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Autore: cecy_99    12/10/2015    1 recensioni
“Che volete?”
Aprì la bocca per rispondere, ma non vi riuscì, perché troppo sopraffatta dall’emozione, perciò mostrò direttamente l’invito.
Vedendolo, con aria seccata, chiese:
“Chi devo presentare?”
“Lady Jersey” rispose, dopo essersi ripresa, mentre un sorriso le increspava il volto.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra
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Aspettate qui, torno subito” le aveva detto quell’uomo, dopo averla fatta entrare, lasciandola sola, in un angolino sperduto di quella casa. Eppure era da circa dieci minuti che aspettava e di lui ancora nessuna traccia. Sbuffò irritata, spostando malamente i capelli neri che le ricadevano sugli occhi.
Non era mai stata un tipo ubbidiente e paziente, come dovrebbe essere una buona mogliettina, non perché i suoi genitori non l’avessero educata così, anzi ci avevano provato, per lo meno sua madre, solo che, come si definiva lei stessa, era indomabile. E aspettare lì, ora non faceva che irritarla sempre di più, ma a causa della stanchezza decise di non fare i capricci e pregare che non l’avesse dimenticata lì.
“Amelia!”
Quella voce così familiare la ridestò dai suoi pensieri.
“Zia Eugenia!” rispose lei andando incontro alla piccola, ma grassottella donna che l’accolse in un caloroso abbraccio.
“Nipote mia, siete venuta infine! Oh…ma siete bagnata fradicia ma cosa vi è accaduto?” chiese mentre la spingeva verso le scale che portavano al piano superiore.
“La carrozza non è riuscita a portarmi fin qui a causa del fango, perciò non volendomi perdere, per niente al mondo, il debutto di Mary, ho raccolto le gonne e son venuta coi miei piedi”
Con un sospiro rassegnato la zia aprì la camera, che avevano raggiunto.
“La vostra bellezza è sbocciata mia cara, ma la vostra testardaggine non è stata da meno…ecco perché Frederick non vi ha voluto presentare, probabilmente avrete dato sfoggio del vostro carattere e lui vi avrà scambiata per una mendicante” continuò l’amabile donna ormai persa nelle sue chiacchiere.
“Ma ho mostrato l’invito e poi non ho assolutamente detto nulla di inopportuno!” la interruppe indignata Amelia.
“Certo, certo” borbottò indifferente alle proteste della nipote e uscendo fuori dalla stanza. Poco dopo rientrò con un abito di velluto nero in una mano e un asciugamano nell’altra e a seguito una cameriera.
“Asciugatevi in fretta o vi prenderete un malanno” detto questo girò sui tacchi e le lasciò sole.
Quando finì di prepararsi, congedò la domestica e in tutta fretta, scese le scale e si diresse verso la sala, impaziente di incontrare la cugina. Però, proprio mentre posava il piede nell’ultimo gradino e si avvicinava al sottoscala, il lembo di un vestito, la fece inciampare, ma riuscì a rimanere in piedi poiché si era aggrappata alla balaustra.
Sistematasi l’abito alzò gli occhi per vedere l’oggetto d’inciampo. Ciò che vide la lasciò sbigottita, infatti avrebbe preferito non farlo. Lì, in penombra c’erano due ragazzi abbracciati, uno intento a sussurrare all’orecchio della ragazza, probabilmente parole maliziose, dato il suo sorriso, mentre lei rispondeva con dei risolini civettuoli. Il ragazzo accortosi di lei la canzonò dicendo:
“Che ci fate qui, l’ala della servitù è dall’altra parte.”
Amelia, stizzita se ne andò senza rivolgergli neanche una parola e finalmente, con suo grande sollievo, arrivò nella grande sala. Guardandosi intorno si ritrovò a sorridere, dopo che la sua rabbia fu placata. Quanto le era mancata l’Inghilterra. Così piena di ricordi della sua gioventù. Ad esempio, quella casa era stata vittima di tante marachelle che lei e Mary avevano combinato negli anni passati.
Mary.
Il ricordo della cugina la risvegliò da quella malinconia, perciò decisa andò alla sua ricerca.
Dopo qualche minuto la trovò intenta a chiacchierare con un gentiluomo.
“Scusate l’interruzione Lady Hereford…” si intromise lei.
“Non preoccupatev…” cominciò Mary con un sorriso tirato, ma appena vide chi era l’intrusa, sgranò gli occhi marroni. Ancora un po’ sconcertata, mormorò una scusa e si allontanò portando con sé Amelia. Trovato un angolino più appartato cominciò:
“Cara cugina, mi rende così felice vedendovi qui! Dovete raccontarmi tutto. Come vi siete trovata in Francia? Deve essere meravigliosa! E che mi dite dei…”
“Vi racconterò tutto a tempo debito…” la interruppe “…ora dovete godervi ogni singola attenzione che questi signori vi offrono.”
“Bene, ma quando verrà l’ora non vi risparmierò” rispose con un sorriso furbo. Poi continuando con una punta di malinconia:
“Quanto tempo è passato mia cara! Voi siete cresciuta e anch’io adesso sono una donna”
A sentire quelle parole Amelia scoppiò a ridere guadagnandosi gli sguardi delle donne lì vicino e di quello offeso di Mary.
“Perdonatemi, sembravate così seria”
“E infatti lo ero!” rispose ancora un po’ imbronciata. “Per questa volta vi perdono, ma solo perché devo farvi conoscere una persona” detto questo la trascinò verso un gruppo di persone intente a parlare.
“Vi piacerà” le bisbiglio all’orecchio prima di attirare l’attenzione di un giovane.
“Lord Winchester voglio farvi conoscere una mia cara amica, nonché cugina, Lady Jersey”
Quando Amelia incontrò gli occhi verdi del ragazzo, rimase pietrificata.
“Incantato” rispose chinandosi a baciare la mano della ragazza.
Credo proprio che vi sbagliate mia cara Mary, pensò la ragazza riconoscendo il ragazzo che fino a poco prima l’aveva derisa.


Note d'autore:

Buonasera a tutti!
Finalmente dopo un bel pò di tempo, a causa della mancanza di ispirazione, sono tornata su efp!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che la storia cominci ad'incuriosirvi, anche se siamo solo all'inizio. Se volete potete lasciare una piccola recensione, anche negativa purchè sia costruttiva.
Alla prossima,
Cecy

 
   
 
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