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Autore: Lady_Pendragon    13/10/2015    2 recensioni
Erano passati giorni, o forse mesi da quando il più grande Mago di tutti i tempi era stato /costretto/ a dire addio al suo Re, da quel giorno perse il senso del tempo, classificando ogni giornata uguale a quella indietro e a quella che sarebbe venuta dopo, erano tutte tremendamente /vuote/ a causa della sua assenza.
Era tornato a Camelot solamente per ridare il sigillo reale che gli era stato affidato, ma ormai quello non era più il suo posto, e non l'avrebbe più riconosciuto come tale.
Quell'immenso palazzo risultava ora freddo e solitario, così com'era diventato il cuore del moro.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Erano passati giorni, o forse mesi da quando il più grande Mago di tutti i tempi era stato costretto a dire addio al suo Re, da quel giorno perse il senso del tempo, classificando ogni giornata uguale a quella indietro e a quella che sarebbe venuta dopo, erano tutte tremendamente vuote a causa della sua assenza.
Era tornato a Camelot solamente per ridare il sigillo reale che gli era stato affidato, ma ormai quello non era più il suo posto, e non l'avrebbe più riconosciuto come tale.
Quell'immenso palazzo risultava ora freddo e solitario, così com'era diventato il cuore del moro.
Gaius stesso se ne era preoccupato, chiedendogli più volte se volesse parlare e sfogarsi, in modo da liberarsi di quella sofferenza.
Ma Merlino sapeva che non ci sarebbe mai stata una cura per quel genere di dolore.

« Questo non è più il mio posto, Gaius. Senza di lui io qui sono inutile, non ho. . . nulla. » Confessò solamente una sera, dopo aver preso un solo cucchiaio di zuppa, lasciando la ciotola quasi intatta dinnanzi a sé.
Il medico di Corte si limitò ad annuire, non potendo far altro che notare il dolore e la malinconia negli occhi del suo assistente.

« Sappi che ovunque tu andrai, avrai il mio pensiero a vegliare su di te, Merlino. E con esso, un posto sempre disponibile qui. » Commentò Gaius prima di andare a posare la mano su quella del moro che aveva appena posato il cucchiaio sul tavolo.
Si guardarono per svariati istanti, con gli occhi colmi di lacrime, così come un Padre guarda il proprio figlio.
Il giovane Mago era da tempo ormai che parlava di andarsene, e il medico di Corte aveva notato che quel bisogno di evadere da quella corte era divenuto sempre più forte nel corpo dell'altro.

Così, una mattina Merlino partì, con il suo piccolo zaino in spalla e la sua grande sofferenza nel cuore.
Non aveva mai pensato di stabilirsi in un altro Regno, né di tornare a Ealdor, semplicemente camminò per giorni verso una meta ben precisa: Avalon.
Avrebbe passato il resto dei suoi giorni lì, aspettando che lui tornasse.
L'unica speranza che lo teneva in vita come una flebile fiammella illumina un cielo oscuro, era composta dalle parole del Grande Drago sul ritorno di Arthur.
Il Mago si era aggrappato ad esse come se fossero la sua unica ancora di salvezza, e ci sarebbe rimasto fino a che egli non sarebbe tornato.

La nebbia era densa e l'umidità si faceva sentire, il tutto immerso nel silenzio che veniva infranto solamente dal suono dell'acqua, ogni tanto.
Merlino si inginocchiò su quelle stesse sponde sulle quali aveva visto il corpo di Arthur abbandonarlo, e si specchiò nell'acqua del Lago.
Il suo stesso riflesso, dapprima lineare e definito, venne scosso dal cadere di una sua lacrima solitaria, che increspò l'acqua creando piccolissime onde circolari.

« Arthur . . . » Chiamò Merlino in un sussurro, spostandosi a guardare l'orizzonte dinnanzi a sé, avvolto nella nebbia che posava sulla superficie del Lago.
Secondo lui il suo spirito giaceva lì, e con esso vi era anche il proprio cuore che quel giorno si spense con l'anima del Regnante.

« Se mi state ascoltando. . . Vi prego, tornate. Voi mi avete detto, un giorno, che nessun uomo merita le mie lacrime. Ma vi sbagliavate, perché voi, voi si.
Ed io. . . ho completamente finito le lacrime che avevo in corpo per voi. » Disse prima di socchiudere lentamente gli occhi cristallini e sentire altre piccole gocce salate solcargli le guance, fino a ricongiungersi sotto al suo mento.
Avrebbe finito le lacrime, forse si, ma ciò che non avrebbe mai esaurito era l'amore che provava per Arthur, e grazie ad esso l'avrebbe aspettato lì, giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo.

【Song: Amy Guess - Tears of an Angel; https://www.youtube.com/watch?v=CGz_GBNMpqo

   
 
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