Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: MissJB2501    10/10/2015    0 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando arrivai vicino alla sagoma di Justin non riuscii più a trattenere le lacrime.

Mi chinai e gli presi il viso fra le mani "Justin , svegliati." sussurrai in preda al panico.

Aveva gli occhi chiusi ed era immobile.

"Justin,rispondi." urlai.

Lui emise un verso di dolore ed aprì gli occhi.

"Oh mio Dio." Mormorai guardando le mie mani piene di sangue.

L'odore di metallo mi fece arricciare il naso e trattenni un conato di vomito

Le pulii velocemente sui vestiti e boccheggiai.

"Sta tranquillo, adesso ti porto in ospedale." cercai di rassicurarlo.

Afferrai frettolosamente il telefono che avevo messo in tasca e composi il numero.

" Marcus, devi venire subito in Holiday Street."

"Perché dovrei?" Chiese.

"Hanno pestato Justin, non so che fare." Dissi quando una lacrima rigò la mia guancia.

"Che stai dicendo? Arrivo subito."

Dopo circa dieci minuti di pianto ininterrotto, vidi un auto fermarsi e Marcus correre verso di noi.

"Liv." urlò. "Dobbiamo portarlo in ospedale." alzò Justin con entrambe le braccia e lo portò verso la macchina.

"Sbrigati, sali." mi incitò.

Marcus sfrecciò verso l'ospedale più vicino.

"Sai chi è stato?" Mi domandò.

"Non ne sono sicura." dissi tremante.

XXX

Gli ospedali erano posti così conosciuti per me, ci passavo il tempo quasi tutti i giorni.

Vedevo persone piangere, bambini malati e genitori preoccupate.

Non avevo mai capito come realmente si sentissero, leggevo il loro dolore negli occhi ed ero quasi certa che quello che provavo io in quel momento era equivalente a quello che provavano loro.

Justin aveva due costole incrinate , ma per il resto stava bene e questo mi dava un po' di sollievo.

Era stato messo in una stanza a riposare , lo avevano riempito di analgesici per il dolore e il gonfiore e i medici ci avevano raccomandato di non fargli fare alcun movimento brusco.

Erano circa le tre di notte quando si svegliò e potei vederlo.

Aveva una fasciatura sull'addome e diversi lividi sul viso.

"Che cosa ci fai qui?" mi chiese a bassa voce.

"Ti hanno massacrato e mi chiedi che cosa ci faccio qui?"

Lui annuì.

"Justin, sono stata io a trovarti e a chiamare Marcus per farti portare in ospedale." Spiegai avvicinandomi al suo letto.

"Come facevi a sapere dove mi trovavo?" Aveva uno sguardo confuso e lo capivo.

"Ero preoccupata perché non avevi risposto a nessuno dei miei messaggi, così ti ho chiamato. Mi ha risposto un uomo che ha detto che sapeva chi fossi e che ti aveva fatto molto male." finii di raccontare con un po' di sicurezza.

"Non posso crederci, non dovevi parlare con quel pezzo di merda." disse stringendo gli occhi ad una fessura.

"Con chi ho parlato?"

"Brenton Foster, l'idiota che voleva scambiarti a poker." sputò con disprezzo. "Quando mi rimetto lo farò fuori."

Un brivido mi salii lungo la schiena, ma lo ignorai.

"Tu non farai assolutamente nulla." Risposi brusca. "Smetti di giocare a poker, fallo per te stesso."

"Non posso smettere di giocare a Poker, e non posso non uccidere quel bastardo." Chiarì.

"Perchè non puoi smettere di giocare?"

"Non capiresti." Sussurrò.

Alzò le braccia e afferrò le mie, per avvicinarmi.

Mi sporsi verso di lui facendo attenzione a non fargli male e gli baciai la fronte, l'unico posto dove non compariva un livido.

"Sappi che sei una ragazza speciale e ti ringrazio per tutto." mi disse baciandomi piano le labbra.

Le sue erano gonfie e violacee, ma il suo tocco, anche se leggero, mi bastava.

Dopo essersi staccato la porta della stanza si aprì lasciando entrare una donna molto spaventata.

"Justin, chi ti ha fatto tutto questo." corse verso il letto e capii che fosse sua madre.

Sentii il bisogno di uscire e lasciarli soli.

Quando fui fuori mi misi a sedere su una sedia poco distante e portai le mani al volto, sbuffando. 

Ero consapevole, molto consapevole di essere innamorata di Justin. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: MissJB2501