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Autore: Alecraft Mounts    12/10/2015    3 recensioni
Tratto dal testo:
"Erano trascorse soltanto alcune ore da quando aveva messo piede in quell'ospedale.
Sedeva su una di quelle scomode sedie di plastica posizionate nei corridoi.
Aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia, la testa calata e retta dalla mano sinistra, la schiena curva in avanti, in una posizione stanca ed assonnata.
[...]Uno di quei giorni, Nate li avrebbe fatti ammazzare tutti.
E ci era mancato davvero poco che quella triste sorte non fosse toccata a Charlie.
Al solo pensiero rabbrividiva."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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.: Occhi dolci:.




Erano trascorse soltanto alcune ore da quando aveva messo piede in quell'ospedale.
Sedeva su una di quelle scomode sedie di plastica posizionate nei corridoi.
Aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia, la testa calata e retta dalla mano sinistra, la schiena curva in avanti, in una posizione stanca ed assonnata.
La guancia sinistra era schiacciata contro il palmo della mano, la bocca aperta in un piccolo spiraglio e le palpebre chiuse, la destra velata da una ciocca di capelli nero onice.
Si era assopita, forse, soltanti da alcuni quarti d'ora, che potevano anche corrispondere a delle ore intere. Non se ne rendeva conto, ma una cosa la sapeva: era esausta.
Negli ultimi giorni non aveva fatto altro che pedinare la Marlowe, affrontare un castello in Siria pieno di insidie e sfide, e, sopratutto, aveva dovuto fronteggiare gli uomini di Talbot.
Davvero un'avventura intensa ed impegnativa, dove si rischiava seriamente di rompersi l'osso del collo, di morire con una pallottola nel petto, oppure saltare in aria a causa dell'esplosione di una granata.
Roba che affrontava, ormai, da quasi più di due anni, ma che, con il trascorrere del tempo, risultava sempre più complicato ed impegnativo, sopratutto pericoloso.
Uno di quei giorni, Nate li avrebbe fatti ammazzare tutti.
E ci era mancato davvero poco che quella triste sorte non fosse toccata a Charlie.
Al solo pensiero rabbrividiva.
Ricordava nitidamente la scena di solo qualche giorno fa.

Correvano.
Correvano più che potevano.
Gli uomini di Talbot li inseguivano, armati.
E loro non avevano neanche una misera granata per difendersi.
Dietro di lei, Victor Sullivan e Nathan Drake la seguivano.
Più dietro ancora, vi era Charlie, che era stato in grado di far quadagnare loro terreno.
La fine della loro fuga era quasi terminata: avrebbero solamente dovuto saltare, raggiungendo una piattaforma di legno e portandosi in salvo su uno dei tanti pianerottoli di ciottolo dell'immenso castello.
Saltò, atterrando sul legno, che scricchilò pericolosamente sotto al suo peso, per poi mettersi al riparo.
Sully e Nate riuscirono a raggiungerla senza problemi, ma sotto al peso del trentacinquenne, la tegola di legno s'era spezzata, precipitando al suolo.
-Oh, merda!- esclamò, mentre si voltò, osservando Charlie, che riuscì a frenare la propria corsa giusto in tempo prima di precipitare nel vuoto.
Osservava prima loro, poi il terreno ai piedi della torre. Sarà stata alta dieci, quindici metri.
-Andiamo Cutter!- urlò Sully, esortandolo a saltare.
-Non ce la farà.- rispose Nate, calcolando superficialmente la distanza che separava l'enorme torre dalla loro piattaforma.
-Ok. Che facciamo? Che facciamo?- domandò ripetutamente Chloe, voltandosi ed osservando Sully, che scosse le spalle.
Era agitata.
Molto agitata.
Se non l'avessero tirato subito giù di lì, lo avrebbero ucciso!
Aveva notato che il cuore le batteva all'impazzata; un po' per la corsa stremante, un po' per la paura.
Anche se odiava ammetterlo, o dimostrarlo, in quel momento era davvero preoccupata per Charlie.
Non voleva che lo uccidessero!
E poi, non se lo sarebbe mai perdonato; e lo stesso, immaginava, riguardava anche Nate e Sully, evidentemente agitati quanto lei.
-Charlie.- lo chiamò una voce, proveniente dalle sue spalle.
I tre subito si allarmarono, ma il ragazzo fece cenno loro di tacere e di aspettare.
"Ma che diavolo ha in mente?!" pensava furiosamente Chloe.
Cutter si voltò, osservando tre uomini avvicinarglisi. Due di loro, uno a sinistra ed uno a destra, erano armati di mitra; quello al centro deambulava tranquillamente verso di lui.
-Ma che diavolo...?- bisbigliò il ragazzo, osservando con sguardo stupito, ed irritato, Talbot.
Come poteva essere ancora vivo? Lo aveva sparato al petto! Al petto! Come diavolo aveva fatto a salvarsi?
-Vedo che non sei andato molto lontano.- lo punzecchiò, osservando Charlie,  quasi a deriderlo.
Altri due uomini, anch'essi armati di mitra, li raggiunsero.
-Dammelo.- ordinò, riferendosi alla reliquia che da poco avevano trovato.
Per nulla al mondo gli avrebbe ceduto quel manufatto.
-Sparisci.- rispose a tono.
L'uomo alla sua sinistra lo ferì al fianco, colpendolo con l'arma che aveva fra le mani.
Charlie s'inginocchiò, tenendosi il fianco destro.
Chloe, in basso, sussultò.
Nate fece per raggiungerlo, cercando di scalare la torre, ma la donna lo tenne saldamente per un braccio.
-Non possiamo fare nulla.
-Diavolo, è insopportabile.- ammise Nate, continuando ad osservare la scena, impotente.
Talbot, intanto, aveva approfittato della distrazione di Charlie per "confiscargli" il manufatto.
Si allonanò di fretta e furia, cedendo il posto ad una donna di mezza età, con capelli biondi a caschetto ed occhi scuri.
-Oh, Cutter. Avevo grandi aspettative su di te.- parlò.
Per tutto quel tempo, Charlie aveva finto di lavorare per quella donna, aiutando Nate e company nella loro missione.
-Sì, come no.- sorrise sarcasticamente il ragazzo, alzando il capo e fissando Marlowe.
-Dico sul serio... Avevi del potenziale.
Gli uomini, da quattro, in quel breve lasso di tempo, aumentarono di una decina.
Si avvicinavano a Charlie; due di loro tenevano delle taniche fra le mani.
-Ora... Beh, le vie del destino son curiose, non credi? Hai tradito la mia fiducia... E ora ci ritroviamo in questo luogo- Come se tutto fosse già scritto, da sempre.- parlò la donna.
I due rovesciarono quelle taniche ai piedi di Charlie; il liquido che contenevano s'andò a spargere sulle tegole di legno del pavimento.
Marlowe, con un gesto scattante della mano e delle dita, riuscì ad accendere un piccolo fiammero; s'allontanò da Charlie, per poi gettare quel bastoncino infiammato ai suoi piedi.
Il pavimento prese fuoco, costringendo Charlie ad allontanarsi dalle fiamme.
Chloe spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Quella donna...
Era piena di risorse,  e tutte sempre più malvage e perverse.
Sarebbe morto, arso dalle fiamme!
Oppure si sarebbe gettato dal quella stramaledetta torre, in quel caso suicidandosi.
O una, o l'altra, una cosa era certa: sarebbe passato a miglior vita in entrambi i casi.
Il ragazzo si voltò, osservando i tre amici giù, osservarlo preoccupati.
Rivolse un secondo sguardo alle fiamme, che minacciavano di ustionarlo.
No.
Non sarebbe morto per mano di quel mostro della Marlowe!
-Charlie, no.- mormorò Nate, notando il suo atteggiamento: sembrava deciso a saltare giù, nonostante la pericolosità.
Piegò le ginocchia, preparandosi a saltare.
-Merda merda!- esclamò Nate, agitandosi. -No...
Chiuse gli occhi; poi, con uno scatto delle gambe, si gettò nel vuoto.
-NO!- urlò il trio; la voce di Chloe più marcata del solito.

Ci era mancato davvero poco.
Questo era ciò che pensava, mentre si recava all'ospedale, dove Charlie si trovava ricoverato.
Si era soltanto rotto una gamba, forse anche qualche costola, nonostante il suo atto avventato e suicida.
Era l'unica a trovarsi lì.
Nate e Sully erano partiti solo da qualche giorno per l'Arabia. Si sarebbero dovuti incontrare con Elena Fisher, che li avrebbe aiutati a "passare inosservati", aiutandoli nella loro missione.
Lei era l'unica, oltre a Charlie, a non essere partita con loro.
Se doveva essere sincera, trovava la cosa alquanto stupida.
Più e più volte, Nate aveva rischiato di morire, e per cosa?
Per nulla!
Per delle questioni completamente inutili.
Quasi due anni fa per la pietra Chintamani; adesso per la ricerca dell'"Iram dei Pilastri", alias "Città di Ottone", o "Atlantide del Deserto".
Per l'aggiunta, si trattava del Rub'al-Khali.
Nate era disposto ad attraversare a vuoto un intero deserto per trovare quella città, secondo la leggenda, distrutta da Dio.
Era davvero troppo avventato; matto.
Spesso, si chiedeva cosa volesse dimostrare con le sue gesta, che si potrebbero benissimo considerare eroiche.
Lui diceva di non voler dimostrare nulla.
Un grandissimo bugiardo, pensava.
Sinceramente, lei non lo sapeva; in ogni caso, non gliene sarebbe importato affatto.
Adesso, ciò che più la preoccupava era la salute di Charlie.
Qualcuno la chiamò, più volte.
Sobbalzò, ritrovandosi di fronte la figura di un'infermiera.
-Lei è la signora Frazer?
Annuì.
-L'orario delle visite è iniziato da qualche minuto; se desidera, adesso può far visita al signor Cutter.
-Uhm, sì; grazie mille.- ringraziò, alzandosi dalla scomoda sedia e dirigendosi versa la porta, contrassegnata con il numero 306.
La aprì con mano tremante, entrando.
Notò subito Charlie osservare noiosamente il soffitto di un bianco candido.
Il ragazzo si accorse della presenza di Chloe; voltò il capo nella sua direzione, sorridendo.
-Heilà, occhi dolci.- la salutò, accennando un'alzata di mano.
Chloe sorrise, quasi alzando gli occhi al cielo per come l'aveva soprannominata.
-Allora... Come stai?- chiese, mentre prendeva posto sul letto vuoto, alla sinistra del ragazzo.
-Eh come vuoi che stia?- rispose, sarcasticamente.
-Ci vorrà del tempo prima che riesca a guarire, sai?
-Beh, sempre meglio che rischiare di nuovo l'osso del collo con quei pazzi di Nate e Sully.- commentò, sbuffando appena. -Dove sono loro?
-Sono partiti da solo qualche giorno per l'Arabia...- rispose, scuotendo leggermente il capo; un ciuffo di capelli nero onice le ricoprì un occhio.
-Oh, bene.
-Come "bene"?! Secondo te è meglio restare al sicuro, o tentare di suicidarsi alla ricerca di una leggenda?- sbottò debolmente, sgranando le sue iridi azzurre.
-Senti dolcezza: sono quasi morto gettandomi da quella torre; il minimo che possono fare, adesso, è trovare d'obbligo quell'Iram dei Pilastri; se ora mi ritrovo in questa situazione, è perché l'ho fatto per voi. Quindi anche per te, Chloe.
-Beh, se mi fossi trovata nella tua stessa situazione, avrei preteso anch'io una cosa del genere...- sospirò; -... Comunque, in questo momento, preferirei che nessun altro si ferisse gravemente.- disse, mentre si strofinava una mano sugli occhi, con gesto stanco.
-Quindi, sarà meglio per loro che portino qui sane e salve le loro chiappe!- esclamò Charlie.
La donna accennò un sorriso.
Nonostante la situazione in cui si trovava, sembrava essere molto allegro e vivace.
Certo, non quell'"allegro" e quel "vivace" pienamente espresso, ma il sorriso sulle labbra non gli mancava.
E ciò le faceva molto piacere.
Come le piaceva anche poter stare nuovamente in sua compagnia.
E, forse, finalmente, in modo "normale".
-Che cosa farai, ora che Nate e Sully ti hanno lasciata qui?- chiese tutto ad un tratto, per rompere quel breve silenzio di ghiaccio che si era creato.
-Aspetterò che tu guarisca e che quei due tornino sani e salvi.
-Sì, ok, ma nel frattempo?
-Uhm... Non lo so. Ogni tanto, mi piacerebbe condurre una vita normale, sai?
-Tsk! Quando uscirò di qui...- disse, lasciando cadere la frase.
-"Quando uscirai di qui" cosa?...- riprese la frase la giovane donna.
-Quando uscirò di qui potrò finalmente godermi tranquillamente la vita. Magari in tua compagnia.- aggiunse pochi istanti dopo.
Chloe subito notò che le sue guance si riscaldarono brutalmente.
Uno strano calore si diffondeva all'interno del suo corpo; quella sensazione pulsante che si espandeva dal cuore.
Davvero avrebbe voluto "stare", in un certo senso con lei?
Osservò Charlie: osservava il muro, bianco, come tutto ciò che si trovava in quella monotona stanza d'ospedale, cercando di evitare il suo sguardo, ma con uno strano sorriso sulle labbra.
-Ne sarei felice, occhi dolci...- aggiunse il ragazzo.
 Chloe alzò un sopracciglio, riprendendosi da quello stato di calore, assunse un tono sarcastico e freddo, come più le si addiceva: -Chi lo sa...
Si guardarono negli occhi, sorridendo.

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Angolo autrice:

Buon pomeriggio a tutti, fan di Uncharted!
Saranno tipo due settimane che lavoro a questa One-shot, e vi dirò: nonostante l'impegno che ci ho messo, non sono affatto soddisfatta di ciò che ne è uscito fuori.
Sono sicura di poter fare molto di meglio; ma la voglio ugualmente pubblicare.
Sarei felice se mi lasciaste una recensione :) Accetto critiche e quant'altro, tutto ciò che, soprattutto, possa aiutarmi a migliorare!
E' da un po' che mi balena per la testa l'idea della coppia Chloe x Charlie. Non so perché, ma m'ispira molto, mooolto più della Chloe x Nathan.
Un abbraccio da parte di Alecraft Mounts! Ciao ciao!








   
 
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