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Autore: Ginsecure    11/10/2015    2 recensioni
Sirius Black è nato il 3 Novembre 1959. Dal momento in cui la Rowling ha rilasciato questa dichiarazione non ho smesso di pensare ai suoi compleanni, a quelli trascorsi ad Hogwarts con i Malandrini, a quelli che sono venuti dopo, durante la guerra. E soprattutto al suo ventiduesimo compleanno, tre giorni dopo il 31 Ottobre 1981.
Genere: Angst, Drammatico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A me stessa, per essere tornata a scrivere dopo anni


“Buon compleanno, Sirius!”
Non se l'aspettava. Non l'ha rivelato a nessuno perché non lo ritiene un dettaglio importante. Ha sempre detestato essere nato a Novembre, aver dovuto aspettare più degli altri per entrare ad Hogwarts e allontanarsi dalla sua famiglia. Non amava parlare di nulla che lo collegasse all'antica e nobilissima casata dei Black e niente più del giorno della sua nascita lo faceva sentire uno di loro.
Non se l'aspettava, ma si è svegliato assordato dagli auguri di James che, con i capelli più scompigliati del solito e gli occhiali storti, lo guarda attraverso le tende del baldacchino con una torta in mano. Si conoscono da due mesi, ma sono già diventati inseparabili. Potter pensa che lo sguardo sconcertato dell'amico sia dovuto proprio alla presenza del dolce.
“È un regalo degli Elfi – si affretta a dire – ho scoperto un passaggio segreto per le cucine!”.
“COSA? - Sirius dimentica che l'amico non avrebbe nemmeno dovuto sapere che è il giorno del suo compleanno davanti ad una simile notizia – Quando avevi intenzione di dirmelo?”.
“Stavo aspettando oggi! È il mio regalo. Il nostro regalo”.
Solo in quel momento si accorge che, alle spalle di James, ci sono anche Peter Minus, Remus Lupin e Frank Paciock. Sono i suoi compagni di stanza e improvvisamente si rende conto di essersi affezionato anche a loro tre oltre che a James. Minus sta sorridendo, ma è forse più un ghigno isterico perché sembra davvero intimorito da Black. Non è strano, invece, che Frank emani gioia da tutti i pori. Ciò che rende più felice Sirius è l'insolita mezza luna sulla bocca di Lupin; il sorriso, debole ma sincero, che incurva le sue labbra. Non importa come lo abbiano scoperto, non importa che lo abbiano svegliato di prima mattina.
Non se l'aspettava ma lo rende felice che qualcuno gli faccia gli auguri, avere una torta e delle candeline da soffiare.
Esprime un desiderio: che loro restino suoi amici.

“Buon compleanno, Padfoot!”
Sono andati al Platano Picchiatore poco prima di mezzanotte. Remus sì è nascosto sotto il mantello di James insieme a Peter, mentre i suoi amici si sono trasformati in Animagi. Dopo tre anni di tentativi James e Sirius ci sono riusciti e Lupin sa che se non prenderanno loro un Eccellente in Trasfigurazione ai GUFO non lo otterrà nessun altro. È magia avanzata e l'hanno fatto per lui, per aiutarlo con quello che chiamano il suo “piccolo problema peloso”. Scorgere le sagome di quel cane e quel cervo che scorrazzano per il parco del castello, al chiarore di una luna che per fortuna non è ancora piena, lo riempie di gratitudine. James ha nascosto della Burrobirra e del Whiskey Incendiario alla Stramberga Strillante e attraversano il passaggio segreto proprio mentre l'orologio da polso di Remus segna la mezzanotte. È il 3 Novembre, il compleanno di Sirius. Dopo che James ha urlato i suoi auguri, propone un brindisi.
Restano lì per tutta la notte e scherzano e bevono. Peter si diverte a farsi spuntare una coda da topo. Non è ancora riuscito a trasformarsi, ma gli altri non smettono di aiutarlo e incoraggiarlo. Sanno che ce la farà anche lui. Le loro risate riempiono la casa e non stupisce che al villaggio di Hogsmeade tutti credono sia infestata.
Remus ascolta la risata di Sirius, così simile ad un latrato. Lo guarda e si sente come lui: felice. Quando i Malandrini sono insieme tutto sembra andare per il verso giusto e Remus può immaginare quale desiderio stia esprimendo il suo amico mentre spegne le candeline. Lo stesso che esprime lui ogni anno: che loro restino suoi amici.

“Buon compleanno, Pad”
James bisbiglia perché è mezzanotte e perché stanno inutilmente tentando di nascondersi sotto il suo mantello dell'Invisibilità per raggiungere il settimo piano. Sono ormai troppo alti ed è davvero difficile non far vedere i piedi. Per fortuna Peter li segue sotto forma di topo altrimenti li avrebbero scoperti subito. È stato James a suggerire di andare nella Stanza delle Necessità per festeggiare la maggior età di Sirius. È il primo dei Malandrini a compiere diciassette anni, il primo a poter usare la magia fuori da Hogwarts. James sembra più emozionato di lui e fa il conto alla rovescia aspettando Marzo e il momento in cui potranno fare scherzi fuori dalle mura del castello, insieme.
Una volta entrati nella Stanza che ha al suo interno tutto ciò che si potrebbe desiderare, James si schiarisce la gola: “Ora che posso finalmente parlare con un tono di voce decente vorrei fare i miei auguri a messer Padfoot, al mio migliore amico, ad un cane rognoso che è ufficialmente diventato mio fratello”. Sirius lo fissa con gli occhi lucidi e scoppia a ridere per camuffare le lacrime di commozione che non riesce più a trattenere. Quell'estate è scappato di casa e i Potter l'hanno davvero accolto come un figlio. Non lo sorprende trovare tra la pila di pacchi apparsa in un angolo uno spedito da loro. Ce n'è anche uno della Evans e questo lo sorprende un po', soprattutto dopo quanto accaduto durante i GUFO. James è sempre stato suo fratello e i Malandrini la sua famiglia, ma sentire quelle parole è stato il miglior regalo che potesse ricevere.
Ripete il desiderio che esprime ogni anno perché ormai si è convinto che quella storia funzioni: spera solo che loro restino suoi amici. Che James continui ad essere suo fratello.

“Buon Compleanno, Sirius!”
Lily gli corre incontro raggiante. Ha il piccolo Harry in braccio. È felice che sia venuto a trovarli perché ad Halloween era in missione per l'Ordine e James è stato così giù di morale senza il suo migliore amico. Lily pensa che solo le giornate in compagnia di Sirius riescano a far sentire James libero. Più delle uscite sotto il Mantello dell'Invisbilità. James corre ad abbracciarlo e sembra che non ci sia una guerra in corso. Lily affida loro Harry e torna in cucina. Sta preparando la cena perché poi passeranno a trovarli Peter e qualche altro membro dell'Ordine. Remus non può raggiungerli, spedito da Silente chi sa dove. Si è accorta di come questo abbia infastidito Sirius, di come tema che Lupin sia la spia e di come non si fidi più dell'amico. Non ne fa parola con James, però. Lui non lo accetterebbe mai. Nessuno dei Malandrini potrebbe essere il traditore. Loro sono una famiglia. Sente provenire dall'altra stanza la fragorosa risata di Sirius. Sicuramente Harry avrà fatto qualcosa di buffo.
Quando quella sera compare anche Remus alla porta, Lily non può fare a meno di notare come Sirius sia sollevato, felice. Davvero. Forse non è lui la spia, forse ha ragione James. Loro sono una famiglia e lei è diventata parte di essa.
“Sapete? Non ho mai desiderato altro, solo continuare ad avere i miei amici vicino”.
Oh, Sirius, sei sempre stato così beffardo, così sicuro di te. Non lo sai che esprimere un desiderio a voce alta porta sfortuna. Spegni le candeline e desideri che la guerra finisca, che Harry cresca in un mondo più sicuro, che i tuoi amici restino al tuo fianco.


“Buon compleanno, Padfoot”
La tua risata riempie la cella ed è sempre più simile a quella di un folle che ad un latrato.
Sono passati due giorni dal tuo arresto, ma ad Azkban si perde la concezione del tempo. Ad Azkaban si perde ogni cosa.
Non te l'aspettavi, ma senti la sua voce. Non solo la senti, ma vedi anche James. È davanti a te e ti fa i suoi auguri. Solleva un bicchiere pieno di Whiskey Incendiario.
“A mio fratello che mi ha ucciso!”
Non sono stato io, James. No, hai ragione. Sono stato io. Ma mi dispiace, James. Sei mio fratello. Sei qui, non sei morto. Forse mi sbagliavo.
Non te l'aspettavi, ma vedi i suoi occhi verdi. Senti anche la sua voce e stringe il piccolo Harry in braccio.
“Grazie per aver regalato ad Harry due genitori morti e un padrino in carcere!”
Mi dispiace, Lily. Mi dispiace così tanto. Sei mia sorella. Devo uscire. Devo aiutarlo. Ma merito di stare qui. Merito di marcire in prigione. Dovevo ascoltarti James. Dovevo essere io il custode segreto. Dovevo proteggervi. Peter! Peter. Peter. Peter.
Non te l'aspettavi, ma lo vedi. Vedi il suo ghigno. Non ha più paura di te, Sirius Black. Ti ha battuto. È stato il più furbo. Vorresti tanto incolparlo, ma non ci riesci. Ti senti così responsabile.
“Tanti auguri, Pad!”. Senti tanti topi che ti camminano sui piedi, sulle gambe. Andate via. Andate via.
Non te l'aspettavi, ma vedi Remus. È dietro le sbarre e ti guarda. È solo una visione, no? Perché mai dovrebbe venire a trovare un assassino come te. Tu che non ti sei fidato di lui.
Sono stato io, Rem. Li ho uccisi io. È tutta colpa mia.
Lo vedi piangere. Lo vedi allontanarsi e torni in te.
I Dissennatori non possono portarti via tutto perché sei innocente, perché non ci sono emozioni positive in te solo senso di colpa, solo rabbia, solo desiderio di vendetta.
Quale felicità potrebbero portarti via? James e Lily sono morti, Peter vi ha traditi, Remus ti odierà per sempre. Non ci sono più i tuoi amici.
Disegni sul pavimento una torta, usi le dita e tracci delle linee tra la polvere. Ventidue candeline.
James, tuo fratello, non compirà mai ventidue anni. Tu passerai il resto della tua vita ad Azkaban.
Soffi e la polvere si alza. Ridi, ridi come un pazzo e non hai più desideri da esprimere.

Sono ancora i tuoi amici e le loro voci non ti abbandoneranno mai. 
Buon compleanno, Sirius.

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice: quando ho letto che Sirius Black è nato il 3 Novembre ho subito pensato al 1981, ad Halloween. Sirius è uno dei miei personaggi preferiti, se non il preferito, e a quanto pare non riesco a scrivere nulla su di lui se non qualcosa di tremendamente triste e doloroso. Spero comunque che vi possa piacere. Tra le varie allucinazioni solo Remus era reale. Non posso credere che non sia andato ad Azkaban a trovare il suo migliore amico.

  
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