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Autore: Rainbow_brush    13/10/2015    3 recensioni
"Improvvisamente..-
finalmente..-
Senza controllo..! -
prendo il controllo!-
Devo continuare... A respirare...-
tanto non ce la puoi più fare!-
Strangolandomi.. Uccidendomi!- pugnalandoti... Ferendoti!-
Improvvisamente, ma chi è-
questa creatura di fronte a.. Me!"
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Pinkie Pie, Scootaloo
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Dr. Pinkie e Mister Pie
 
"La routine. Che bella cosa.
Sveglia alle 8, poi si apre in negozio, e alle 8.15 arriva fluttershy, a chiedere la sua torta alle carote per angel, poi applejack, che arriva dalle 8.30 alle 9, in base agli impegni, che viene a prendere un dolce per la sua sorellina. Un dolce modo di incominciare la giornata. Poi twilight, che alle 10, una volta alla settimana, la domenica, compra un cupcake agli zaffiri per spike, e un toast alle margherite senza zuccheri per lei. Poi rarity passa una volta alla settimana, per prendere una torta per l'intera famiglia, ogni volta diversa. Infine Rainbow Dash, sembra venire quando gli pare e piace, ma in realtà segue uno schema ben preciso perfino lei, venendo all'angolo zuccherino per un frullato di carote, limoni e arance prima di ogni allenamento, per poi festeggiare con una crostata di mele dopo ogni vittoria alle sue gare.
Adoro la mia rutine. Anche se a volte viene interrotta da un qualsivoglia evento, in realtà fa parte di uno schema: 5 volte all'anno, una minaccia si abbatte su equestria, ogni 36 giorni circa, noi la sconfiggiamo, e poi ci sono due opzioni: o il colpevole ammette il suo sbaglio per passare ad una migliore condotta, oppure, dopo la sconfitta viene bandito/a, o messo/a in fuga. 
Poi ci sono ovviamente le ricorrenze come la nightmare night, il sisterhooves social... Tutto secondo un perfetto schema che mi consente di organizzare tutto, dalle feste, alle serate con le amiche... Perfino i miei momenti più random sono calcolati, per essere al momento giusto, nel luogo giusto.
Niente riesce a sconvolgermi. Tranne.... uhm... lei...
Una volta Twilight mi chiamò per aiutarla con un esperimento di scienza, alchimia e robe simili.
"Andiamo! Secondo questo libro, con una giusta soluzione di sodio e carbonio e il giusto incantesimo, dovrei essere capace di duplicare questo giglio!"
"Quindi, con un po' di granelli bianchi, della polvere strana e uno "zap" potresti davvero avere due fiori?? Sei seriosissima???"
"...Proprio così pinkie.. Uno "zap" è... una polvere strana... ^^' comunque, avrei bisogno di una zampa con quel fiore, devi aggiungere questa soluzione quando ti dico via, ok? Sarà divertente!"
"Siiiiii!!"
Mi misi di fianco a Twilight, pronta a agire al suo via. Lei caricò il corno e... "Via!!" 
Fu questione di un secondo, e dopo, dove prima c'era un fiore... Ora c'era... 
"... Twilight non è successo niente...."
"Mmmh... Spikeeee! Sei sicuro che fosse il sodio grosso iodato che ti ho chiesto di prendere?"
In quel momento spike scese dalle scale, con un espressione colpevole in volto.
"Eeeeeecco... A questo proposito... Era finito quello iodato..."
"Dovevi dirmelo! Può essere che questa mistura abbia effetti diversi!! Questo libro che mi ha dato zecora è stranissimo... Mi conviene studiarmelo per bene prima di ritentare.... Scusa pinkie per il disturbo..."
"Non ti preoccupare! Se hai ancora bisogno di me mi trovi all'angolo zuccherino!!!"
Quel giorno tornai a casa, aiutai i cake ancora per un ora prima di concedermi una doccia, mi misi davanti alla specchio e notai una macchiolina sulla mia pelliccia, pensando fosse una macchia di zucchero la leccai, ma- "bleh!! È salata!! Deve essere una goccia di quell'intruglio di Twilight..." 
Senza pensarci su troppo mi lavai, mi preparai per dormire e salutai i cake, prima di andare una camera mia a dormire.
Niente di troppo strano, niente di sconvolgente...
Il mattino seguente mi svegliai stranamente leggera e tranquilla, come se ogni cattivo pensiero mi fosse stato estirpato via, e passai quella che potrei definire il mio giorno migliore. In quel giorno mi sentivo felice, grata per quel bellissimo paesaggio che potevo ammirare dalle luminose vetrine della pasticceria, grata per quella mia quieta e serena esistenza, grata per avere delle fantastiche amiche che mi amavano tanto... Ero grata di tutto. 
Quella sera, ancora inebriata della magnifica sensazione di avere un animo più leggero dell'aria, decisi di farmi una bella passeggiata, e di ammirare lo splendido tramonto che in quel momento la principessa celestia e luna stavano creando. Mi sentivo in pace con il mondo. Quando incontrai per caso rarity.
"Ciao pinkie! Anche tu fai una bella camminata?"
"Si! mi sento così felice! Vorrei che oggi non finisse mai! E tu? Tutto bene?"
"Tutto normale... Comunque non è che domani-" "-prepareresti una torta per me è la mia famiglia? Certo! Che gusto?"
"Alle mandorle, grazie dolcezza!"
"È sempre un gran piacere fare un piacere ad un amica!!"
Con un bel sorriso sulle labbra rarity si congedò. È sempre stato gratificante far sorridere un amica, ma mai come quel giorno! Mi sentivo così viva... Così felice! Ma tutto era destinato a finire. Tornata a casa, mi coricai a letto insieme alla grande quiete del paesino, interpretato da molti come noioso e smorto, visto da me come la pace paradisiaca perfetta, per una nottata perfetta.
Niente di troppo strano, niente di sconvolgente... Fino alle 3 di notte.
Mi svegliai di soprassalto, senza nessuna ragione apparente. Mi sentivo come se l'aura di gioia che mi avvolgeva poco prima fosse stata strappata malamente, lasciandomi sola, con una strana agitazione. Con il cuore che mi pesava, corsi nel bagno, come se potesse farmi star meglio.
Mi appoggiai al lavabo e mi sciacquai il muso, sperando che potesse servire. Aspettai qualche secondo sentendo ogni goccia scivolarmi addosso, cercando di concentrarmi sulla sensazione del bagnato, ed evitando di pensare al peso che mi gravava sul petto. Mi asciugai, e mi rivolsi allo specchio, vedendoci una figura rosa, dalla criniera vaporosa ma con due occhiaie profonde, sintomo di un sonno non andato a buon fine. Rimasi a guardarmi per qualche secondo sentendo il battito rallentare... E dopo poco mi convinsi che fosse stato tutto causato dal sonno. Così feci per muovermi... Ma non mi spostai di un millimetro. Provai a spostare gli zoccoli anteriori... Ma niente.
"Calma pinkie... Va tutto- MUHUHAHAHAHAHAHAHAH!"
Spaventata da me stessa sobbalzai, sorpresa poi dal fatto di potermi muovere. "O Celestia... Ma che su-" persi il controllo, ogni muscolo iniziò a pensare a se, ballando scoordinatamente, incuranti del dolore che mi provocavano, ed io, in un eccesso di paura e follia mi ritrovai a parlare con me stessa.
"Improvvisamente..- finalmente..
Senza controllo..! - prendo il controllo!
Devo continuare... A respirare...- tanto non ce la puoi più fare!
Strangolandomi.. Uccidendomi!- pugnalandoti... Ferendoti!
Improvvisamente, ma chi è- questa creatura di fronte a.. Me!"
Mi fermai di colpo, riprendendo il controllo del mio corpo. Mi sentivo leggera e pesantissima allo stesso tempo. Mi mossi verso lo specchio. Ogni mio passo era accompagnato da una maggiore sicurezza. Quel sottile strato di vetro mostrava sopra una puledra rosa smorto, dalla criniera liscia di un magenta spento e cupo, e i due occhi di un verde acido e vivo, in completo contrasto con l'aspetto del pony. Rimasi a guardare quella figura familiare, abituandomi pian piano all'idea di essere io. Risi.
incontrollatamente.... Selvaggiamente a tratti.... Mi sentivo libera... Dai subdoli vincoli di quelle mie amicizie... Dalle regole del mondo... Così corsi. 
Dove? Dove quel mio incontrollabile istinto decideva di andare, prima in un posto poi in un altro... A lei non interessa la destinazione... Ma il viaggio.
O forse no. No, in fondo non le importava altro che di se stessa e della sensazione dell'adrenalina che le scorreva nelle vene. Ecco il suo puerile e infantile obiettivo, sentirsi viva.
Ma a quale prezzo...
Nella sua corsa incontrò una giovane puledrina, dal manto arancione e la corta criniera viola. La guardò, nel petto sentiva i battiti aumentare, le zampe fremere, le pupille si strinsero... Tutto a causa della malsana idea che le balenò nella mente.
"Buonasera cara scootaloo..."
La pegaso si girò sorpresa.
"Uhm.. Ciao..! Ti conosco per caso..?"
"Ohh cara scoot... Non mi riconosci? Sono io!"
La piccola era spaventata. Un pony come quello se lo sarebbero ricordati tutti, occhi che brillavano di pazzia, la criniera dal colore morto, e la strana sensazione... Di... Di paura... O forse terrore....
"Io... No... Non ti conosco..."
"Mi deludi. Oh, mi deludi proprio."
La pony rosa si avvicinò... Pian piano... 
"C-cosa vuoi?"
Continuò ad avvicinarsi, come se non l'avesse sentita.
Scootaloo sentiva i battiti accelerare... Ma non riusciva a mouversi... Le zampe non le rispondevano più.
"No no no... Non è possibile che tu non mi riconosca... No.. Ma ci penso io a farti tornare la memoria..." 
Le due erano ormai a pochi centimetri di distanza... Quando...
"A-aspetta... Cos'è questa?!"
La pony di terra indietreggiò.
"Tenerezza? Alla fine ci rincontriamo...
Dolcezza... Tenerezza... Non riuscirai a sopraffarmi mia cara... La tua innocenza ignara, ti costerà cara... Mia.. Cara."
Ripresasi dal l'ennesimo momento di pazzia, ritornò a concentrarsi sulla sua preda.
Un attimo che sembrò durare per sempre, scandito dai battiti dei loro cuori, nel silenzio del paese...
Un passo dopo l'altro... Un respiro dopo l'altro...
Muso a muso, le due si guardarono, l'una perdendosi negli occhi violacei ed innocenti dell'altra, e l'altra sprofondando negli occhi acidi e pungenti dell'una.... 
 
Troppa violenza gratuita.
Senza un senso... Senza uno scopo...
Per puro divertimento.
 
Il giorno dopo io mi ritrovai stesa su una panchina, dolorante. Ripensai a ciò che potevo aver fatto il giorno prima... E mi maledissi per averlo fatto.
Dopo quel giorno mi trasformai ancora, commettendo atti di estrema crudeltà, ma non ho mai avuto il coraggio di dirlo a qualcuno, per paura dei pregiudizi che la mia metà cattiva avrebbe attratto anche su di me.
Così continuai a trasformarmi, sempre più volte... E ogni volta un pezzetto di pinkie veniva eliminato... Lasciando ora a scrivere questa confessione una consumata e stanca pony rosa, dalla criniera disordinata e stravolta, con le occhiaie che da ormai tanto tempo mi caratterizzano.
 Non so cosa potrebbe succedere se dovessi trasformarmi ancora... Ultimamente faccio molta più fatica a tornare il me, ed ogni volta potrebbe essere l'ultima da pinkie.
Se mai qualcuno dovesse  leggere questa lettera, spero possa ripensare a me come una pony felice, cordiale, festaiola e amichevole.
 
Per favore, non uccidetemi anche nei vostri ricordi.
 
Firmato, un infelice
 
Pinkie Pie"
 
 
 
 
   
 
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