10/10/2015
4 recensioniLa nascita dell’ombra
Era una notte tranquilla, senza nuvole, eppure anche se questo scenario non era spaventoso, c’era una certa atmosfera inquietante, soprattutto se uno lavoro in una pizzeria con animatronic inquietanti.Il suo nome era Thanos, bhe non è che erano sicuri al 100%, infondo era un nome particolare per una persona, aveva firmato così anche sul modulo di assunzione.
Aveva capelli neri e occhi rosso sangue, era abbastanza alto.
Non si sapeva molto del suo passato e ogni volta che gli facevano una domanda, rispondeva in un modo ambiguo.
Quella pizzeria, dove si usavano gli animatronic, gli è sempre piaciuta, il suo animatronic preferito era un coniglio di colore oro, ed era dispiaciuto per la sua sostituzione.
Sembrava che il silenzio fosse eterno, ma poi…
-Che noia!- Bhe infondo era anche vero, lavorava li da poco, ma si annoiava facilmente… bhe non è che avesse tanto altro da fare, quindi prese un foglio e una matita e comincio a disegnare.
Gli era sempre piaciuto farlo, teneva tanto ai suoi personaggi, anche se la maggior parte erano di colore rosso e nero, ed alcuni inquietanti. Alcuni lo prendevano in giro per quei personaggi, infatti non è che avesse tanti amici da piccolo, infatti non era molto socievole, anche se ci provava. Teneva molti disegni e aveva trovato per loro anche un nome… Red Reaper, Grim Killer, Jack the Scarecrow e altri…
Continuava a disegnare, per un bel po, non sapendo che una figura lo stava osservando…
CRACK
-Ma cosa?- Si chiese Thanos, dopo aver sentito quel rumore, ma decise di ignorarlo, pensava che era solo la sua fantasia… ma si sbagliava…
CRACK
-E ora basta!- Ne era certo, non era la sua fantasia, e cosi armato di una torcia, non aveva molto da scegliere, decise di andare a vedere...
Cammino per un bel po, ma poi vide una scena inquietante, gli animatronic, quelli nuovi, erano rotti e fatti a pezzi. E poi vide 2 occhi bianchi, con in mano la testa di Bonnie, che lo stavano guardando.
-Tu sarai il prossimo!- Disse per poi buttar la testa e mostrando il coltello. Si stava avvicinando, e stava per colpirlo se Thanos non l’avesse schiavato per un pelo…
Thanos era senza dubbio spaventato… corse mentre quello si alzava.
-Corri pure quanto puoi, ma non mi sfuggirai!- Corse più forte che potè, quello lo inseguiva senza sosta, ed era anche divertito nel vedere la sua “preda” correre spaventato.
La guardia notturna, corse per cercare l’uscita, ma era tutto cambiato da quando era piccolo, era stanco, era come se stesse correndo intorno… poi vide il suo inseguitore che si stava avvicinando, e una porta, ci entro, aveva fatto un errore!
-Sono in trappola!- Era nella zona da parti del ricambio, c’era anche il vecchio coniglio animatronico dorato, appena compreso l’errore tento di uscire, ma appena si volto lo vide.
Un essere che aveva la pelle nero pece, era lui…
-Facciamola finita!- Prese per il collo Thanos, e lo spinse verso il muro. Thanos per la corsa era troppo stanco, e non aveva la forza per liberarsi, e venne preso nuovamente per il collo, e alla fine, sentì qualcosa di freddo e affilato colpirlo, un coltello…
Tutto divenne nero e offuscato, e poi il buio… l’ultima cosa che vide fu il suo sangue rosso mescolato con l’olio nero del suo animatronic preferito.
(Parla Thanos)
In un luogo sconosciuto…
D-dove sono? Mi sento male, ho una strana sensazione, ho un po’ timore nell’aprire gli occhi, ma sono curioso, e vedo uno spettacolo, spaventoso ma affascinante, il cielo è tutto nero, e rosso, è difficile dirlo a parole, ma era una specie di fusione di quei 2 colori. Ma poi mi accorgo che tutto è diventato rosso e nero, ero confuso, non sapevo dove ero capitato, ma poi mi accorsi di uno strano riflesso, uno specchio, non si vedeva niente, ma poi vidi una strana immagine, era lui, il suo assassino! E quello a terra ero io! No… come era possibile!? Ora mi stava mettendo dentro al costume di quel coniglio! Fermo! Ma poi non lo vidi più! E invece di quell’immagine c’era un'altra ehm… cosa!
-C-che cos’è!?- Sobbalzai per lo pavento in quel riflesso c’era l’immagine di un individuo nero pece con occhi maligni color rosso sangue, ma la parte spaventosa era la sua bocca, sembrava una zucca di Halloween dai senti aguzzi. Mi guarda con uno sguardo inquietante, e rise…
-Ahahahah!-
Che cosa aveva da ridere... Poi si fermò e scomparì nel nulla con una specie di sorriso su quella bocca da Jack-o-lantern.
-Ma cosa sta succedendo! Primo ero morto! Poi sono finito qui! Che cavolo è!?-
-Te lo spieghiamo noi!- Mi voltai vedi 3 figure con occhi rossi che si stavano avvccinando minacciosamente.
-E’ un posto dove non saresti dovuto venire!- Uno si lancio verso di me… ero spaventato, e chiusi gli occhi, non sapevo cosa mi sarebbe successe, ma non mi fecero niente, aprì gli occhi e vidi che l’assalitore era decapitato, e ora accasciava a terra, ne rimase stupito quando vidi chi mi aveva salvato… un ragazzo di 16 anni con un armatura rossa e nera, con un mantello strappato nero pece, con cappuccio, una maschera che gli ricopriva la faccia tranne gli occhi rosso sangue, e una falce gigante con il manico nero pece e la lama rossa sangue…
-Red?- Si Red Reaper, uno dei mie personaggi che avevo disegnato, cosa ci faceva li? Ma soprattutto! COME E’ POSSBILE CHE SIA QUI!?
Vidi gli altri 2 che cercavano di attaccarmi, ma uno venne traffitto da un uncino, ed era stato un uomo muscoloso con un grande cappotto nero pece, vestiti strappati, un uncino a apposto della mano della destra, e una maschera che faceva vedere gli occhi rossi, e che erano disegnati delle lacrime rosse.
-Grim Killer!?- L’ultimo tentò di scappare ma venne anche essi traffito e spezzato in 2 da delle lame.
-Non ci credo!? Anche tu?-
Ed era proprio lui… uno essere alto più di 2 metri, molto magro vestito da contadino, con cappello a punta da contadino tutto rattoppato, sembrava uno spaventapasseri e apposto della testa una zucca da Halloween con aria maligna e denti aguzzi, e apposto delle ditta, a parte il pollice c’erano delle lunghe lame affilate come quelle da Freddy Kruger.
-Ma certo… non poteva mancare Jack the Scarecrow…- Ormai stavo per svenire… insomma le mie creazioni erano davanti ai miei occhi, ma non mi sembravano di volermi attaccare… mi hanno difeso?
-Non aver paura…- Disse una voce alle mie spalle. Era quell’essere che avevo intravisto in quello specchio che sorrideva.
-Bene, hai fatto conoscenza con i miei amici, ma dovresti ance conoscerli… Thanos.- Come faceva a saperlo!?
-Come fai conoscere il mio nome!?-
-Io sono te… e tu sei me!- Le sue parole furono uno shock, e ora lo vidi, era alto come me, ma aveva uno smoking e nero, un papillon rosso e 2 orecchie da coniglio color nero pece, la faccia cambio e ora era di coloro pallido, come un cadere con occhi rossi, e aveva per le mani una testa di un coniglio animatronic nero, si avvicinava…
-Che cosa vuoi fare?-
-Stai calmo… fra poco potrai vendicarti…-
-Stai lontano!-
-Non cpisci? Tu lo devo fare… tu sei un ombra, sei per metà un Dark… ed è ora che tu abbia la tua vendetta per questo torto…-
La sua voce divenne veramente inquietante… mi aveva preso non avevo capito cosa era questa storia dell’ombra… ma non riuscivo a muovermi… mi mise la testa dell’animatronic e senti un dolore acuto… e svenni, ma prima di farlo senti una frase…
-Per ogni persona, c’è un’ombra-
E aprì gli occhi… a terra erano i disegni di quei 3 personaggi… pensavo che fosse stato solo un sogno… ma poi lo vidi un conigio animatronic simile al mio preferito, coloro nero pece con denti aguzzi rossi artgli del medesimo colore, endoscheletro rosso e papillon rosso… Era uno specchio… Quello era io… non ci potevo credere, non era un sogno… volevo urlare e piangere… ma dissi solo una frase…
-Per ogni persona, c’è anche un’ombra-
THE
END?
Note dell’autore:END?
Thanos: Da quando avevo visto le fanfiction di Golden Fredbear, Donatozilla e Manuel, ho avuto la voglia di fare una anche io… spero che vi sia piaciuta… comunque il mio aspetto è che ho le caratteristiche fisiche, come la tuta e l'endoscheletro di Darktrap, ma ho l'aspetto di Springtrap... ah e ringrazzio Golden Fredbear per avermi prestato Black guy…
Per ogni persona, c’è un’ombra