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Autore: Cosimo    10/10/2015    1 recensioni
Quante volte ci domandiamo, ma chissà chi altro c'è nell'universo.
Bene, che ve lo stiate domandando o meno, questa è la storia di una cagnolina di nome Laica, come la prima che è atterrata sulla luna, che nei suoi lunghi giorni scolastici, fantastica su cosa vorrà fare da grande.
Tratto da una storia vera, con un pizzico di fantasia in più, vi mostro uno dei miei primi lavori.
Buon Viaggio!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Laica Story

Un giorno, un cane, nacque sulla Luna.
Mamma e Papà Dog, diedero alla luce questa cagnetta di nome Laica Dog.
Laica nacque nel cratere di "Biscanna". In questo quartiere gli abitanti erano costantemente su “un altro pianeta”. Loro erano giudicati "i cani della testa sulla terra".
Laica a scuola non era molto attenta. Guardava costantemente il pianeta Terra. Diceva che un giorno ci sarebbe andata. Ovviamente i compagni di classe ci scherzavano sopra.
"Laica, lo sai che non è possibile andare sulla terra!?" disse
un suo compagno di classe.
"Beh, un cane c'è l'ha fatta..." rispose Laica.
"Ma vaa! Era un film quello. Non è andato veramente sulla Terra."
"Si forse, non lo so..." e così concludendo Laica si mise a guardare di nuovo fuori dalla finestra.
"...per produrre le crochette, i canicoltori lavorano la terra, con che cosa? Laica rispondi tu." disse la professoressa prendendo alla sprovvista Laica.
Laica si girò di scatto. "Emm, cosa? Emm forse... nel 199...." 
"Laica. Laica. Quante benedette volte te lo devo ripetere? Devi stare attenta in classe!"
"Ma prof...?"
"Niente "Ma"! Due!"
"fan......." imprecò Laica a bassa voce.
"Cosa hai detto?" la prof. cominciò ad alzare la voce. 
"Niente... Niente..."
"Porta il diario e vai fuori!"
Laica non gliene fregava molto. Portò il diario alla prof. e uscì dalla classe.
Si accucciò inizialmente fuori dalla porta. Poi fece un bel
respiro e sbuffò fortemente da innestarle la voglia di alzarsi e uscire direttamente da scuola.
La bidella vide Laica che stava uscendo dalla porta d'ingresso. "Laica!" esclamò la bidella.
"Accidenti!" disse Laica. 
"Dove stai andando?"
"A prendere una boccata d'aria..."
"Non me la racconti giusta, Laica. Forza torna in classe."
"Mi ha appena buttato fuori."
"Quand'è che ti deciderai ad impegnarti a scuola una volta tanto?"
"Quando metteranno materie più interessanti!"
"Per esempio?"
"E che ne so. è compito loro..."
"È vero... Sai Laica, alla tua età anche a me non piaceva la scuola. Stavo tutto il tempo alla finestra a guardare fuori. Volevo andare in Canifornia. Avevo conosciuto un cucciolo, che era venuto qua in vacanza, che abitava li. L'incontrai ad una festa dove ero alticcia. Per un po' sono andata anche lì da lui. Ma ho preferito ritornare qua..."
"E come mai?" chiese Laica.
"Per il motivo che stava con un'altra cucciola..."
"Mi dispiace..."
La bidella serrò le labbra, fece un sospiro e disse
"Comunque ora ci parlo io con il prof. chi avete in classe?" 
"La Cagnara."
"Mmm impestata..."
"Già..."
"Dai vieni con me."
Andarono tutte e due alla classe di Laica. Il tragitto fu silenzioso e malinconico. Se pur con voglia di sistemare le cose. 
Quando Laica, prima che arrivasse davanti alla classe, disse alla bidella. "Secondo me dovresti riprovare..."
La bidella le sorrise, con gli occhi brillanti. 
Arrivarono davanti alla porta, fece un bel respiro, guardò Laica, che stranamente guardava con le orecchie dritte infondo al corridoio. 
"Che hai visto Laica?" chiese la bidella cercando di scrutare qualche cosa. "Che hai visto? Certo che potresti anche rispond... Laica?"
Laica nel frattempo era partita diretta alla porta. Uscì e corse più che non poteva verso il suo posto segreto. Un prato dove solo lei andava. Stette li finché non scese la notte. In un secondo momento, da lontano poteva vedere una luce. Una luce forte.
"Che cos'è?" si domandò Laica.
La luce era intensa. Lei si avvicinò cautamente per non creare sospetti. 
"Un ragno bianco gigantesco" pensò Laica nel vedere questo oggetto non identificato. Quando all'improvviso si aprì uno sportellone. 
"Che diamine è?" si continuava a domandare.
Da questa cosa bianca con le zampe grigie, uscirono delle figure a quattro zampe. Ma che stavano su due zampe. Le altre due zampe le usavano contro la forza di gravità tenendo delle aste con delle coperte attaccate, con disegni geometrici.Questi strani personaggi si allontanarono dal ragno e Laica ci entrò all'interno. 
"Woow, altro che i funghi di Amanita. La devo portare qua, secondo me rimarrà con il musso asciutto."
Ci furono dei rumori adiacenti. Laica si spaventò e si chiuse in una cabina. Chiuse la porta e si accucciò.
I personaggi salirono a bordo parlando in modo strano.
Fanno per sedersi, si allacciano la cintura e premono qualche tasto. Il portellone si chiuse. "Oh merda. Mi hanno chiusa dentro" pensò Laica.
Un rombo dall'esterno ripercuoteva dentro l'abitacolo. Le pareti tremano. La pressione fu talmente forte che spinse Laica attaccata a finestrino. 
"Ma quella è la mia cuccia! Si fa sempre più piccola. La mia scuola, i miei compagni, la bidella! Mamma, Papà. Dove mi stanno portando? Missà che questa volta l'ho fatta grossa."
Quando vide per intero la Luna, capì che ormai stava andando in un altro posto.
Laica si accucciò in quello stanzino, rannicchiata su se stessa. Dopo un po di tempo si affacciò dal finestrino e vide il pianeta Terra più grande di quanto l'aveva mai visto prima.
"Woow" esclamò
Nell'altro scompartimento, i personaggi, sentirono Laica. Tant'è che dal sospetto si avvicinarono. Laica se ne accorse.
"Oh no. E ora? Cosa mi faranno?" disse Laica agitandosi nella cabina. 
Nel dimenarsi e muoversi in continuazione schiacciò un pulsante che diede un conto alla rovescia.
"3" "2" "1" "Prepararsi allo sgancio della cabina d'emergenza"
una voce metallica disse ciò. Laica non sapeva cosa stava per succedere. Il personaggio che volava dentro quella conduttura priva di gravità, si faceva sempre più distante, nel mentre allungava la sua zampa, sospesa.
Così, Laica, si trovò a girovagare nello spazio nei pressi del pianete Terra. "Beh, almeno ho visto la Terra più vicina di ogni mio compagno di classe che dicevano che mi ci sarei mai potuta arrivare." disse Laica.
Ella dopo un po' che guardava la Terra, si accucciò. Quando una forza strana, attirava la navicella di Laica. Era la forza gravitazionale della Terra. Stava trascinando Laica e la navicella verso di essa.
La navicella si cosparse di fiamme. All'interno faceva un caldo infernale. Laica con la lingua di fuori si gustava paurosamente la scenda della Terra, che si avvicinava sempre di più con una velocità spaventosa. La terra sempre più vicina, la navicella sempre più calda. La velocità sempre più alta, quando, ad un certo punto, si oscurò la vista e ci fu un botto tremendo, che la fece sballottare all'interno.
Dopo. Ci fu la pace. Il silenzio. Ci fu un verso che proveniva fuori dal veicolo.
"Dove sono?" disse Laica.
"Beeeeee" sentì dire Laica come risposta.
"Come?"
"Beerra"
"Buf?!" sbuffò Laica "Non ho capito..."
"Beerraa breeetino!"
"Bretino?"
La navicella si aprii. Era ricoperta di palloncini. In torno c'erano creature strane, bianche, con delle corna e un pizzetto. "Ba boveee arriviieeee?"
"Sembra quasi la mia lingua... Arrivo dalla Luna. Qui dove ci troviamo?"
"Beerraa!"
"Terra?"
"Beee"
"Sto sognando?"
"Booo"
"Come bo?"
"BOO"
"No?"
"Eee"
"Chi siete voi?"
"Baabre ee tuu?"
"Io sono Laica, sono un cane."
"Iiioo mii chiaamoo Beelaaa, piacere."
Laica fece amicizia con le capre che aveva trovato,li, dove atterrò. 
Rimase li per quattro giorni. Le pecore le avevano raccontato che esistevano altre forme di vita sul pianeta terra. Tra cui Coz, un essere umano di poco più di diciannove anni. Le dicevano che lui poteva trovarle una casa, del cibo e del calore affettivo che serviva ad una cucciola come lei.
Ogni volta che Coz passava Laica urlava a squarcia gola. Quando un giorno egli arrivò davanti al recinto dove era finita Laica. Le capre cercarono di dire a Coz di cercarle un posto caldo e del cibo. Coz aprii il recinto, Laica saltò fuori felicissima anche se non lo conosceva ancora. Coz ci si affezionò subito e Laica pure. Così ella seguì Coz a casa e ci rimase facendo parte della famiglia, felice e beata tra musica rock e una nuova vita che la beò della vita che quasi tutti vorrebbero. La vita da cani.
Ah già e la bidella mollò il lavoro e si mise a fare l'architetta in Canifornia.
 
   
 
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