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Autore: farfix    12/10/2015    4 recensioni
Cosa fareste se il vostro migliore amico, che non vedete da due anni, vi mandasse una lettera dove vi rivela che sta per sposarsi e che vuole che lo raggiungiate a Londra, dove è piena di ricordi a voi non molto cari??? E cosa fareste se scoprite che le intenzioni della sposa non sono molto ingenue???
Seguite Harry e Melanie in questo mese dove vedranno la loro vita stravolgersi ........
Dal testo:
Sapevo perfettamente che non ero tornata per me stessa, ma ero tornata soprattutto per Harry, perché lui non poteva vivere senza di me e io senza di lui.
30 Days to Ruin My Best Friend's Wedding
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day 21- Half a Heart
And being here without you
Is like I’m waking up to
Only half a blue sky
Kinda there- but not quite
I’m walking ‘round with just one shoe
I’m half a heart without you
I’m half a man- at best
With half an arrow in my chest
I miss everything we do
I’m half a heart without you
“Avviso i gentili viaggiatori che il volo per New York è in partenza. Ripeto: Volo per New York in partenza”
Alla fine è stato più forte di me, partire e fregarmene. Non mi interessava più niente di ragazzi con gli occhi verdi o di capelli ricci. Ero decisa e avrei continuato sul mio percorso. Decisi che era meglio così, lasciando solamente un bigliettino sul mio letto disfatto e tante lacrime. Dire addio era sempre stato uno dei miei punti deboli e scappare sembrava sempre la soluzione migliore.
Mi sentivo camminare con solo una scarpa perché l’altra l’avevo lasciata a Londra con i miei amici, con Harry. Presi un respiro e scrollai tutto quello che mi opprimeva anche se tutto quello che vedevo mi sembrava appartenere a quel posto che usavo chiamare casa anche se non lo era più. Salì velocemente le scalette che mi conducevano all’interno dell’aereo per non avere ripensamenti, eppure ne ero piena. Non avrei dovuto ritornare. La mia vita era finalmente a posto: avevo una bella casa (anche se era sempre fredda), avevo degli amici (che non hanno gemelle cattive che mi vogliono rovinare la vita), avevo un migliore amico francese, (che non mi organizzava piani malvagi per distruggere un matrimonio) e forse avrei trovato anche l’amore (possibilmente che non aveva occhi verdi e capelli ricci). Sospirai sedendomi sul sedile in pelle giallo. La signora dai capelli biondi raccolti in una treccia vicino a me guardava fuori in quella piccola finestrella e sembrava essere distrutta quanto me. “E’ brutto andarsene vero??” Parlò improvvisamente prendendomi alla sprovvista. Di certo parlare con un estranea in uno squallido aereo non era quello che mi serviva ma era almeno qualcosa per non pensare. “Beh in teoria non me ne sto andando, sto tornando.” La guardai attraverso i miei occhi marroni e lessi nei suoi azzurri un che di caldo e familiare. “Sembra tutto il contrario mia cara. Anzi, tu non stai tornando, tu stai scappando.” Era davvero sorprendente il fatto che c’era qualcuno in grado di leggere i tuoi pensieri così profondamente. “Perché scappi mia cara, la vita è così breve, perché hai paura? Se continuerai a scappare e non affrontare i tuoi problemi sarai costretta a scappare per sempre. Dai retta ad una povera signora, esci da questo aereo e vivi” Non negai il fatto che aveva tremendamente ragione. Eppure ero una codarda, una stupida, mi nascondevo dietro stupide bugie a me stessa. E se non ero pronta quando me ne sono andata quella volta a New York non sarei mai stata pronta. Così annuì e dissi “Lo so e la ringrazio per i suoi consigli ma ormai è troppo tardi” La signora mi scrutò per buoni dieci secondi, sorrise e disse. “Non è mai troppo tardi”. Rimuginai per tutto il viaggio su quelle parole e non riuscirono a convincermi della mia scelta di andarmene era sbagliata, perché ormai ero troppo abituata a queste bugie che neanche me ne resi conto.
Appena arrivata all’aeroporto scesi velocemente senza neanche un ultimo saluto alla signora. Era da codardi lo so, ma non volevo affrontare la realtà: Ero troppo spaventata della realtà.
Il mio appartamento era più freddo che mai, essendo ancora caldo fuori non sapevo perché si era ridotto così, ma essendo stata via venti giorni forse si era trasformato come me: freddo e vuoto. Decisi che per cena avrei ordinato una pizza visto che il mio frigo era vuoto. Ero ossessionata dal vuoto quel giorno e vagavo senza meta per la mia stanza per riempirlo ma né la pizza, né la televisione, né il caro vecchio divano rosso sembravano riempirlo.
Ero a pezzi!! Forse avrei dovuto cercare qualche appassionato di puzzle!
Facevo anche battute pessime dalla disperazione.
Emma Swan aveva appena conosciuto Merida quando stoppai la tele per rispondere al mio telefono che stava squillando da buoni dieci minuti.
“Pronto??”
“Berchei e e scei anbrata??” Era l’inconfondibile voce di Harry, perché mi chiamava con un numero sconosciuto? perché era ubriaco alle tre della mattina?
“Harry??, Harry?” Chiamai il suo nome ma tutto quello che sentì fu il rumore di auto nel sottofondo.
“Harry dove sei ti prego torna a casa!!”
“Tu scei quella cse dovbebbe escere a cadsa”
“Harry non capisco aspetta che chiamo Louis”
Il panico si era insidiato nel mio sangue scavando cunicoli nel cervello proiettando immagini orribili sulla morte del mio migliore amico. Terminai a mio malgrado la chiamata componendo velocemente quello di Louis.
“Mel?” Rispose con voce assonnata. “Louis ti prego vai a prendere Harry è ubriaco in mezzo ad una strada, so dov’è il suo pub preferito è a Candem ma sentivo rumori di macchine quindi dovrebbe essere lì vicino, Ti prego Louis “Sentì rumori di coperte svolazzare e tirai un sospiro di sollievo. “Vado subito però tu calmati ok “Annuì e risposi “Ok quando sai qualcosa chiamami!!” Rimase solo il “tu” “tu” del telefono e il mio respiro che riempiva la stanza prepotentemente. Ero agitata e non potevo starmene con le mani in mano senza fare nulla così mi misi a girare senza sosta per tutto l’appartamento ripensando alla mia bruttissima decisione di andarmene. Eppure ormai era già stato tutto deciso, avevo presa questa decisione e non l’avrei cambiata per un Harry ubriaco anche se mi faceva impazzire l’idea di non sentire più la sua voce roca e lenta. Cinque minuti dopo quella suoneria odiosa che dovevo assolutamente cambiare del mio telefono, iniziò a suonare.
“Louis!” Dissi subito. “Mel, l’ho trovato, era disteso sotto un albero a Hyde Park, non so cosa ci faccia lì” Presi un sospiro di sollievo, ogni mio muscolo si era finalmente rilassato. “Grazie mille Lou, non so cosa farei senza di te!!” Dissi mettendomi seduta sul mio divano logoro ringraziando ogni santo in cielo. Il mio Harry era vivo, anzi, il mio migliore amico era vivo. “Non so perché ma continuava a ripetere che doveva salvare una bambina e non voleva andarsene, doveva salvare la bambina dal vestito strappato e le ferite alle braccia” Rimasi immobile, tutto intorno girava interrottamente. Voleva salvare la bambina…. Voleva salvare me. Non ci potevo credere era così difficile immaginare Harry ubriaco che cercava la bambina dalle ferite nel cuore e nella pelle. Eppure l’aveva fatto, attraversando mezza Londra per me. Quanto ero stupida, avevo pensato solo a me stessa. “Mel è distrutto, sta da schifo, ti prego facci un pensiero” Sospirai cercando di memorizzare le parole del castano. “Non posso prometterti niente Lou, forse tornerò ma dopo il matrimonio, non c’è la faccio “Sentì Louis sospirare dall’altro lato mentre i suoni della notte gli facevano da sfondo. “Ok proverò a capirti però pensaci ti prego” E con questo chiuse lasciandomi da sola nel mio dolore e nelle mie promesse spezzate che si infrangevano nell’eco.
Mi risvegliai a mattina inoltrata con il suono della sirena della polizia, era molto comune a New York e non ero abituata, visto che a Londra era molto più tranquillo. Mi misi in piedi e cercai con gli occhi mezzi assonati la mia tazza preferita dalla mensola mentre accendevo la macchinetta del caffè. Canticchiavo tra me e me mentre cercavo i biscotti rinsecchiti e vecchi di due mesi quando un numero sconosciuto apparve sullo schermo del mio telefono. “Pronto? “Risposi, sembrava che quel giorno nessuno voleva lasciarmi andare. “Ehm Melanie??” All’iniziò non riconobbi subito la voce, era leggermente bassa e l’avevo sentita solo una volta. “SI? Roxy??” Chiesi, era strano l’avevo conosciuta solo una volta e mi faceva piacere che mi chiamasse ma avevo il dubbio che forse era successo qualcosa di grave. “Ciao Melanie, come va?? Ti chiamo per dirti che mi dispiace ancora per averti mentito e per non averti spiegato bene la situazione, ma io e Liam volevamo tenere la nostra relazione segreta, so del piano che stavate architettando con Louis e Liam non voleva diciamo ancora rompere questo patto. Poi il mio ragazzo non è bravo a mentire quindi ha inventato questa cosa del gay” Rise felicemente. “Scusami e che mi dispiace per averlo detto non ostante Harry era vicino, davvero mi dispiace” Sorrisi tra me e me per la dolcezza di quella ragazza. La conoscevo da poco e già mi sembrava molto simpatica. “Grazie mille Roxy sei stata molto gentile e non ti preoccupare so che le vostre intenzioni erano per le migliori e mi dispiace di aver rovinato la vostra relazione. “Tirai un sospiro di sollievo almeno qualcosa era andato bene in questi due giorni. “Ok spero che ritorni a Londra, qua sta succedendo il finimondo e conoscendo Liam sarà molto preoccupato per i suoi amici. Grazie per avermi perdonato. Un bacio ci vediamo quando torni. “Si grazie mille e saluta tutti da parte mia e di a Louis di non stressare ulteriormente Liam” Ridemmo insieme e ci congedammo. Era davvero una ragazza dolcissima.
Presi la mia tazza ancora con il sorriso, faceva piacere fare due risate dopo tutti quei drammi. Ma neanche il tempo di mettermi seduta che il mio telefono squillava di nuovo. “Mel!!!“ Questa volta era Bianca che disperata chiedeva il mio ritorno mentre urlava contro la sua cuginetta Elysa perché non se la smetteva di giocare con i regali di nozze. “Ti prego Mel, ti scogiuro, sei una delle damigelle più importanti, mia sorella sta sclerando, Harry è scomparso è da ieri che non lo vedo, ti preg- Ely non toccare quel vaso- No!! Il piatto no. Senti, devo andare ci sentiamo dopo, pensaci” E chiuse così con il pianto della povera bambina.

Sarebbe stato davvero duro rimanere.



Angolo Autrice

Scusatemi per il ritardo ma ho ricominciato l’uni e quindi non ho più tempo scusatemi tanto. Comunque questa è stata una puntata molto noiosa lo so ma è per riempire e per vedere come i due prendono la separazione. Vediamo Mel che si convince che rimanere è la scelta giusta mentre tutto il mondo le dice che è sbagliata. Invece, Harry, dall’altra vediamo che è molto disperato anche se è stato lui a mandare via Mel mhhhh vedremo.
Poi voglio salutare la mia amica Ros, vi prego andate a leggere le sue storie sono fantastiche
Ineedofthem
Eh niente grazie mille per le vostre recensioni siete davvero fantastiche vi amo siete davvero qualcosa di immaginabile.
Grazie anche a chi l’ha aggiunta.
Un bacio enorme a tutti
Vi voglio bene
   
 
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