Distante da qui
lontano da chi a giocato,
distante da chi non c'era
lontano dall'odio,
distante da quella stanza
lontano da loro
distante da lui...
lontano da te

Era una sera come molte altre, ma nel castello stava accadendo qualcosa di strano; di molto strano.
Larxene si dirigeva verso la cucina dove erano riuniti tutti a mangiare come ogni sera, quando entrò quasi nessuno si voltò a vedere chi era entrato; Xaldin che si era voltato per dirle di non arrivare più in ritardo rimase impietrito dallo sguardo di ghiaccio della ragazza.
-Me ne vado-
Le parole erano state secche e non ammettevano discussioni.
Tutti si erano voltati verso di lei, guardandosi di tanto in tanto l'un l'altro per capire se era uno scherzo, ma questo dubbio fu confutato quasi immediatamente.
-Dai! Non puoi andartene!-
Queste parole vennero dette da molti dei menbri ma non dall'unica da cui lei le voleva sentire; lui se ne stava lì con sguardo impassibile, continuava a mangiare come se nulla fosse, quasi Larx non avesse parlato.
-Maru! Possibile che non dici nulla?!-
La voce di Axel risuonava irritante sia al numero XI che al numero XII, ma entrambi non fecero commenti; la ragazza aspettò ancora un attimo poi usci dalla stanza ignorando le voci dei membri che la chiamavano.
Tutti si voltarono verso il partner della ninfa selvaggia con sguardo indagatore.
-Che le hai fatto?-
-Niente...lo sapete che è nevrastenica e sclerotica...se la sarà presa per una battuta-
Tutti lo guardarono senza capire, erano sempre andati daccordo e ora questa indifferenza improvvisa; ma ormai Larx se ne era andata.

*Il giorno prima*

-Possibile che devi sempre fare così?!-
Larxene guardò Maru con astio mal celato, che nonostante non fosse reale metteva soggezione, ma non al ragazzo dai capelli rosa cenere.
-Te l'ho detto già molte volte, ti voglio bene ma non proverei nulla per te neanche se potessi, quindi piantala di fare la gatta con me. Falla con il fiammifero-
Lo voce era vagamente annoiata ma, non era veramente ciò che sentiva il leggiadro sicario, perchè quello strano ricordo che affiorava era più simile a una gelosia irritante al pensiero della ragazza con il numero VIII che non noia per il discorso già affrontato più volte.
Larxene era ormai stufa di quel comportamento indifferente dell'unica "persona" che le interessava.
-Quindi se me ne vado non ti interessa?-
-Chi sono io per fermarti?-
Il tono del ragazzo era rimasto uguale a prima me se avesse avuto un cuore questo avrebbe saltato un battito all'affermazione della partner.
-Bene-
La ninfa selvaggia uscì dalla biblioteca con passo veloce; Marluxia inclinò il capo con sguardo afflitto e con la speranza che la ragazza stesse scherzando.

Erano ormai tre giorni che il numero XII se ne era andato e alle apparenza il leggiado sicario non aveva intenzione di cercare la ragazza ma, in realtà ogni notte perlustrava tutti i posti che sapeva essere i preferiti di Larxene ma non ebbe successo sino a quella sera.
Erano ormai più di due ore che passava da un mondo all'altro senza risultato, ma poi la vide con in mano un gelato al sale marino nel primo distretto.
-Larx-
La voce gli sgorgò dalla gola prima che potesse riflettere, lei lo vide e gli fece un leggero sorriso prima di scomparire.

Erano ormai passati più di tre anni da quando il numero XII se ne era andato e da quel giorno Marluxia non l'aveva più vista.
-Maru non pensi sia ora che accetti uno di noi come partner?-
La voce di Xemnas non era autoritaria ma più che altro triste.
-No-