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Autore: Scarcy90    16/02/2009    15 recensioni
Sequel di "Scherzi Del Destino"...
Dieci anni dopo la loro partenza, Lou e Baumiao fanno finalmente ritorno da Miyu e Kanata. Sono molte le cose cambiate, soprattuto per quanto riguarda i sentimenti di Momoka, eppure Miyu e Kanata sono sempre li stessi. Litigano, litigano ma alla fine si vede che si amano. In mezzo a bambini piccoli, tra cui la figlia di Miyu e Kanata, e nuove avventure il giovane Lou capirà che il suo posto è sulla Terra. E anche questa volta una distorzione temporale complicherà le cose...
Come è successo per Scherzi del Destino (e chi l'ha letta lo sa), ci saranno coppie molto originali... Spero che vi piaccia^^
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kanata Saiyonji, Luu, Miyu Kouzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il Ritorno di Lou- Capitolo 7

Capitolo 7

Suggerimento Inaspettato

 

 Lou se ne stava nella sua stanza buia a pensare alla vicenda di François. Quella storia lo aveva scosso parecchio e adesso riusciva a comprendere meglio i sentimenti del ragazzo: aveva sofferto così tanto nella sua vita.

 Aveva capito perfettamente che François era innamorato di Momoka ed era proprio questo a frenarlo nell’attuare il piano della ragazza per far credere a tutti che stavano insieme.

 Cosa doveva fare? Rifiutarsi di andare avanti? Momoka non l’avrebbe presa bene per niente… Ma che altro poteva fare? Non voleva continuare a ferire François, era una cosa crudele. D’altro canto non poteva neanche raccontare la verità a Momoka perché François ci sarebbe rimasto male comunque…

 Si rigirò nel letto alla ricerca di una risposta che non si decideva ad arrivare.

 Poi all’improvviso sentì un rumore provenire dalla sua porta, si voltò sorpreso e vide una piccola ombra che si muoveva.

 -Ma cosa…-

 Si alzò e si diresse verso la porta pensando che fosse Baumiao e invece si ritrovò davanti…

 -Mimi?-

 -Lou!- esclamò la bambina contenta.

 Il ragazzo si chinò e la prese in braccio.

 -Ma che ci fai qui, piccolina?- chiese accarezzandole la testa. –Hai gattonato per tutta la casa da sola?-

 La piccola annuì e si accoccolò meglio tra le braccia di Lou. Strano che Miyu non si fosse accorta dell’assenza della piccola, a quanto ne sapeva erano ancora tutti chiusi in cucina a parlare e Mimi era lì con loro fino a un attimo prima.

 -Mimi!- era la voce di Miyu, stava cercando la bambina.

 Quando arrivò vicino alla porta di Lou e la vide tra le sue braccia si tranquillizzò.

 -Che fine avevi fatto, piccola peste?- chiese divertita. –Sei sparita dalla cucina senza che me ne accorgessi, come hai fatto a scendere dal seggiolone da sola?-

 Mimi rise e si strinse di più a Lou.

 -Volevo Lou… I grandi sono noiosi…-

 Lou e Miyu si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.

 -Hai ragione, tesoro- cominciò Miyu sorridente. –Noi grandi siamo troppo seri. Allora, vuoi restare qui con Lou?-

 -Sìììì!!!- esclamò la bambina sorridendo. –Io dormo qui!-

 -Vuoi dormire con lui?- chiese Miyu pensierosa. –Non puoi dare fastidio a Lou…-

 -Non preoccuparti, mamma- intervenne il ragazzo. –Avevo bisogno di un po’ di compagnia, se vuole stare qui può farlo.-

 Miyu ci pensò un attimo, dopotutto Lou era sempre gentile e disponibile con tutti ma era un sempre un ragazzino e ai ragazzini scocciava molto dover stare dietro a una bambina così piccola e capricciosa.

 -Sei proprio sicuro che ti vada bene?- chiese poi.

 -Certo, dopotutto è la mia sorellina- disse Lou sorridendo e dando un buffetto sulla guancia a Mimi.

 Miyu si lasciò andare ad un sorriso: aveva dimenticato che il suo piccolo Lou era diverso dagli altri bambini, lui non era gentile perché doveva ma solo perché era nella sua natura.

 -Va bene, allora- concluse Miyu.

 Si voltò pronta a tornare in cucina, visto che la discussione su François non era ancora finita quando sentì Lou chiamarla.

 -Mamma…-

 -Dimmi- disse sorpresa.

 -Ecco… io…- cominciò lui abbassando lo sguardo e stringendo ancora di più la piccola Mimi.

 -Cosa c’è?- chiese Miyu.

 Lou voleva chiederle un consiglio, voleva sapere quello che doveva fare ma se lo avesse fatto avrebbe anche dovuto confessare di aver origliato la loro conversazione e non gli sembrava il caso. Eppure aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, ma forse quel qualcuno non era sua madre.

 -Niente, volevo sapere se Mimi aveva già mangiato.-

 Odiava mentire, ma in quel caso lo faceva per il bene dei suoi amici.

 -Certo- rispose Miyu ancora sorpresa.

 -Bene- disse Lou sorridendole, ma le sembrava un sorriso diverso dal suo solito come se fosse stato meno luminoso. –Allora, Mimi andiamo?-

 -Sìììì!!!-

 Lou fece un passo indietro e chiuse la porta della sua camera, mentre Miyu continuava a fissarlo sorpresa, sempre più convinta che ci fosse qualcosa che tormentava il suo bambino.

 Il ragazzo rimase immobile con la piccola Mimi ancora tra le sue braccia, mentre la mente vagava alla ricerca di quella risposta che stava ancora cercando.

 -Lou?- chiese Mimi preoccupata mentre stuzzicava la guancia del ragazzo con il suo piccolo dito.

 Lui sussultò sorpreso e abbassando lo sguardo incontrò i dolci occhi innocenti di Mimi.

 -Scusa, piccolina, ero sovrappensiero- rispose sorridendo.

 -Lou è triste?- Mimi lo guardava con aria seria come se stesse cercando di leggere nell’anima del suo fratello acquisito.

 -No, non sono triste- rispose Lou sorridendo cercando di tranquillizzarla. –Ho solo qualche pensiero che mi preoccupa.-

 Raggiunse il letto e ci si sedette lasciando che Mimi si accovacciasse al suo fianco.

 La piccola lo fissava curiosa alla ricerca di un modo per comprendere quello che aveva appena detto il ragazzo.

 Poi si aprì in un sorriso dolce e rassicurante.

 -Mimi aiuta Lou- sentenziò alla fine.

 -Cosa?- chiese lui divertito.

 -Mimi aiuta Lou- insistette la piccola un po’ offesa per la risposta ricevuta.

 -Mi vuoi aiutare? E come?-

 La bambina sembrò pensarci su per un momento poi riprese la sua espressione sbarazzina.

 -Ti canto una canzone- disse infine la bambina contenta.

 -Una canzone?-

 -La mamma me la canta sempre quando sono triste.-

 Lou le sorrise riconoscente, non che pensasse che una canzoncina avrebbe risolto i suoi problemi però era felice che a Mimi stesse a cuore la sua felicità.

 -Va bene allora, cantami una canzone.-

 Il sorriso di Mimi sembro quasi risplendere a quelle parole. Chiuse gli occhi e cercò di ricordare quante più parole possibili della ninna nanna che le cantava sempre la sua mamma.

 Lou ascoltava felice. Era una canzoncina per bambini, probabilmente una ninna nanna ma era bellissima e la dolce voce di Mimi la rendeva davvero gradevole.

 D’un tratto si rese conto che ogni tanto la bambina inseriva nella canzone parole in una lingua diversa, se non andava errato doveva essere francese.

 Quando Mimi finì di cantare Lou la prese in braccio e le sorrise per ringraziarla.

 -Sei brava, sai?-

 La piccola era felice di sentire quel complimento e si mise a ridere per la gioia.

 -E’ stata Christine ad insegnarti quelle parole in francese?- chiese poi curioso.

 La bambina fece di no con la testolina.

 -Allora Victor- continuò Lou sempre più curioso.

 -No, è stato Frans-chan- rispose la bambina contenta.

 Lou spalancò gli occhi a quelle parole.

 -Frans-chan?- chiese stupito. –Intendi dire François?-

 Mimi annuì convinta.

 -Stamattina Mimi giocava in cortile e Frans-chan ha giocato con lei- disse lei felice.

 -Davvero?- Lou era a dir poco sbalordito.

 -Frans-chan ha cantato una canzone in francese e così anch’io ho cantato la mia, e poi lui mi ha detto che con delle parole francesi sarebbe stata più bella.-

 -Così è stato lui ad insegnartela?-

 -Sì.-

 Lou non riusciva a capire, sembrava quasi che François con Mimi fosse stato simpatico e gentile. Ma non poteva essere lo stesso ragazzo che aveva conosciuto lui.

 -Ti è simpatico François?-

 -Sì- rispose la piccola felice. –Ha giocato con me, e mi ha fatto ridere… E’ simpatico come Lou e Momoka.-

 Ormai Lou non sapeva più che pensare. A quel punto l’unica spiegazione plausibile era che François in realtà non era il ragazzo che voleva sembrare. Forse la sua era semplicemente una maschera per apparire diverso da quello che era in realtà.

 Ma sì, probabilmente aveva solo paura di esporsi troppo, di diventare amico di qualcuno per poi sentirsi rifiutato come era stato rifiutato da tutti una volta in orfanotrofio, come era stato rifiutato dalla stessa Momoka anni prima.

 D’un tratto capì. Finalmente la risposta che aveva tanto cercato gli si era presentata davanti, e non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stata una bambina così piccola come Mimi a suggerirgliela.

 -Mimi- disse poi guardandola. –Aspettami qui, torno tra un attimo.-

 La piccola annuì e gli sorrise.

 Lou si alzò di scatto e uscì dalla sua stanza sperando che Momoka fosse ancora in cortile insieme a Victor. Per fortuna erano ancora lì. Il bambino era seduto a terra a giocare con le macchinine mentre Momoka era seduta sui gradini del tempio con lo sguardo fisso verso il cielo che stava cominciando a diventare scuro.

 -Ah, Lou- esclamò Momoka voltandosi verso l’amico. –Mi hai spaventata.-

 -Scusa, non volevo.-

 Lou si sedette accanto a lei e le sorrise.

 -Allora, Mizuki ce l’ha fatta?- chiese Momoka con l’ansia nella voce.

 -Sì, non ha avuto problemi- rispose lui cercando di sembrare il più naturale possibile. Momoka era sempre stata una ragazza molto intelligente e non ci avrebbe messo molto a capire che qualcosa non andava se lui si fosse comportato diversamente dal suo solito.

 -Momoka…- iniziò lui mentre la ragazza si voltava a guardarlo con aria interrogativa, - stavo pensando… Che ne dici di andare a Momoland domani.-

 Momoka aggrottò la fronte un po’ sorpresa per quella richiesta.

 -Mi piacerebbe, ma perché me lo stai chiedendo?-

 -Ecco, non fraintendere, fa sempre parte del nostro piano. Se François deve credere che io e te stiamo insieme prima o poi dovremmo inscenarlo un appuntamento, non credi anche tu?-

 La ragazza sorrise sentendosi un po’ stupida per non averci pensato prima.

 -Hai ragione, perché non ci ho pensato io? Eppure sono intelligente- disse pensierosa. –Comunque per fortuna ti è venuto in mente. Mi preoccuperò io di farlo sapere al nostro caro francesino così si metterà l’anima in pace una volta per tutte e mi lascerà stare…-

 Lou fissava Momoka con il cuore che gli faceva male, adesso che conosceva la vera storia di François non ce la faceva proprio a sentire lei mentre lo offendeva.

 -Bene, allora è deciso- disse alzandosi. –Domani pomeriggio andremo al cinema.-

 -Torni di già in casa?- chiese Momoka sospettosa.

 -Sì, ho un appuntamento con un’altra damigella e non posso far tardi- mormorò Lou quasi scoppiando a ridere per la faccia che aveva fatto Momoka.

 -Damigella?- chiese stranita.

 -Mimi vuole giocare un po’ con me, non sarebbe educato lasciarla da sola troppo tempo, no?-

 Momoka lo guardò per un attimo ancora con sguardo ebete e poi anche lei rise.

 -E’ vero, ti conviene correre immediatamente da quella piccola peste prima che decida di offendersi a morte.-

 Lou le sorrise ancora una volta e un po’ più sereno di prima tornò nella sua stanza.

 Mimi era seduta dove l’aveva lasciata e stava giocando con quello che sembrava…

 -La mini mini machine!- esclamò Lou correndo verso la bambina e togliendole l’oggetto di mano. –Mimi non puoi giocare con questo, è pericoloso.-

 La piccola lo fissò per qualche secondo ammutolita e quando si accorse che negli occhi del ragazzo non c’era rimprovero ma solo preoccupazione gli sorrise per tranquillizzarlo.

 -Scusa…- mormorò con voce dolce.

 -Non fa niente- rispose Lou riponendo la mimi mimi machine in un cassetto. –Oggi hai fatto molto per me, non mi sembra giusto rimproverarti.-

 La piccola lo fissò un po’ confusa, non aveva capito granché di quello che aveva detto Lou, ma lui non si soffermò a spiegarle troppi dettagli. L’importante era che grazie alla piccola Mimi adesso sapeva quello che avrebbe dovuto fare per François e anche per Momoka.







 Questo capitolo si può considerare un preludio al prossimo (infatti non ci ho inserito gli spoiler che vi ho dato nel capitolo precedente, quelli teneteli buoni per il prossimo). Probabilmente vi sarà sembrato un capitolo strano e senza senso, ma in realtà è stato importante, perchè in questo modo Lou ha capitolo come agire... 

Vi comunico che appena sarà conclusa questa piccola vicenda di Momoka e François i protagonisti veri e propri torneranno ad essere i mitici Miyu e Kanata...

 Ringrazio chi ha recensito, i 15 che hanno messo questa storia tra le preferite, e anche chi ha solo letto... 

Ci vediamo al prossimo capitolo...

Ciao Kiss!!!

Francesca

   
 
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