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Autore: dracofonte    13/10/2015    0 recensioni
-George cosa succede?-
-Paul...-
Il bassista si spinse sul bordo della poltrona. La mano libera aggrappata ai suoi pantaloni.
-George cosa cazzo è successo?-
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Paul era seduto nella sua poltrona.
Si era svegliato da una ventina di minuti, e prima di prendere la macchina ed andare a riascoltare il lavoro del giorno precedente, si stava prendendo degli istanti di calma.
Ne aveva bisogno prima di tuffarsi nel ritmo soffocante della sua vita.
Chiuse gli occhi e inclinò la testa all’indietro contro lo schienale.
 
Il telefono squillò.
Paul si riprese dal suo torpore e allungò la mano verso la cornetta.
La voce dall’altra parte gli chiese se voleva accettare la chiamata transoceanica.
Paul disse di sì, e la chiamata iniziò subito con una voce panicata a getto.
-Paul mi dispiace un sacco. Dio. Non posso crederci!-
Era George. La sua voce tremava. Sembrava che avesse corso una maratona, e le parole erano bagnate dai suoi singhiozzi.
-George cosa succede?-
-Paul...-
Il bassista si spinse sul bordo della poltrona. La mano libera aggrappata ai suoi pantaloni.
-George cosa cazzo è successo?-
-Hanno sparato a John. Paul. Paul non so cosa fare. Lo hanno portato via e nessuno mi ha più detto nulla per ore, e poi mi hanno richiamato.-
Paul non rispose. Era la sua richiesta a George di andare avanti.
 Il mondo stava lentamente scivolando via tra le sue dita. Stava disperatamente cercando di aggrapparsi ad un briciolo di speranza. La speranza che George gli stesse per dire che John era in ospedale e che non doveva preoccuparsi.
-John è morto, Paul. Io non so cosa fare ci sono giornalisti ovunque io...-
Paul sbattè il telefono così forte che la plastica si incrinò, e si alzò.
Fece per andare verso la porta, ma prima di arrivarci si piegò in due con le mani sul viso e emise un grido soffocato, come quando si bisticcia con qualcuno e ci si chiude in camera, ma non si vuole far sapere che si sta piangendo.
Paul aveva passato la vita a non far capire a John che lo aveva fatto piangere e per l’ultima volta lo costringeva a disperarsi.
 
Linda lo aveva sentito e i suoi piedi leggeri stavano correndo giù per le scale.
-Amore va tutto bene? Paul?-
Prima che lei potesse aprire la porta del salotto, Paul la chiuse a chiave.
-Paul apri! Cosa c’è?-
Paul fece per rispondere ma al posto delle parole gli uscì solo un pianto dirotto.
-Paul, amore, non posso aiutarti se non apri... ti prego.-
Linda sentì la schiena di Paul scorrere giù per la porta e il pianto contiunare.
 
Paul non capiva come dovesse sentirsi. Le lacrime gli impedivano di vedere.
La camera intorno era diventata un ammasso di forme indefinite, così i suoi sentimenti e i suoi pensieri.
 
John era stato la sua chiave di volta.
Era stato quella persona che ti fa vedere il mondo con occhi nuovi, che ti fa provare qualcosa per la prima volta.
Quelle persona dalla quali prendi abitudini e il modo di parlare, senza neanche accorgertene.
Si era sempre chiesto fino a quanto la fama sarebbe durata, e il giorno in cui si era accorto che stava tutto cadendo a pezzi, aveva smesso di chiedereselo. Si era accorto che più a lungo guardi l’orologio, più di accorgi che la lancetta dei secondi è velocissima.
E così aveva iniziato a godersi gli ultimi mesi con i Beatles, perché non sarebbero durati.
 
John era diventato intrattabile. Avevano discussioni che finivano sempre con uno dei due in lacrime, o almeno, era più una gara a chi cedeva prima, perché piangere...quello lo facevano entrambi.
John tendeva a non farsi vedere mentre lo faceva, ma si notava che stava per farlo quando le parole a fine frase erano di qualche tono più alto del normale.
John per piangere andava in bagno, Paul invece a volte lo faceva di fronte a John.
Di John si potevano dire molte cose, ma non gli aveva mai rinfacciato quello.
Le lacrime.
Non gliele aveva mai fatte pesare quando lo vedeva...
 
Paul aveva pianto così tanto che gli era perfino venuto il mal di testa, il cuore gli pulsava nelle orecchie.
Linda era ancora dall’altra parte della porta, Paul aprì la porta sponstandosi un poco, in modo che lei potesse sgusicare dentro.
 
-Paul, cosa c’è amore? Hai preso qualcosa? Devo chiamare qualcuno?-
 
Paul portò le mani al viso e si strinse in posizione fetale, le mani bagnate dalle lacrime luccicavano sotto i raggi di sole che filtravano dalla finestra.
 
La moglie si distese sul pavimento vicino a lui.
-Rimango qua con te va bene? Quando te la senti mi dici tutto.-
Paul annuì.
 
Linda gli passò una mano tra i capelli e gli accarezzò la barba.
-Qualsiasi cosa sia successa, sono sicura che andrà tutto bene.-
 
-Linda...le cose non andranno mai più bene.- sua voce era quasi irriconoscible. –Linda, hanno sparato a John. E non tornerà mai più. E non gli ho mai detto quanto gli volessi davvero bene. Nel senso... che sì, ok, gli ho detto che gli volevo bene, ma non è mai stato un argomento a se stante. Sono quelle frasi dette che sono più mute e leggere del vento. Non ci siamo mai chiariti davvero, e ora che se n’è andato, non tornerà mai più. Non lo vedrò mai più. E probabilmente mi odiava e non riesco a ricordarmi l’ultima volta che l’ho visto perché non sapevo che sarebbe stato l’ultima volta. Mi ha solo chiesto di pensarlo qualche volta. Dio, Linda.-
 
La donna lo strinse a se con più forza, Paul sentì che il cuore di lei stava battendo velocissimo, ma non stava piangndo. Lei era forte.
Lei era la cosa più vicina alla perfezione che avesse mai visto.
Lei era la ragazza alla quale pensava quando scriveva canzoni d’amore.
 
-E non riesco nemmeno a ricordarmi la sua voce, Linda. L’ho sentita per così tanto tempo, ma sta già sparendo tutto Linda. Come ho fatto a non accorgermene. Secondo te ha pensato a me?-
 
-Quando amore?-
 
-Quando gli hanno sparato.-
 
-Tesoro, non lo sapremo mai...ma sono sicura che pensava a te spesso. A volte chiamava e chiedeva se stavi bene, e poi mi chiedeva di non dire che aveva chiamato. Paul, John ti voleva bene.-
 
-E perché non me l’ha mai detto?-
-Perché lui era John Lennon.-
 
 



 -----------------------------------NOTE:
è la mia prima fanfiction mlmlml
siate clementi ahhahaha :I
 
 
 
   
 
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