Note: Ambientata durante la 2.03, introspezione di Sylvester in prigione prima di essere salvato.
Yep, nel caso ve lo steste domandando sto cercando di fondare il fandom per questa serie, si nota? XD
 

Morirai qui

Morirai qui.
Morirai qui, morirai qui.
Il pensiero rimbalza nella tua mente e non tace, facendoti tremare le labbra e offuscando i tuoi occhi.
Non vuoi morire qui.
Non vuoi morire per niente, e un terrore sordo e violento scuote i tuoi pensieri.
Le tue mani si agitano convulsamente davanti a te, fuori controllo.
Vorrebbero stringersi attorno alle sbarre della cella e aggrapparsi ad esse per darti la certezza che esista ancora qualcosa di solido, che il mondo non sia sul punto di crollare attorno a te e seppellirti vivo. Che se le pareti tremano davanti ai tuoi occhi è perché non riesci a frenare i brividi che ti fanno sussultare.
Vorrebbero davvero afferrare qualcosa, ma non possono: la traccia dei germi lasciati da infiniti detenuti che ti hanno preceduto è quasi visibile sotto il tuo sguardo, una scia di potenziali malattie in agguato in ogni angolo – e non ha importanza, perché morirai qui e qualunque batterio non farebbe in tempo a finire il proprio lavoro, ma non riesci a convincere le tue mani a sfiorare nulla.
Le tue dita afferrano l’aria, e senti il mondo farsi un po’ meno saldo sotto i tuoi piedi.
Ma non puoi svenire lì, non in quella cella, non su quel pavimento coperto di polvere e terra e sporco che sembra correrti incontro appena abbassi lo sguardo.
Si deforma un po’ sotto la tua visuale, e pensi che forse stai per svenire.
Sarà l’ultima volta che perderai i sensi, perché morirai e nessuno verrà a salvarti.
Non sentirai la voce di Walter rimproverarti, non incrocerai lo sguardo determinato di Happy, non sarai più tormentato dalle battutine di Toby, non sarai confortato dalla voce gentile di Paige, non riceverai le pacche sulla schiena di Cabe e non sentirai la sua voce incoraggiarti a non arrenderti.
Ti sei già arreso, perché quale speranza ti è rimasta?
Non vedrai più Megan.
Non sentirai le tue mani stringere le tue e non potrai più osservare le sue labbra curvarsi in un sorriso vero, reale, il più sincero che tu abbia mai visto.
Non riuscirai ad avvicinarti per rubarle un respiro quando lei non guarda e non ballerai con lei.
Mai più.
Non le dirai che la ami – perché la ami, la ami, e ora vorresti urlarlo ma non puoi.
Vorresti afferrare quelle sbarre e sporgere il viso e urlare che ami Megan O’Brien, che l’hai amata dal momento in cui l’hai vista, che è l’unica cosa che abbia importanza.
Vorresti averglielo detto.
Vorresti dirglielo ora e ripeterglielo fino a far perdere significato alle parole e poi ricominciare da capo.
E non puoi farlo, ma non puoi nemmeno morire qui.
Non puoi lasciarla sola – c’è Walter, al suo fianco, ma vuoi esserci anche tu – e non puoi morire così, lontano da lei e dalla sue voce e dal suo viso.
Devi vivere.
Devi vivere e uscire da quella cella e dirle che la ami e che non la lascerai e che credi in lei e crederai in lei in ogni circostanza, fino alla fine dei tempi.
Devi vivere per lei.
Vivrai per lei.