay, mi accontenterò, ma principe ho sempre desiderato ricevere un bacio da te” disse Yamamoto. “Senti,già mi è difficile darti un bacio sulla guancia, non complicarmi le cose!” disse Gokudera arrossendo. Gli diede un bacio sulla guancia e Takeshi cominciò a urlare di gioia e caricandosi Gokudera sulle spalle ripetendo “Il principe mi ha dato un bacio!” spiccò il volo verso la meta. Dopo un po' di giri a vuoto Gokudera disse “Vabbé ho capito, facciamo cambio!” e si caricò Yamamoto sulle spalle sperando di trovare il posto desiderato. Giunse finalmente nel posto e trovò Haru che arrivò assieme a Mukuro proprio non appena Dino aveva finito di pronunciare le parole “Vuoi tu Sawada Tsunayoshi prendere Hibari Kyoya come tuo legittimo sposo?”. In quell'istante Tsuna si ricordò guardando l'anello le parole di Gokudera e la sua risposta “Non dimenticarmi” “MAI!”. E così questa fu la sua risposta “MAI! Non posso sposare Hibari Kyoya, io non lo amo!”. Gokudera fece in tempo a sentire quelle parole quando all'unisono lui, Haru,Mukuro e Takeshi dissero “FERMATE QUESTO MATRIMONIO!”. “Scusa ma tu che centri?” chiesero Gokudera, Haru e Mukuro guardando Takeshi dopo che Gokudera lo aveva fatto scendere dalle sue spalle. “Io amo le storie d'amore a lieto fine!” disse Takeshi ridacchiando. Tsuna non poteva credere ai suoi occhi. “Hayato, ma allora sei vivo?!” disse correndogli incontro e abbracciandolo. “Sì, Tsuna, te lo avevo promesso che sarei tornato a prenderti” disse Gokudera stringendolo forte. “Mukuro, ma allora mi ami?” chiese Hibari incredulo. “Certo che sì,allodolina mia” disse Mukuro correndogli incontro. “E allora liberami da questo incantesimo!” disse Hibari dandogli un tonfa dritto nella pancia facendolo cadere in ginocchio. “Okay, Kyoya” disse Mukuro prendendo fiato e facendo apparire una scatolina, “Mi vuoi sposare?” chiese aprendogliela e facendogli intravedere lo splendido solitario. “Sì, lo voglio” disse Hibari distogliendo lo sguardo e arrossendo come se avesse appena sentenziato la morte di qualcuno. A quell'azione seguì un bacio che sembrava star sfociando in un vero e proprio atto sessuale. “Strana coppia!” commentarono Tsuna e Gokudera all'unisono. In quell'istante Haru divise i due dicendo “Tsuna-san è mio!”. “Nei tuoi sogni stupida donna!” disse Gokudera pronto a ricambiare il favore, ma giunse Kyoko che mettendosi tra Haru e Gokudera disse “Dai Haru-chan lascia perdere Tsuna e diventa mia!”. Haru si sentiva confusa ma guardando gli occhi di Kyoko non ebbe più dubbi e le saltò addosso baciandola appassionatamente. “Strana coppia!” commentarono di nuovo Tsuna e Gokudera all'unisono. Tsuna e Gokudera si guardarono negli occhi e Gokudera si inginocchiò ai suoi piedi cacciando dalla tasca della giacca che indossava una scatolina, come poco prima aveva fatto Mukuro. “Tsuna, mi vuoi sposare?” chiese Gokudera guardandolo con gli occhi pieni di amore. “Sì!” rispose Tsuna incredulo. Gokudera ridacchiò e si mise un anello al dito dove c'era scritto “Sawada Tsunayoshi” e disse “Non ho un anello da darti perché te l'ho già dato”. Tsuna guardò quell'anello e saltando di gioia gli saltò addosso felice “Sì, sì ,sì e miliardi di volte ancora sì!”. “Non sai quanto mi rendi felice!” disse Gokudera abbracciandolo. “Tu non sai quanto rendi felice me!” disse Tsuna sorridendogli. “Ti amo Tsuna!” disse Gokudera avvolgendolo in un bacio appassionato. “Anche io Hayato” disse Tsuna riprendendo il bacio con più foga. “Coff, coff, se volete celebrare le vostre nozze adesso io sono qui!” disse Dino interrompendo i due. “Okay” dissero Gokudera e Tsuna all'unisono. Poco dopo giunsero Bianchi e Claus che finalmente avevano trovato Gokudera. “Comunque ancora non mi hai liberato dall'incantesimo” disse Hibari arrabbiato. “Certo che sì invece, ti ho permesso di sposare qualcuno di simile a te e quindi me, perciò ora sei libero, avevo programmato tutto per averti per sempre kufufu” disse Mukuro accarezzandogli la testa. “Te la farò pagare!” disse Hibari riprendendo a baciare Mukuro. Così le nozze di Gokudera e Tsuna si celebrarono e Bianchi felice disse “Menomale Hayato, è la prima volta che non scappi dal tuo matrimonio!” e Claus contento esordì “Oh signorino, sembra ieri che siete nato”. Gokudera dopo aver baciato Tsuna e aver ufficializzato il matrimonio gli disse “Ecco adesso, puoi volare anche tu, sei una fata”. Tsuna lo guardò perplesso e disse “Cioé mi stai dicendo che puoi baciare o andare a letto con una fata e non succede un cazzo di nulla e se invece la sposi diventi una fata anche tu?!”. “Esatto!” disse Gokudera sorridendogli. “Ah questo ha molto senso” disse Tsuna ironico. “Tsuna, era per caso una proposta la frase di prima?” gli sussurrò Gokudera all'orecchio facendolo avvampare. “Ehm, beh siamo novelli sposi no?” rispose Tsuna facendosi aria con le mani. “Scusate, non vorrei interrompervi” disse Bianchi“Ma qua è il 10 ottobre e grazie alla tua insolenza c'è già la neve”. “OOOPS!” disse Gokudera rendendosi conto del problema e trovandosi davanti la faccia sconvolta di Tsuna. “Ah sì, controllo le stagioni assieme a mia sorella e al mio maggiordomo,ma diciamo che se non lo faccio io questo mondo può pure morire” disse Gokudera ripristinando l'autunno. “Noi andiamo” disse Gokudera prendendo per mano Tsuna, “Tsuna vuole tornare a casa!”. I due si librarono in volo mano nella mano felici e Takeshi li guardò planare sopra di lui dicendo “Amo il lieto fine!”. Poco dopo finalmente Tsuna e Gokudera giunsero a casa e sentirono la voce della mamma di Tsuna che come sempre aveva preparato la cena “Tsu-kun, è pronta la cena”. “Certo mamma, io ho fatto in tempo a passare l'inferno e a sposarmi, ma l'importante è che la cena sia pronta” disse Tsuna sbuffando. Gokudera fece una magia per cambiare entrambi velocemente d'abito e insieme scesero a cenare. “Oh, Tsu-kun, ma lui è un tuo amico?” chiese Nana guardando Gokudera. “Già, è un mio amico” disse Tsuna ironico stringendo la mano di Gokudera. “Oh bene, gli amici di Tsuna sono sempre i benvenuti”disse Nana felice. “Ma è sempre così?” chiese Gokudera guardando Tsuna. “Oh no, a volte è anche peggio!” rispose Tsuna sconfortato. “Ma allora è una pacchia!” disse Gokudera felice abbracciandolo. “Oh è bello vedere che siate così amici” disse Nana guardando i due. “Già, amici” dissero ironici Gokudera e Tsuna. Infondo non aveva trovato lo scudiero fantasma nel “Palazzo di Cristallo”, ma aveva trovato l'amore, come infondo il forestiero della storia.
   
 
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