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Autore: namelessgiius    13/10/2015    0 recensioni
E se Harry vivesse il suo primo ballo con un principe?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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LIKE CINDERELLA//Larry Stylinson!

Il ballo stava per iniziare ed io non ero ancora pronto.
Sapevo ci fosse stata gente importante, di un certo calibro, non potevo andare vestito come uno sciagurato.
Dovevo farmi la barba, lavarmi i capelli, farmi una bella doccia, ed erano già le 20.00.
Il ballo iniziava alle 21.00, e davvero non sapevo ancora cosa mettermi.
Alla fine optai per un pantalone nero elegante, una camicia bianca dentro il pantalone e una giaccia nera, mi faceva sembrare più importante. 
Un sacco di profumo, e poi ero completamente pronto. O forse no.
A questo ballo ci sarebbe stato anche Louis Tomlinson, erede al trono.
Un ragazzo dai lineamenti docili e femminili. Aveva un viso così curato, sempre depilato e mai scorgeva un filo di barba. Sempre molto preparato, da farti sentire un nessuno, anche se eri qualcuno. Era questa la sua capacità. 
Era basso, mi sarebbe arrivato alla spalla.
Il suo fisico era perfetto. Non era uno dei soliti principini del reame. Era come un principe moderno. Senza quell'atteggiamento altezzoso è pieno di egocentrismo. Anzi, era anche simpatico. E lo avevo visto da lontano.
La mia finestra affacciava sul giardino del castello. Pur non essendo nessuno, mi avevano dato la camera migliore delle altre. Forse qual giorno Mr. Tomlinson mi aveva preso in simpatia. 
Ero al castello per un valido motivo: gita scolastica. Il primo giorno ci è stato presentato Louis, ne sono rimasto affascinato. Sempre cordiale e gentile, mai presuntuoso o arrabbiato.
Era, d'altronde un normale 24enne alle prese con la sua vita da dopo adolescente.
Ora, in nostro onore è stato organizzato questo ballo.
E sono così fottutamente emozionato, che davvero potrei sembrare un pazzo.
Non vedo l'ora di vedere quel principe dagli occhi azzurri.
Scendo dalla mia camera, per dirigermi verso la navetta che ci trasporterà fino alla sala del ballo. Saranno stati due chilometri, che sicuramente non mi sarei fatto a piedi. Non volevo arrivare lì, sudato come un porco, e abbracciare Louis tomlinson. Avrei preferito fare bella figura, per colpirlo, così da ricordarsi di me. Ma questo siparietto esiste solo nella mia mente, ma mai dire mai.
Cinque minuti più tardi mi trovavo davanti la grande porta in quercia che apriva le danze.
La dentro c'era colui per cui ho bramato per 13 giorni. 
E no, non volevo entrare, perché sapevo benissimo che sarei caduto per le scale, scatenando la risata in Louis. E questo, credetemi, era l'ultima cosa che volevo. 
O forse no. Vedere il suo sorriso per me sarebbe fantastico, ma no. Vedere il suo sorriso perché IO sono caduto, non lo voglio vedere.
Sono super paranoico e ero davanti quella porta da più di un quarto d'ora.
Caro Tomlinson, lo sto facendo solo per te.
Busso delicatamente e due guardie vestite di tutto punto aprirono le due porte. 
La scena che mi trovavo davanti è inimmaginabile. La stanza dove si stava tenendo il ballo era più grande del giardino, e non mi sarei mai immaginato che potesse esistere un qualcosa del genere.
Ero arrivato al punto di scendere le scale. Calma e sangue freddo Harry, puoi non fare una figuraccia questa volta? 
E sembravo un pazzo, perché guardavo i miei piedi e gli parlavo come fossero delle persone. Spero che in quel baccano non mi abbia sentito nessuno, se no altro che caduta. 
Ho alzato la testa per almeno due secondi, ed eccoli lì. In tutto il suo splendore. In tutto ciò che è.
E non è poco.
Ero a metà scala, e non sapevo come avrei fatto a fare un altro passo in più senza distogliere lo sguardo da lui. 
Stava parlando con un mio compagno.
Stan. Si era vestito molto bene, molto meglio di me. Aveva trovato ciò che potesse colpire Mr. Tomlinson, e lo stava usando con tutta la sua sfacciataggine.
Stan non mi è mai stato simpatico, ma dopo questa spero bruci all'inferno.
Poi guardai Louis e mi pentii di aver dedicato troppo tempo ad osservare Stan, per essermi perso lo splendore che era.
Stava sorridendo, si teneva un mano sull'addome, segno di grande eleganza e supremazia. E a quella vista stavo fottutamente boccheggiando volevo trovare aria. Aria che per me non c'era. Si era fermato tutto. Intorno a me nessuno, solo lui. L'unico problema era che stavo ancora sulle scale. 
Mi aggrappai alla ringhiera e scesi senza intoppi. Un sospiro di sollievo si impossessò di me, avevo superato anche questa.
Ora c'era la parte peggiore: staccare Stan da Louis. Mi avvicinai a loro, ma subito mi fermai prima di essere troppo vicino. Volevo ammirarlo da lontano, prima di godermi il paradiso da vicino. E feci la cosa migliore. Il suo culo risaltava sotto quello skinny jeans nero. Quella giacca troppo importante per un corpo così esile, eppure gli stava da Dio. 
Cosa non gli stava da Dio? 
Pian piano, mentre mi stavo avvicinando una persona mi chiamò, e non potetti fare altro, se non girarmi.
Briana. 
Che cazzo voleva? Stavo andando dall'amore della mia vita, e lei mi voleva? Davvero?
'Cosa?'
'Harry, vuoi ballare con me?'
'Briana, ora no, davvero.'
'Allora vado dal principe!'
Brutta puttana.
Corsi il più possibile, sbattei Stan dall'altra parte e mi ritrovai davanti a Louis.
E no. Non l'avessi mai fatto. 
Non può essere vero. Era davvero così bello? Da far male?
Mio dio. Louis Tomlinson era la persona più bella al mondo e io gli ero davanti mentre boccheggiavo e dicevo cose senza senso. 
Dovette alzare la testa per guardarmi negli occhi. E no. Non ce l'ho fatta.
'Scusi signore, non volevo importunarla, ma avrei bisogno di parlarle.'
'Certo Styles, venga pure con me.'
Ci andammo a sedere al tavolo, come se fossimo amici da una vita.
'Dica.'
'Beh, la volevo ringraziare per la stanza che mi ha assegnato, è davvero troppo per me, ma lo apprezzo.'
'Mi ricordo di lei, sa Styles? Mi ha colpito subito, a primo impatto. Come può aver visto ho parlato con il suo amico Stan prima, e non mi ha lasciato niente di lui. Lei invece si. Mi ha lasciato il suo sorriso timido, i suoi occhi limpidi, la sua espressione spesso felice e serena. Mi ha lasciato qualcosa che gli altri non hanno saputo lasciare: una parte di lei. Ecco perché le ho dato quella stanza. Mi è sembrato giusto.'
Ero rimasto esterrefatto. Non pensavo facessi questo effetto, eppure ora lo stavo osservando e mi stavo rendendo conto che era come me lo ricordavo.
Quegli occhi azzurri inchiodati ai miei verdi. Limpido nel limpido.
Un miscuglio così perfetto sarebbe difficile trovarlo, eppure.
Le sue labbra piccole e rosee.
Strofinava le sue mani come se avesse freddo, ma dubito visto i termosifoni accesi. 
E la lo vidi, quel sorriso che mi ruppe la vita. Divisa in due, a metà. Una meta la mia, l'altra era ormai sua. Non era perfetto, i suoi denti erano macchiati da aloni gialli, segno che fumava. Le sue labbra erano screpolate. Vicino agli occhi crescevano delle rughette, eppure era il più grande e bellissimo spettacolo che avessi mai visto. Era così bello.

'mh, grazie. E scusami se ho buttato per terra Stan.'

'Oh, non preoccuparti, parlava troppo.'

'Beh, credo che ora debba andare, sai non ti vorrei dare fastidio.'

'No-mi impose- resta, balliamo assieme.'

Si alzò con entusiasmo dalla sedia, come se fosse felice della cosa.

Mi prese la mano e andammo in pista.

La sua mano in confronto alla mia era piccola e minuta. Un po' rugosa, ma dolce. La mia, invece, era grande e liscia, senza alcun segno di imperfezione. Ma lui, era perfetto lo stesso. Poi ha sorriso, di nuovo.

Ma questa volta era diverso. Questa volta stava sorridendo a me, e la cosa non mi poteva rendere più felice.

In pista, lui appoggiò la testa sul mio petto. Aveva l'altezza giusta per sentire il battito del mio cuore. Batteva solo per lui. Forte, come quando hai davanti l'amore della tua vita. E io ce l'avevo.

I suoi capelli, morbidi come la seta, accarezzavano la mia mascella. Avevo stretto le mie enormi braccia attorno a lui, per tenerlo stretto a me, impedendogli di scappare.

Tutti scappavano da me, avevo paura. Lui mi stringeva sempre più forte, mi diede la sicurezza che nessuno mai mi aveva dato.
Alzai la testa dalla sua spalla, per guardarlo negli occhi. Fece la stessa cosa.
Ci guardammo per un tempo indeterminato, o forse a me sembravano indeterminato. Saranno stati secondi o minuti e poco dopo di avventò su di me. Mi baciò appassionatamente, come se gli mancasse la mia bocca.
Le sue labbra erano sottili e ruvide, piene di taglietti e sangue seccato. Ma lui era ciò che desideravo da più di 13 giorni e fottesega delle labbra ruvide.
Sta volta aveva quel filo di barba che avevo sempre bramato. Avevo sempre desiderato vederlo con la barba, e ora lo stavo baciando mentre aveva la barba. E non potevo chiedere finale migliore.

-mi sono ispirata al Cinderella Ball.
Spero vi sia piaciuta, alla prossima!🎀
-Giù

   
 
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